Recensioni per
Arabesque
di eos75

Questa storia ha ottenuto 43 recensioni.
Positive : 43
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Master
16/02/22, ore 18:46

Mi piace la frase "Yayoi aveva finalmente capito cosa vuol dire essere donna" perché si lascia andare, non pensa a nulla, si libera di ogni inibizione e lo lascia fare.

Il ballo è una descrizione veramente realistica degna di una storia di Casanova di cui ho appena letto un libro.

Recensore Master
16/02/22, ore 18:41

Hai visto la cara timida, fedele ed incorruttibile Yayoi! Altroché mogliettina perfetta obbediente al suo principe... finalmente si gode qualcosa di diverso ed imprevedibile.
Poi abito vicino a Venezia perciò li sento qui vicino a me.

Recensore Junior
06/06/20, ore 22:21

Una FF da togliere il fiato, intensa, travolgente, ricca di pathos e di emozioni spinte ogni oltre limite. Un amore travolgente ma che porta in bocca il sapore amaro del tradimento verso un amico caro, un amico che lotta da sempre per la sua vita e che in Yayoi, vede il suo sostegno, colei che da sempre gli è accanto. Genzo disapprova questo atteggiamento dell'amico il fatto che dia Yayoi "per scontata", si lascia travolgere da questo amore inaspettato e folle ma non esita a porre fine ad esso quando Tsubasa conferma all'amico le condizioni critiche di Misugi. E non ha altro modo che rompere questo rapporto con l'amata che ferirla, dirle che lei è una delle tante ottenendo così il risultato sperato. E Genzo cade in un abisso senza fine perché lui amava Yayoi con ogni fibra del suo essere. Ho apprezzato la modalità di presentazione degli eventi ovvero cronologicamente "sfasati", gioco tra presente e passato, viaggio dall'incantevole Venezia ad Amburgo e Tokio. Una ricostruzione eccellente e degna di nota delle tradizioni del Carnevale di Venezia, un epilogo che non poteva essere differente: Yayoi ha avuto la prova che Genzo aveva scelto per entrambi, l'aveva lasciata libera per stare accanto a Misugi ma il suo corpo durante quell'ultima notte d'amore a Venezia non aveva mentito e la sua passione per lei era ancora viva e tanta sofferenza e sacrificio quella scelta gli era costata. Yayoi sa che la passione provata con Genzo non potrà provarla più con nessuno e senza dubbio non con Misugi, ma è riuscita a capire meglio la profondità dei sentimenti del marito nei suoi confronti e il suo cuore si è allargato per accoglierli come da sempre desiderava. E ha fatto la sua scelta. Complimenti. Un capolavoro.

Recensore Master
12/03/14, ore 16:57

Premetto che Jun, Genzo, Kojiro, Hikaru e Ken sono i miei personaggi maschili preferiti di C.T., ma Jun selo e' proprio meritato. Yayoi si e' sempre sacrificata per stargli vicino (piu' di Sanae con Tsubasa direi), chiusa negli ospedali quando avrebbe potuto frequentare ragazzi altrettanto affascinanti, perche' lei e' bella, alla sua altezza (la ragazza piu' particolare di Captain Tsubasa); almeno un abbraccio e un bacio in piu' se lo sarebbe meritato, invece lui a volte e' proprio freddo, come se la sua presenza oltre che scontata fosse anche dovuta (al contrario di Hikaru che con Yoshiko e' dolcissimo). Ebbene Jun: scendi dal tuo piedistallo. La storia e' bellissima: struggente e passionale, e i due protagonisti sono strepitosi, oltre che fantasiosi. Ora vorrrei leggere8 una Kojiro/Yayoi
. Sai che smacco per il principe!

Recensore Junior
31/10/11, ore 23:59

Finalmente ce l'ho fatta, l'ho letta!
Davvero commovente! Un pò mi dispiace per Misugi, ma se lo meritava! Che cacchio non si da per scontato un'amore!
Cmq con Yayoi non ci avevo mai pensato (anche lei una furbetta)!
Alla fine io l'avrei vista bene lontana da entrambi, chissà perché! Mah!
Bella davvero!

Recensore Veterano
15/06/10, ore 13:04

(Preferenza espressa per il concorso 'Miglior scena lemon')
Devo ringraziare questo concorso per avermi spinto (in realtà l'intenzione c'era da tempo) a rileggere tutto d'un fiato (mai espressione fu più adeguata!) questa ff. Contrariamente dalle abitudini di questa autrice, qui i capitoli sono brevi e ulteroirmente spezzettati al loro interno, a dare un ritmo sincopato e travolgente, che eos sa gestire da par suo. Lo stile resta infatti ricco e controllato...sto commentando la ff invece che la scena in sè? Un attimo di pazienza: il punto è che la tensione erotica che si accumula durante tutta la FF, data dal setting e dall'intreccio complesso ma chiaro dei flash back e col presente, espolode e si libera in tutta la sua forza nella scena finale, una scena d'amore anzi di sesso appassionata e disperata, dolcissima e violenta, che trasuda un genere d'amore che trascende, trascende il suo stesso oggetto e negandosi (il bacio non concesso) giunge al suo apice. Accurata ma non esageratamente scientifica la descrizione dell'atto, che è composta e assolutamente non volgare, perfettamente in linea col registro alto che caratterizza tutta la storia. Bella la figura di Yayoi che emerge (e dalla scena in sè e dalla FF) di donna caparbia e determinata proprio perchè (e non benchè) capace di un amore totale. Da leggere non d'un fiato, ma trattenendo il respiro.

Recensore Master
11/06/10, ore 21:36

(Preferenza espressa per il concorso 'Miglior scena lemon')
C'erano due scene lemon in questa fic, ma io voluto premiare quella che ha il sapore dell'amore e del candore della prima volta, che la malinconia dell'addio. Eos è riuscita a descrivere con passione, dolcezza ed uno stile ricco quelli che sono i sentimenti di Yaoi e del suo sentirsi finalmente donna, amata ed apprezzata. Ed il modo in cui Genzo la coccola e la fa sua, donandole quelle attenzioni che non riceveva più da tempo, ha un che di romantico ed appassionato che, alla fine della lettura, fa tirare un profondo sospiro, di quelli un po' trasognanti, e pensare: "Che invidia!" XD

Recensore Veterano
07/06/10, ore 15:26

(Preferenza espressa per il concorso 'Miglior scena lemon')
La scena dell'ultimo incontro tra i due protagonisti è molto intensa e struggente, orchestrata in maniera poetica, senza scadere nel volgare. L'accorto uso simbolico di determinati gesti, quali la decisione di tenere la maschera addosso, la impreziosisce ancora di più. I particolari dei costumi sono definiti talmente bene da rendere la scena più visualizzabile. Infine, la consapevolezza che questo incontro clandestino sarà l'ultimo tra i due, esalta il pathos, amplificando la passione che traspare dall'atto.

Recensore Master
23/04/10, ore 01:20

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Arabesque" è una storia prima di tutto originale, sia per la struttura narrativa particolare che per la scelta dei personaggi.
Descrive varie situazioni vissute dai protagonisti, intrecciandole capitolo dopo capitolo, non seguendo una mirata cronologia, ma unendo i vari fatti con richiami spesso visivi, che allacciano le scene man mano che la storia si evolve.
Va letta con un pizzico di attenzione in più, rispetto a come si è abituati magari ad avvicinarsi a una ff, ma non per limitarsi a riallacciare cronologicamente gli eventi, ma per cogliere l'evoluzione caratteriale ed emotiva dei personaggi.
Evoluzione che è il fulcro della storia, perché all'ultimo capitolo non conta tanto cosa farà o ha fatto il personaggio, ma dove è arrivato alla fine del percorso.
Dal punto di vista narrativo, le scene, in particolare gli ambienti in cui si muovono i personaggi, sono descritte con una serie di particolari che rendono "visiva" la situazione, trasportando chi legge nel mondo che gli viene presentato dall'autrice.
Per tutti questi motivi, oltre al buon italiano con cui è scritta, credo a mio modesto parere, che meriti di essere tra le Scelte della sezione CT.

Recensore Master
05/03/10, ore 00:24

L'evoluzione di Yayoi è così giunta al termine.
Un ultimo, perfetto capitolo a chiudere il complesso disegno che ci hai proposto.
Indipendentemente da con chi abbia deciso di stare per me c'è stato l'happy ending, senza dubbio.
Perché il personaggio ha finalmente trovato la sua strada, si è evoluto come dicevo prima e ha ottenuto la consapevolezza di se stessa che le mancava per comprendere che ci sono tanti modi di amare una persona e che questi spesso non coincidono tra loro, portando infelicità a chi non si sente amato come lui farebbe/vorrebbe.
L'inganno e il gioco delle parti continua fino all'ultimo momento, dove i due amanti fingono di essere estranei ai fatti che li hanno visti coinvolti fino a qualche tempo prima, consapevoli allo stesso tempo, di portare così l'uno all'altra, le proprie verità nascoste.
E' l'addio tacito che ci voleva in quel momento.
Genzo sperimenta l'amore con la A maiuscola e le sofferenze che ne conseguono, Yayoi si emancipa dalle sue paure di donna debole prendendo coscienza di se stessa.
Non è perfetta, come la si vede dal di fuori, e forse questa di maschera continuerà ad esserle sempre attribuita, la donna devota che ama incondizionatamente, ma in fondo va bene così perché spetta solo a lei mirarsi allo specchio e scorgere la sua vera essenza, che finalmente adesso conosce.
Sono felice di aver scelto di leggere questa FF passo dopo passo e di aver deciso di dedicarle una recensione ad ogni capitolo invece di riassumere qui tutte e mie impressioni, n'è valsa davvero la pena ed è inutile che ti dica che "Arabesque" finisce di diritto nelle mie preferite di sempre.
Hai proprio ragione quando dici che è una FF complessa ma credimi, sei stata così brava da creare davvero davanti ai miei occhi quell'intreccio articolato ma armonioso di eventi intrecciati nel tempo e nello spazio.
Il carnevale di Venezia e quell'ultima notte di amore sono stati il collante che si ripeteva in ogni capitolo, legando il tutto proprio come un prezioso e raffinato... Arabesque.
(Recensione modificata il 05/03/2010 - 12:24 am)
(Recensione modificata il 05/06/2020 - 01:33 am)

Recensore Master
04/03/10, ore 23:55

Il momento del matrimonio contrapposto all'ultimo amplesso con l'amante.
Due momenti contrastanti, netti come il bianco dell'abito e il nero nella camera degli amanti.
Nel primo emerge la figura candida di Yayoi che piena di amore consacra il suo sentimento all'eterno fidanzato, mi ha colpito la descrizione del suo volto messo in ombra però dalla presenza imponente di Jun, come a voler sottolineare quanto l'ego, le aspirazioni e quest'ultimo nel suo complesso, siano "troppo" in confronto all'amore di quest'ultima.
Nel secondo la situazione è carnale e terrena, non ha nulla a che vedere con l'immagine eterea di Yayoi davanti all'altare, segno di quanto in lei si mutato.
Nel buio i suoi gesti guidano l'amante alla scoperta del suo premio, che altro non è che se stessa ma con delle limitazioni.
In quell'ultimo incontro di amore il viso rimane celato, nessuno bacio viene concesso. Forse la decisione di tenere la maschera sul volto rispecchia il sentirsi davvero se stessa indossandola, coerente coi gesti e l'atto che sta compiendo. La Yayoi in Giappone che vive col marito distrutto dalla malattia è infine quella finta e posticcia, pur girando a testa alta senza orpelli che coprano i lineamenti del suo volto.Perlomeno questa è la mia interpretazione.
La FF è partita con Genzo e devo ammettere che credevo che sarebbe stato lui a predominare in tutta la narrazione, ma nelle battute finali è la figura di Yayoi che prevarica ogni cosa.Ancora un doveroso brava!
(Recensione modificata il 04/03/2010 - 11:55 pm)

Recensore Master
04/03/10, ore 23:29

Veramente sono senza parole...
In questo capitolo non hai dato solo un tassellino per spiegare la tua Yayoi ma mi hai fatto capire, in non molte righe e con l'uso attento della descrizione, cosa c'è veramente in lei.
La donna che si guarda allo specchio non è più la ragazzina salita su quell'aereo per andare da Sanae, o forse c'era anche in quel momento, dentro di lei, sopita nell'attesa che qualcuno o gli eventi la risvegliassero.
La maschera in contrasto con il suo semplice abito da sposa, la prima rigogliosa e magnifica, come la donna sensuale e libera davanti a sé, il secondo dismesso e semplice, rappresentazione della brava Yayoi, donna giapponese devota al futuro marito.
La ragazza che incontra Genzo in aereo ha paura di volare, o perlomeno la prova quando non c'è Jun al suo fianco, la Yayoi davanti allo specchio è volata dall'altra parte del mondo per vivere il suo amante tra le maschere.
Ed è un fantastico paradosso il fatto che proprio indossandone una riesca a vedere davvero se stessa e si ripete così la contrapposizione persona/personaggio ma a ruoli invertiti stavolta.
E' fragile allo stesso tempo, ma la sua debolezza non la sminuisce quando si appoggia ad un altro uomo per evadere da una relazione che non le da nulla di concreto.
Vuole sentirsi la prima della lista e non l'ultima nel cuore di chi ama, non vuol esser data per scontata ma ricambiata in egual misura.
Ama due uomini in maniera diversa.
Il marito perché è così che è sempre andata, l'amante perché appaga questo suo desiderio di amore e la fa sentire vera.

Recensore Master
04/03/10, ore 22:43
Cap. 5:

Il gioco delle maschere continua anche in questo capitolo, aprendolo egregiamente.
Ho trovato la scena perfettamente in linea con quella del ballo nel capitolo precedente e l'ho romanticamente adorata.
Il “Messer Maschera!” ripetuto e abbinato ai vari doni che arrivano alle mani di Genzo, con il motivo della rosa che torna in ogni particolare.
Il ponte di Rialto come sfondo di questo nascondino che alimenta le aspettative dei due amanti che giocano mascherati.
Perfetto, sublime l'ho davvero adorato.
Poi arrivano le note dolenti, nella seconda parte che ci svela cose inaspettate, almeno per me.
Prima di tutto non immaginavo che quella tra Genzo e Yayoi potesse essere una relazione clandestina lunga ben due anni.
Come non immaginavo che Genzo avesse osservato in silenzio la ragazza fin da molto tempo prima, arrivando a provare qualcosa per lei e a disprezzare l'ottusità di Misugi.
Quest'ultimo che percepisce poi il fatto che la moglie abbia un amante mi ha lasciata a bocca aperta, veramente.
Jun rappresenta anche in questo caso, la tradizionalità giapponese dove è l'uomo a portare i pantaloni in casa che si contrappone in maniera forte con l'occidentalizzazione di Genzo.
Non ti sorprenderà il fatto che sia d'accordo con l'atteggiamento di Tsubasa nei confronti del portiere, semplicemente fa la cosa giusta in quel momento.
Nonostante non possa capire, come evidenzi, la situazione non si erge a giudice, né si schiera ma offre la soluzione più politicamente corretta.
Da buon capitano e tipico del suo carattere, custodisce il segreto di Genzo non facendone parola nemmeno con Sanae. Lo hai reso perfettamente per quello che è.
In questo capitolo ci hai dato delle spiegazioni che mi hanno sorpresa, ripeto e ci hai mostrato in maniera davvero credibile, posso quindi solo complimentarmi ancora per quanto tu non sia mai scontata.
(Recensione modificata il 05/03/2010 - 12:37 am)

Recensore Master
04/03/10, ore 22:07

Direi che la sensualità è la chiave di questo capitolo.
Intesa però in due modi diversi.
La scena della sala da ballo è fantastica per un sacco di buone ragioni, prima fa tutte l'accuratezza con cui descrivi i vari personaggi e le loro maschere.
Metti bene in risalto certi modi di fare che differiscono dall'abito che si porta, così da evidenziare ancora di più quel persona/personaggio che tanto mi ha colpito e che ci mostra come la maschera non riesca a camuffare completamente l'individuo che la porta.
In questo senso è perfetta l'espressione che usa Genzo "Era candida, come una sposa di primavera, eppure era evidente che tutto fosse meno che pura."
La maschera però può anche aiutare ad essere per una sera ciò che non si è, o quello che ci piacerebbe essere o ancora, riesce a disinibire dei comportamenti per permettere di giocare.
Sensuale appunto è tutta la scena, ovattata ancora dal mistero, dal celato, che rendono il momento più eccitante, carico di aspettative, un gioco malizioso tra due persone che "giocano" a fare i personaggi.
Nella seconda parte del capitolo ci introduci in un ambiente completamente diverso, ho avuto come la sensazione di passare dal "chiasso" al silenzio.
Yayoi scoppia in lacrime, è notevolmente sofferente ma ovvio, non ci spieghi il perché ma questo dolore sarà il mezzo che permetterà il suo abbandono tra le braccia di Genzo.
E qui c'è un altro tipo di sensualità che è più una scoperta, una sorpresa. Yayoi non gioca, né provoca ma semplicemente si lascia dominare, trasportata da ciò che non si aspettava.
"...Yayoi aveva davvero capito cosa volesse dire esser donna." e di nuovo si evidenzia il suo malessere, di cui non ci dai ancora notizie ma che evidentemente c'è. E anche stavolta Misugi ha le sue colpe, ovviamente.
Un altro bel capitolo, non c'è che dire, non ci hai svelato nemmeno stavolta il perché sta accadendo tutto questo ma di sicuro hai messo a nudo delle forti sensazioni. Brava!

Recensore Master
04/03/10, ore 18:10

Arrivata a questo terzo capitolo mi accorgo che non ti ho fatto i complimenti anche per la scelta del titolo della FF!
Appropriatissimo e davvero d'effetto, com'è dimostrato in questo capitolo che ci porta indietro nel tempo, in due momenti che hai però sapientemente unito con un elemento visivo e una "semplice" frase.
Questo susseguirsi di momenti disposti nel tempo in maniera "random" mi affascinano davvero, dicono quello che devono dire ma lasciano all'immaginazione ogni volta qualcosa di più su cui fare supposizioni.
Yayoi non l'ho trovata affatto OOC perché non credo che il tradimento sia sufficiente per vederla così, ci sono dei particolari nella descrizione delle sue abitudini casalinghe che lasciano intendere il suo modo di concepire alcune cose delle vita. Il piacere di cucinare per il proprio marito, oltre che essere tipicamente giapponese è tipico di Yayoi, come il fatto di avere la cucina come proprio regno. Io per lo meno l'ho sempre percepita così.
Allora perché giunge il tradimento?
Misugi credo abbia le sue colpe, così almeno mi lascia intendere la frase "lui non ha mai messo piede qui dentro...”

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]