Buonasera esimia, stavolta ho rischiato di fare una brutta fine; se tu non avessi ancora pubblicato non sarei ora qui a scriverti la mia recensione!!! XD
Il caldo di questi giorni ha disciolto il più algido dei miei neuroni, col risultato che se prima arrancavo aggrappandomi agli ultimi spasmi di una "ratio" agonizzante, adesso, pochi giorni prima della licenza estiva dalle accademiche incombenze -licenza tanto per dire- mi lascio letteralmente trascinare dal più molle ozio, unico lento motore che rimescola quella gelatina chiusa a lunga conservazione che ho dentro il cranio.
E tra una mescolata e l'altra sono emerse le mie considerazioni sul sedicesimo capitolo.
Cominciamo con un approccio emozionale: intensa commozione nel racconto della storia di Mitsuo, serena, intimistica familiarità nelle due scene principali con le nostre eroine, suspense nei due brevi shot del tenente Crawford in aeroporto e di Tropic Thunder nel suo ufficio al Pentagono.
Perciò, sommando gli stati d'animo che si sono succeduti nella lettura del capitolo, direi di aver ottenuto un risultato molto soddisfacente. Questo sedicesimo è un salutare soffio di aria pura per Haruka e Michiru, un attimo di sole in un cielo limpido. Anche se le nubi si ammassano all'orizzonte. La quiete prima della tempesta -come se prima ci fosse stato altro; tale il quadro che ne tiro fuori.
L'atmosfera venutasi a creare tra le due, dopo lo sfogo di Michiru con Haruka sul suo triste destino di famiglia, è dolcissima, idillica, in poche parole perfetta. E si sa, la perfezione derivante da un equilibrio faticosamente raggiunto è spesso fragile. Ogni elemento di novità è di potenziale disturbo. La telefonata a Chiba da Washington, i tafferugli segreti di Takeshi, il messaggio che riceve costui da Crawford, i misteriosi affittuari del decimo piano -ho un vago sospetto su chi potrebbe trattarsi, non il Generale, non avrebbe a mio avviso un motivo legittimo per installare la sua ingombrante persona a pochi metri sotto il pavimento di Haruka. E poi non mi sembra un'azione da Tenou. No, direi che lì verrà ad abitare un nuovo personaggio, che tu ci presenterai nel prossimo capitolo, ammesso che per noi fan di Sailor Moon sia effettivamente “nuovo”. Neevveroo, Hypathia-samaaaa??? Dì', pensi anche tu a quello che penso io? O sono... fuori strada? :-)
Sono preoccupata. La conclusione non lascia presagire nulla di buono...i tuoi hangover mi spediranno dal cardiologo prima o poi!!!
Sulla caratterizzazione dei personaggi, la tua somma specialità all'interno della storia, si potrebbero spendere migliaia di parole senza mai rimanere al verde con le emozioni che questi ci regalano. Ormai posso dirti in tutta sincerità che amo più Haruka, Michiru, Hotaru, Mamoru, Usagi -ho finito l'elenco, uff!- più per come li presenti tu che per come li ha concepiti la Takeuchi.
Intendiamoci, Uranus e Neptune hanno una loro splendida logica nella loro controparte IC; le orgogliose e determinate combattenti per la pace nella Tokyo dei primi anni '90 sono le mie Senshi preferite (oltre Saturn, ovviamente). Ma qui stiamo parlando di Mr. Tenou e Miss Kaioh nello Stato Federale della Virginia, combattenti su ben altri fronti, divenuti drammatica realtà per entrambe dopo l'11 settembre 2001. Mi è sembrato di vedere le due in contemplazione dell'oceano, in attesa, come nella famosa scena-madre dell'anime; “la nostra battaglia sembra non aver fine”, ricordo benissimo le parole di Michiru.
E ora che abbiamo? Due anime in lotta per la loro libertà, per il loro equilibrio, per l'ottenimento di una vita nuova, che la smetta di trascinarle come alghe nella corrente.
"Per anni ho corso a testa bassa, senza riuscire a fermarmi. Senza potermi fermare. Adesso voglio prendere le cose con calma."
"Sei sicura di-" Michiru provò ad esprimere i suoi dubbi, ma Haruka la interruppe. "E soprattutto, voglio usare questi mesi per capire, Michiru." Il medico sorrise appena. "Cosa vuoi capire?"
Haruka si strinse nelle spalle, un lieve sospiro che lasciava le sue labbra. "Se sono in grado di gestire la mia vita," mormorò, tornando a guardarla. "Capire cosa sono quando sto con te. Che cosa siamo." Allungò una mano, e con il pollice sfiorò le labbra dell'altra. "Capire questo, senza averne paura."
Anche Michiru secondo me deve capire, specie se vuole – e sì che lo vuole- unire nel suo io realizzato Haruka e Hotaru. Escludo tuttavia la presenza di quel timore reticente che invece affligge Haruka, ma lo comprendo. Dopo quanto accaduto a Mitsuo, Michiru non ha alcuna intenzione di mollare e sulla sua forza di volontà c'è da mettere la mano sul fuoco; ha una seconda possibilità, un caso raro, o forse assolutamente unico. Questa cosa tu l'hai sottolineata per bene e mi fa tantissimo piacere, perché è una prova incontrovertibile che Haruka è il vero karma della nostra psicologa.
“L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preoccupazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore puo' avere la vita se la prima prova è già la vita stessa?” (M. Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere).
Avere una seconda possibilità, per di più tanto strettamente legata alla prima, perduta, è una fortuna, nel senso etimologico del termine. Ma possiamo essere d'accordo con Kundera? Francamente, mi viene piuttosto da pensare che le possibilità invece le abbiamo e il passato ritorna sotto altre forme. Siamo spesso noi a non riconoscerne la medesima sostanza. Non oso immaginare neppure io quello che ne sarebbe stato di Haruka se Michiru avesse deciso di non occuparsi del suo caso o di abbandonarlo; ma allora, alla fine dei conti, si puo' dire che siamo noi a sceglierci il destino o, da inconsapevoli, accettare quello che ci viene offerto dalla vita credendo che sia tutto merito del caso?
"Voluntas Dei" o "Homo faber"?
Bene, questo lo scrivo per vendetta e mi rifaccio del polpettone di psicologia freudiana su Eros e Thanatos. Riflettici e mi dài una risposta! Piccolo avvertimento: l'uomo ci ragiona sopra da millenni, se vuoi metterti davvero in gioco fa' pure, ma non dirmi che nessuno ti ha avvisato! Ahahahahahah!!! XD.
Ok basta con il sadismo di ritorno, Harwest-sama, o finirai con l'urtare seriamente la sensibilità artistica della somma Hypathia!
Dunque, ora che si sono svegliate quelle due si lasciano andare alla dolce brezza dell'amore -che piccioncine! Il cambiamento in Haruka è lieve, ma c'è. Maliziosa ed egocentrica, quello rimane il suo biglietto da visita e credo non cambierà mai. Ma adesso è più tenera, più dolce e protettiva nei confronti dell'appiccicosa Michiru -ah! Come se le dispiacesse davvero che questa le stesse incollata addosso a francobollo!-, più disposta a farla entrare nel suo bozzolo. In realtà io credo che Haruka sia intimamente gentile e sensibile, come ha dimostrato la sua interazione con Samira, nonostante lei facesse di tutto per apparire scontrosa e superficiale. I suoi silenzi quando è Michiru a parlare e l'apparente mancanza di emozioni sul viso fanno pensare infatti ad una persona che sa ascoltare con attenzione, anche se poi non è brava a esternare con parole. Michiru ha ragione:
"sapeva di aver a che fare con un affascinante brucaliffo, ma non si sarebbe fatta fregare. No no. Lei voleva la farfalla".
E tralascio i doppi sensi venutimi in mente su quest'ultima parola...(ok con questa battuta da pervertita mi sono giocata la serietà dell'intera recensione...mah, te l'ho detto, fa troppo caldo!).
Come dire, il lavoro da fare è ancora tanto e non spaventa certamente l'intraprendente doc, che finalmente puo' sfogare il bisogno tanto a lungo represso di toccare la bionda virago ogniqualvolta lo desidera. Ce ne hanno messo di tempo, per capirlo: dal rifiuto istintivo
"Haruka non parlò. Poi la avvicinò ancora. "E se ti dicessi che sei carina?"
Vide le guance di Michiru colorarsi appena di rosso, e non riuscì a trattenere una risata. "Non t'azzardare!" Le intimò l'altra, alzandosi dal letto e puntandole contro minacciosa l'indice. "Tu non sai con chi hai a che fare, Tenou!" (capitolo 4).
Al sospetto di un'irressitibile attrazione
"Nel silenzio, si sfiorò le labbra: il bacio di Samuel non le aveva lasciato niente. Un nulla assoluto, se confrontato al sovraccarico di emozioni che un non bacio le aveva procurato, pochi giorni prima. E pensando a quello, tremò all'immagine che si era formata nella sua mente quando al volto di Foster se n'era sovrapposto un altro: di lineamenti, tipologia, ma soprattutto sesso diversi.
Capì, in quell'istante, che i suoi sforzi sarebbero stati vani. Che, come Don Chisciotte, quella era una lotta contro i mulini a vento.
"Mi stai piegando, Haruka." Mormorò, mentre le porte dell'ascensore si riaprivano sulla sua solita vita". (capitolo 7)
Attraverso il disincanto
"Si chiese se Michiru fosse consapevole del fatto che trasudasse raffinatezza, senza particolare sforzo, negli occhi di terzi. E non seppe spiegarsi il perchè, ma le venne in mente la fiaba della Sirenetta, dove la protagonista diventava umana per inseguire il suo amore sulla terraferma: una principessa sirena, dai capelli acquamarina, alla ricerca del proprio principe. Haruka scosse la testa, rovesciandola poi all'indietro. Un princpe, Haruka, pensò, mentre le labbra si incurvavano in un sorriso amaro. Non un surrogato lesbico". (capitolo 8)
E traversie varie, che non riporto o si farà l'alba,fino alla realizzazione finale:
"Haruka era tutto ciò che voleva e di cui aveva bisogno, e se quello significava essere omosessuale allora, diavolo, lo era dalla punta dei capelli alla punta dei piedi".(capitolo 15).
Che dire, da “Non t'azzardare!” a “Voglio sentirti” c'è voluta tutta la potenza di una rivoluzione, una cosa che solo Haruka poteva suscitare (va da sé che lei è capace di far vacillare la sessualità di chiunque incontra...XD). E se consideriamo che cronologicamente sono passati appena tre mesi dal loro primo incontro, Michiru è stata ben più rapida della presupposta regina-incontrastata-della-velocità...Non solo, l'ha addirittura superata, arrivando al punto di lanciarsi in provocazioni così vivaci
"Allora, sei pronta?"
"Non lo so." Haruka incrociò le braccia al petto. "Inizia a spogliarmi, e vediamo."
Michiru inarcò un sopracciglio. "Non provocarmi, Maggiore."
da lasciare basito quel lettore uso a vedere in lei la dolce-Principessa-angelica-iperfemminile confezionata a misura di Principe Azzurro. Peccato che stavolta Azzurro sia finito in Bianco...e se il predestinato sarebbe dovuto essere Foster, così come malauguratamente aveva pensato Michiru per un solo attimo, siano lodati gli dèi uranici che Haruka l'abbia fatto Nero...XD.
Scherzi a parte, il loro progressivo avvicinamento le ha finalmente fatte incontrare, le ha spinte l'una dentro il mondo dell'altra. Sui Tenou sappiamo, adesso non ci resta che esplorare il misterioso mondo dei Kaioh. Ne conosciamo l'esistenza grazie ai flashback che tu hai inserito qui e lì,destinati a preparare l'attesa, ne abbiamo conferma dal racconto diretto di Michiru. E ora, cos'altro svelerai su di loro a noi curiosissimi?
Non sai quanto piacere mi faccia leggere di Hotaru, soprattutto quando cerca di ragionare con Haruka. A volte non capisco chi delle due sia la più piccola! Io l'adoro quella bimba; certo, non si puo' negare che un po' di impaccio lo crei pure lei, vedi sezione orgasmi mancanti a casa di Michiru, ma con quale coraggio la si puo' rimproverare di questo? Dove li prendi piccoli tanto dolci? Haruka non ha capito, se quella è un diavoletto che partecipa ai sabba degli asili, allora non ha conosciuto i bambini veri, gli artefici e organizzatori dei sabba, eh scusa, ma quello che va detto va detto!!!
Noto che le lezioni di Haru sulle infinite risorse del linguaggio hanno una presa immediata sulla piccola, la quale ora crede che i “fottuti bastardi” siano dei pesci, che magari al mercato ittico indicherà, entusiasta, a voce alta, sotto lo sguardo imbarazzato di mammina...oddio...che flash!!!! "Fottuti bastardi"...ahahaha! Ma come ti vengono queste gag? Mi fai morire ogni volta!XD
Takeshi si sta avvicinando. L'ordine di raccogliere informazioni su Michiru Kaioh è avvenuto prima degli eventi datati al 9 luglio e dopo il 6 giusto? La telefonata che riceve Mamoru da Washington è da parte di uno degli scagnozzi del Generale, immagino. Il che vuol dire che il pericolo è più vicino di quanto si possa credere. Fine dell'idillio, purtroppo. Stavolta Haruka dovrà proteggere non solo se stessa dal padre, ma anche la sua donna. E chissà, magari dovà essere disposta a qualunque cosa, qualunque, pur di preservare Michiru e Hotaru. Sono io troppo apprensiva o stai macchinando una cattiveria insopportabile a quelle due povere criste?
Una nota di merito -e con questa abbandoniamo i personaggi- va senza ombra di dubbio alla tua magistrale regia dei dettagli. Hypathia, non dimentichi proprio niente! Non appena ad uno si fa chiaro che c'è una mancanza, eccoti subito a smentirla! Mi sono sempre chiesta come diavolo facesse Haruka a vivere in un megaflat alle prese con lavatrice e aspirapolvere...ma anche no! Tutti sanno che al dodicesimo piano abita un giovane Maggiore dell'Esercito, un uomo solo, che non è sposato, che non ha famiglia e...puff! Eccoti la colf, un'ex chica latina per giunta!
Una cosa però devo chiedertela, poiché il dubbio mi rode: come fa Haruka a non avere una laurea ed essere un Maggiore? D'accordo che esce dall'Accademia Militare, ma non ci vogliono anche negli USA i titoli di studio per l'avanzamento di carriera? O bastano le missioni?
Ultimo appunto, veramente ultimo:
"Michiru continuò ad ascoltare l'interazione tra le due, tra il divertito e la consapevolezza che Hotaru non solo adorava, ma letteralmente stravedeva per Haruka".
Allora, coordinare l'aggettivo sostantivato “divertito” con un sostantivo vero e proprio (“consapevolezza”) crea un effetto di asimmetria che, seppur non vietato dalle regole della "concinnitas" italiana, non risulta spesso gradevole. Per cui qui o sostituivi il primo con “divertimento” (orribile, mi rendo conto) o il secondo con “consapevole” (che va già meglio) o cambiavi del tutto la struttura della frase (a tuo totale arbitrio).
Sono pienamente consapevole di esser fastidiosa sulle minuzie, chiedo venia. Da lettori è più facile passare sotto la lente d'ingrandimento il tessuto di uno scritto, mentre è più arduo rendersi conto delle proprie peripezie linguistiche quando si scrive. Se penso alle mie ricerche e alla mia tesi...*'na zozzeria!*... vabbè...bypassiamo!
Devo sinceramente rinnovarti ogni volta le mie congratulazioni perché, armonia o asimmetria, questo romanzo è scritto in ITALIANO, non in italo-babilonese!
E sono più che sicura che migliorerai ancora, tu hai talento naturale, davvero!
Bene, chiudiamo? Si, chiudiamo dài, o finirai con l'addormentarti davanti il pc. E io insieme a te...ma che posso farci, quando mi tuffo nelle profondità della tua storia riemergo sempre con un pingue bottino di preziosi che vorrei vedessero la luce del sole. Ormai mi diverto troppo a recensirti.
Alla prossima! Grazie, grazie di tutto e...complimenti! *che palle Harwest, cambia parola ogni tanto!*
Alles gute! |