Ah, nono, se mi fai un errore di competenza musciale di questo tipo, non ti si può perdonare.
Ovviamente scherzo, ci mancherebbe!
Non so da dove cominciare per dirti che dopo meno di venti righe, mi sono completamente dimenticata che questa era una FF e non un vero e proprio racconto di Conan Doyle.
Certo, ci sono delle differenze che, ad essere pignoli, si possono andare a trovare e che volendo si possono correggere per fare sì che il tutto sembri ancora più autentico, ma credo che non sia questo il tuo scopo. In fondo non sei una falsaria, ma un'autrice e qualche tocco personale non solo ci sta bene, ma ci vuole.

La storia è perfettamente Holmes, come stile potrebbe stare ne "le avventure" o "le memorie", ma direi la seconda, visto che Watson è già sposato.
Musicologia a parte, l'intreccio del mistero è assolutamente Holmesiano e lui è adorabilmente secchione, charmant e fastidioso come da Canon.
Amo Holmes!
Adesso aspetto solo che tu ti cimenti con una storia per lo Sherlock di Moffat e Gatiss, che ne dici?

Oh, ma che gioiellino ho scopeto, che gioiellino hai scritto! *__*
Sono un'amante dello slash, lo confesso, e preferisco le storie che coinvolgono un'interazione più romantica tra Holmes e Watson, ma dovrei essere davvero una stupida per non apprezzare una storia così attinente al classico della saga e tanto ben orchestrata, seppur nella sua semplicità.
Anzi, è proprio la semplicità in sé che la fa assomigliare ad un vero racconto del canone, perchè non è forzata, ne eccessiva.
Ovviamente, ho intuito chi fosse il colpevole a metà racconto. In primo luogo perchè era l'unico che appariva simpatico - Watson si lascia abbindolare dalle apparenze XD - e in secondo luogo perchè era l'unico che "conoscesse" Holmes ed il valore del suo violino. Ma ho capito cosa fosse davvero successo solo quando si è accesa la lampadina anche a Holmes, in quel momento ho ricollegato tutto.
Ho notato qualche errorino, ma nulla di particolarmente grave che possa pregiudicare la lettura, giusto un paio d'errori di battitura e qualche incertezza nella punteggiatura.
Anche il linguaggio in linea di massima è abbastanza ricercato da essere attinente al contesto, senza però risultare pesante, e ti faccio i complimenti per la tua sincerità nella nota finale; non è da tutti essere così onesti.
Certo, quello dei clienti di nazionalità italiana è un po' un cliché, ma visto che dei preziosi violini fanno parte del contesto e noi italiani siamo tra i fabbricanti migliori, sei scusata ;) E poi il racconto è davvero troppo godibile per soffermarsi su simili inezie!
Complimenti e grazie per aver condiviso questa storia con noi, spero ci delizierai ancora con qualcosa del genere :D

[Questo commento partecipa a Recensioni d'Autunno 2 @ maridichallenge]
Baciotti...
(Recensione modificata il 27/11/2010 - 09:54 am)