Impensabile: con gli auricolari e I don’t care messa a volume alto per goderne e sfogarmi con essa, mi sono imbattuta in questa tua storia, che cominciava esattamente con alcune frasi di questa mia amata canzone. Non so dirti cosa si sia scatenato dentro di me a quel punto. Credimi, una tempesta di emozioni, tempesta…un violento uragano direi. Ho letto la storia di Monica.
Dovrei dirti che non sta a noi giudicare le sue scelte, che lei magari è stata coraggiosa a vincere l’istinto di sopravvivenza insito negli esseri umani, per mantenere intatto dentro di sé quel suo grande amore. Dovrei dirti che Monica ha scelto di vivere per amore in tutto e per tutto e, finito l’amore, la sua vita non era più vita e si era esaurita con esso. Magari dovrei aggiungere che questa ragazza si trascinava giorno dopo giorno senza mai andare avanti e, questo, forse per proteggere il suo amore, per darvi dignità, per continuare a sentirlo reale.
Forse Monica è morta per il suo amore.
Dovrei dirti al contrario che questa ragazza non ha avuto il coraggio di prendere le redini della sua vita e andare avanti, che è stata sopraffatta dal dolore e che non è stata in grado di sopportarlo, rimanendone inesorabilmente schiacciata dal suo peso.
Quindi probabilmente Monica è morta per il suo dolore.
Dovrei dirti qualcosa, una qualunque cosa tra quelle che ho appena esposto, ma…la realtà dei fatti è che secondo me Monica era sola.
Io non permetterei mai a una persona che amo di annegare nel suo dolore o nei suoi ideali. Si è vero, non possiamo salvare chi non vuole essere salvato, me ne rendo conto, ma abbiamo il potere di non lasciare sole le persone a cui teniamo. Abbiamo il dovere di non abbandonare i nostri cari.
In una situazione del genere mi ci sono già trovata, una persona a me cara era Monica ma per altre motivazioni. Ti parlo per esperienza e non butto frasi di finto moralismo inutile e vuoto.
Noi da soli possiamo risollevarci, anzi dobbiamo alzarci sempre e comunque, lo dobbiamo a noi stessi e dobbiamo concederci una possibilità di essere non dico felici ma almeno contenti.
Abbiamo in noi stessi la forza per non annegare come ha fatto Monica, solo che spesso ci manca la volontà, la determinazione. Abbiamo paura di soffrire, ma quando soffriamo ci alieniamo nel nostro dolore, che diventa un tormento ma anche un rifugio, si un rifugio da noi stessi e dalla possibilità di affrontarlo e sconfiggerlo. Chi annega si dimena, ma poi viene sopraffatto dal senso di abbandono e si lascia andare. Il dolore e la sofferenza sono sentimenti che spaventano, ma quando ti catturano ti lasciano subito libero, sei tu stesso a rimanervi ancorato.
Monica si è lasciata andare al suo dolore, il punto è perché.
Perché l’ha fatto? Questa risposta non mi viene in mente.
E’ scivolata sempre più giù perché affrontare il suo dolore sarebbe stato mille volte più atroce della sofferenza e dell’angoscia che si portava dentro? Oppure perché non voleva vivere senza quel dolore?
Non conosco la risposta, ma so che non le avrei mai permesso di fare la scelta che ha fatto, qualunque fosse il suo intento, nobile o no. Quando si muore si perde la possibilità di fare, di sperimentare, si perde ogni cosa e a soffrirne maggiormente è chi resta. Può sembrare egoistico il mio discorso, ma se amo non lascio libera l’altra persona di fare questa scelta, perché ogni dolore deve essere inquadrato nella dimensione del “E’ alle mie spalle. Non si torna indietro, si va solo avanti. Si va sempre avanti e tutto cambia, anche i sentimenti e con essi anche il dolore”.
L’amore folle e puro si affievolisce con il tempo e muta, diventa affetto profondo, comprensione e unione indissolubile, oppure muore se non viene alimentato. Io sono la persona più cinica al mondo da questo punto di vista, perché parto dal presupposto che tutto può finire, persino le cose più intense e meravigliose possono finire, ma so anche che se ci si impegna possono anche andare avanti e mutare. Noi cambiamo, ci evolviamo continuamente e con noi i nostri sentimenti.
Forse Monica non credeva di poterci riuscire, o forse temeva proprio di riuscirci. Non so.
Quello che so è che chi l’amava – e non mi riferisco al nuovo arrivato Adriano – doveva essere le sue gambe e i suoi occhi in quel brutto momento, non permettendole di prendere una decisione tanto totalizzante come quella che ha preso. Perché? Perché Monica aveva il diritto di superare quel suo terribile periodo, lei non ne era consapevole, ma aveva il diritto di andare avanti.
Me la prendo con le persone che si fregiavano di volerle bene, di amarla. Ci sono tante forme di amore: l’amicizia, l’affetto fraterno, il sentimento che lega due fidanzati, ciò che unisce i membri di una famiglia…tante forme di amore ma ugualmente intense e profonde. Io ad una mia amica o a mia sorella o a mia madre o ad un’altra parente affezionata non avrei mai permesso di scegliere per sé e per tutti quanti. Monica è morta, ma con essa lo sono anche le persone che l’amavano.
Adesso non ho proprio sonno, mi sa tanto che continuerò ad ascoltare questa canzone a cui tengo molto fin che ne avrò voglia. Mi gira così…
Scusa se mi pongo in maniera brusca, ma questa storia mi ha fatto girare le budella e mi ha scombussolata.
Ciao ciao
|