L’intreccio dei corpi, trama e ordito, come un tessuto che riveste attimi iridescenti, fragili bolle.
I muscoli si rilassano, l’anima bambina trattiene il fiato, la poesia fa rima con magia e riesce a catturarla, quella bolla, senza farla scoppiare in mezzo al “dolore del mio cuore”.
I versi si adagiano lenti e suadenti come una canrilena, si distendono e tendono. Una bella poesia, che riesce a far breccia anche nei cuori spenti di chi legge. |