Ciao! :)
Mi è molto piaciuta, soprattutto quei vaghi riferimenti a frasi e passaggi dell'Inferno originale (per esempio "Francesco cadde come cadeva un morto, precipitò nell’abisso scuro che era l’eterno dolore, tra grida, fiamme e ancora grida").
Devo scoprirmi subito e dire che non ho mai giocato a Dante's Inferno, ma ci ho visto giocare il mio ragazzo. Non so quanto entri nell'atmosfera del videogioco, ma le descrizioni erano ben curate e si materializzavano di fronte a me. :)
Infine, ultimi dettagli: ci sono due errori nella prima riga ("allungo" e probabilmente manca un "per" in "Quel che dava certo") e un altro paio di refusi qui e lì, ma niente di che, sicuramente sviste! :) Ti consiglierei, in ogni caso, di togliere l'articolo di fronte al nome: non andrebbe usato, è più dialettale. Inoltre trovo molto più carino leggere di un nome senza articoli davanti. :)
Comunque rinnovo i complimenti, sul serio! :)

Cavolo, è veramente bellissima.
Ho giocato pochissimo a quel gioco, ma posso assicurarti che queste poche righe sono state davvero scritte nel migliore dei modi. Come tuo solito, Ire.
Riesci ad afferrare al meglio l'aspetto e le caratteristiche di ogni personaggio e ad inserirlo magnificamente anche in un paesaggio tale.
Mi ricordo dello scontro con Minosse, e mi è sembrato di rivivere il tutto come allora. *_*
I miei complimenti vivissimi.

Un abbraccio, Angela.

Mmm... Non conosco questo Francesco ma conosco bene il videogame di Dante's Inferno (epico *_*).
Comunque molto bella come one-shot! Sopratutto la descrizione dei peccatori che vengono esaminati e l'annuncio dei propri peccati. Grande idea quello di far esaminare anche lui e che oltre all'ira riesce a leggere dell'altro!


P.S.: "Sgombrò la mente, concentrato solo a guardar il Misericordioso Dio che da lassù l’aveva condannato quaggiù."
Meravigliosa +^+

_ Shadow _

Apprezzare un personaggio come Francesco non è roba da poco. Con questo splendido racconto dimostra quanto sei acuta. Nonostante poi ciò si riferisca ad un videogioco; un videogioco ispirato da una grande opere che mi sembra di vedere una nuova divina commedia, moderna, legata ad uno strumento moderno ma dal sapore storico. Se Francesco fosse stato presente nel poema originale, sarebbe stato sicuramente descritto così.
L’eternità gli si apriva dinnanzi come i battenti di un grande e vasto portone. Il Portinari assaporò il dolore e ne prese gusto, sotto il sole cocente e il cielo in tempesta. Sgombrò la mente, concentrato solo a guardar il Misericordioso Dio che da lassù l’aveva condannato quaggiù. , un finale aspro, un finale poetico, un finale che rimane.
I complimenti non saranno mai sprecati per questo capolavoro!

Scrivi molto bene, mi è piaciuta!
Scrivi ancora dell'inferno di Dante, leggerò le tue storie!