Recensioni per
Requiem per un drago verde
di Dragana

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/03/15, ore 12:27

[Recensione premio, contest ''Dalla mela avvelenata nascono le farfalle'']

Sono contenta di averti scoperto grazie al contest, sei un'autrice davvero talentuosa. 
Leah è un altro eprsonaggio che mi piaceva, in realtà a me difficilmente piacciono i protagonisti amo moltodi più i persnaggi neanche tant secondari, ma proprio quelli di sfondo, poco tratteggiati dall'autore originale e su cui noi veraci FF possiamo spiazzare  molto. 
la storia d'amore tra Leah e Sam mi è sempre paiciuta molto, cioè... son sfigati, poverini (più che altro è un rapporto d'amore morboso e io adoro questo tipo di rapporti). Tu sei davvero... bravissima :)
 

 

Recensore Master
18/07/14, ore 00:04

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ok, anche questa entra di diritto tra le "mie storie scelte".
Sei bravissima a descrivere il quotidiano di LEAH. Qui parli del suo capo preferito, quello che l'ha accompagnata nei giorni più felici della sua vita: i falò con gli amici della riserva, le "serate" con le amiche (anche se l'ho sempre vista una specie di maschiaccio), e cosa più importante è stato testimone dell'ultima serata intima con il suo amatissimo Sam.
LEAH ama Sam in maniera viscerale, non è una stupida cotta come credono alcuni (Edward genio Cullen su tutti). Scusa non sopporto i Cullen, troppo marmotte per me. A dire il vero non amo particolarmente nessuno della saga eccetto la mia mutaforma preferita e DEMETRI (ok anche il resto della banda Volturi non è male, almeno sai che non ci si può aspettare nulla di buono), oltre a Embry e Rosalie. Ma non come i primi due.
Non so se prima della trasformazione abbia mai indossato il suo drago. Credo di no, oppure si nella speranza di aggrapparsi ai ricordi, nella speranza che le diano un po' di solievo. La mette anche quel fatidico giorno, è nervosa, sta male, non sa cosa le succede e alla fine (tragedia), si trasforma. La favola non è finita, lei non diventa la sposa del suo primo amatissimo amore, no, lei diventa il mostro della favola. Perché è cosi che si sente e forse alcuni di loro la vedono anche così, soprattutto gli anziani.
E così perde tutto il ragazzo, i suoi amici, l'amatissimo padre. Lei è l'unica che paga la felicità degli altri, l'unica che ci rimette e cosa peggiore per il branco e i Cullen (su tutti Edward genio Cullen) non ha il diritto di sfogarsi, no lei deve essere felice della felicità altrui, le deve bastare questo. Non ho mai trovato LEAH egoista, solo disperata, amareggiata. Si rende conto che per lei la situazione è e sarà sempre diversa, dato che è la prima donna a mutare potrebbe non riuscire ad invertire la situazione. Rimanere eternamente così, eternamente sola. Costretta a farsi bastare per l'eternità i tre anni d'amore passati con Sam. Perché diciamocela tutta come farà a trovare un compagno "umano" se non può rivelare il suo segreto? Lo so sono molto melodrammatica, ma questo è quello che vedo.
Ritornando al discorso del branco (siamo sicuri che erano lupi e non maiali?), non è che non la capiscono, non vogliono capire. E quelli che la criticano di più sono quelli che hanno avuto l'imprinting. Loro sono felici e vogliono solo sentire pensieri felici. Il resto non è ammesso. Idem per Sam ed Emily. Sam la lascia ma per lui è indolore (grazie alla magia mutaforma, corteggia subito Emily e per tutto il tempo che LEAH lo evita come la peste non credo sia mai passato a trovarla per vedere come stava, o fare una telefonata, troppo preso dall'imprinting), almeno finché non lo sente quando lei si trasforma e allora cambia tutto, ma fino a un certo punto. Non credo che si odi per il male che ha fatto a LEAH, non sopporta il suo dolore che cozza con la sua felicità. La tiene d'occhio per paura che faccia del male alla sua compagna, ma lei non è una bestia come lui (la sua fortuna (sfortuna) è che è una donna sensibilissima, questo fa la differenza, senza contare che non ha attaccato nessuno durante la sua prima trasformazione.
Ed Santa Emily? tanto santa non è, visto il modo in cui si è comportata con la cugina.
Ok l'imprinting non è colpa loro, ma santi numi si potevano comportare in maniera diversa. La cugina ha dato una spalla su cui piangere a LEAH, ma alla fine la tradiva. Si è lasciata corteggiare da Sam, quando diceva a LEAH che andava a parlare con lui per capire il suo comportamento, in realtà ci usciva insieme (gli ho sempre visti come appuntamenti e probabilmente alla fine lo erano). Si permette di dire a LEAH che Sam la sta importunando, quando la cosa è reciproca.
LEAH è stata tradita da entrambi alla fine. Il suo errore è che si è fidata troppo della cugina. Quest'ultima era dispiaciuta per lei, ma non fino in fondo. La magia mutaforma rende felici tutti.
Alla fine nessuno comprende l'immenso dolore di LEAH. Dovrebbero Bella ed Edward capire qualcosa dopo quello che hanno passato in New Moon, ma loro credono di essere gli unici ad amarsi tanto. LEAH invece capisce il dolore di Jacob e di Rosalie.... In Breaking Dawn Sam dimostra quanto tiene a lei mandando qualcuno a dire che le manca. Teme per il suo potere. Credo che li dimostri veramente i suoi "sentimenti" per LEAH. Ma lei non ci casca.
Ritornando a Jacob, non vuole l'imprinting, perché c'è qualcosa di falso e dice che non amerà nessuna tranne Bella. Capisce un po' di più il dolore di LEAH e...
... e poi arriva la magia mutante che lo inebetisce completamente. Possibile che la magia che colpisce il lupo sia più forte della coscienza umana, del proprio cuore, dell'intelligenza?
Scusa divago sempre, e che continuo a non capire un tubo della saga e dell'imprinting (rompo sempre), ancora non ho capito se è amore vero, puro e sincero. Probabilmente continuerò a non capire. Ma come dice una mia amica, nella saghe scritte con i piedi non c'è nulla da capire, e io sono molto melodrammatica e melensa come la melassa.

A ridatemi Herry Potter...

P.s. hai centrato a pieno una caratteristica di LEAH, si da la colpa per tutto... proprio per questo non è una sfigata o una stupida, ma è una ragazza speciale, più di Bella ed Emily (eroine da telenovela). La Meyer non capisce niente aveva tra le mani il suo personaggio più bello e lo ha sviluppato poco e male. E il bello è che se qualcuno la critica lei si sente risentita.

P.P.s. qualcuno ha fatto il seguito di Twilight è ha dato un lieto fine a LEAH con DEMETRI, il vampiro più bello del casato dei Volturi. Si può scaricare gratuitamente, ma è in lingua inglese. Spero che qualcuno lo traduca un giorno.

First Light (1 "libro") e First Light: Rising Sun (2 "libro, qui c'è lei e lui) entrambi di Jean Rush
(Recensione modificata il 18/07/2014 - 12:14 am)

Ti chiedo scusa per le recensioni confusionarie. E' un mio difetto oltre agli orrori grammaticali
(Recensione modificata il 19/07/2014 - 12:41 pm)

Ciao, qualcosa ora ho capito sull'imprinting. I legami precedenti non sono cancellati e quindi Jacob ama ancora Bella e Sam ama ancora LEAH. Non è cambiato nulla, solo che l'imprinting è più forte. Credo che la magia mutaforma oltre ad adattarsi al soggetto scelto dal lupo (ma non dall'uomo), si adatti anche ai sentimenti che il mutaforma prova. E si regola di conseguenza. Quindi se qualcuno prova qualcosa per una persona l'imprinting deve essere maggiorato per permettere che sia attratto dall'altra.
Dicono che il lupo trova così la sua anima gemella. Ma perché? Dato che Jacob e Quil mi pare lo hanno avuto con una bambina non è per procreare altri lupi, o lupi più forti. La Meyer lo presenta come se fosse l'essenza stessa dell'amore, ma ho i miei dubbi, perché i legami precedenti non vengono cancellati.
Forse non ho ancora capito niente, so solo che LEAH rimane fregata su tutto. E giustifico fino a un certo punto i licantropi dato che nemmeno loro sanno niente sulla magia mutaforma, l'accettano e basta.
Ciriciao
(Recensione modificata il 28/08/2014 - 11:31 am)

Recensore Veterano
24/09/12, ore 17:20

E' tantissimo che mi ripeto e ripeto che non sta bene  mettere una storia tra i preferiti e non lasciare neanche una parolina; insomma, alla fine, ecchime qua!
Con un magone degno del premio Nobel ç___ç

C'è questa frase, che mi ha stesa; stesa molto morta, perché io amo/adoro/venero Leah e ogniqualvoltache ripenso a come è stata trattata, per di più dalla sua creatrice, mi vengono dei cerchi alla testa grossi come anelli di Saturno dall'incavolatura.

"Erano semplici pendenti verdi di argento e pietre dure, li aveva scelti perché stavano bene con la mia maglietta preferita, e per me era come se fossero stati di platino e smeraldi.
Ricordo che quella sera stessa ero andata da lui con i pendenti e avevo tenuto addosso la maglietta del drago mentre facevamo l’amore, nonostante il caldo innaturale del suo corpo. È stata l’ultima volta in cui sono stata davvero felice, e l’unico testimone della mia felicità perduta è morto.
Morto ammazzato."


Ah.
Che colpo al cuore.
Ora, devo dire che no, Sam non rientra tanto nelle mie grazie; ma il Sam del Prima... ecco, forse se me la trattava bene così, mi sarebbe pure potuto star simpatico. Che fregatura, st'imprinting!

La scelta di far ruotare tutto intorno alla sua maglietta preferita è originalissima e molto, molto particolare, perché ci da uno spaccato vivissimo di come era la vita di Leah prima della trasformazione, e di come è diventata dopo che questo inghippo genetico altamente scassapalle è entrato in funzione. Ci si scorda troppo spesso che Leah non è sempre stata la faccia cupa che la Meyer ci ha descritto, con così poca accuratezza da renderla sciatta; fa strano, perciò, pensare che Prima anche lei potesse avere una vita, amici e un fidanzato decente come tutte le ragazze della sua età; e fa ancora più specie pensare a come, dopo la trasformazione, possa ella essere cambiata così radicalmente.
Insomma, la storia è wow, di quelle da fazzolettone e soffiata di naso a trombetta dopo la fine della lettura; ti lascia l'amaro in bocca e un groppo nella gola grosso così... ma è bellissima.
E' Leah, da cima a fondo, e per una volta  non soffre direttamente per Sam, o per lo schifo di vita che le è capitata, ma piange per la sua maglietta e per quel suo passato che non tornerà, strappato come il drago di perline.

Bellissima, sul serio.
Avrei dovuto lasciarti le mie parole molto prima, ma facendo così ho avuto l'opportunità di rileggere ancora questa one-shot e riapprezzarla come la prima volta. Non tutti i mali vengon per nuocere! C:

#Vì

Nuovo recensore
26/01/12, ore 17:03

Anche io ho una maglia con un drago!Ha fatto una brutta fine(questo succede quando faccio la lavatrice io...)e ho preso un libro per consolarmi.La parte dei nativi che muoiono di alcool e depressione vera,verissima.Beh,tutti noi associamo ad un oggetto sensazioni,ricordi,momenti felici del tipo:così,così...e non partirai mai.Storpiature di nomi presi dail libri fantasy:io lovvo i libri fantasy(tipo le Cronache del Mondo Emerso..)e odio i metallari.Beh,Samara una citt grande ma Vaskljna sembra un buco.Prova a viverci,Leah!Sto delirando.Un bacio.

Recensore Master
04/11/11, ore 15:56

ciao! ho scelto di recensire questa storia assolutamente a caso e non me ne sono pentita. il mio fiuto da segugio raffreddato ha fatto centro =) confesso di essere indifferente a Leah. l'ho sempre trovata troppo accartocciata sul suo dolore. anche qui prova un dolore immenso, perchè una fase della sua vita è finita. è finita nel momento in cui non poteva più rifugiarsi nel mondo in qualche modo incantato delle favole e del suo drago verde e ha dovuto affrontare la vita e la verità: lei è un licantropo che quando si trasforma distrugge i suoi vestiti. posso azzardare un'ipotesi? questa descritta è forse la prima trasformazione di Leah? dopotutto se avesse saputo che cosa le sarebbe potuto succedere, non avrebbe messo la sua maglietta preferita. ok, forse mi sto arrampicando sugli specchi, ma io l'ho letta in questa ottica la tua one shot. hai descritto molto bene l'attaccamento alla sua maglietta, al suo draghetto verde...è parte di lei e ora che non c'è più...non c'è più neanche una parte di lei, quella parte che poteva essere serena nell'uscire con gli amici a sbevazzare e fare baldoria, quella parte che era innamorata di Sam...complimenti hai descritto i suoi sentimenti alla perfezione. la maglietta era molto più che una semplice maglietta! ciao =)

Recensore Master
28/09/11, ore 11:20

Quando ho letto questa storia la prima volta, qualche giorno fa, l'ho finita che avevo un groppo in gola fastidioso e doloroso. Per questo ho deciso prima di calmarmi e rileggere la storia con calma per lasciarti una recensione decente.
Mi è sembrato di leggere della fine dell'innocenza e mi è venuto in mente, forse perché l'ho riletto da poco, il Signore delle Mosche, che probabilmente c'entra niente. Il finale, in particolare, quando Ralph si rende conto che il tempo dell'innocenza è finito e scoppia a piangere a dirotto davanti agli adulti.
Leah era già cresciuta in questa storia: era innamorata, era felice, cazzeggiava, si sbronzava, pensava ai vestiti da mettere e abbinare alla sua maglietta con il Drago Verde e tutto era normale. Poi, piano piano, la minaccia si avvicina e la fine della favola insieme a lei.
Ho adorato il fatto che la storia si sia focalizzata sulLA maglietta, quell'indumento che lega Leah al passato, alla sua vecchia favola che ora muore tra brandelli verdi, pietra colorate e consapevolezze troppo dure. E' stato straziante immaginare la sua rabbia e, contemporaneamente, la maglietta finire in brandelli sul terreno. La cosa peggiore è vederla tornare lì, per cercare di recuperare qualche frammento della sua favola, per cercare di ricomporla. Per cercare speranza. Ma non c'è, c'è solo amarezza, lo sguardo del drago che la guarda arrabbiato e la consapevolezza che il Drago è morto, che la sua favola è stata uccisa e che non si torna indietro.
La frase che hai usato è una delle mie preferite, scritta nel mio armadio tra l'altro, ed è bellissima.
Racconti le cose in maniera meravigliosa, anche se alla fine finisco sul divano ad abbracciare il cuscino e a maledirti pure in azteco. Complimenti, davvero.
Alexiel.

Recensore Master
05/08/11, ore 10:24

Wao....anche questa OS é veramente fantastica!
E' molto commovente/emozionante leggere come Leah é attaccata alla sua maglietta!
Ma credo che in realtà Leah non sia attaccata alla maglietta in se, più che altro ai momenti che ha vissuto con quella maglietta addosso.
E come se quella maglietta per lei rappresentasse la felicità, la normalità, la sua favola.
La maglietta si é rotta. Involontariamente l'ha rotta lei.
Fine della felicità, fine della normalità, fine della favola.
Benvenuti tristezza, anormalità, racconto dell'orrore fatto di vampiri, licantropi...mostri.
Sei stata veramente molto brava! E' splendida! ^______^
Ciao! =D

Recensore Veterano
28/06/11, ore 20:07

Ciao!! Ho scoperto solo ora questa tua One shot e la trovo assolutamente fantastica. E triste, soprattutto molto triste, perchè la maglietta con il drago era l'unica cosa che le era rimasta, e ora non ha più neanche quella.. potrà sembrare una cosa sciocca, e forse lo è , ma è stata praticamente la goggia che ha fatto traboccare il vaso.. Mi dispiace davvero tanto per leah, poi dal modo in cui hai scritto la storia mi sono immedesimata ancora di più nel personaggio.. Scrivi davvero molto bene, hai uno stile fantastico.. Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo!! Baci!!! Giulietta Cullen
(Recensione modificata il 28/06/2011 - 08:11 pm)

Recensore Junior
03/04/11, ore 19:24

Un problema non da ridere, quello dei vestiti. Io andrei in crisi se mi trasformassi mentre indosso il mio golfino Missoni. Non per la faccenda di diventare lupo (potrebbe essere peggio. Pensa all’ornitorinco mannaro), ma la perdita del golfino non la sopporterei.
No, scherzo. E’ triste questa storia e te lo dice una dalla commozione non facile. Triste e amara e faccio l’idiota solo per sdrammatizzare.
Leah non viene a patti con la sua natura. Personalmente, ho sentimenti ambivalenti sulla cosa. La faccenda del non invecchiare è un bell’incentivo, e figli non ne voglio comunque, ma la questione della condivisione dei pensieri mi raggela. Non so perché la telepatia e la connessione mentale esercitino un fascino così grande su tanta gente. Io le trovo cose orribili. E passi un Aro che la gente deve toccarla, passi un Eddy che legge i pensieri superficiali (giusto?) e d’altra parte, a chi frega niente di Eddy, ma i lupi condividono tutto. E’ la perdita più completa dell’intimità e non vale la legge sulla privacy per quello.
Lea s’incazza, diventa acida, sgradevole, ringhiosa, risponde male e a tono, senza assumere quell’aria da pimpante caratterino di marysuesca memoria. La vita è una cosa meravigliosa. Indubbiamente, ma certe volte viene voglia di spegnere tutto, vero, Leah? Povera lupa solitaria in mezzo a un branco di guardoni mentali che, appunto, guardano, non vedono.
Così lei resta solo ordinariamente sgradevole. E a me piace per anche per questo. Deve essere nel mio acido deossiribonucleico amare i personaggi per le loro caratteristica meno apprezzate.
Tra l’altro, c’è una cosa che salta fuori dalla tua storia. Leah ha perso il treno, se si può dire così. Non se ne è andata dal buco in culo ai lupi prima della metamorfosi. Per chi è rimasta? Per un uomo che che le ha dato il benservito sull’onda di un istinto e che lei non può nemmeno dimenticare? Spero di no, ma temo di sì.
Come ha detto una persona molto saggia, non si deve dimenticare, si deve andare avanti. Ma lei non può nemmeno fare quello, perché Sam è sempre lì. Che dici, organizziamo un incontro Leah/Marcus?
Forse, se Leah se ne fosse andata, senza vampiri tra le palle, senza altri lupi imbrancati in giro, non si sarebbe trasformata. Vogliamo scommettere che un pensierino se l’è fatto? E se, e se, e se...
Adesso non so se potrebbe più andarsene dalla riserva, anche volendo, non dopo avere ucciso Drago Malfoy. Ci deve essere una pena da scontare per gli sterminatori di draghi. Le favole non dicono quale sia, ma le favole terminano sempre convenientemente prima di mostrare le conseguenze.
Lunga vita alla novella san Giorgio.

Caspita, non sono riuscita a inserire nel commento la parola esegesi.
Oh, l’ho appena fatto ^___^
Contenta?

Recensore Junior
27/02/11, ore 17:06

Allora, stavolta recensisco, sì. E' due settimane che me lo sono promesso - da quando ti ho sbirciato cercando di farmi passare l'ansia pre-esame - ed è giunto il momento di farlo. Sarebbe moooooooolto più semplice se avessi una chiara idea di cosa scrivere per farti i complimenti, ma siccome non ce l’ho dovrai accontentarti di questa roba un po’ alla buona.
La cosa principale che mi ha fatto dire "wow" una volta finito di leggere è stato il concetto di fondo: organizzare tutta una shot su una maglietta, anzi, su la maglietta. La maglietta che incarna tutta la normalità della vecchia Leah che adesso non c'è più. Non avevo mai letto qualcosa dove il ruolo di protagonista è assegnato ad un oggetto, ed è stata un'esperienza assolutamente positiva.
E' una storia triste, e tanto. Riesco quasi a vedere Leah che perde la sua felicità un pezzo alla volta, a cominciare dagli amici per finire con il drago, prigioniera di un destino infame. E poi hai messo il tocco da maestro - la frase di Chesterton. Mi è sempre piaciuta un sacco, e l'uso che ne hai fatto tu è davvero stupendo. Leah che si dà la colpa di aver ucciso la sua vita passata lascia con un magone immenso proprio alla fine. Insomma, sniff sniff.

Recensore Master
15/02/11, ore 12:33

Io adoro Leah. Adoro te e il tuo modo di raccontare. Ergo, come non potrei adorare questa deliziosa one-shot?
Lo hanno già scritto le altre e lo ripeterò anch’io: l’idea di partenza è geniale!
Nessuno presta mai molta attenzione agli indumenti che, puntualmente e immancabilmente (mi sento molto “Cetto La Qualunque” in questo momento XD), finiscono a brandelli quando i licantropi si trasformano. Ma è naturale che tra gli innumerevoli vestiti andati perduti ce ne sia stato qualcuno cui il proprietario era particolarmente legato. Se poi a un’idea così originale aggiungi il mio personaggio preferito, Leah, il capolavoro è fatto!
La maglietta - è evidente - diventa metafora di un qualcosa di più complesso e doloroso: “Il drago è morto, e se mai ho avuto una favola, adesso è finita con lui. E l’ho ucciso io”.
Ciò che mi sorprende di te è che riesci sempre ad affrontare temi complessi con una semplicità disarmante. Senza giri di parole o scadere nel patetico e nel banale. Quante volte, nelle fanfictions, sono stati trattati il dolore e il rancore di Leah? Eppure, leggendo questa shot, si ha la netta impressione che essa tratti un argomento nuovissimo e inedito. È proprio vero: la differenza non sta nel cosa si racconta, ma nel come si racconta!
Complimentoni!
Mi stupisci sempre.
Baci, vannagio

P.S.: riguardo agli amici pre-trasformazione di Leah sono d’accordo con te. Ma ormai lo sappiamo tutti che ciò che la Meyer scrive sui suoi personaggi è quasi sempre sbagliato, no?

Recensore Veterano
13/02/11, ore 22:39

 Che bella l'idea di partire dai vestiti strappati, anzi, da una maglietta che descritta suscita tenerezza, perché a tutti viene in mente quel vestito che abbiamo nell'armadio, che non è un tailleur Gucci ma vale molto di più. 
E' una storia che sa di casa, a partire dal draghetto, proseguendo nelle sbronze con gli amici, o negli sprazzi dell'amore fra Sam e Leah. Per questo fa male leggere la fine del drago e di Leah. Povera, oltre a tutto il dolore, ci si mette anche la sfiga che le ha fatto indossare proprio quel giorno la sua maglia preferita.Come al solito, riesci a tirare fuori attimi di quotidianità che arrotondano i personaggi e parlano di vite a noi vicine.
E... Chesterton. Tralasciando che vorrei andare a rubargli un briciolo del genio che aveva, bello il ribaltamento che dai al significato della sua frase: il drago non è più la minaccia che si è felici di uccidere, ma simbolo di una normalità perduta in cambio di una vita che a raccontarla sembra davvero una fiaba. E invece ha trasformato in fantasie tutto quello che è stato prima.
Brava!

Recensore Master
13/02/11, ore 22:20

Inizio la mia recensione col darti dei grandiosi complimenti! Davvero un'idea originale!

"Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono”, dicono. “I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi".
Quando il drago viene ucciso la favola finisce.
Il drago è morto, e se mai ho avuto una favola, adesso è finita con lui.
E l’ho ucciso io.

Credo che qui Leah abbia finalmente ammesso anche a se stessa la fine della sua storia con Sam.
Complimenti, davvero!
KatiaLee

Recensore Veterano
12/02/11, ore 22:04

Come già ti dissi, non ho letto twilight né l'ho visto al cinema e non ne conosco i personaggi. Ma questa breve storia, struggente e coinvolgente, si legge benissimo anche fuori dal suo contesto. Ogni elemento quadra perfettamente, tutto va al suo posto con naturalezza, senza bisogno di spiegazioni. E il senso del racconto, nella sua dimensione onirica, nella sua dolce drammaticità appare ben chiaro comunque.
Resta l'immagine vivida della maglietta e la metafora della favola che finisce con la morte del drago. Resta l'emozione comunicata dallo stile asciutto e lineare e, al contempo, vivo ed espressivo.
Complimenti, davvero un piacere leggerla.

Recensore Junior
12/02/11, ore 18:43

Mìììììììììììììì che depressione!!!!!!!!! La parte finale è tremenda!!! Struggente in un modo disumano!!!
Mi sono sempre complimentata con te per le tue fic su Leah perché, come ormai ti ho ripetuto fino allo sfinimento, riesci sempre a mantenere una venatura ironica nella drammaticità della situazione descritta.... qui no!!!!!!!
Io amavo quel drago!!!!!!
No... parlando seriamente, quello che ho scritto è vero... in questa fic non c'è la tua solita ironia ma solo immensa tristezza e consapevolezza soprattutto! Consapevolezza di una storia che è finita ma non solo di quello perché non è solo la sua relazione con Sam ad essersi conclusa ma tutto un periodo della sua vita... quello felice... quello delle favole...
La parte finale diventa quindi magnifica! Quel
"Quando il drago viene ucciso la favola finisce.
Il drago è morto, e se mai ho avuto una favola, adesso è finita con lui.
E l’ho ucciso io.
"
è troppo d'effetto, soprattutto l'ultima frase che si riferisce alla sua trasformazione... è quasi un volersi dare la colpa di tutto ciò che è accaduto, il ché è tremendamente tipico di Leah!

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