Recensioni per
Dio è vestito di giallo
di Ulissae

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
18/08/11, ore 00:49
Cap. 1:

Che storia meravigliosa!
Già il fatto che sia ambientata in un periodo storico che amo e abbia protagonisti come Machiavelli e Leonardo, che adoro entrambi, ha contribuito a farmela piacere.
Chiaramente, però, il merito va soprattutto al tuo talento. Durante la lettura mi sono affezionata al personaggio di Dante, mi è dispiaciuto un sacco per la sua fine.
Complimenti dunque sia per la bravura nello scrivere che, come gli altri recensori hanno sottolineato prima di me, per la documentazione: hai studiato tanto, ma ne è valsa assolutamente la pena, dato il risultato superbo!
Alla prossima :)

Recensore Junior
21/03/11, ore 17:01
Cap. 1:

E' assolutamente uno spaccato di storia. Una pagina di letteratura mai raccontata.
Un epistolario così sorprendentemente ben fatto, da sembrare DAVVERO avvenuto! Una storia che riporta all'Umanesimo, con i suoi difetti e le sue molteplici virtù, i suoi inconvenienti.
Certe volte documentarsi è fondamentale, ma qui v'è qualcosa di più. Qui c'è anima. Qui c'è bravura. Qui c'è immenso talento!

Recensore Junior
20/03/11, ore 16:13
Cap. 1:

fantastica...semplicemente una storia fantastica. unica. sensazionale. mi hai preso e catapultato nel quattrocento giusto in due righe. scrivi bene, molto bene, ma non è solo questo. hai ricreato luoghi, fatti, emozioni ( ah intanto a proposito complimenti per la documentazione! XD) e hai dato loro un nuovo sapore, una nuova anima. sono davvero rimasta affascinata da questa 'storia', se così posso definirla. ma sarebbe più iusto chiamarla capolavoro.

Recensore Master
20/03/11, ore 14:11
Cap. 1:

Ma ragazza, che bella storia! Sul serio!
Si vede che ti sei documentata. Sembra una sciocchezza, e invece no, perché sono i dettagli (il linguaggio, i riferimenti a fatti avvenuti, i luoghi) a fare atmosfera, a prendere il lettore e a portarlo davvero dentro la storia, a fargli credere ad ogni parola e a rendere reale anche un personaggio inventato.
Poi si vede che allo studio hai unito il cuore, che quello che hai scritto ti coinvolgeva, e così finisci per coinvolgere anche i lettori, ci ritroviamo curiosi come Machiavelli, attratti da Dante come Leonardo e attratti dall’arte come Dante.
Non posso che farti i complimenti, non tanto per il concorso o le storie scelte, ma per la cosa più importante: per aver scritto qualcosa di così bello.

P.S. Un cervello! Non ci avevo mai fatto caso, è proprio un cervello! Ti ringrazio per avermelo fatto notare, perché è una cosa che mi ha lasciata senza parole…

Recensore Veterano
19/03/11, ore 23:41
Cap. 1:

Beh, ti meriti i complimenti per aver deciso di affrontare così tanta gente notevole tutta insieme, in una cornice storica complessa. Credo tu abbia fatto un buon lavoro, una ricerca approfondita e anche un bel lavoro sul linguaggio, che pur rimanendo accessibile a un lettore moderno, porta con sé echi e tratti del parlato antico. Nota di merito per il personaggio al centro della storia, vitale e vivido come il giallo, un personaggio del quale si percepiscono i sorrisi e il fascino che descrivi. Ho apprezzato il modo di presentare la vicenda, con il doppio espediente delle lettere e del diario.

Recensore Master
19/03/11, ore 16:44
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Dio è vestito di giallo" non è solo una bella storia, scritta bene e corretta. E' qualcosa di più. E' uno spaccato sulla vita del Quattrocento italiano, una finestra aperta su quell'epoca, un'avvincente narrazione che sfida il tempo andando a tratteggiare con assoluta maestria i sentimenti di Leonardo nei confronti di Dante Vignola (un personaggio originale che però sembra terribilmente reale).

Amo la storia, la letteratura e l'arte, ma qui su EFP non ho mai trovato un lavoro che le racchiudesse tutte.
Ora invece posso affermare di avercelo (finalmente) sotto gli occhi.
E' incredibile come tu sia riuscita a tratteggiare una descrizione precisa e realistica, anche grazie al registro linguistico dell'epoca: sembra quasi che tu abbia "strappato" all'epoca uno scenario tipico dei suoi tempi.
A prescindere dal fatto che amo Machiavelli, Leonardo e Michelangelo, i personaggi, oltre che bellissimi, mi sono apparsi terribilmente realistici e umani. Il contrasto tra il Da Vinci e il Buonarroti, la vita dell'epoca: è tutto così vivo che sembra animarsi sotto i miei occhi.
E che dire, poi, di Dante? Come si può non amare un personaggio come lui? Tanto che una volta morto mi sono detta "Come, di già? So così poco su di lui!"
Ecco, l'unica pecca è la "brevità", ma d'altronde avevamo un limite di pagine.
Complimenti davvero.
Cla

Recensore Veterano
19/03/11, ore 11:55
Cap. 1:

Ciao,
sono senza parole. Il tuo racconto è bellissimo. Si vede che Leonardo da Vinci ispira proprio delle belle storie. Ho trovato magnifica la caratterizzazione dei personaggi molto verosimilmente storica. Applausi per la bravura. E' facile (si fà per dire) scrivere di personaggi "inventati"; quando invece si deve rimanere legati al periodi storico e a persone vere si deve avere una buona conoscenza delle due cose. Quindi buona cultura,competenza nello scrivere,bravura nell'inventare trame: mi inchino.

Buona giornata

F.

Recensore Veterano
18/03/11, ore 23:28
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Tutta la brillantezza di un giovane Dante dipinta con maestria dalle parole di Leonardo da Vinci.

Di questa storia colpisce soprattutto la fedele ricostruzione storica. Ogni parola è stata ricercata attentamente per non cadere in anacronismi. Subito dopo, emerge la complessa struttura narrativa a cornice, per metà diaristica e per metà epistolare, che permette di vivere la vicenda del protagonista originale sia da un’ottica soggettiva sia da un’altra oggettiva (tecnica dello straniamento critico). Da una parte abbiamo le memorie di Leonardo Da Vinci, da cui emerge una prospettiva innamorata e un po’ paranoica, ma proprio questo lato umano rende il personaggio assolutamente vivo. È comunque un personaggio un po’ decadente, malinconico e afflitto dai sensi di colpa. Dante Vignola è sbozzato pian piano dalle parole del proprio mentore, il quale lo idealizza come un angelo, perché anche gli evidenti difetti fisici gli appaiono meravigliosi. A differenza di quanto le sue origini fanno pensare, i modi e le parole del giovane non sono rozze. Va fatto però notare che Dante appare leggermente in ombra nel ruolo di protagonista.
Machiavelli, infine, è un uomo divorato dalla curiosità, che partecipa accoratamente al dramma raccontato nel diario. Con grande umanità, s’impegna a preservare la madre di Dante da un dolore orribile preferendo omettere il contenuto di quel diario.
Il racconto mette in scena non solo Dante, Leonardo, Buonarroti o Machiavelli, ma anche la civiltà del tempo, gli interni delle abitazioni e infine ma non meno importante il mestiere dell'artista.
Il registro lessicale è un linguaggio d’epoca, cioè perfettamente calibrato e attinente al periodo storico in cui le vicende sono calate.
Anche qui l’arco di tempo copre diversi anni, ma è misurato non tanto dalle commissioni che arrivano da più parti di Italia, quanto dalla vita interiore di Leonardo che accumula in silenzio un sentimento purtroppo non ricambiato.


L’originalità del racconto è senza dubbio da premiare, peccato che ci siano stati dei problemi nell’elaborazione del genere biografico e nel rispetto degli obblighi. Come ribadito all’inizio, la complessità della struttura a cornice è stata una scelta ambiziosa. Manca tuttavia un vero ritratto della nascita e dell’infanzia di Vignola, il quale viene fuori principalmente come eccellente colorista e come ragazzo equilibrato, amante dell’est modus in rebus.