Che dire, io continuo a leggere le tue storie. E ogni volta sono colpito dalla tua semplicità.
Il linguaggio, lo stile, non sono ricercati o aulici, ma semplici, chiari, immediati.
E' la facilità con cui trovi ed esprimi grandi significati e grandi storie, forse l'aspetto che più mi colpisce, non lo so.
Anche questa storia è spettacolare, accusarsi di evadere dalla realtà, proprio mentre si tenta di farlo.
Una cosa fin troppo attuale, non solo in tema di perdite vicine, ma anche in altri aspetti della vita quotidiana.
La finzione è così accattivante che anche se sappiamo che è fittizio ci immergiamo in quel mare di speranza.
Ok basta mi dilungo.
Ancora comlimenti.
Nik |