Recensioni per
Storia di una Madre
di Miki_TR

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/10/21, ore 18:02

Sono stata tutto il tempo a cercare di capire di chi si trattasse, chi fosse la protagonista. Ho pensato presto a Walburga, ma non ne ero certa, molte cose non mi tornavano. Sono però abbastanza certa che si tratti di lei, di Sirius che va al funerale di Regulus e la chiama Madre. Una storia decisamente particolare.

Recensore Master
02/05/11, ore 16:15

Dio, ho i brividi.
C'è da dire che noi non conosciamo affatto la storia della madre di Sirius, eppure quella che hai descritto tu appare perfetta. Dona umanità anche a lei, perché è impensabile che l'amore di una madre cessi di esistere quando il figlio abbandona e rinnega la famiglia: esso continua a vivere, così come narra questa storia, la storia di una madre che ha amato il proprio figlio senza avere la forza di riportarlo indietro, da sè, se non quando è ormai troppo tardi.
Complimenti per questa meravigliosa fanfiction.
Legar

Nuovo recensore
25/04/11, ore 18:42

Non ho letto nulla di Harry Potter, ma il titolo nel mio animo ha mosso qualcosa e non mi sono sbagliata.  Il tuo lavoro esplica come l'incapacità di amare davvero si perpetui di generazione in generazione, come un morbo genetico capace di fagocitare tutto, o quasi, perchè qualcosa resta;  perchè anche creature come i personaggi che descrivi hanno un'anima umana.

Recensore Master
19/02/11, ore 02:41

Davvero notevole. Si leggono pochissime storie su questa donna, e questa scava davvero in profondità nella sua esistenza.
Mi è piaciuto l'affetto un po'morboso che prova per Sirius, e apprezzo la figura di quel povero Regulus malaticcio costretto a fare da terzo incomodo.
Se dovessi citare tutte le frasi che mi hanno colpita dovrei copincollare mezza fic, quindi basta così: mi inchino per l'ultima volta e ti saluto.

Recensore Veterano
12/02/11, ore 14:52

O santi numi.
Dai, mi sento una deficiente perchè non riesco a fare una recensione decente, ma il fatto è che quando una storia mi piace veramente tanto... rimango senza parole.
E' un capolavoro, Miki!
Bravissima :)
Un bacio,
Lu.

Recensore Master
20/01/09, ore 15:30

Una storia meravigliosa, intensa e profonda. Non avevo mai considerato la signora Black sotto questo aspetto... finora era sempre stata soltanto un ritratto rompiscatole che strillava ordini a Kreacher, ma leggere i tuoi pensieri in questa fic mi ha emozionato moltissimo... brava, sei un'autrice di rara sensibilità.

Recensore Junior
28/08/06, ore 19:18

E' incredibile la velocità con cui io riesco a trovare le fic che mi possono interessare. Questa qui per esempio ha SOLO un anno e due mesi, non male. E' molto bella. Non ho altro da dire, è bella. Non credevo di poter provare pena per Walburga Black (ne provo molto poca, comunque), nè per Regulus. E' scritta bene ed amara, coinvolgente. Grazie

Nuovo recensore
23/02/06, ore 17:48

triste, introspettiva, bellissima

Recensore Junior
08/01/06, ore 16:01

Oddio... Originalissima, lo devo ammettere. Mai avevo letto una fanfiction sulla signora Black, mai; eppure sono più di due anni che sfoglio fanfiction. Questo suo odio che in realtà è amore, e questo suo amore che malamente è corrisposto... Regulus poi... Direi che lo hai trattato come meglio non si poteva. Ora mi spiego... Del perchè abbia scelto la via oscura, di come lo abbia solo per una madre che non lo amava... Lui, che mai aveva conosciuto l'amore, e che era morto per esso... Scelta ottima. L'uso delle ripetute "e" al posto delle virgole, poi... Direi che danno quel senso di... non saprei descriverlo, lo ammetto, ma sicuramente hanno la loro buona parte nella stupendità di questa storia.
Complimenti, complimenti, ed ancora complimenti. Ci vorrebbero più fanfiction come questa.
Kisses, Serry

Recensore Junior
12/09/05, ore 11:47

Accidenti a te, Miki, mi hai fatto piangere (ed ero in treno...)
Nessuno c’era riuscito mai, non certo per Sirius e sua madre, dato che io piango solo per Severus, perché solo di lui leggo, salvo rarissime eccezioni.
Ma sono molto contenta di averti incluso in queste eccezioni, complice, lo devo ammettere, la bellissima recensione che hai lasciato a “L’ultima lacrima” e che mi ha resa curiosa di conoscere meglio una sfegatata fan di Sirius che aveva veramente apprezzato il “mio” Severus (ma anche tu, come vedi, hai perfettamente raggiunto il tuo obiettivo con me: farmi apprezzare Sirius!)
Così ho colto l’occasione della tua richiesta di recensione ed avevo cominciato a leggere la tua storia, solo la prima pagina, ma poi è uscito HP6 ed il tempo mi è volato via dalle mani, trascinato dal dolore di quella lettura.

Questo è il commento che avevo scritto mentre leggevo, frase per frase, la prima pagina della tua storia

Caspita, che impatto, che fredda e dura ironia nella descrizione del colloquio con l’uomo delle Pompe Funebri. Poi quel funerale che si confonde con i ricordi del matrimonio e l’abito da sposa “unica macchia di candore a sporcare il nero di un’intera esistenza” , la morte già sulle labbra del marito, mentre anche i fiori sembrano gli stessi, ma con un profumo “putrido e invecchiato come me e le mie speranze.”
Certo che se volevi provocare tristezza e sconforto, ci sei perfettamente riuscita, con quelle poche ed incisive parole che descrivono con rassegnata durezza un matrimonio con un uomo che “aveva un cuore nero e mi regalava diamanti senza guardarmi negli occhi”. Poi quel colpo da maestro, una frase sublime, dall’enorme impatto emotivo, detta da una moglie e riferita all’uomo a cui è stata fedelmente a fianco per tutta la vita: “Non ricordo il colore dei suoi occhi.” :veramente terribile. Ed in quel talamo nuziale, questa donna senza nome, questa madre, ha perso l’innocenza e la speranza... e la possibilità di amare.
Poi il rapporto col figlio, l’unico che ha amato e dal quale è stata amata... eppure lo ha perso, e neppure ne cerca il perdono.

Questo è il commento che scrivo ora, dopo aver letto, tutto d’un fiato, la tua storia, e dopo essermi asciugata le lacrime.

Questa storia è veramente bellissima ed intensa oltre ogni limite. Ti avvolge e ti stravolge, ti coinvolge oltre ogni tua volontà di resistenza. Così, dopo solo poche righe, io ero in quella donna di cui conoscevo solo la pazzia della voce stridula ed odiosa di quel quadro. Un personaggio dall’odio inutile... pensavo io, ma che avevo solo un’immensa e straziante incapacità d’amare, mi hai spiegato tu!
Non so cosa ti abbia portato a scrivere una storia di tale intensità emotiva, se vi è qualcosa di autobiografico e tu hai attinto da lì per dare così tanta forza alle tue parole, non so se tu possa sentirti la madre, od il figlio così tanto angosciosamente amato, od il figlio ignorato.
Ma chiunque tu sia (non so neppure quanti anni hai), questa rimane una delle storie più belle ed intense che io abbia mai letto e mi inchino davanti alla tua capacità di mostrare con tale profondità l’anima di... un quadro.
Riguardo alle parole, ed alle immagini che sanno evocare, ti spetta ancora un grande complimento, perché una grande sinfonia di fondo, cupa e struggente, amara e disperata, ineluttabile e travolgente insieme, accompagna passo passo le pennellate decise e sottili, precise eppure delicate, che dipingono un quadro a tinte forti, dove ogni particolare è al suo posto, assolutamente perfetto, ad esaltare un insieme che permette di guardare ben oltre la pura esteriorità, ma di entrare in profondità nella scena, immergendosi in emozioni descritte in modo sublime.
Un approfondimento psicologico notevole conduce, in modo magistrale, ogni particolare tratto dai libri ad incastonarsi come una gemma preziosa nell’insieme della tua storia e ne esce fuori un diadema invidiabile che risplende dell’intensità delle emozioni che descrivi e che sai evocare così bene.
Ora proseguo con il commento dettagliato, di pari passo con la storia, continuando da dove mi ero interrotta due mesi fa.

Una donna strana, molto particolare, dai forti sentimenti e dalle emozioni esacerbate, dove odio ed amore sono i due estremi dello stesso battito del cuore, sono la stessa cosa pur essendo l’uno la negazione dell’altro, eppure ognuno all’altro è complemento e non può esistere senza il suo contrario.
Un rapporto mamma-figlio vissuto in modo così intenso ed esclusivo da prendere il posto di quello uomo –donna (complice evidente l’anima ghiacciata del marito), cosicché il figlio diventa amante e la nuova gravidanza è solo abietto tradimento che, agli occhi di una donna mai amata ed alla quale l’odio è stato instillato ad ogni respiro, non può far altro che uccidere quell’amore istintivo ed ossessivo che solo la natura può far cresce nel grembo di una madre, anche contro la sua volontà. Ed anche l’odio per l’altro figlio, altro non è che paura di amare per paura di perdere... tutto. E se la prima volta ha amato disperatamente, contro se stessa, per poi solo odiare quell’amore viscerale, la seconda volta la paura ha ucciso l’amore e non ha lasciamo nascere neppure l’odio.
La storia di una madre che ripete, nell’educazione dei figli, gli stessi errori perpetrati contro di lei è, purtroppo, solo una cruda verità e la catena di dolore sembra continuare all’infinito.
Poi la distruzione del figlio più giovane, disposto a tutto per un briciolo d’amore, o forse si sarebbe accontentato anche del solo odio. Ma, almeno, sarebbe stato meglio di niente.
La morte del marito quasi porta una boccata d’aria, ma è solo vuoto al posto dell’odio.
Poi quel richiamo al Botticelli ed ho visto l’immagine di Sirius, splendidamente descritto, stagliarsi fulgida nella mia mente in quella scena struggente, dove odio ed amore raggiungono la vetta, dove le parole trasformano in odio l’amore disperato di un’anima condannata irrimediabilmente al dolore. E lì ho cominciato a tirar su con il naso: ma lo sai, lo sai cosa vuol dire questo??? Per una come me che non può assolutamente soffrire Sirius???
E più lei continuava a chiamarlo “il mio bambino bellissimo”, anche ora che è ad Azkaban, solo quanto lei, dilaniato nell’anima proprio come lei, quanto più le lacrime facevano a pugni per uscire. Sai, è proprio vero, come madre continui a vedere tuo figlio come un bambino anche quando è ormai diventato un uomo, vedi sempre i suoi occhi come quando, enormi e spalancati, succhiava il latte dal tuo seno e ti graffiava con le unghiette. E dipendeva da te, ed era tutto tuo, solo tuo, faceva ancora parte di te, come quando lo accarezzavi dentro la tua pancia...
Poi ancora un pensiero per Regulus, figlio negletto: “Il piccolo scelse la via dell’odio nella ricerca dell’amore, e fu redento per amore e per amore morì”. Un’altra inestimabile gemma del diadema della tua storia, dove amore ed odio sono inestricabilmente intrecciati tra loro come lo è la vita con la morte.
Poi quei funerali, la morte ancora a scandire i tempi della vita, e Lui sempre presente... ma non lo sarà al suo funerale. E lei lo sa. Ancora un’immagine perfetta, ancora vedo Sirius e fatico a trattenere le lacrime. “Il mio bambino piangeva in silenzio, il volto impassibile e le sue lacrime, come perle, che segnavano le rughe precoci di chi a vent’anni conosceva la morte.”
Poi quel lungo paragrafo a descrivere un breve abbraccio, un fugace sorriso ed il calore dell’amore. E le sue parole “Non posso tornare indietro, Madre.” che sanno di struggente rimpianto e di amore. Un amore nato con lui. Ecco, qui è uscita la prima ed ostinata lacrima.
“e esiste ancora quel sorriso che io ho potuto solo immaginare.”
Affondi il coltello vero, Miki? Ora che la strada è aperta chi le ferma più quelle maledette!
“Nessuno capirà, ma se mai un giorno lui sarà libero e si troverà lì, forse saprà”.

Ma lei, lei... l’avrà mai saputo di quelle due sillabe consegnate alle stelle?

Ecco, se ora state piangendo anche voi... prendetevela con Miki!

Brava bravissima, una storia meravigliosa, quanto più toccante quanto più costruita su un personaggio che sembra solo l’essenza dell’odio. Fino a quando occhi particolari non hanno saputo guardare più a fondo. I tuoi occhi, Miki.

Grazie.

Ida

Recensore Junior
09/09/05, ore 13:36

Ciao, volevamo avvertirti che il Comitato Consiglio Fanfiction ha segnalato la tua storia con una recensione nel forum di EFP, che puoi trovare qui: recensione a "Storia di una madre"
In quella sezione trovi tutte le informazioni su cosa è il Comitato, cosa fa e chi ne fa parte. Speriamo che la cosa ti faccia piacere e che questo sia un motivo per spronarti a fare sempre meglio!
Il Comitato

Recensore Junior
10/07/05, ore 12:02

Ti confesso che mi ha lasciato addosso una strana sensazione la tua storia.
Può darsi che abbia preso un granchio madornale, ma quello della signora Black, non mi è sembrato il canonico amore materno.
Mi è sembrato un amore opprimente ed ossessivo.
Il personaggio di Sirius, è un personaggio difficile, controverso, “disturbato” se vogliamo e la tua storia apre uno spiraglio di comprensione.
Parlando della madre, possiamo capire sia lei che il figlio.
Troppe aspettative. Lei aveva immaginato e ri-immaginato tutto, al punto quasi da viverlo e quando Sirius è nato, forse lei aveva già smesso di piangere le lacrime che avrebbe potuto versare, semmai lui fosse morto prima di lei.
Un amore soffocante, egoistico.
Tutto quello che non aveva mai avuto, lui gliel’avrebbe dato.

Mi è piaciuta molto la visione della nascita di Regulus.
L’elemento di distacco tra Sirius e la madre. Un figlio che riesce a compiacere la madre solo con la sua morte.
Ho trovato originale anche che Regulus, per una volta, morisse a causa di una donna, invece che per salvare il fratello. Sebbene anch’io la veda prosaicamente in questo modo… ;-)
Ma sopra ogni cosa: grazie, grazie, grazie!
Finalmente un Sirius che non sputa sopra la sua famiglia e che si presenta ai funerali dei suoi cari!

Quando al funerale del fratello, Sirius dice che non può tornare indietro, poi…
Non che non vuole, ma che non può.
È più che probabile che la persona che in disparte aspetta Sirius e che gli passa un braccio intorno alle spalle sia Remus, ma… io invece preferisco riconoscervi James.
E penso che Sirius non possa tornare indietro per lui, per non deluderlo. Perché tornare in seno a una famiglia di maghi oscuri, significherebbe questo: deluderlo.
L’amicizia di James gli ha dato molto, se non tutto. Tutto quello che non aveva avuto e incondizionatamente.
James gli voleva bene per quello che era, senza aspettative di sorta. Era l’affetto che avrebbe dovuto avere dalla sua famiglia e che o non ha avuto, o ha avuto in modo distorto.
Naturalmente questo è un discorso che potrebbe valere tranquillamente anche per Remus, ma dato che, ripeto forse sbaglio, ma vedo l’affetto della signora Black un po’ fuori dalle righe, mi piace vederci qualcosa di più semplice ma altrettanto forte, come è l’amicizia di James.
Nel complesso, comunque, decisamente complimenti.
Serpedoro

yelle
26/06/05, ore 22:26

sebbene non abbia mai amato questo personaggio, e l'abbia sempre ritenuto poco interessante (non che JKR ci dia la possibilità di amarlo :P), ho davvero apprezzato questa tua fic. Soprattutto per il semplice fatto che tuttò ciò che hai scritto, ogni parola e ogni frase, suonava reale, vera, viva, sentita. Ogni parola sembrava uscire veramente dalla bocca e dalla mente di quella donna. Non è stato per nulla difficile creare nella mia mente l'immagine di questa donna che aspetta il momento fatale. Grandiosa, davvero.

Recensore Junior
21/06/05, ore 09:44

Al momento non ho parole. Credo che la madre in questione sia la signora Black,giusto? Ma anche se così non fosse,la vera meraviglia di questa storia breve sono le parole che hai usato,come le hai disposte nella bocca del personaggio. Hai parlato di un rapporto difficilissimo,così in bilico e delicato e infrangibile al primo soffio di vento come quello madre-figlio e in più già corroso,già quasi spezzato e compromesso come appariva quello madre-Sirius;e lo hai fatto con un'umanità e un'amarezza,la punta dell'iceberg di un dolore molto più profondo,veramente da elogiare. Non ho trovato niente che non andasse,è perfetta così.

pink
19/06/05, ore 16:58

Molto intensa e per nulla noiosa. Credo stessi parlando della madre di Sirius, perciò ho cercato d'immedesimarmi nel racconto. I sentimenti di questa donna sono analizzati in modo efficace, rendono partecipe il lettore e lasciano percepire una sensazione di tristezza...l'unica cosa che mi ha lasciato perplessa sono alcune frasi un po' dispersive, forse troppo lunghe...per il resto, mi è piaciuta veramente molto questa one-shot, soprattutto la fine azzeccata in cui fai un piccolo accenno sul figlio, che pronuncia quella singola parola. Ciao da pink^^!

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