Ciao.
Altri nove giorni e sarei stata in ritardo di un anno con questa recensione ^^
Non so com'è possibile, ma le storie belle: quelle degne di essere non solo lette, ma ricordate, ecco quelle storie le scopro sempre tardi.
Immagino si sia già capito, la tua è proprio tra quelle. Non so se farai caso a questa mia piccola e insignificante recensione, probabilmente no. Nonostante ciò ci tengo davvero a lasciare un mio pensiero, a far vedere e dimostrare a te quanto il tuo sia un grazioso capolavoro.
Finita la storia, una lacrimuccia mi è scesa lungo la guancia e ha bagnato la pagina di fisica che dovrei star studiando. Sono rimasta immobile per diversi minuti, gli occhi fissi su quella macchiolina umida, i pensieri che non riuscivano a trovare pace. E tutto per merito tuo. Tutto per Benjamin e per la ninna nanna.
I complimenti si sprecherebbero in questo caso. Immagino sia inutile tentare anche solo di spiegarti alla larga l'enorme gamma di emozioni che sei stata in grado di suscitare in me. Una one-shot, due ragazzi e un pianoforte. Sembra poco, troppo poco per sconvolgere un animo. Eppure tu ne sei stata capace.
Per farlo ci vuole talento, davvero. Per far sorridere, ridere, piangere e riflettere assieme, in una sola storia, in una sola pagina, bisogna essere veramente bravi.
E tu lo sei stata, tanto. Creando un minuscolo universo parallelo, con una casa ottocentesca ed una ninna nanna in sottofondo. Con un giovane bello e strafottente ed un ragazzino che porta fin troppo bene i suoi anni. Con sprazzi semplici e travolgenti di quelle che sono le loro emozioni, i loro ricordi, i loro pensieri.
Quasi me l'aspettavo, sai, la malattia? Mi dicevo no, non ci pensare, non ci pensare. Ma non è servito a niente.
Perché è arrivata la malattia, con le medicine e i dolori annessi. Con parole non dette che schiacciano nel loro silenzio. COn sentimenti non espressi che prendono comunque piede, più di quanto forse avrebbero potuto fare se messi realmente per iscritto. E, ancora una volta, complimenti.
Come ho già detto, temo di diventare prolissa e noiosa a furia di congratulazioni. Altro però non mi viene.
Potrei rivelarti che in parte, sotto sotto, sto provando invidia. Invidia per te, per il modo in cui riesci ad accostare le parole quasi fosse una poesia ritmata e musicale. Per il modo semplice e complesso assieme in cui crei i periodi, le immagini. Per tutto. E lo direi solo per mostrarti ancora la mia approvazione.
Il finale è ciò che mi ha colpito di più, forzando quella lacrimuccia di cui ti parlavo a scendere. Ad intraprendere quella strada non così tanto difficile, come in fondo ha deciso anche Benjamin. Una scelta sicura la sua, una scelta dovuta, una scelta per lui. Non poteva fare altrimenti.
Le sue labbra si incurvarono in un tenue sorriso mentre, cullato da quell’ eterea ninna nanna, si lasciava accogliere da quel sonno ovattato che cercava da tempo…
Ho sorriso anche io, sai? Nel momento in cui si è diffusa la sinfonia, è stato come se la potessi sentire, come se arrivasse fino a me, facendomi vibrare il cuore. Ed è lì che rimarrà questa piccola, incantevole storia. Nel mio cuore.
Grazie, quindi, ad una grande autrice,
Sara |