Recensioni per
Storie di tre vittime innocenti
di vannagio

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/08/13, ore 14:47

ciao!
ci credo che Questa one-shotsi è classificata prima al contest Spazio ai personaggi [Multifandom e originali] e che ha vinto il "Premio Lacrima". è la più bella one shots che io abbia mai letto!
la nascita del rapporto tra Esme ed Edward mi ha fatto commuovere... ho provato pena, tristezza, tenerezza per Edward... ho provato tantissime, troppe emozioni.
questa storia mi resterà sempre nel cuore.

sei veramente geniale.

hai tutta la mia ammirazione.

un bacio

Nuovo recensore
02/07/11, ore 17:27

Succede sempre così: uno prende i personaggi di Twilight, trova uno spunto megagalattico (otto innocenti o otto decenni, insomma...) e parte a tirare giù qualcosa di macabro e formidabile (forma, contenuto, quel giusto tocco di curiosa suspance). E poi, arriva Esme. Non ho mai capito come quel personaggio riesca a capovolgere le situazioni: anche io stessa ho subito il suo fascino, quel tipo di fascino da madre ferita e infelice che hai saputo mettere in evidenza in questo secondo capitolo. L'idea di un Edward imperfetto è fantastica. Ottima fanfic. Ce ne fossero di questo livello!

Recensore Junior
22/02/11, ore 21:04

Io...Io...stavolta non ho parole. Veramente.
Dire che questa storia meritava il primo posto è riduttivo. E' così...intensa. Inizio subito a dirti che forse è il caso che ricontrolli la descrizione che ho fatto al tuo stile nella recensione de "l'idiota": ci sei? Ecco, rileggila. Io riconfermo tutto, anche se tu lo negherai fino alla morte. Sei assurdamente modesta.
Il pezzo iniziale con Esme è meraviglioso, davvero, dire che mi sono sentita coinvolta è dire poco. Mi sentivo Esme, stavo provando le sue stesse sensazioni ed emozioni. Esme ti è scappata dal guinzaglio? A me non sembra proprio. E' perfetta. Semplicemente perfetta, l'ho adorata sul serio.
Come sempre sei in grado di creare dei personaggi originali meravigliosi, Charlaine è realistica, dolce, il prototipo della nonna affettuosa ma anche ferrea quando necessario.
La gelosia di Edward: ammetto che gli avrei spaccato in testa qualcosa di estremamente contundente, se non fossi sicura che non gli farebbe niente. Scherzi a parte, l'ho trovata giustificata (per quanto possa essere giustificata la gelosia), così come la sua reazione. Più che giustificata, comprensibile. Mi ha fatto sentire davvero coinvolta, perché il desiderio di sfuggire Madama Solitudine è un qualcosa che in genere segna sempre le nostre vite, chi più, chi meno. E mi è piaciuto molto come hai affrontato questa tematica: incisiva senza essere troppo cruda, delicata anche, ma le emozioni non ti passano addosso senza lasciare il segno. Restano lì e covano, e ti fanno pensare. Ammetto di aver desiderato un finale diverso (sì, Charlaine mi piaceva davvero molto), però ho trovato bellissimo anche il tuo. Edward che finalmente considera Esme come sua madre, e l'origine di una vera famiglia. Il passo finale l'ho amato: "Il figlio che aveva perso e il marito che non aveva mai avuto.
Se avesse potuto farlo, Esme avrebbe pianto.
Lacrime di gioia."

Complimenti ancora, come al solito. E anche questa finisce tra i preferiti.
Baci, chiaki

Recensore Master
01/02/11, ore 16:36

Ho trovato per puro caso questa tua "piccola raccolta", ti dico subito che mi è piaciuta davvero tanto, anche per una certa ironia che traspare tra le righe, come il rendere Edward un predatore quasi infantile. Finalmente trovo qualcuno che ha il coraggio di descrivere la parte oscura di Edward, quella più fragile e meno perfetta, più immatura, che non ci viene quasi mai mostrata nei romanzi. Inch'io leggendo Midnightsun, mi ero imbattuta nella frase sugli "otto innocenti" e mi era venuto il dubbio che fosse errata.
Edward ha ucciso solo carogne e assassini nella sua non-vita?
Insomma, parliamo di un neonato che almeno inizialmente doveva fare molta fatica a controllare la sete, e non solo quella; magari era in conflitto col suo creatore e mi pare che nella tua prima storia venga evidenziato anche questo aspetto che io trovo davvero interessante. E ho trovato altrettanto convincente la reazione di Edward alla comparsa in scena di Esme, con la sua paura di essere messo da parte; la sua gelosia del rapporto tra Carlisle ed Esme mi sembra davvero verosimile, è una cosa che ho sospettato anch'io.
E che cos'è che scatena ogni cosa, che ha dato il via a tutto, in fondo? La solitudine, che non appartiene solo a Edward, ma a tutti i protagonisti per ragioni diverse, ai vampiri come alle loro vittime. Complimenti sul serio, perchè scrivi benissimo e hai uno stile davvero particolarissimo e accattivante.

Recensore Master
16/01/11, ore 00:29

Ah, ma questa mi era sfuggita!
Colpa di Aro, pretende sempre tutta l’attenzione… meno male che mi sono accorta dell’aggiornamento!
Te l’ho già detto che di questa storia mi piace il modo in cui sporchi l’immagine candida dei Cullen, e te lo ribadisco. La gelosia di Edward nei confronti di Esme, la brama di sangue della Esme neonata, che si ritrova a bramare il sangue sprecato della signora Gibson.
La signora Gibson, sì. Questa vittima innocente che muore non per aver attraversato per caso la strada di un predatore affamato, ma perché il vampiro neonato/ragazzo adolescente si è sentito non voluto e ha creduto che fosse una buona idea scappare di casa, si è creduto più forte di quello che è in realtà. Ad un certo punto nei libri dicono qualcosa riguardo al fatto che Edward è un eterno adolescente, e tu sei stata magistrale nel rendere quello che è davvero un adolescente, al di là della figaggine e dell’addominale scolpito.
Bellissimo il parallelismo tra la solitudine di Edward e della signora Gibson (la solitudine che è nei suoi errori e nei suoi rimpianti) e l’amore tra Esme e Carlisle. E magistrale l’oscillare di Esme tra moti assassini e amore materno.
Complimenti, una storia splendida. Davvero, davvero splendida.

P.S. il paragone Edward/ragazza mestruata mi ha fatto morire!

Recensore Master
15/01/11, ore 18:45

Vale la mia teoria che alcuni autori sono una garanzia (la rima è involontaria), ovvero dalla loro penna non potrà mai uscire niente che non sia bello, nelle diverse gradazioni.
Ti metto senza esitazioni tra questi. Nei preferiti ci sei già da tempo.
Ho già apprezzato tantissimo le storie delle altre vittime di Edward neonato, ma qui tu ti sei superata.
Solo una frase per riassumere il rapporto che hai magistralmene creato tra Edward e la sua vecchia maestra:
"Risero per diverse ore, scacciando a suon di ricordi la solitudine."
La solitudine andrebbe scritta con la maiuscola, Solitudine. Perché anche se non è vampira né essere umano è protagonista della tua storia e ci si muove dentro, esattamente come gli altri.

Esme.
Esme ti è fuggita di mano, dici. E come si fa a non farsela scappare? Ti parlo un attimo di me stessa: nella mia storia, c'era un capitolo intero sulle maternità mancate di Leah, Rosalie e Esme, che ho zappato via dal canovaccio senza esitazione -sta da qualche parte sul Pc, parcheggiato in eterno- perché ho pensato che non fregava niente a nessuno. Ma Esme mi sfugge comunque, ogni tanto. Si prende di prepotenza il posto che le spetta, credo tu lo ricordi. E' l'unica che è stata madre, anche se per poco, ed è entrata nell'eternità portandosi dietro la sua enorme perdita.
Come fa a non scappare di mano, Esme? Mi viene in mente Niobe pietrificata nel suo dolore di madre.
E la maternità dolente mi risuona dentro in un modo particolare.
Se poi tu mi scrivi delle cose come questa:

"Prima di morire. Prima che lui morisse. Pochi giorni, fatti di manine e piedini rosa."

come si fa a rimetterla al suo posto, Esme?

"La vampira sorrise dolcemente, intenerita da quello sguardo smarrito e fanciullesco, così stonato sul volto di un letale predatore."

"Esme amava Edward e Carlisle, proprio come una donna umana avrebbe amato un figlio e un marito. E loro erano esattamente questo per lei.
Il figlio che aveva perso e il marito che non aveva mai avuto.
Se avesse potuto farlo, Esme avrebbe pianto.
Lacrime di gioia."

E qua, ho pianto io.
(e ci ho ancora il magone, se è per quello)


ANGOLO DELLA ROMPICOGLIONI: Forse hai postato di fretta, non so, ci sono delle piccolezze da sistemare di cui ti faccio solo un esempio:
Edward aveva tentato a farla sua = di farla sua.
Non intendo romperti le scatole oltre.

Sei brava. Cazzarola, quanto sei brava!

Recensore Veterano
15/01/11, ore 14:06

Inizio subito dalla cosa che mi è piaciuta di più: l'incastro delle due storie, da una parte Carlisle e Esme, dall'altra Edward e la vecchia insegnante. Anzi, ancora di più mi piace l'idea di base, e te lo ripeto anche se l'ho già detto della prima storia: finalmente qualcuno che parla delle difficoltà dei neonati, del loro impulso e di come sia difficile abituarsi alla nuova vita, soprattutto per i Cullen che in qualche modo rinnegano la loro principale fonte di nutrimento. A questo si aggiunge la solitudine di Edward, la sua ricerca di compagnia (qui una madre, poi sarà l'innamorata, e ce ne vorrà di tempo!). Tocco di classe, intrecciare la solutidine di Edward con la nascita dell'amore tra Esme e Carlisle. 
E finalmente una reazione non controllata in questi famosi neonati difficili da domare! Edward che è convinto di essere in grado di trasformare qualcuno, e invece fallisce miseramente. Il crescendo che porta alla morte della signora Gibson, attraverso prima i suoi pensieri e poi il racconto di Esme, esprime tutto il dolore di Edward: il suo fallimento, l'inadeguatezza di Esme e lo sboccio della relazione madre-figlio, che è ancora più bella perché nasce col riconoscimento dei propri limiti, ma proprio per questi e nonostante questi diventerà più forte.
Complimenti!