Recensioni per
Dsm
di Brin

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/05/16, ore 14:47
Cap. 1:

Sono piacevolmente scossa dalla verità e la mia epidermide ti ringrazia per i brividi.

Recensore Veterano
13/10/13, ore 17:23
Cap. 1:

Allora, questa storia è davvero srana, complicata e assolutamente folle, ma mi piace molto, anch'io qualche tempo fa ero un po triste (per fortuna poi mi sono ripresa alla grande). Mi piace questo pizzico di follia, complimenti. Non so che altro dire e quindi ti faccio i miei complimenti e a presto <3 Costanza.

Recensore Master
24/09/11, ore 19:18
Cap. 1:

E' difficile ciò che hai fatto.
Entrare in qualcuno completamente, e riuscire a convertire il caos della sua testa in parole.
E' difficile.
Ma ce l'hai fatta.
E' probabilmente l'unica storia che tratti di temi così delicati come la pazzia, spesso abusati e stuprati senza ritegno da penne superficiali, ad avermi colpito e fatto venire i brividi, una vertigine di piacere.
Complimenti, non so che altro dirti, anche se dovrebbe essere molto, molto di più.
guren.

Recensore Master
11/08/11, ore 17:46
Cap. 1:

è la tua prima storia che leggo...e devo dire che sono rimasta senzaparole...
sei bravissima....le emozioni che riesci a trasmettere sono indescrivibili....
mi piace moltissimo il tuo modo di scrivere...
e questa one shot mi ha affascinata parecchio...
e si aimè...hai ragione...la penso esattamente come te...gli psiofarmaci...aiutano chi sta vicino alla paziente ma distruggono la paziente stessa....
ti faccio i miei complimenti..
pian piano leggerò tutte le tue storie...
mi intriga parecchio obsession- quando la passione diventa veleno...cercherò di leggere e recensire capitolo per capitolo. XD
brava ancora clara

Recensore Veterano
30/03/11, ore 18:52
Cap. 1:

E' un argomento che mi ha toccato non poco tempo fà.Una persona a me cara soffriva e io non capivo,mi lanciava messaggi e io ignoravo,mi chiedeva di non abbandonarla e io la lasciavo sola,quando ho capito cosa stesse succedendo volevo aiutarla ma si è allontanata,per un mese non ci siamo più parlate poi un giorno una canzone ci ha riunite e mi ha spiegato tutto.Si vergognava di dirmi apertamente cosa stesse succedendo e si allontanò da me perchè pensava che lei mi facesse del male,ma non era così,ero io che non vedevo,non sentivo e non capivo...Spesso ci troviamo persone vicine che ci danno segnali e richieste d'aiuto che noi non riusciamo a capire e quando siamo vicini alla soluzione non sappiamo da dove cominciare...volevo aiutarla invece peggioravo la situazione ma tutto questo mi ha aperto gli occhi e ora sò come fare per non sbagliare più...siamo ritornate amiche e ogni cosa è risolta..comunque bella storia anzi bell'argomento,complimenti....

Recensore Veterano
31/01/11, ore 01:20
Cap. 1:

 Mi dispiace di non aver notato questa storia prima, ma non bazzico molto da queste parti. Devo ammettere che mi ha sorpresa, non credevo di trovare una storia che trattava di questo argomento in questi termini, perchè sono pochi quelli che la pensano come te... o come me.
Faccio tirocinio nel reparto di psichiatria, quindi conosco anche troppo bene la malattia mentale. Posso affermare con sicurezza che tu hai in parte ragione. Non ritengo che gli psicofarmaci siano inutili, anzi, ma sono utili solo se vengono usati nel modo giusto. Lo psicofarmaco è un supporto, che è efficace solo se combinato con la psicoterapia, poichè il farmaco allevia i sintomi, mentre la psicoterapia allevia le cause. Purtroppo, la maggior parte gli psicofarmaci vengono usati  come cura, poiché è più facile pensare che il problema sia risolto, quando i sintomi di una malattia vengono mitigati.
Amare considerazioni a parte, ti garantisco che la tua storia mi è piaciuta molto. Ho notato che riesci a entrare molto bene nei personaggi, di qualsiasi tipo essi siano. Ti garantisco che non è facile, soprattutto se il protagonista della nostra storia non ha nulla in comune con noi.
Ho gradito moltissimo la lunghezza della one-shot. Lo so, lo so, è strano, ma io sono fissata con la giusta lunghezza dei capitoli/storie a capitolo unico. Hai detto tutto quello che c’era da dire senza scadere in noiose ripetizioni, ma allo stesso tempo non hai banalizzato nulla. Credo che tu abbia un buon dono di sintesi, nel senso che sai usare delle parole che riassumono con efficacia i concetti di un’intera frase. Secondo me questo è un grandissimo pregio, visto che, soprattutto nelle one-shot, bisogna cercare di non annoiare il lettore con numeri di pagine infiniti.
Un’altra nota di merito va al titolo, che è semplicemente geniale.
Bella storia, ammetto che non mi è piaciuta quanto “Elogio alla follia”, che ha conquistato un posto speciale nel mio cuoricino, ma ciò non sminuisce il suo grande valore.
Sai che ti dico? Mi hai convinta, entrerai a far parte dei miei autori preferiti! Alla prossima!

Recensore Master
24/12/10, ore 19:34
Cap. 1:

A parte che avevo promesso chissà quanti giorni fa di recensire e me ne sono ricordata solo ora, dunque scusa .-.

Questa storia è agghiacciante.
In senso positivo, per quanto positivo possa essere il dolore di chi, per malattie di mente.
Sei pienamente riuscita ad entrare nel personaggio, rendendo le tue parole agghiaccianti e laceranti per chi legge.
Quindi complimenti, complimenti davvero per questa shot ^^
Non è strana, è (purtroppo) vera.
Sono felice di averla letta.

PS Buon Natale :)

Recensore Master
20/12/10, ore 03:17
Cap. 1:

ad un orario improponibile arriva questa recensione, che non so quanto di sensato possa avere.
ma la tua one shot ha più senso di quello che pensi, è più vera di quello che dici e mi è piaciuta più di quanto potessi immaginare.
non è affatto vero che non è comprensibile, anzi... sarà che sono abituata a leggere nonsense, ma credo che questa, più che la narrazione di una morte da parte di una pazza, sia il grido chiaro e inequivocabile di chi di sè ha capito molto più di quello che gli altri, i mormali, sono disposti a vedere.
mi è piaciuta incredibilmente e soprattutto mi è piaciuto lo stile, i giochi di parole che fanno voli pindarici di pensiero.
è quasi una poesia narrata, perchè se quella donna era pazza davvero, tutti i poeti sono matti.
altovoltaggio, che ha scoperto una nuova Brin, con uno stile diverso e che apprezza infinitamente.
(Recensione modificata il 04/01/2011 - 11:32 am)

Nuovo recensore
17/12/10, ore 22:43
Cap. 1:

quello che penso di questa storia te l'ho già detto ....quando tocchi questi argomenti delicati e che per me sono molto vicini penso che esprimi il mio pensiero la mia parola e le mie sensazioni...posso dirti solo una parola GRAZIE(tu sai perchè) ti voglio bene <3

Recensore Junior
17/12/10, ore 14:48
Cap. 1:

La fine, chissà se ci hai pensato o è venuto spontaneo, mi ricorda uno degli utlimi versi della canzone di cristicchi "ti regalerò una rosa" :)
E' veramente angosciante, in un senso che fa riflettere, perchè questa FF fa rimanere in silenzio, a elaborare qualcosa sulla vera vita di un "malato mentale". Che poi, io credo, la vera malattia si nasconde in chi i matti non li vuole ascoltare.
Grazie di questo bel pensiero, sono contenta che c'è chi sa ancora vedere il bello dove gli altri vedono solo spazzatura.
Tony P.

Nuovo recensore
17/12/10, ore 14:45
Cap. 1:

Scrivere una storia in poche parole è sempre difficile, bisogna riuscire a esser densi abbastanza da dire tutto, senza appesantire. Questa che hai scritto mi piace molto, è scritta un po' come una poesia e un po' come una prosa, e riesce ad esser così leggera da volare anche se porta molto molto peso. Complimenti.

Recensore Junior
16/12/10, ore 21:16
Cap. 1:

E' bellissima..... *__*
Commento povero, ma sincero e spontaneo.

Recensore Veterano
16/12/10, ore 17:53
Cap. 1:

Sorella!
(sì, perchè collega mi pare brutto e poco appropriato)
Quante volte si fugge innanzi alla follia?
Quante volte la si mette a tacere imbottendola di pilloline che tanto riempiono lo smisurato ego di medici e psichiatri?
Quante volte ci illudiamo che una donna sedata, muta dentro e fuori, con lo sguardo assente e con le mani che tremano stia bene, che sia stata curata, salvata dalla sua tremenda malettia?
Io sono psicologa, e quando sento-o peggio-vedo medici e psichiatri e neurologi somministrare con tanta leggerezza psicofarmaci ad ignari e speranzosi pazienti, promettendo la guarigione, beh... mi sento uno schifo.
Un'inutile complice.
Perchè l'intero mondo medico-scientifico (al quale dopo tutto faccio parte pure io) continua a permettere scempi di questo genere, in alcuni casi veri e propri omicidi.
Chi si prende la responsabilità di somministrare meri sintomatici, per altro non scevri da effetti collaterali, per poi abbandonare la persona a se stessa ed ai suoi fantasmi?
Una riflessione toccante, una bella favola alla "Cristicchi", se mi permetti,estremamente triste ma al contempo tremendamente vera.
Brava, complimenti davvero.

Recensore Master
16/12/10, ore 12:02
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La mia recensione va per le scelte, perchè cara Brin, tu sei un'autrice che scrive storie di ogni tipo, ma dai il meglio in quelle con un significato profondo.
Io sto studiando per diventare educatrice professionale e quindi tutte queste cose le sento dire e le vedo attraverso le persone che ce ne parlano. E sì, se c'è una cosa che mi fa arrabbiare è pensare che i farmaci possano risolvere tutto, che in tutto ciò che un folle dice non ci sia nemmeno una parola da ascoltare, che queste persone non provino dolore, nè gioia.
La tua storia con delle parole semplici esprime il dolore e la gioia di una persona diversa. Credo che se un giorno andrò a lavorare in questo ambito cercherò di cambiare almeno ciò che posso. Non posso impedire ad un medico di dare dei farmaci ma posso ascoltare la persona quando non è completamente distrutta dal loro effetto.
Per questo quello che scrivi è immensamente vero, forte come una lancia scagliata nel vuoto che forse non avrà l'effetto che meriterebbe di avere ma spero che molti la vedano passare e capiscano.
Tutti noi abbiamo il sogno di volare, di raggiungere i nostri sogni, di andare anche controcorrente per raggiungerli.
Forse con amarezza nostra, forse con malinconia, fose con immenso dolore NOSTRO, la protagonista se ne va.
Con sua IMMENSA VITTORIA.

Grazie per queste parole assolutamente bellissime.

Fabiola

Recensore Junior
16/12/10, ore 09:54
Cap. 1:

è una one shot davvero toccante!.. Mi è sempre piaciuto il modo in cui scrivi, ma questo è un genere diverso da quello che ho sempre letto e avevo paura di non riuscire ad apprezzarlo come dovrebbe.
Mi piace il modo in cui fai pensare noi lettori e io stessa ho cominciato a pensare. Mi piace. Mi piace e mi piace ancora. Non so che altro dirti se non questo perché le cose su cui mi hai lasciato riflettere sono tante e poco comprensibili anche per me.
Quindi ti lascio, assicurandosi che il tuo intento (di far pensare noi) è riuscito! :)

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