Recensioni per
Niente di Personale
di Marguerite Tyreen

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/05/11, ore 10:49

Oddiooooo... non ci crederai ma mi sono davvero commossa e non mi capita spesso. Cara carissima marguerite, ma chère, che meraviglia! Quella frase della rivoluzione l'ho buttata così, quel giorno,  così presa e catalizzata dalle avventure dei nostri companeros all'epilogo, e oggi mi ritrovo la rivoluzione finita, con tutti i suoi strascichi rimasti incompiuti, con tutta la sua bellezza, la sua rovina, quel velo inevitabile di rimpianto e delusione che sempre accompagnano i periodi troppo intensi della vita: è quel tipo di nostalgia di cui parlano a volte i militari (paragone un po' tirato, ma spero capisca in che senso lo tiri fuori) quando ritornati alla vita di tutti i giorni, incomprensibilmente, arrivano a ricordare quei giorni gloriosi, pericolosi e spesso sbagliati, ma così intensi e vitali rispetto alla prosaicità della quotidianità così da diventare tesori preziosi da custodire in parti nascoste di sè. E si è sentito tutto questo nel ritorno di Ingmar, lo straniero che ritorna alla sua patria del cuore (che bella questa metafora, è quel che ho sempre pensato io: molto spesso siamo noi a scegliere il nostro paese o lui a chiamarci e non sempre corrisponde a quello natale) ripercorre i sentieri perduti della memoria e la sua grande perdita, il suo grande amore.
Bello, bello, bello. Tutta questa storia ha toccato corde sensibili in me e questo primo capitolo del seguito le ha rifatte vibrare: perchè sì, me lo aspettavo che uno dei due fosse morto e, non so perchè, proprio Paloma. Chamalo sesto senso, mah, ma era come dicevi tu nell'epilogo: per te dopo "quel sole sorgerà ancora" la sorte dei due protagonisti non era così rosea e proprio per questo avevi voluto finire così, con quella piccola luce su un futuro incerto, qualcosa che sapeva vagamente di addio senza essere una cesura netta. Questo seguito io lo vedo proprio come il continuo perfetto e anche se ancora non l'ho letto tutto sono sicura dalle premesse che avrà la stessa passione, la stessa forza, la stessa struggente intensità di tutta la storia. E' un'intuizione anche questa, non spiegabile, non un accettare a scatola chiusa così, è un misto di fiducia e convinzione sia nelle tue capacità sia in quelle dei personaggi, che per me, ormai, sono diventati come persone vere e proprie che fanno parte del mio immaginario, Ingmar, il rivoluzionario svedese più di tutti dopo questo capitolo: l'Ingmar non più giovane, spezzato e ancora in piedi, l'Ingmar che ha amato e combattuto e ora affronta il passato e il futuro insieme, senza farsi sommergere da nessuno dei due. Cara, non so che altro dire se non graziegraziegrazie.
Grazie di tutto!
Un bacio
La tua companera ^^

Recensore Veterano
27/05/11, ore 20:21

prima di tutto grazie per la dedica, ho amato molto questa storia ed "esserci" mi rende davvero felice.
ma veniamo a noi, me lo aspettavo, anche se quasi ho smesso di leggere per la tristezza, e credo sia giusto, credo sia "vero" che lei sia morta, come gli ideali che infiammavano il popolo in rivolta. purtroppo nel mondo reale bisogna scendere a compromessi e lei non avrebbe potuto sopportarlo, giusto? quindi condivido la tua scelta, solo che mi dispiace per lo svedese, gli è stata portata via la ragione per cui è cambiato e mi domando come abbia fatto a resistere tutto questo tempo.
un bacio, aspetterò con ansia il continuo :)

Recensore Veterano
25/05/11, ore 21:17

ho appena finito di rileggere...e ho pianto come la prima volta, stupido vero? ma che posso farci? amo troppo questa storia, spero di riuscire a leggere "la strada per west bridge" (in questi mesi non ho avuto proprio tempo, ma ora che la scuola è finita mi rifarò ;) un bacioneee <3

Recensore Master
29/04/11, ore 15:40

Sono arrivata alla fine, commossa, emozionata e un po' triste, ma ci sono arrivata. Pensavo di riportare la mia opinione anche nel capitolo precedente, ma ho deciso di fare una recensione unica, completa alla storia. Una specie di poutpourri, me lo concederai ^^
Diceva un rivoluzionario, ora non ricordo chi, che una rivoluzione è vera se si vince o si muore. Devo dire la verità, cara: un po' ci avrei visto bene la morte di uno dei personaggi (lo Svedese probabile) sarà che io ho il gusto un po' melodrammatico e i vissero felici e contenti non sono proprio tra i miei favoriti, (Giulietta e Romeo che si ammazzano a vicenda, ecco, son portata per quello stile lì con tanto bisogno di psicanalisi eh ;) ) ... ma comunque questa è una visione personalissima e ci tengo a dire che non ho trovato il tuo finale banale, anzi. E non è nemmeno il classico vissero per sempre felici e contenti, perchè rimane il dubbio della precarietà della vita che i due protagonisti dovranno affrontare.
E' stato bellissimo il pezzo quando lo Svedese dice a Paloma che gli dispiace distruggerle il pathos, ah! Lì mi sono ammazzata dal ridere perchè in una scena così forte e striggente hai inserito quel pizzico di ironia che ha appianato ogni rischio di pesantezza. Questa storia è bella, è meritevole, penso, di tutti i complimenti che ci sono stati e anche io ho fatto, perchè è vera, i personaggi sono veri, quando leggevo mi sembrava di averli lì davanti e li ho amati e odiati un po' tutti (persino Sanchez l'ho sentito umano, non il solito cattivo antagonista messo lì solo per far la parte, appunto, del cattivone)
Ti sei ispirata al western, vero, e l'atmosfera si sente tutta, ma ci hai inserito anche qualcos'altro che rende la lettura godibilissima e attuale se si pensa alle guerre e alle rivoluzioni di tutti giorni, che ancora oggi succedono, agli amori che nascono e muoiono e di cui Paloma e Ingmar sono un piccolo e vivido spaccato.  
La loro storia non è esattamente finita, se uno ci pensa, non è una fine definitiva, c'è ancora la causa e la rivoluzione e come hai scritto tu nel toccante e sospeso pezzo finale "il sole sorgerà ancora". Quindi così mi è piaciuto, non è un happy ending, non è nemmeno un massacro finale alla tragedia shakesperiana, è la giusta conclusione che spinge l'immaginazione di chi ha letto a farsi ancora trasportare un po' dall'atmosfera di questa storia e con piacere.
Insomma, in conclusione, sono davvero contenta di aver scoperto questa storia e di esserne arrivata alla fine con non solo le prime impressioni intatte, ma migliorate. Penso di esser ormai rapita da come scrivi e quindi ti tartasserò ancora un altro po' andando a cinciscare altre tue opere (preparati, collega, la tenacità di noi studenti di legge è conosciuta!)
Come sempre complimenti e un bacio
Primavere ^^

Recensore Master
27/04/11, ore 12:04

Beh, beh (tossicchio prima del gran discorsone) discorsone che inizia con: "Wow" e finisce con: "Wow" (insomma, tanto per rimarcare ancora quanto son beota oggi con la mia grande proprietà di linguaggio)
Bellissimo, cara. Si sentiva la suspence, si sentiva sulla pelle, giuro, non saprei come altro commentare se non dire che il discorso dello Svedese è stato uno dei picchi di tutta questa storia, sentitissimo, verissimo, momento in cui capisce il Valore delle cose, non il loro prezzo, e, infine, aggiungere che ormai sono alla fine, mi mancano due capitoli e un po' sono emozionata e un po' mi dispiace.
Come tu hai dovuto prepararti psicologicamente al distacco, pure io, umile lettrice, piccola astante della piccola-grande storia che hai tratteggiato con vera maestria, leggerò fra un po' la fine, riportandoti con fedeltà le mie impressioni, spalmando i commenti perchè, penso, che questa storia li meriti a pieno.
Bravissima e tanti, tanti complimenti.
Ta chère Primavere ^^

Recensore Master
27/04/11, ore 11:51
Cap. 14:

Oh bien, torno a recensire che qui ce n'è bisogno perchè, insomma, questi due mi stanno facendo imbestialire (in senso buono, eh). Non riescono a tenere un ritmo che sia un ritmo e che cavolo! Va avanti uno e retrocede l'altro, si fa avanti l'altro e va in trincea quello di prima. Non trovano il passo e ora Palomita pure tentenna con Juan... povero Juanito, sarebbe un ripiego e in cuor suo forse lo sa anche troppo bene, ma la ama talmente tanto che si aggrappa pure a quell'effimero "forse".
Ah, l'amour cosa non fa fare...
Mi piace questo gioco ad incastri: insomma c'è Paloma che s'impunta col suo amore del passato, il veneto, e però con Juan è restia non certo per il passato, ma per il presente prossimo, se così si può dire, perchè che sia arrabbiata (e giustamente) è ovvio, ma che riuscirà così facilmente a dimenticare lo Svedese e a toglierlo dalla vita io non ci credo.
Certo quello non è un uomo che si scorda facilmente, peggio del veneto Comìn (ora non ricordo come si chiama esattamente U_U)
Svedese caro, altro che dichiarazioni, qui c'è bisogno di un atto più forte. Anche perchè quella è bella testarda...

Scusa, ma chère, questi commenti sconclusionati e poco letterali, ma oggi ho voluto far una recensione di "pancia". Passo al prossimo capitolo, toh, e te li tartasso ancora un po', oggi mi sento mucho cow-girl con la pistola dell'html in mano ;)
Un bacio!

Recensore Master
26/04/11, ore 15:14

Ah, cara, son tornata a leggere, volevo fermarmi al capitolo precedente e recensire e però dopo aver letto quel che ho letto (lo Svedese che fa??? Se ne va??? Anvedi questo furfante!) son per forza dovuta andare avanti. Bello, bello. Bello tutto: dai tormenti dello Svedese al fiero risentimento di Paloma, al sinistro Sanchez coi suoi riferimenti intelettualoidi e gli istinti grezzi grezzi (cioè: citare Hugo in mezzo ad uno stupro, un genio del male proprio eh, sarebbe stato da strozzarlo, Paloma ha retto a testa alta che era una meraviglia) e infine questa piccola luce, il Sergente, che come pensavo, appunto, ha seguito una voce diversa da quella dei doveri di soldato, una legge più forte, più difficile, quella della coscienza, come uomo.
La dichiarazione dello Svedese mi ha messo il cuore in pace, sì, insomma, le cose si stanno sistemando, anche se sono in bilico, ma sono sicura che andando avanti, ormai verso la fine, non sarò affatto delusa dal concludersi di questa affascinante, avvicentente storia d'amore e guerra.
Un bacio
Sempre tua Primavere

Recensore Master
18/04/11, ore 10:38

Il Juan-centrismo a me non dispiace, per niente ^^ Anzi, ti dirò che molto spesso le mie simpatie sono andate a quei personaggi dei libri un po' sfigatelli, vessati dalla malattia, piuttosto frequente, dell'amore non corrisposto... insomma, siamo tutti un po' più Juan che Svedesi, ci si immedesima maggiormente e, come al solito, tu non descrivi statuette dai caratteri ben fissati, ma figure mobili che si muovono ognuna con la propria legittimità e veridicità al centro della scena.
Uno stile molto cinematografico, ho notato, anche perchè ben si adatta alla vicenda, che è una storia di amore e guerra, con tutti gli annessi e connessi e uno scenario migliore del selvaggio e arido Messico non si poteva immaginare ;)
Quindi, lasciando da parte un attimo i due protagonisti, ti faccio i miei complimenti per lo spessore caratteriale dato a Juan e anche al generale Sanchez, questo "precipitato di vizi umani", come lo chiami tu (un'espressione che mi è rimasta impressa, tanto è evocativa e calzante) Mi è piaciuta molto questa frase poi, che mi ha fatto riflettere: "il Sergente non poteva evitare di fare i conti con la propria coscienza." Ecco, verrebbe da dire: se uno ne ha una, di coscienza, è davvero difficile sbolognarsela.
Ma questo il Sergente, sospetto, lo capirà ancor meglio di me.
Alla prossima puntata, allora. Leggerò al più presto, ma chère!
Primavere

Recensore Master
12/04/11, ore 16:59

Ah la duellomania in Italia come altrove (a proposito: che Paloma abbia natali italiani mi piace assai, questa parentesi nella nostra bella Italy è una pennellata vivida e affascinante del quadro generale) Mi immaginavo sai, che questo veneto Comìn in realtà fosse un mascalzone e l'avesse voluta fregare e invece no, il farabutto si dimostra il discreto Colonello che per amor dell'onore (parola sterile, così vuota da avere l'eco) macchia ogni altra cosa, non facendosi scrupoli nè di sè stesso (come uomo) nè dei sentimenti della moglie. Vero che erano altri tempi e quindi hai fatto bene a scrivere così... insomma la biografia di Lidia ci mostra come è nata Paloma e se prima era una ragazza, vent'anni soltanto, subiecta ai voleri del padre e nell'ombra del marito (fino ad un certo punto, però, perchè comunque è già in nuce la vena di ribellione di Paloma) ha avuto una completa trasfigurazione e penso ci sia altro per spiegare la sua presenza in Messico. Per ora mi fermo qui, rimarcando ancora una volta quanto la figura di questa donna sia sapientemente dipinta e sentita dall'autore tanto da trasmetterla a chi legge... carissima, un bacio! ^^

Recensore Master
07/04/11, ore 15:43

Bello bello bello! Certo che a dire solo questo ci faccio una figura da idiota, ma anche se ho cinque minuti contati recensisco in fretta questo ultimo capitolo che ho letto, scrivendo la frase che più mi ha colpito: "Eppoi il meraviglioso Nulla. O la Totalità dell’amore." Ammetto che avevo un po' sperato in una bella lemon, ma pazienza: la sospensione del momento crea l'atmosfera giusta per lasciar correre l'immaginazione.Prima parte molto serratta, ritmo incalzante, il fuoco e il sangue della rivolucion, e poi il ritmo rallenta, diventa fluido, quasi lirico, e c'è la parentesi amour tra questi due splendidi personaggi, che mi stanno piacendo tantissimo con le loro sfaccettature e il loro background (ora muoio dalla voglia di sapere cosa ha da dirci Paloma su la Lidia che era ^^)Capitolo evocativo e accattivante, nessun personaggio perde lo smalto: ognuno è coerente a sè stesso, il loro sviluppo non è campato in aria, ma sapientemente architettato. Una cosa: sulla chioma di Berenice dove hai trovato che era una regina amazzone? Stando alle mie reminescenze di greco ricordavo fosse una regina egiziana piuttosto casalinga *-*' Comunque, quanto a figure mitologiche, io accosterei Paloma a Brunilde della saga dei Nibelunghi oppure la Pallade Atena in versione guerriera, solo non vergine ;P
(Recensione modificata il 07/04/2011 - 03:45 pm)

Recensore Master
05/04/11, ore 17:21

"A una ragazza che un tempo c’era ed ora non c’è più. Me stessa" direi che con questa frase hai descritto Paloma meglio di quanto avresti potuto fare in 30 pagine intere. Come personaggio mi piace tantissimo anche lei: una donna forte in un mondo governato dagli uomini: potrebbe sembrare il solito clichè della "femmina" guerrigliera e ribelle, ma tu non hai costruito una macchietta, anzi. Con questa frase ho avvertito la fragilità che si nasconde dietro tutta la sua forza ed è bello quando arrivi a "sentire" in questo modo i personaggi, strappandoli dalla carta e dandogli consistenza reale. Inutile ribadire, detto ciò, quanto continua sempre di più a intrigrarmi la storia. Il Generale Sanchez, poi, ritengo sia un altro buonissimo motivo per andare avanti ^^ à bientot, cara!

Recensore Master
02/04/11, ore 10:27

Mm che bel capitolo! Ho deciso di andare lenta per godermi la storia, anche se se lo Svedese continua così temo proprio me la leggerò tutta d'un fiato ;)

Recensore Master
31/03/11, ore 17:18
Cap. 1:

Hai avuto una bella idea, questo incipit m'ispira e dal leggere queste poche righe già ho notato lo stile scorrevole e immediato e come hai calibrato bene la parte descrittiva-riflessiva con quella dei dialoghi. Sospetto che questa storia mi affascinerà, l'ambientazione poi, ah il Messico... mucho gusto como se dice en espanol. Hasta luego ^^

Recensore Veterano
08/02/11, ore 15:44

Anche se sono arrivata tardi e non ho aspettato ogni singolo capitolo ,spero che accetterai la piccola lacrima di commozione che mi è scappata leggendo la fine e i ringraziamenti.
Nello scorso capitolo ti avevo parlato dei possibili finali che mi ero figurata, bè ,devo dire che mi aspettavo qualche morto (ero certa che sarebbe toccato a Juan) ma pensandoci bene questa storia non parla di morte , parla di sogni e di ideali che non si possono uccidere e scegliere un finale "tragico" avrebbe offuscato quello che era il messaggio (almeno quello che io ho colto) . La morte è fin troppo facile, restare , vivere , continuare a combattere, quello è il difficile e con personaggi così fieri e combattivi non ci si poteva aspettare niente di meno! Un caloroso abbraccio , e grazie a te per aver ideato una delle mie storie preferite! :)

Recensore Master
07/02/11, ore 11:43

Finita.. senza un morto.. però è giusto così, perchè alla fine si lascia intendere che i rivoluzionari combattono ogni giorno contro la morte, quindi, per oggi sono salvi, domani non si sa, mi è piaciuto molto. Bè.. mi ero affezionata ai personaggi, mi dispiace per il povero juan... però.........SONO CONTENTA che tu abbia cominciato un'altra, uao, caro vecchio west, e tuffiamoci nella prossima avventura!!! Per quanto riguarda "niente di personale".. è davvero davvero bella, non mi hai delusa affatto. Kiss!