Recensioni per
Trittico Black
di Miki_TR
Non posso lasciarti sola un attimo, figuriamoci quattro giorni…! Hai vinto, cedo è la resa. Perché con quello che hai scritto, posso dire addio per non so quanto al mio pallore. Non so se sia un merito, so per certo però che non è una colpa e che simili gioielli, non potevano restare nascosti. Grazie per avermi dato e continuare a darmi delle righe fra le quali leggere. Serpedoro |
Ecco, m'hai fregata! Volevo leggerla questa storia, già da tempo, ma alla fine non lo facevo mai! Ora, in un certo senso, mi sono imposta di non rimandare, perchè questa perla ha aspettato troppo. |
Oh Miki! Non so dirti quanto sono felice di scoprire che questa storia non è a se stante, ma fa parte di una trilogia! Stamani ho visto l'aggiornamento mentre ero a lavoro e quando mi sono resa conto di ciò che era poco c'è mancato che cascassi dalla sedia! Io ho adorato questa storia...ogni parola, ogni immagine soffusa, ogni ferita sanguinante...l'ho amata per mille ragioni, ma non so dirti la felicità nello scoprire che non è finita quì...e che a questo tuo meraviglioso dipinto mancano ancora due nicchie da riempire di immagini, sensazioni e vita! Nelle tue mani questi personaggi trovano la redenzione e davvero non moriranno mai...le immagini che descriverai resteranno nella mia mente...proprio come in un trittico...Il ricordo che non scolora! Ti ringrazio tantissimo, un bacione, Joy. |
Ho letto questa fic, la prima volta che l’avevi postata mi è sfuggita e devo dire che per la prima volta nella mia vita non ho parole. E’ …giuro non saprei come definirla. M’è piaciuta questo sì, ma il connubio di emozioni che mi ha scatenato dentro non riesco a filtrarle. Le sensazioni di quella madre, il suo amore malsano per il primogenito in cui ha riposto le delusioni di una vita grama che non era come avrebbe voluto, anche se ha sempre finto che la soddisfacesse. Il suo odio altrettanto malsano nato dall’amore. Il suo rapporto conflittuale con il figlio che ha prodotto una sfaldatura completa nella famiglia Black. Il padre morto e non amato, il figlio più piccolo che ha sempre tentato di essere degno della madre, di essere amato da lei e che ha trovato nell’amore la sua morte. L’incapacità della donna di cambiare da sola perché il suo bisogno del figlio più grande era assoluto. La sua prevista morte in cui nessuno la piangerà perché dietro di lei che ha amato solo una volta e poi ha solo odiato ha lasciato solo il vuoto. L’immagine della bara senza un nome. L’immagine del figlio che ad Azkaban sente lo stesso quel rapporto con la madre a distanza e la cerca nel sonno come a testimoniare che l’amore che un figlio prova per i suoi genitori è infinito, può appisolarsi ma mai finire. Tutto questo fa nel contempo arrabbiare, ma anche commuovere, fa provare pena ma anche ti senti indignato. Fa provare a tratti disgusto per questo amore folle ma nel contempo non puoi che giustificarla. Insomma è una fic complessa e scusa se non riesco a commentarla al meglio, ma davvero ho poche parole per definirla se non che hai creato una storia crudele nella sua immoralità, feroce nella sua infelicità, ma nel contempo che sa riempire i sensi e li appaga. Ancora una volta non posso che dire che sei bravissima. Complimenti. Agartha |