Dopo un bell’inizio per descrivere quel settembre che gli fu ingiustamente fatale, la poesia si perde un po' fra parole forse troppo generiche.
A mio modestissimo avviso 5 “suo”/”sua” in 6 versi sono troppi.
Forse ci voleva qualche verso in più che mettesse in risalto la sua integrità sia nei confronti dei nazisti che dei britannici.
Sì, questa seconda versione è decisamente più incisiva (malgrado sia lievemente più lunga e siano presenti due versi lunghissimi: devo servirmene anch'io di lezione). Rimane, penso, più impressa. È in un certo senso più palpabile la sofferenza della sua terra e la sofferenza di quel momento, accentuata dall’indifferenza del sole e della morte, contrastante col “passo rapido” e il “cuore indomito”.
Non deve essere stato per niente facile vedersi frantumare una vita integra fino all’ultimo (non volle chiedere la grazia), come - in piccolo - non è facile scrivere una poesia su un evento storico, ma il risultato mi pare buono.
Grazie per aver accolto le mie modeste impressioni. (Recensione modificata il 29/01/2024 - 07:45 am) |