Prima di tutto, bentornato, bentornato e bentornato!
Per un certo periodo, dopo la cancellazione dei tuoi vecchi lavori, ogni volta che ho aperto Efp mi sono precipitato a controllare la tua pagina: volevo che tornassi, ci tenevo alla tua presenza qui, fatta di poesie e di opinioni.
Poi, non ho più cercato: forse mi ero rassegnato all'idea che tu fossi deciso ad un addio definitivo.
E poi, oggi, per puro caso, ho digitato AhiUnPoDiLui e mi sono trovato su di una pagina ripopolata. Gioia, gaudio, tripudio! =)
Ho letto questa poesia, tra le altre, perché mi ha incuriosito il titolo e... beh, sono rimasto incuriosito, con quella sensazione strana in fondo al cervello che ti lasciano le cose che non capisci completamente.
Però ho apprezzato abbastanza le parole e il modo in cui scorrono, nonché la prepotente immagine di foreste inesplorate che mi si è spalancata nella mente quando ho terminato la lettura.
Mi è sembrato di scorgere grandi alberi muschiosi, e di sentire nell'aria l'odore caratteristico della terra umida dopo un temporale scrosciante.
Posso azzardare una banalissima interpretazione? La vera protagonista di questa poesia è la terra, con le sue narici, le sue orecchie di roccia e i suoi innumerevoli pori: è una terra viva, che si nutre e si disseta e procede incessantemente da se stessa.
Vista così, mi piace ancor di più.
Certo, siccome sono puntiglioso, ti devo anche segnalare qualche espressione che non ho amata troppo: ad esempio, nel verso in cui citi le stagioni, trovo che quel "marzo" messo lì a significare "primavera" non sia la scelta migliore (anche se capisco le esigenze metriche); allo stesso tempo, forse -e dico forse perché non ne sono sicuro nemmeno io- c'è un certo divario tra alcuni versi e altri, come se la lingua che usi non fosse sempre la stessa.
Mah, straparlo. Non so nemmeno se sia una cosa negativa, quand'anche fosse vera.
Comunque sia, complimenti come sempre, e ancora una volta bentornato!
willHole, sorrisoni^^ (Recensione modificata il 16/09/2010 - 02:21 pm) |