L'introduzione è doverosa.
Nel senso che con l'accenno finale al tema che ha ispirato la poesia, allora tutto quanto acquista il significato che dovrebbe avere. Altrimenti è difficile cogliere l'amaro sotto la falsa ironia, e si rischia di restare fermi su un livello che non è quello pieno e giusto.
Confesso di non essere una gran masticatrice di poesie, perché è difficile trovare qualcosa che riesca a toccarmi, ma questa mi ha convinto. Le rime centellinate, le metafore, ma soprattutto le parentesi sono riuscite a lasciarmi qualcosa. Come sempre, non mi impressiona il contenuto in sé (non nelle poesie), quanto il modo in cui le parole riescono ad esprimerlo. E qui mi pare di sentire quel ritmo un po' musicale che di solito, nella mia banalità, finisco per cercare... Il che porta l'apprezzamento.
D'altronde, ribadisco, io e la poesia siamo un po' estranei. Potrei parlare della scelta delle parole (accurate, precise, certe volte densissime di significati), del tema, della condizione, di mille e mille cose... Ma la verità è che una poesia conta per quello che è, non per i discorsi che si fanno tutt'attorno (e, anche se lo sembra, giuro che non è una scusa!).
A livello tecnico, per quanto mi è concesso dire, non trovo pecche.
A livello sentimentale, personalmente, sono rimasta colpita.
A questo punto, il resto sta a te e all'interpretazione che ne darai (che conta, conta tantissimo, se il testo non è scritto...). |