Ciao!
Ogni volta che vedo comparire il tuo nick in cima alla lista delle storie degli autori che seguo mi illumino di immenso, anche se poi magari impiego un secolo e mezzo per riuscire a passare a leggere effettivamente la storia, quindi non vedevo l'ora di riuscire a ritagliarmi un po' di tempo per passare di qui. Perché sì, Clint e Natasha non saranno la mia OTP del cuore (anche se non mi dispiacciono e nel mio cuore di spazio per Clint ce n'è sempre in abbondanza), ma io credo che tu potresti riuscire a farmi leggere anche qualcosa su personaggi che detesto e farmi uscire dalla lettura devastata dalla voglia di averne ancora, quindi evviva i contest di challenge ed evviva questi due saltano fuori dal tuo cappello.
Mi è piaciuto tantissimo come hai strutturato la storia, partendo dal concetto di base di una verità che può essere ricordata in maniera diversa, che sì, è la medesima, ma ha implicazioni differenti a seconda di quale sia la cosa a cui si decide di dare peso. Ed è interessante come tutto parta da Budapest e dal modo in cui Clint e Natasha la ricordino diversamente (e ok, lo confesso, non sarò mega fan della Clintasha ma miseriaccia hanno trovato il tempo di fare serie inutili, un cortometraggio che ci desse finalmente Budapest potevano pure cacarcelo fuori i Signori MCU T.T) per poi scivolare in un contesto così crudo e ahimé devastante.
Terribile quest'ultima verità, questa consapevolezza che li lascia a fare i conti con le conseguenze di qualsiasi azione, ché tanto in guerra si perde sempre e comunque.
Tu sei sempre bravissima, e davvero, io non lo so com'è che riesci in così poche parole a costruire sempre immagini tanto vivide e in grado di raccontare così tanto.
E come sempre io ho l'impressione di aver detto un quarto di quanto la tua storia meriterebbe, ma insomma, ci ho provato.
Ancora complimenti!
A presto! |