Recensioni per
Epigrammi
di AhiUnPoDiLui
Non ho più parole da spendere in elogio di cotanto talento, credo che, come mera scrittura, sia una delle tue migliori opere, anche il tema intriga nella sua originalità, in altre parole un capolavoro. |
Saporito questo epigramma, al punto che leggerlo a stomaco vuoto fa venire fame! Saporito e molto conviviale: sembra quasi di vedere Marziale in persona, sollevato a mezzo sul triclinio, il viso arrossato dalle libagioni, che lo declama in ringraziamento dopo un banchetto tra amici. Il parallelo tra le vivande e gli ospiti lascia una piacevole sensazione di pentole a lungo fumanti e di sughi che sobbollono in cucina mentre di là, in salotto, si aspetta che venga pronto, ma senza fretta, rallegrandosi dell'occasione che prolunga il tempo passato in compagnia. |
Questa me l'ero completamente fatta sfuggire. Mi hai fatto venire un appettito!!! Che dici mi inviterai una volta a pranzo? Questo epigramma è uno tra i più belli che hai scritto, non ci sono dubbi, e la cosa che mi colpisce di più è che proprio con questi sembra che tu abbia dato una svolta non solo ad uno stile che pur avevo tanto a cuore (quelle tue antiche poesie spero sempre ogni tanto di ritrovarle sulla tua pagina), ma anche ad un lessico che spicca di un'originalità tutta tua, inedita, con una musicalità ed una fluidità di lettura che ammetto per me essere ancora difficile da realizzare. Ti sarò sincero, ero abbastanza scettico sulla riuscita di questi Epigrammi, poichè pure il primo non mi diceva niente, ma poi hai scoperto qui la tua strada ed i successivi che hai pubblicato sono degni di un moderno Marziale:) Bè che dire Tristano si inchina e si toglie il cappello dinanzi ad un poeta che rispetta. Saluti |
Ah, gli anni Settanta! Eccolo in queste righe il piccolo imitatore dei Piccoli Rivoluzionari di allora, a partire da quei pantaloni "affusati" che mi hanno fatto ridere, pensando a come sia buffo che dai calzoni così stretti intorno alla vita da rischiare di far venire su il pranzo si sia passati a quelli che cascano mettendo in mostra biancheria e - ahimé - talvolta pure peluria... e poi il fumoso (in più di un senso) parlare e infine l'aggirarsi inquieto come se si fosse sempre in cerca di qualcosa da occupare. Posto che gli anni Settanta, per chi ci ha vissuto nel bene e nel male condividendone i pochi fasti e le molte miserie erano qualcosa di molto più serio di quanto possa sembrare oggi (e per tanti versi ancora migliore del conformismo conformista e della superficialità nichilista che dominano il presente), l'epigramma corre verso la conclusione, marzaliana al massimo e indovinatissima anche nei suoni, come un treno in perfetto orario. Una sola cosa non ho capito, probabilmente per scarsa immaginazione mia: perché il tabacco è arancio? |
:). Questa mi era sfuggita! Si d'accordissimo con Cionco, non c'è che dire, è un vero attacco a tutto ciò che rappresenta discorsi vani e inutili, pompati con un certo tono e che ad un primo momento possono sembrare anche giusti, ma come mostri bene, riflettendoci un attimo, mostrano tutte le loro debolezze, troppo ideologici e lontani dalla realtà concreta della vita per come è, senza mistificazioni. A questa ci metto una lode. Saluti Tristano |
Quanto mi piace questa! Si è vero, volgarissima, ma solo per pudiche orecchie^^. All'inizio mi ero un pò smarrito, poi diciamo ho imboccato una strada. Non so se è quella giusta, naturalmente, ma ti dirò subito che, a parte tutto, questa è una poesia sporca, e ti dico sporca perchè l'avverto come un colpo basso. Un'invettiva che colpisce e brucia tutto in un lungo raggio. Forse anche una rivendicazione del tuo stile. Gli ultimi due versi mi lasciano veramente senza parole, soprattutto con quel pò di premessa. Che fare? Cimentarmi in un'interpretazione? Questa volta no. Lascio ulteriori speculazioni a sedi private ^^. Saluti Tristano |
Di grande impatto visivo anche questo epigramma, dove il ritratto del lampadato e sbarluccicante anfitrione si compone davanti ai nostri occhi verso dopo verso, con un'ironia un po' impietosa verso la sua vanità e il suo desiderio di apparire e di raggiungere la perfezione come padrone di casa. |
Ottima invettiva, sembra quasi una arà etrusca (dalle mie parti invece, in omaggio alla tradizione, in certi casi ci si augura ancora affettuosamente dei cancheri), ora, e solo per curiosità, ma che razza di fauna frequenti? |
Al tempo! Questo non è un epigramma, è molto di più! |
Visto che sono felicemente inciampata in questa raccolta di poesie, parto a recensire da questa, che è forse la meno "marzaliana" (si può dire?) del gruppo. Eppure è molto marzaliana (ormai mi sono affezionata a questo aggettivo...) la lenta e seriosa costruzione in opposizione al fulmineo, giocoso finale, sia pure attraverso gli elementi del tutto moderni, come ad esempio il bar e le sigarette. La ricchezza di aggettivi inventati - e onestamente ho lasciato da troppi anni il liceo per ricordare se anche questo modo di aggettivare abbia qualche riferimento con il modello classico - contribuisce ad allargare e a sfumare il ritratto di questo amore di piazza - e magari anche di piazza che pretende di essere "un amore" - in qualcosa che risulta più vago e meno preciso di quello che ho trovato negli altri epigrammi. Non che questo sia un difetto, è solo una cosa che fa sembrare questa poesia un po' diversa dalle altre inserite nella raccolta. |
Ormai ho detto tutto e non ho più parole, quindi mi limito a rinnovarti i complimenti e spero di leggere altri tuoi scritti. |
Questo mi è piaciuto moltissimo, l'apparenza dell'intellettuale, bhe l'apparenza inganna sempre anche in questo caso, complimenti |
Davvero anche questo un epigramma con i fiocchi, molto bella la descrizione di Fabri e la battuta finale ^^ |
Davvero anche questa una bella poesia, devo ammettere che ho immaginato lo scenario, la piazza è ben descritta e la poesia appare come un racconto, una storia d'amore e d'incontri, un tema attuale insomma, ma la sigaretta finale mi ha strappato un sorriso proprio non me l'aspettavo, un linguaggio così ricercato e certamente non comune, un'atmosfera quasi antica e poi una sigaretta ^^ comunque omplimenti |
Davvero una bella poesia, piccola e profonda. |