Recensioni per
Il cielo sopra il fronte
di rekichan
*^* Questa AU è letteralmente fantastica! Il genere storico mi piace, ma solitamente non mi butto spesso su ff ambientate durante la guerra, perché sono un'inguaribile amante del lieto fine e detesto soffrire ç_ç per fortuna questa os è finita nel migliore dei modi, nonostante durante tutto il testo abbia trasmesso benissimo quel giusto mix fra informazioni storiche e sentimenti dei personaggi; in particolare mi è arrivata tutta quella solita atmosfera grigia e rassegnata che caratterizza tutte le storie di questo genere <3 il tuo stile di scrittura è fra i più chiari e piacevoli che abbia mai letto su efp, quindi dedicarmi alle tue storie mi dà sempre una grande soddisfazione! Che dire? Continuerò a leggerti imperterrita perché sei diventato la mia nuova vittima da stalkerare XD |
Mi sono presa il mio tempo per recensirla, ma alla fine eccomi qui. Mi è piaciuta, molto. Il fatto che sia così breve, concisa, e soprattutto dura nel suo modo di andare dritta al punto, è uno dei suoi principali pregi. Inoltre, il contesto storico dettagliato contribuisce a calare il lettore nella tensione della guerra, permettendogli contemporaneamente di identificarsi con i suoi protagonisti e ciò che patiscono. Leggendo la prima parte mi è venuto in mente Veglia di Ungaretti. Penso che questo pezzo "Aveva visto il suo compagno di trincea morire crivellato dai colpi; un altro era stato salvato per tempo, ma aveva perso un braccio. La guerra, per lui, era sicuramente finita." sia un po' l'equivalente in prosa di quella poesia, che riesce a ricreare con precisione fotografica l'immagine della morte nella mente di chi legge. E nella tua storia hai fatto lo stesso, c'è la stessa atmosfera. Anche la sensibilità con cui hai descritto l'orrore nel rendersi improvvisamente conto che esiste un confine che è in grado di trasformare il tuo vicino di casa nel nemico e la netta divisione tra bene e male che la guerra di necessità richiede. La vita è fatta di sfumature di grigio, ma questo si scontra ferocemente con la realtà del conflitto, dove due schieramenti opposti non permettono ambiguità di idee. Si muore per la patria. Si muore per un simbolo. Non si tradisce questo credo per amore. Semplicemente i due aspetti non sono conciliabili. Come per estensione non lo è il rapporto tra i due protagonisti. In questo pezzo: "Sasuke l’aveva fatto con la consapevolezza che non sarebbe uscito vivo da quella guerra. Morire per la propria Patria gli era sembrato, allora, così eroico e lodevole; la giusta espiazione per quel peccato che lo tormentava giorno e notte. Morire sarebbe stata la soluzione giusta; espiare con il proprio dovere un’ottima redenzione." si rimette in gioco tutto. Secondo Steiner, l'essenza del tragico assoluto sta nel fatto che "la colpa criminale dell'uomo tragico sia di essere, di esistere. La sua sola presenza e la sua identità sono trasgressioni. Il tragico assoluto è quindi un'ontologia negativa." Credo sia quest'intrinseco contrasto a rendere la tua storia tanto bella. Sasuke avverte che fin quando vivrà, esisterà il controsenso. L'autoeliminazione a cui si sottopone andando in guerra, è per lui la soluzione a questo bug. Nulla che un personaggio come Naruto, così emozionale e umano (un'identità vitale, per nulla tragica) possa comprendere o risolvere. E ciò che Naruto fa infatti, non è risolvere il suo problema, ma abbracciare la questione, donandogli il calore di una casa. Di un legame. L'altro appunto di Stainer è che per l'uomo moderno sia impossibile vivere il tragico assoluto se non solo per un attimo. E infatti è solo per un attimo (l'attimo della lettura) che tutto ciò rivive nel lettore attraverso Sasuke, prima che il lieto fine sciolga la tensione accumulata. Un perfetto tempismo anche qui. Ho notato nei discorsi qualche allusione a V per Vendetta (ahah, adoro quel film), che non posso che apprezzare. Spero di non essere stata inopportuna, con il papiro che ho scritto^^" E' la misura ddell'entusiasmo di cui mi ha riempita la tua storia. |
complieti per il primo posto!! |
Questa fanfiction si è aggiudicata il Primo posto al "Double Chance Contest" indetto da solarial e Rinoa81 con una media del: 9,5 |
Amo il tuo stile: davvero, le pennellate e gli scorci di situazioni che regali quando scrivi riescono sempre ad aprire una finestra sull'interiorità dei tuoi personaggi. Poi le canzoni che scegli sono sempre molto azzeccate, aiutando ancora di più questa lenta discesa nei cuori dei personaggi. Non posso far altro che leggere i giudizi del contest ed annuire con veemenza. In più, dato che da bambina ho visitato ed ho giocato tra le trincee [ed ancora adesso amo camminare sul Carso, che è tuttora attraversato da quelle lunghe cicatrici], mi sono sentita ritrasportare a casa, tra quelle rocce immacolate e quel terriccio rosso sangue. E quei paesini vicino Trieste... certo, sarebbe stato più corretto dire vicino a Gorizia [è stato proprio in questa provincia che ci sono state più separazioni nelle famiglie e tra amici di infanzia, costretti a combattere gli uni contro gli altri], ma indubbiamente, non appena tornerò a casa, sarà divertente immaginarsi i personaggi di Kishimoto gironzolare sui sentieri di campagna e tra le case di inizio Novecento della mia terra. |
molto molto bella. |
Complimenti per il risultato ottenuto. ^^ |
Stupenda!! Complimenti sia per la bravura, per l'abilità con cui scrivi ogni tua fan-fiction, e per il primo posto. ^^ |
Ciao, innanzitutto complimenti per il primo posto, hai trattato un tema crudo e soprattutto reale davvero difficile da esprimere, ma te la sei cavata egreggiamente. |