(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Non sono molto brava in queste cose - anzi, mi trovo abbastanza in difficoltà al momento. Non credo di riuscire ad essere abbastanza esauriente e spiegare tutti i motivi per cui segnalo questa storia tra le scelte.
Non penso necessiti avere avuto proprio un gatto o un qualsiasi animale per sentirsene partecipi, basta aprire il cuore: le parole trovano la strada da sole. Ti scavano un solco dentro, e vi riversano una gamma di sentimenti autentici - non ricreati apposta per una storia, progettati, studiati al tavolino.
E' una storia personale, ha il retrogusto amaro del vissuto. Non racconta solo del rapporto di Grecia con i suoi gatti, parla di qualcosa che va aldilà delle parole scritte. C'è un qualcosa che aleggia, tra quelle righe. E' una magia, un'empatia collettiva.
Anche ora che scrivo, con le lacrime asciutte - perché sì, sarò anche una mollacciona, ma ho pianto - sento l'incanto che ha evocato con le sue parole, con la sua accurata scelta di mettere specifiche parole in lingua greca, che c'è ancora nell'aria che respiro.
Non sono solo lì con Grecia, a ricordare Tanas. Sono lì con me stessa, a guardare indietro e ricordare un micio speciale che ora non c'è più. (Recensione modificata il 09/07/2011 - 04:16 am) |