Recensioni per
Piccola Pozzanghera Solitaria
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
16/03/24, ore 18:33

Ciao Fenice. Ho apprezzato la tua idea riguardo le pozzanghere, laghi dell'anima. Nella seconda citazione c'è scritto che i bambini posson vedere in una pozzanghera qualcosa di diverso, avventura e anche tu hai comunicato al lettore qualcosa di diverso con la tua sensibilità e capacità di osservazione. Davvero bella l'espressione "riempirsi della meraviglia." Una semplice pozzanghera agli occhi di chi sa guardare diversamente é fonte di vita. Mi sono immersa attraverso le tue parole in questo mondo, un mondo dove quello che puó sembrare semplice acqua sporca é luce, spirito vitale. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 16/03/2024 - 06:34 pm)

Recensore Veterano
13/03/24, ore 17:05

Ciao Elena!
È un piacere leggerti in questo componimento così intenso e sfaccettato, che calza a pennello con il tempo atmosferico di queste ultime settimane, imprevedibile e dispettoso come solo il mese di Marzo sa essere!
È molto bello questo scritto, che ai miei occhi appare come una pietra preziosa, su cui hai lavorato con attenzione e meticolosità, al di là dell'ispirazione travolgente che quando ci coglie ci riempie di vita ogni fibra della mente; me lo suggerisce Il fatto che tu abbia arricchito il tutto con dettagli di grande rilievo, ad esempio introducendo la narrazione con un climax ascendente in chiave fortemente naturalistica (temporale, nubifragio e poi tantissime pozze d'acqua), elementi afferenti al tuo vissuto emozionale e personale (la tua memoria si slancia indietro nel tempo e ripesca dal passato immagini lontane ma quanto mai così vivide), elementi animistici (le pozzanghere che rispecchiano lo sguardo del mondo, e cioè in esse contengono il vuoto, il nulla oppure il buio). Ho apprezzato particolarmente anche le personificazioni che ricorrono nei tuoi versi: c'è questa pozzanghera che si riempie della magia del creato che in essa si riflette, lontana dalle sue sorelle ormai svanite nel nulla, e che compie una serie di azioni proprio come se fosse una persona in carne ed ossa (ruba avidamente il colore di qualche frammento di cielo, assorbe le nuvole trasportate dal vento, assimila i fasci di luce e gli squarci di vita che danzano, offre ristoro agli uccellini e consente un sereno vagabondare alle foglie che si posano su di lei). Rifacendomi alle tue parole, è tutta un'esplosione sublime di vigorosi processi sensoriali, è una potente emanazione della forza vivificatrice e vibrante della natura: "ovunque si posano gli occhi è un pulsare di vita."
Infine ti segnalo un aspetto che ho scorto e che riguarda in generale il componimento, ossia un'impostazione deduttiva, che dal generale arriva al particolare: infatti siamo passati da un'introduzione generica del temporale alla formulazione di ipotesi circa il destino ultimo della tua pozzanghera, che, prima di evaporare per sempre, porta via con sé uno sprazzo del Creato che è riuscita a captare.
Ti ringrazio per questa piacevole lettura, mi è piaciuta molto dall'inizio alla fine. Ti auguro una buona serata e spero di risentirti presto!

Recensore Master
13/03/24, ore 07:40

E’ vero, le pozzanghere rubano spicchi di cielo, rivestendosi dei colori cangianti del giorno, ma traghettano anche foglie e petali e abbeverano gli animali. Ne sanno qualcosa i padroni, con i quali ogni volta è un tiro alla fune, come se l’irresistibile pozza d’acqua avesse chi sa quale proprietà terapeutica rispetto alla buona, vecchia e, soprattutto, igienica ciotola d’acqua.
Complimenti per la poesia e per l’inventiva nel trovare le fonti di ispirazione.

Recensore Master
10/03/24, ore 10:16

Io adoro la pioggia e non potevo non amare questo tuo componimento. Trovo molte affinità con te cara Fenice, sono sempre stata
affascinata dalle pozze d'acqua e da ciò che vi si riflette dentro. Abitando a Firenze e avendo a disposizione un centro maestoso con l'arte che fa capolino in ogni dove, spesso (con risultati mediocri) ho provato a fare foto alle pozzanghere in cui magari si specchiava uno spicchio di Santa Maria del Fiore, perché mi incantava come questi piccoli specchi d'acqua riflettessero il paesaggio circostante. Ho adorato questo tuo inno alla vita, perché è così che ho percepito questo tuo meraviglioso spaccato, in cui ci porti per mano a scoprire le meraviglie del creato. La bellezza spesso si nasconde nelle piccole cose e in quelle meno considerate, ma tu sei riuscita a dare risalto rendendo poetica anche una pozzanghera, che per definizione è una cosa "brutta e sporca" e questo la dice lunga sulla tua sensibilità e la tua nobiltà d'animo. Sappi che mi hai riempito l'anima in una giornata molto grigia per me e non solo per questioni meteorologiche, quindi doppiamente grazie.
Chapeau e continua a deliziarci cara Fenice, non smettere mai d'inondarci di bellezza!

Recensore Master
10/03/24, ore 07:36

C'è chi affoga i disagi della vita nel vino… Tu invece sembri affogarli nelle parole - a partire da un’intro già lunghetta di suo -, riuscendo peraltro a rimanere sempre brillantemente a galla.
Ovviamente scherzo, perché le parole non vanno misurate con la bilancia o col metro. Si possono contare, è vero, ma soprattutto contano, se sono quelle giuste.

Ho sempre ammirato la tua attenzione per i dettagli, e il modo in cui riesci a farli tuoi e a ricavarne i più disparati spunti, raccolti insieme in una sorta di florilegio che contiene un po’ di tutto…
Racconto - qui - visto con gli occhi della pozzanghera e della “fogliolina”, ricordi infantili, colori e arcobaleni, scenari che fanno dimenticare la monotonia del tempo atmosferico e della città. Il tutto dipinto con grazia e delicatezza, a delineare un mondo armonioso e benedetto, al punto che espressioni come “acqua stagnante” (ma non scrivi "comune pozzanghera di acqua sporca” come fa invece il generale Lord Baden-Powell) appaiono persino troppo forti.
Tutto prende vita, come succede nelle poesie più ricche di ispirazione, tutto collabora a diffondere amore, comprese le “chiazze acquose” che divengono sorelle e benefattrici durante l’intero loro ciclo di nascita, vita e morte.
Un caro saluto alla poetessa che si autodefinisce “io, curiosa” e che riesce a spalancare le porte dei suoi lettori all’immaginazione facendo girare il suo sguardo “tutto intorno”.

Recensore Master
10/03/24, ore 05:13

Buongiorno
Quando il clima cambia, pure una pioggia primaverile può essere qualcosa di straordinario.
Bellissime descrizioni.
Se ci credi, qui l'altro giorno ha già grandinato forte.

Recensore Master
09/03/24, ore 12:33

Cara Fenice,
Sono stata conquistata da questo tuo scritto fin dal suo titolo. Fascinazione che è andata in me crescendo fino all' apoteosi di quel: "Infine traghetterà da una sponda all' altra la fogliolina caduta dall' albero, affinché possa ricongiungersi con le sue compagne nel vicino prato." Un' espressione così poetica e rara... La vera poesia è fatta di "cose" serie come i "riflessi della vita", di cose tenere come la visione e la realtà costituita dal dissetarsi libero e fortunoso delle piccole creature selvatiche e anche da evenienze all' apparenza inutili, perdute e inservibili, come il vagare di una foglia morta sul pelo d' acqua di una pozzanghera dimenticata. Che altro aggiungere se non un Brava (con la "b" maiuscola)??! Complimenti!!! Scritto tra di noi... brava anche a strappare me dall' apatia recensiva, ma non si può proprio rimanere in silenzio al cospetto di scritti di qualità, come questo ultimo tuo.
Un caro e ammirato saluto

Recensore Veterano
09/03/24, ore 11:05

Ciao cara
Meravigliosa questa tua poesia..L acqua che diventa pioggia e che si spande sul terreno in pozzanghere, per me grandi specchi, che riflettono la vita
Chapeau
V