Recensioni per
Claustrofobia
di Subutai Khan

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master

Nonostante abbia letto tutta la storia, sento di voler commentare solo quest'ultimo capitolo. Non volermene.
Ammetto che per me è stato strano dover leggere una storia interamente costituita a stile-copione: mai messo in dubbio la sua efficacia, anche se trovo difficile bilanciare le descrizioni anche con il dialogo (specialmente in Evangelion, dove ogni parola ha un suo posto assolutamente non a caso). In effetti, in certi punti è stato un po' pesante...
Solitamente non mi attraggono le LAS, perciò per me non è stato poi tanto piacevole leggere alcuni capitoli intrinsechi di romanticismo (lo ammetto, ho preferito la tensione di sentire Shinji strozzare Asuka) ma la trama era davvero troppo allettante per non leggerla.
La conclusione, poi, meravigliosa.
A dirla tutta, c'è stato un momento da "WTF?" iniziale, ma l'ho sorpassato: hai liquidato tutto con un paio di onomatopee e andava benissimo così, senza spiegazioni di sorta o altro.

Recensore Veterano

Semplicemente geniale, caro Nonno. Ho molti complimenti da farti, per la scorrevolezza, la genialità di alcuni passaggi, dialoghi incisivi e crudeli. Perchè crudeli? Perchè Asuka e Shinji sputano sincerità, dolore, insulti e confessioni, tutti in così poco tempo, con un ritmo che lascia il lettore abbastanza sconvolto (in senso buono). Quindi mi è piaciuta molto, anche il finale ad effetto fa la sua porca figura. E condivido anche tutta l'analisi psicologica di Shinji e Asuka, molto curata e intensa (nonostante nella stanza, i due diventino leggermente OOC, ma direi che è normale visto lo sconvolgimento fisico ed emotivo). Ma ho anche qualche critica da farti. Secondo me usi in modo eccessivo il punto fermo: qualche punto e virgola e, soprattutto, punti esclamativi e di sospensione (usati con criterio, obviously) non guasterebbero. Va tra i preferiti. Clap clap clap. herm

Recensore Veterano
22/11/06, ore 00:24

A dire il vero, vedo terribilmente difficile, per me, recensire questa storia.
Al di là della mera mancanza di tempo, che è un problema effettivo per la sottoscritta -e credo tu lo sappia- c'è da dire che ho anche un po' temporeggiato, per cercare di chiarire a me stessa cosa avrei scritto, e per arrivare a questo punto con almeno la minima idea di cosa sarebbe uscito da questa recensione.
In realtà non sono arrivata a nessuna conclusione particolare.
Quindi, mi affido a queste mie piccole dita, ai sentimenti che questa storia ha suscitato, durante la lettura, e alla sua trama, e tento di iniziare una recensione che sia quantomeno decente, e che soprattutto possa soddisfarti e renderti contento di avermi per Fan Numero Uno -e così, magari, anche l'Ego fa un saltino.
Inizierei, a questo punto, dal principio.
Ed il principio è la scintilla, la genialata. La domanda fulminante che ha trovato risposta nella situazione che ci illustra il primo capitolo, l'inizio della storia. Shinji e Asuka si svegliano, ritrovandosi in un luogo chiuso a chiave, grande quanto uno sgabuzzino, con solo sè stessi e due miseri pacchetti di biscotti.
Questo implica ciò che sarebbe stato a venire, e che, se devo essere sincera, non mi aspettavo avrebbe caratterizzato così radicalmente buona parte della storia.
Parlo dei sentimenti dei due ragazzi: nei confronti della loro vita, del ruolo di piloti degli Evangelion, rispetto ai loro genitori ed al loro vissuto. E, soprattutto, dell'uno per l'altra.
Ma sto correndo troppo, e vado per gradi.
Per quanto, adesso, io mi senta ingenua a dirlo, all'inizio avevo pensato che almeno una parte di questa storia sarebbe stata dedicata a speculazioni sul perchè e percome Shinji e Asuka fossero finiti lì dov'erano. Nonostante le domande ci siano, e anche le ipotesi di colpevolezza che sembrano più evidenti ed ovvie, in realtà non è questa la cosa centrale di Claustrofobia. Più andavo avanti, più mi rendevo conto che non importa poi granchè, se non ci dici chi è stato a rinchiudere i due adolescenti, come siano finiti lì dove sono, addormentati, e soprattutto per quale strana e sadica ragione.
Loro non sono altro che due topini messi in gabbia, e sotto l'occhio critico dello scienziato che indaga i loro comportamenti. Almeno è quasi questa, l'impressione che ne ricevo -e mi perdonerai il paragone, prendila solo come una deformazione professionale.
Sentimenti ed eventi vanno di pari passo, in questa storia.
Prima si tratta dell'usuale diffidenza e irritazione che contraddistingue il rapporto di Asuka e Shinji anche all'interno dell'anime; rapporto fatto di silenzi e di insulti, di incomprensioni e di risentimento.
Risentimento che diventa rabbia, nella scena in cui Shinji tenta ti strozzare Asuka. La trasformazione repentina della sua espressione, del tono della sua voce, del suo comportamento -tutte cose che in realtà non descrivi se non attraverso le parole di Asuka stessa, ma che mi si sono parate comunque davanti agli occhi, perchè sei riuscito ad essere evocativo come pochi- mi hanno lasciata per un attimo senza fiato e sconcertata, e che poi ha richiamato alla mia mente il ricordo di un'altra tua storia letta tanto, tanto tempo fa: Necropolis II, che io ritengo tuttora migliore persino di questa qui, per quanto tu possa o meno essere d'accordo -e so che non lo sei.
Poi i due ragazzi, qualche capitolo dopo, riescono ad addormentarsi, per impiegare in un modo o nell'altro -e in quello trai più piacevoli possibile, oserei dire, visto che si reitera il concetto che di sesso, qui, manco a parlarne XD- il tempo presumibilmente abbondante a loro disposizione.
E Shinji fa un sogno, piuttosto inquietante, anche.
Ecco, a dirti il vero, dopo quanto detto tra lui e suo padre Gendo, reso peraltro splendidamente dalle tue manine d'oro, e al quale hai affibbiato un monologo non dico degno di Hanno-sensei ma poco ci manca, in verità la prima cosa che mi aspettavo Shinji dicesse, parlando con Asuka, dopo quel "Solo adesso me ne rendo conto" o una cosa simile a questa, era che lui discutesse il colpevole, facendo ipotesi riguardo all'idea che si trattasse appunto di suo padre -come peraltro ci fa pensare il fatto che, in chiusura alla storia, Shinji riempia la porta di cazzotti e lanci improperi rivolti alla persona del suo augusto genitore.
E invece no: Kaos ci frega tutti quanti un'altra volta.
Shinji rivela invece, con cuore aperto e voce fiera, il suo amore per Asuka, insindacabile e profondo come il mare.
Okay: salvo poi ritrattarlo due o tre volte, dopo, dicendo che peraltro la prova d'amore è chiedere un po' troppo -non la riporto qui, la frase, ma tanto la conosco a memoria, per quante volte l'ho letta. E poi riconfermarlo, ad alta voce e con ardore, per aprire il suo cuore.
E' stato tutto molto dolce, in certi passaggi, e quasi fino alla fine Shinji ha mantenuto un atteggiamento tale da tentare di indurre Asuka ad un cambiamento, per convincerla che con lui accanto ce la può fare. Difficile riconciliare la figura di chi ha scritto queste righe con colui che scisse Necropolis, o i primi capitoli di questa stessa storia.
O almeno ad una lettura.
Io conosco chi c'è dietro Kaos, e so che è capace di questo ed altro.
Mi sembra di ripetermi banalmente, con quanto sto per dire, ma direi che in una recensione come questa, ad una storia come questa, sia d'obbligo, al costo che tu sbuffi davanti allo schermo e pensi "Uffa questa! Sempre la stessa solfa!".
Va detto, davvero, e aggiunto ai punti di merito di Claustrofobia, che è scritta davvero, davvero, davvero ineccepibilmente bene. Non un errore stilistico, di battitura, di Italiano, di grammatica, di sintassi. Nulla, assolutamente il vuoto. La vera perfezione, in questo senso. Bello il modo di esprimerti, a tratti con uscite davvero da manuale, a tratti altri con battute che hanno del clamoroso, e che recupererei qui e adesso, non fosse che non saprei da dove cominciare, e che rischierei peraltro di riportare troppi pezzi della storia. Alcune te le ho già dette di persona, d'altronde, proprio durante la lettura.
Una cosa vorrei poi dire: che i personaggi non mi sembrano così tanto OOC. Non sempre, almeno. E' vero che in certi momenti la risolutezza, la parlantina e l'eloquenza di Shinji spaventano quasi, per la schiettezza e spontaneità che proviene da un personaggio che Hanno ci ha abituati a vedere come l'introversione fatta persona. Ma è pur vero, in una qualche misura, che io credo tu abbia abbastanza centrato il modo -o uno dei modi possibili, se non altro- in cui Shinji si comporterebbe, in una situazione simile a quella in cui tu lo hai -letteralmente- rinchiuso.
Asuka, invece, mi sembra molto meno OOC, in molte meno occasioni. Le espressioni volgari alternate a quelle da gran signora, gli insulti a Shinji, i proverbiali ed immancabili "Stupido!", lo stesso pianto disperato e strozzato, al parlare-ma-non-proprio della morte di sua madre.
E l'incredulità di sapere Shinji innamorato perso per lei, che la porta ad una presa di coscienza dolorosa quanto sensibilmente naturale, ai miei occhi: perchè prima o poi doveva pur accadere che il suo cuore di ghiaccio si sciogliesse, e insieme a lui la maschera di cera di bella-e-intelligente-ma-totalmente-stronza. E cosa avrebbe potuto essere più cocente e caloroso di una bella dichiarazione, in un luogo ed in un momento come quello in cui tu li hai ritratti?
Voglio poi fare menzione si una cosa che ti dissi già tempo fa, quando iniziai la lettura di Claustrofobia, e si tratta dell'operazione stilistica che, insieme ad altre cose, la rende davvero una storia unica nel suo genere, e di una originalità disarmante e a dir poco invidiabile. Parlo dell'artificio della storia narrata quasi interamente attraverso i dialoghi trai due personaggi. Non saprei dire se in un primo momento non sia stato che un fatto spontaneo, che poi hai volutamente esteso a tutti gli altri capitoli, o se si sia trattato da subito di un'idea pensata e pesata. Sarei curiosa di saperlo -perchè a me piace farmi cotali voli pindarici. Ma in realtà importa poco. Ciò che importa è l'abilità con cui hai usato questo strano metodo narrativo, che si è rivelato una tecnica vincente, in realtà. Nonostante tu non fornisca direttamente descrizioni del luogo in cui si trovano Shinji e Asuka, definizioni dettagliate dei loro stati d'animo, dei loro sentimenti, in realtà niente di tutto questo potrebbe essere meglio definito.
Mi piace molto, soprattutto, quando in pratica recuperi la descrizione di qualcosa che sta accadendo -per dire, Asuka che piange- attraverso una domanda o un'esclamazione del suo interlocutore; mi sono soffermata spesso, su questi particolari, a pensare: E se lui/lei non avesse detto così, io adesso come farei a sapere cosa sta accadendo? E, inutile dirlo, la cosa mi ha stuzzicato assai.
Peraltro, c'è da dire che non tutti, e sicuramente non tanti, avrebbero usato un simile artificio con altrettanta maestria, creando un ambiente così ben definito da presentarsi sotto gli occhi del lettore con la chiarezza con la quale io ho assistito ad ogni scena.
Io stessa sarei letteralmente incapace, pur volendo sperimentare, contro ogni mia tendenza, a scrivere in questo modo, di realizzare qualcosa di almeno decente, e di anche solo lontanamente paragonabile a quel che hai tirato fuori tu dalla tua geniale, perfida testolina.
Ho conservato per ultima la cosa che più di tutte ha colpito, in questa storia -mi perdonerai se è così.
La fine.
Come ho detto sopra, svariate righe fa, è vero che con il procedere della lettura ci si rende conto che in realtà poco importa il chi, come, quando, dove, perchè. E che semplicemente, ora, ci interessa indagare i sentimenti di Shinji ed Asuka. Ma quel finale così... così non finito! Ecco: davvero, perdonami questa definizione ben poco poetica, ma è così: semplicemente non finisce, questa storia, o almeno non nell'accezione tradizionale del termine.
Che finale sono, due Bang, il rumore di due spari, e poi il buio ed il sipario cala?
E' un finale che dice: "Vieni qui, Claudia, picchiami a sangue, riducimi in fin di vita, portami in ospedale e appena ne esco, ripicchiami a sangue!".
O, quantomeno, è ciò che dice in un primo momento.
In un secondo momento, quando la sottoscritta ha preso fiato e ha sbollito la voglia irruente ed incontrollata di farti in tanti piccoli pezzettini, per avermi lasciato con un palmo di naso, mi sono resa conto che in realtà ci stava tutto, il finale aperto. Soprattutto perchè non ce ne può fregar di meno, dopo tutto questo, del chi come quando dove perchè. Specificare e dare spiegazioni avrebbe solo sminuito la trama generale della storia, iniziata nel buio di uno sgabuzzino stretto e puzzolente e concluso con il rumore di due spari. Iniziato nell'ambiguità e nell'oscurità, finito in maniera altrettanto oscura.
Va davvero bene così, oserei dire.
Salvo poi che il caro vecchio Kaos decida di fare un regalo a tutti i suoi lettori, e dunque a me per prima, e si risolva a scrivere un sequel.
Toh! Mi sa che lo sta già facendo.
Oserei dire che si merita lettura e recensioni, e le notti insonni a scivere e a leggere. Come la presente si merita che io scriva questo sproloquio di recensione, nonostante la stanchezza e la poca lucidità mentale che sento di avere -questo è detto anche per mettere le mani avanti: qualunque schifezza risulterà in definitiva essere questa recensione, non è colpa mia, ma delle endorfine che circolano per il mio corpo per mascherare il dolore alla caviglia, e che mi rincoglioniscono in ulteriore dose XD
Insomma, davvero, credo tu abbia fatto bene ad ossessionarmi per concludere la lettura di questa storia: un po' di emozioni in un periodo fatto dello stress dei doveri era decisamente ciò che ci voleva. E di emozioni me ne ha date tante, questa genialata di fanfiction, scariche di adrenalina e tenerezza non per ultime.
Grazie per questo ennesimo regalo. Spero me ne farai altri, a breve.
Quello per il mio compleanno, intanto, è stato uno dei più belli della mia vita, e di certo il più bello che riceverò quest'anno.
Grazie di tutto, e ancora tutti i migliori complimenti della sottoscritta, tua Fan Numero Uno -lo si ricorda ai gentili signori utenti, qualora fossero suscettibili di dimenticarlo.
Un bacio.
Rowina.

Nuovo recensore

Mi è piaciuta fino alla fine, ma l'ultimo capoverso non l'ho capito...

Hika-chan
21/03/04, ore 22:29

Non sta scritto da nessuna parte neppure che finisce bene! Se tu, caro Kaos, hai lasciato il finale alla libera interpretazione dei lettori, non puoi lamentarti della lettura che ne viene fatta. Par me finisce male... e questo non ne sminuisce il valore. Punto e storia chiusa.

Hika-chan
16/03/04, ore 23:16

Ecco, lo sapevo che sarebbe finita male! Ciò nonostante la storia mi è piaciuta così come la sua conclusione, anch'io non avrei retto Asuka pentita innamorata di Shinji versione eroica ... e poi Asuka pentita si sopporta solo in ff come "Profondo come il mare" dove ci mette 86 capitoli , di lacrime e sofferenze, per capire che è innamorata di Shinji (anche se lì il finale ancora manca , magari Shinji la ucciderà con le sue mani per tutto quello che gli ha fatto patire...)

mastah

Eccezionale. Un finale splendido che lascia il lettore (almeno nel mio caso) con un amaro in bocca affatto facile da mandar giù. Splendida conclusione per una splendida storia. Purtroppo però io rimarrò sempre convinto che i due sventurati siano finiti male, anche perchè non posso immaginare l'esistenza di un'Asuka pentita e innamorata e di uno Shinji spavaldo e sicuro di sè. Mitico Rig.

Morg

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER Gran finale per una gran storia. Come al solito il buon Rigel si prende gioco del lettore, conducendolo in un mondo dolce e ovattato, che verrà poi macchiato di sangue. Un finale originale, improvvisa, travolgente, degno del suo autore. Gran storia.

Eyown

wow *____* mitico!!! >_< grande maestro, devo sapere assolutamente come procede *_* by la tua fan n° 1

sirtao
26/01/04, ore 06:47

"Allora vai al diavolo!" "Prima tu, non conosco la strada!" ecco, questo vale l'intero capitolo. sinceramente.

Hika-chan
22/01/04, ore 01:08

Su ff.it non ho fatto nessun login, sono semplicemente un'ospite occasionale e quindi non ho nick. Di "Una piacevole paturnia" mi ha parlato un amico e così l'ho letta: sono rimasta incredibilmente colpita dai destini riservati ad Asuka e Shinji, originali direi. Cmq non sono pessimista solo per Paturnia, è che (statisticamente) ho fatto il calcolo che a te le ff a lieto fine non piacciono dopo aver letto tutte quelle su Eva che hai pubblicato in giro. Io adoro le ff complesse e strazianti (o macabre o tragiche o chi più ne ha più ne metta) su Eva perchè , per me, sono le più naturali come "genere" da associare a questo stupendo anime; ciò nonostante mi piacciono anche i finali positivi ... e quindi su questa ff ho delle riserve perchè credo di aver capito cosa piace e cosa non piace al suo autore. Magari mi sbaglio, anzi lo spero; anche perchè è molto più difficile trovare un finale positivo ad una storia disperata senza essere banali che andare dove porta il filone drammatico del plot e scrivere un finale negativo, che però è in fondo solo una naturale (e quindi "scontata") evoluzione del tutto. Io credo che la bravura stia nel mettere speranza dove sembra che non ci sia speranza, ma in un modo memorabile, imprevedibile e scritto con stile (e tu hai un ottimo stile, devo ammetterlo!^^) Spero di leggere presto il prox capitolo...

Hika-chan
21/01/04, ore 21:53

Io adoro Claustrofobia, però so già, che nonostante il cap 7, le cose finiranno male... "Una Piacevole Paturnia" docet!

Ace
21/01/04, ore 20:11

E' da molto tempo che non vedevo aggiornata questa fanfiction e devo dire che la storia è davvero molto interessante, soprattutto dopo le vicende inserite in quest'ultimo capitolo. Voglio proprio vedere come si svilupperà la vicenda fra i due personaggi in causa, quindi a presto.

Morg
21/01/04, ore 19:36

Finalmente riprende la tanto adorata Claustrofobia, da troppo tempo "lasciata a macerare". Riprende con un capitolo estremamente interessante, che sconvolge la situazione, lasciando intravedere una breccia nella barriera. A questo punto non posso far altro che aspettare con ansia il prossimo capitolo, curioso come sono di vedere gli imprevedibili sviluppi della situazione.

gudmar_il_pussente
21/01/04, ore 00:58

un simpatico passatempo.....queste alternative e ipotetiche confessioni della serie evangelion vanno lette da un curioso della serie, poichè un appassionato vedrebbe uno shinji un pò troppo disinvolto oltre ogni misura.......per chi non ha nel cuore la serie animata o il fumetto, sono una piacevole e beffarda lettura per chi ha la propria mezz'oretta nel fantasticare questo strano evento nella nerv; gli altri non pretendano troppo da un testo non scritto per chi voleva qualcosa di serio o realizzato ai fini della possibile attinenza con la serie O.A.V. . Colpisce nell'autore la sagacia del suo sarcasmo, purtroppo assai evidente nel protagonista maschile di questi piccoli episodi sequenziali amatoriali....... se non ve ne frega una cippalippa di come il fumetto e la serie si svolge oppure siete dei possibilisti su come le persone mostrino un carattere differente di punto in bianco o, meglio ancora, siete meramente alla ricerca di una vicenda strana e dalla rovente e a volte alternata vena umoristica(tanto non è necessario che ne conosciate la storia nei minimi dettagli), siate pure ben disposti a leggere.....altrimenti, storcerete abbastanza velocemente il naso per certe magagne ne'ego del pilota dello 01.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]