Recensioni per
Ai mostri non è concesso il lieto fine.
di yukiko_no_niji

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/05/14, ore 06:52

Ciao.
Solitamente, tendo a vedere Uther come un sovrano crudele e non esattamente sentimentale come l'hai descritto tu. Tuttavia, questa tua fan fiction me lo ha fatto vedere sotto una luce diversa. Ciò spiegherebbe infatti il suo odio verso la magia, la sua spietatezza nel perseguire maghi, streghe e ogni sorta di elemento magico. E anche la freddezza generale che assume.
La storia è scritta in modo impeccabile, con un uso corretto della punteggiatura. 

Recensore Master
28/07/11, ore 14:31

Generalmente non vado molto d'accordo con il personaggio di Uther. Tendo ad immaginarmelo più duro di come l'hai descritto tu; più crudele, forse. E tuttavia questa one-shot riesce a trasmettere pienamente la disperazione che lui deve aver provato quel giorno, e descrive un dipanarsi di eventi perfettamente verosimile.
Mi è piaciuto molto il ripetersi ritmico della frase del titolo, Ai mostri non è concesso il lieto fine: permette di concentrarsi sui ruoli che tanti personaggi diversi hanno nella storia, sui punti di vista e sulle opinioni che cambiano.
Non sono un'amante dello slash in questa serie, che pur ho iniziato a seguire da poco - ragion per cui non mi ero mai addentrata in sezione - e sono arrivata qui praticamente per caso, ma sono felice di aver letto questa storia. Forse adesso vedrò Uther con occhi un pelino diversi. :)

Nuovo recensore
20/02/11, ore 23:23

Prima di tutto: complimenti, credo che il personaggio di Uther sia uno dei più complessi di tutta la serie, intorno a lui c'è quel costante alone di odio che porta chi guarda a disprezzarlo ma, almeno per quanto mi riguarda, trovo una grande umanità in lui. Un'umanità piena di tutti i lati negativi che essa comporta e proprio per questo autentica. Mi è piaciuta molto questa shot, sebbene abbia molto astio verso il suo personaggio per svariati motivi mi piace approfondirlo, in quanto trovo la sua storia interessante e per nulla banale e scontata, come questa storia. Ho davvero apprezzato il modo in cui hai posto il suo immenso dolore, in fondo non avrebbe mai sacrificato la donna che amava se avesse conosciuto le conseguenze del gesto che aveva intenzione di compiere; è vero, successivamente ha scaricato la sua colpa su degli innocenti ma non è forse umano tale comportamento? Mi è molto piaciuta anche la parte del rapporto così difficoltoso con Arthur nei suoi primi giorni di vita, comprensibile e molto intensa davvero come la parte del loro primo incontro, tanto dolce e spontanea. Tutti i miei più sinceri complimenti (:

Recensore Master
15/12/10, ore 00:25

Giuly, è... è...
Ok.
Cercherò di dare un senso a questa recensione.
Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti per come hai saputo rendere un momento tanto complicato senza cadere nemmeno una volta nella banalità, perché Uther non ha nessuna reazione che possa dirsi scontata alla morte della moglie, l'ho trovato alquanto.. sorprendente, ecco.
Seconda cosa, ho apprezzato parecchio il suo rapportarsi (o meglio: il suo non rapportarsi) ad Arthur nel suo primo periodo di vita. La lontananza che pone fra lui e il bambino, il modo in cui ignora il suo pianto, pur essendo perfettamente cosciente del ruolo che dovrebbe avere, a parer mio è più che giustificato: la presenza stessa di Arthur gli ricorda costantemente quello che ha fatto, gli ricorda che ha venduto la vita di Ygraine per un erede, che è la prova vivente del fatto che lui, pur inconsapevolmente, si è trasformato in quei mostri a cui poi ha dato strenuamente la caccia.
Così come trovo comprensibile che, una volta superate le iniziali ritrosie, abbia posto tutte le sue speranze nel figlio, cosa che secondo me spiega bene anche il rapporto che hanno costruito con il passare del tempo.
Insomma... per non essere propriamente il tuo genere, direi che la storia è splendida.
Anzi, cancella la premessa: questa storia è splendida punto e basta.
E giuro che non è il mio animo angst a parlare, sono semplicemente obiettiva.
Bravissima <3

Recensore Master
10/10/10, ore 23:17

Questa tua storia porta con sé molte emozioni, tristezza, compassione, tenerezza, rabbia... e sicuramente denota una conoscenza profonda del personaggio di Uther e una grande bravura nel renderne i pensieri, i sentimenti, in quella notte che vorrebbe dimenticare e che invece è il suo pensiero più terribile e costante, e in tutti i giorni che sono seguiti, la grande infelicità che ha pervaso la sua vita, mitigata dall'amore di suo figlio, dalla sua presenza, dalle soddisfazioni che lui gli dà, rendendolo orgoglioso. Il personaggio di Uther va letto in questa chiave, né bianco, né nero... è un tiranno e un uomo fragile, non si può odiare né amare al 100%, tanta è la sua complessità e contraddittorietà. Penso che questa storia renda molto merito a tutto questo.

Recensore Master
09/10/10, ore 13:20

Con questa storia hai mostrato un diverso punto di vista e quasi sono in grado di dire che, se mi trovassi nei panni di Uther, anche io avrei bandito la magia.
Arthur che smette di piangere tra le braccia di suo padre... aaaaaww <3 è così tenero. Io non amo i bambini, ma sono riuscita ad immagirare Arthur e ho avuto un raptus di tenerezza improvvisa, che mi suggeriva di spupazzarlo tutto u.u
Be', davvero davvero bella come storia. Un bacio, Saruwatari.

Recensore Veterano
08/10/10, ore 19:49

Leggevo su facebook che è stata inserita fra le scelte.. beh, direi che questa storia se lo merita davvero :)
è semplice ma molto tenera ed esprime chiaramente il dolore di Uther.
Complimenti ;)

Recensore Veterano
05/10/10, ore 20:03

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa oneshot perché di tutte quelle che mi è capitato di leggere sul personaggio di Uther Pendragon, è senza ombra di dubbio quella che reputo la migliore e, a mio avviso, meriterebbe a pieno titolo di stare fra le storie scelte.
Sono poche le storie incentrate su di lui e sono ancora meno quelle incentrate sulla sua umanità, su quell'umanità perennemente nascosta dalla sua ossessiva crociata contro la magia ma che comunque esiste.
Leggendo questa shot, riga dopo riga, veniamo investiti dal suo dolore, dal suo tormento e ci viene dato uno spaccato di come potrebbe essere iniziata questa caccia alle streghe che poi lo ossessionerà per tutta la vita e, momento topico della storia, ci viene mostrato soprattutto il suo primo approccio con un Arthur in fasce, neonato innocente e colpevole allo stesso tempo per la morte della madre.
Quotando il mio stesso commento a questa storia:
"La cosa che ho apprezzato di più di questa oneshot è il fatto che sei riuscita a mettere "a nudo" questo lato umano di Uther, che troppo spesso siamo abituati a vedere in versione gelida e glaciale. Perché Uther passa i tre quarti del telefilm a mascherare dietro uno sguardo di ghiaccio e decisioni sempre più dubbie a ogni puntata tutto il dolore che prova e allo stesso tempo tutto l'orgoglio che prova e tutto il bene che vuole ad Arthur. Ma dentro di sé è umanissimo e tu in questa introspezione sei riuscita a portare alla luce questo lato che lui si sforza terribilmente di sopprimere."

Recensore Master
17/07/10, ore 02:55

Eccomi finalmente a commentare. Lo so, è strano che lo faccia a quest’ora della notte, ma come ben sai i momenti in cui trovo del tempo libero sono davvero pochi (faccio una vita troppo bella… ricordi?XD).
Ma non perdiamoci in chiacchere inutili e andiamo dritti al sodo.
E’ bellissima - più sodo di così, penso si muioia.
No, dico davvero, è bellissima. Non so come altro definirla. I periodi brevi, queste frasi rotte che si susseguono una dopo l’altra mantengono la concetrazione attiva e vigile fino all’ultima parola. Il respiro è praticamente inesistente, il lettore è costretto a trattenerlo perché, dopo ogni punto, non trova consolazione, non trova ristoro, ma solo altra sofferenza, e sofferenza, e sofferenza. Fino a raggiungere la parte finale, quella sublime immagine di Arthur fagotto che stringe il dito avvolto in un guanto nero di Uther… ed è amore. Di quello vero, che nasce dal sangue ed è praticamente invincibile.
Penso che la storia si possa suddivedere in due parti – nonostante, già di per sé, tu abbia deciso di frazionarla in determinati frammenti (la nascita, una settimana dopo…): la prima dove il dolore e la sofferenza prorompono da ogni parola, ogni concetto o pensiero che sia. E’ uno strazio che non trova consolazione né rimedio, perché Uther è un mostro, e ai mostri non è concesso il lieto fine.
Molto appropiata anche la ridondanza di tale frase, un monito che rappresenta invero il destino stesso del Re di Camelot, un destino marcio come è marcio colui a cui è designato. Eppure, io penso che alla fine, nonostante un’ombra continui a celarsi dietro la figura di questo protagonista – sottoforma di un odio eccessivo e sfrenato nei confronti della magia –, Uther trovi riscatto. Almeno un po’. Proprio in quel figlio che inizialmente quasi ripudiava, forse per paura, ma che è bastato uno sguardo per imparare ad amare più della sua stessa vita.
E’ un legame ancestrale quello tra padre e figlio, più duro del diamante, impossibile da scalfire. E Uther lo vive, appieno.
… ed ecco, dunque, che arriviamo alla seconda parte, quella conclusiva. Il ritmo prima incessanrte e zoppo, qui si placa, si distende. Finalmente si trova la pace, anche se è effimera, anche se è traballante. Come la luce di una candela: Uther è riuscito, nel buio, ad individuare la miccia e ad accenderla, ma è una flebile speranza, quella che vive… prima o poi dovrà pur spegnersi o la cera finire.
Allora, sarà di nuovo dolore. E sofferenza.

Mi piace. Mi piace. Mi piace.
Lo stile è diverso da quello che usi solitamente, ma non per questo meno bello, anzi: è quasi come se avessi voluto dare un’interpretazione totalmente personale alla storia, non solo mediante la trama, ma proprio modellando un nuovo linguaggio. Perché effettivamente le parole non bastano mai per descrivere una tale sofferenza… ma tu sei ugualmente riuscita a dare un quadro completo. E soddisfacente.
Ti sei superata. D’altronde, ogni volta, con te, è come se fosse la prima: è sempre una nuova scoperta! *_*

Recensore Junior
10/07/10, ore 13:31

Davvero molto bella! Secondo me Uther è un personaggio che viene molto sottovalutato, spesso è solo il re crudele e ottuso, che sa dire solamente "dietro a questa cosa deve esserci per forza l'opera di uno stregone!" Tu sei riuscita a scavare nel personaggio, a dargli una dimensione, a far capire bene perché è diventato l'uomo freddo e spietato che noi tutti vediamo nella serie. Magari se Igraine fosse vissuta lui sarebbe stato una persona molto diversa, più tollerante. Bellissima ff! Brava!

Recensore Master
05/07/10, ore 10:24

Una "NON Arthur-Merlin"... hai fatto bene a pubblicarla perchè è davvero bella.
Anch'io immagino che sia andata proprio così, intendo la nascita di Arthur, con Uther distrutto per il dolore per la perdita della moglie e, di conseguenza, non incline ad occuparsi di quel figlio che urla disperato alla ricerca del suo affetto. Mi è piaciuta molto la parte in cui finalmente il re prende tra le braccia quel fagottino che immediatamente smette di piangere e gli cattura un dito guantato con le sue manine. Una bellissima scena, dolce.
Quell'urlo disperato di Arthur, per richiamare l'attenzione del padre, continuerà per sempre. Quando Arthur cresce diverrà un urlo silenzioso ma costante perchè il povero ragazzo dovrà sempre trovare il modo per attirare l'attenzione di un padre non particolarmente propenso ad elargire affetto.
Nonostante non sia una Athur-Merlin l'ho letta con infinito piacere perchè è veramente molto bella.

Recensore Veterano
04/07/10, ore 20:10

Ciaoooo! Purtroppo in questo periodo son stata colpita dalla sindrome di Egle e mi risulta veramente difficile leggere le fanfic tristi o malinconiche (tra l’altro sembra che stiano spuntando come funghi qui nel fandom di Merlin… ma che succede? E’ estate, non dovremmo essere tutti più felici e rilassati?), o dove muore qualcuno. Comunque non potevo non leggere la tua! Anche perché sei sempre una garanzia che non è un triste speso male, ma motivato da qualcosa!
Bellissimo questo tuo Uther, così addolorato per la morte di Ygraine (si scrive così?). Non può nemmeno gioire per la nascita del suo bimbo. Era la cosa che più desiderava e ora che è lì urlante (Arthur era rompiballe anche da piccolo.. mi ricorda qualcuno), lui non riesce neppure a tenerlo in braccio. Mi ha colpito molto la scena con Gaius, quando il medico di corte preferisce non parlare. Il silenzio sembra pesare un po’ su tutto il castello, quasi rendesse più reale il lutto. La fine è molto bella, con Uther che prende finalmente tra le braccia quel fagottino strillante e lo guarda negli occhi. E quando Arthur gli prende il dito guantato di nero! Picci. E come se cercasse di rincuorarlo
Devo farti un piccolo appunto.
La fanfic sarebbe perfetta se ovviamente ci fosse lui. ormai dovrebbe essere ovunque, tipo un cammeo in ogni storia. Secondo me aveva la barbaccia anche da piccolo! Ovviamente parlo del nostro Sir Leon!
Scherzi a parte, davvero una bella storia! Però la prossima volta qualcosa di allegro! Un bacio!

Recensore Master
03/07/10, ore 20:56

Splendida, sei riuscita a emozionarmi e ho sentito i brividi sottopelle, dico davvero, specie nella prima parte e la frase finale che ripeti al termine di ciascuna scena rende il tutto ancora più pesante, nel senso che si avverte l’importanza drastica e netta che vuoi dare a quelle parole.
A mia interpretazione ho voluto leggere quel ‘mostri’ riferito a Uther, a se stesso perché aveva ucciso la propria moglie, la persona che amava così tanto e poi nell’ultima fosse riferito alla strega che, venendo meno alla sua promessa, agli occhi di Uther tale era diventata e meritava solo di scomparire anch’essa.
Una scena poi che mi è piaciuta moltissimo è stata quella in cui prende per la prima volta in braccio Arthur, la descrizione che fai del piccolo… awwh, mi ha fatto tanta tenerezza e con la sua sola presenza, il bimbo è riuscito a portare di nuovo un po’ di calore in quel cuore arido e freddo per il lutto.
Sei stata veramente molto abile, noto che il tuo stile migliora sempre di volta in volta e ti impegni sempre al massimo, ogni ‘nuova prova’ la superi.
Brava, i miei complimenti <3

Recensore Master
03/07/10, ore 20:21

E' una fanfiction molto carina e penso ci sia un doppio senso. Insomma... per Uther i mostri sono i maghi, per i maghi il mostro è Uther... in fondo per nessuno dei due c'è un lieto fine! Non importa che non sia slash o altro. Io penso che Uther sia un personaggio "affascinante". Non ci sono molte storie su di lui, perchè è antipatico, ma su ciò che prova e su ciò che pensa, ci si potrebbe lavorare molto su ^^
Kiss

Recensore Veterano
03/07/10, ore 15:27

Ma... ma... ma...
Posti Giles senza dirmi nienteeeeeee!
Sappi che me la lego al dito, ecco.
Passando alla shot, la prima parte è veramente dilaniante con Uther che, per una volta nella vita, mostra tutta la sua umanità attraverso il dolore per la perdita dell'unica donna che abbia mai amato e che mai amerà. La donna che è morta dandogli un erede al trono e lui che ora non sa cosa farsene di quell'erede al trono perché si rende conto che il prezzo da pagare è stato troppo alto e che tale prezzo è stata conseguenza del suo egoismo, del suo mettere il regno di fronte alla donna amata.
Nimueh dal mio punto di vista non l'ha tradito, perché sicuramente - come ha fatto poi con Merlin - gli avrà specificato che per una vita che nasce un'altra deve finire. Solo che lui ha preferito fregarsene di quella clausola perché l'unica cosa che aveva in mente in quel momento era il bisogno di un erede al trono.
Ma Uther non era ancora pronto per fare quel passo, per vedere il volto di quel figlio che avrebbe per sempre preso il posto della moglie.
E ancora il dolore di Uther, qualcosa di decisamente umano.
Mi è piaciuto molto come hai descritto l'inizio delle persecuzioni nei confronti della magia.
Mi è piaciuto ancora di più - e mi ha fatto seriamente venire il magone - questo pianto infantile incessante a cui Uther continua a fuggire, il figlio inconsapevole e incolpevole che lo chiama a se perché ha già perso la madre e ora ha bisogno almeno di un padre.
Solo con quel piccolo fagotto, che aveva improvvisamente smesso di piangere.
E piccolo Pendragon che smette subito di piangere fra le sue braccia, come se avesse capito che a tenerlo era la persona che aveva chiamato con i suoi strilli per tutti quei giorni.
In ogni singolo poro della sua pelle, quel bambino gli ricordava sua moglie.
Sentì una lacrima cadere sulla sua guancia, che cadde poi sulla guancia di suo figlio.
Da padre a figlio.

E questo è il momento per eccellenza, in cui esce fuori un'altra volta il lato più umano di Uther, quello che soffre, che si commuove, che in fondo è anche felice alla vista di quella creaturina così simile all'amata moglie.
Hai dato un quadro perfetto delle motivazioni che hanno portato Uther a diventare quello cuore di pietra che è diventato, tutta la sofferenza attraverso la quale è passato, tutta la rabbia, la frustrazione, i sensi di colpa.
La cosa che ho apprezzato di più di questa oneshot è il fatto che sei riuscita a mettere "a nudo" questo lato umano di Uther, che troppo spesso siamo abituati a vedere in versione gelida e glaciale. Perché Uther passa i tre quarti del telefilm a mascherare dietro uno sguardo di ghiaccio e decisioni sempre più dubbie a ogni puntata tutto il dolore che prova e allo stesso tempo tutto l'orgoglio che prova e tutto il bene che vuole ad Arthur. Ma dentro di sé è umanissimo e tu in questa introspezione sei riuscita a portare alla luce questo lato che lui si sforza terribilmente di sopprimere.
Molto bella la ripetizione della frase ai mostri non è concesso il lieto fine alla fine di ogni paragrafo, fa star male e aggiunge angst all'angst.
Probabilmente avere a che fare con me ti fa male, ti stai convertendo al lato angst della forza.
Non che sia male eh, sai che io adoro l'angst, anche se mi fa star male xD
Insomma, ti è venuta benissimo, non so che altro dirti.
Te l'avevo già detto, ma è una piccola perla, complimenti.

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