Recensioni per
Selvatica
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/04/24, ore 13:59
Cap. 1:

È così! La tua vita finalmente in pugno. Finalmente puoi scegliere, decidere, rifiutare o accettare senza che ci sia un compromesso. Basta compromessi: solo meravigliosa libertà e trasparenza. Complimenti.

Recensore Master
09/04/24, ore 15:42
Cap. 1:

Ciao Cristina,
con questa nuova poesia hai disegnato un perfetto autoritratto, visto che il brano è dedicato a te stessa.
Ho letto il titolo e l’incipit: più che “selvatica” direi che non sei ”addomesticabile”, aggettivo inteso nel senso che non ti interessa uniformarti al pensare degli altri, non scendi a compromessi, ma vai avanti per il tuo percorso senza accondiscendere al volere altrui per convenienza.
Tu sei così: forte e orgogliosa di ciò che sei. O ti si ama per come ti presenti, o altrimenti è meglio lasciarti andare dritta per la tua strada senza tentare di lusingarti. Le maschere è evidente che non ti piacciano. Vivi l’ardore dei momenti e, parimenti, vivi la tua arte che esalta la tua essenza facendola emergere, dandoti la possibilità di sognare e di sentire di avere il completo controllo della tua vita, tutta racchiusa in quel pugno che sembra voler sfidare l’incognito che esiste al di fuori.
Un componimento che è una fotografia senza ritocchi e che emana coraggio.
Complimenti e un caro saluto.

Recensore Master
09/04/24, ore 09:20
Cap. 1:

Stavolta non è la solita aggressività che nasconde lo sconforto della debolezza. L'urlo che lascia il retrogusto amaro dell’insoddisfazione.
C'è tutto l'orgoglio e il compiacimento di chi ha imparato a fatica a bastare a sé stesso; di chi riscopre e sottolinea la propria identità; di chi si lascia alle spalle il disagio di essere diverso.

È una danza selvaggia (“fatta di selva”: profumo ammaliante di foresta vergine, vergine e impenetrabile), una danza tribale, dai numerosi versi di sei sillabe che creano il ritmo serrato, marcato.
C'è un grande respiro di libertà fatto di rinunce: nessun patteggiamento, neanche con l’amore, il più elevato anelito di salvezza.
Catene spezzate, praterie sconfinate, cieli aperti: “la vita nel pugno”.

L’ho letta, questa poesia, con l’appagamento di chi rimette insieme le tessere d’un puzzle. Ogni tessera, ogni parola andava al suo posto, fino a formare un capolavoro.

Ne è rimasta fuori una, però, che non so bene come incastrare: “trasparente”.
Forse la trasparenza, al pari della felicità, è un’utopia.
Forse i pensieri, nel momento stesso che si fanno parola, si sporcano, si ossidano.
I vetri, al contatto con l’atmosfera che ci serve per respirare, si appannano.
Gli specchi, nei quali ci si guarda, danno indietro immagini distorte.
E la vita sfugge dal pugno.

Quello che era presente è già diventato passato, senza aver lasciato il tempo di goderselo.
Il pugno, languido, si apre. E la vita scivola via.
“La vita o si vive o si scrive” (Pirandello).
Ma tutto questo è un altro paio di maniche, ci azzecca ancor meno, è la tessera di un altro puzzle.

Recensore Master
09/04/24, ore 05:39
Cap. 1:

Buongiorno
Eh, uno spirito libero!
Il fulcro della creatività.
Una sorta di autoritratto, questa poesia.

Recensore Master
08/04/24, ore 23:17
Cap. 1:

Bellissima lettura della tua anima che ama l'arte, vive di arte è arte, ed è, di conseguenza, libera e ribelle. Complimenti.