Ciao! Che sorpresa entrare nel tuo profilo è trovare una nuova storia in questo cupo novembre!
Anche la tematica direi che è novembrina, pur essendo la storia ambientata in pieno inverno- è decadente, disillusa, pregna di una malinconia sottile e disperata, gonfia di silenziosi rimpiante e memorie affogate nella nebbia.
Bella l’idea di esplorare Tom Riddle Senior, quel Tom Riddle che il “nostro” Tom ucciderà per completare il processo della sua trasformazione in Voldemort- Voldemort teoricamente nato da nient’altro che da magia e follia omicida e manie di grandezza, ma che proprio dall’uccisione del padre si capisce in realtà sia nato soprattutto per compensare le insicurezze e mancanze sofferte nell’infanzia da Tom Riddle Jr.
E la prima mancanza è, ovviamente, quella dei genitori.
Su Merope si possono trovare molte storie e riflessioni tra siti di fanfiction e forum, che la dipingono come mostro o vittima perpetua e sofferente.
Ma Tom Riddle Senior è spesso, tranne che nel momento della sua uccisione, trattato come un foglio bianco, un personaggio senza psicologia o storie proprie, utile alla trama solo in quanto vittima di Merope e dei suoi filtri e padre assente di Tom che l’ha rifiutato prima della sua nascita e pagherà per questo.
In questa breve storia invece scavi nella sua psicologia, nelle sue contraddizioni, nel suo voler allontanarsi per sempre dalla strega e dalle sua progenie e nel suo inespresso rimpianto per aver perso per sempre- per essersi precluso per sempre- la possibilità di anche solo conoscere suo figlio.
C’è il desiderio che tutto torni come prima; ma anche la consapevolezza che ciò non è possibile. E mano a mano che questa consapevolezza appare sempre più evidente a Tom, aumenta il rancore verso Merope, che, come nelle fiabe più crudeli, non solo l’ha stregato, ma ha anche avvelenato per sempre la sua capacità di godere della sua vita normale da cui lei l’ha strappato, e a cui lui voleva disperatamente tornare finito il sortilegio.
Insieme al rancore però cresce anche, contro il voler dello stesso Tom, un’amata nostalgia densa di desiderio: perchè accanto alla Strega, anche se prigioniero, era stato felice, e anche se razionalmente il giovane uomo sa che si trattava di una felicità illusoria, indotta dalle pozioni, questo non cambia il fatto che nel momento in cui ha vissuto quei ricordi, prima di sapere della pozione, a causa della pozione stessa era felice, felice come ora non è e non riesce più a essere, e per questo i ricordi di Merope, la sua seduttrice e carceriera, che cerca duramente di seppellire nella memoria tornano a tormentarlo....
I pensieri del figlio suo e della strega, quel bambino che noi sappiamo si chiamerà Tom come lui e diventerà un giorno Voldemort, scandiscono la storia come un cupo presagio. (Recensione modificata il 24/11/2023 - 02:40 pm) |