Recensioni per
Amy Winehouse ed il suo bicchiere di Gin
di RachelWantsToGoToBroadway

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
30/11/12, ore 18:00

Amy crolla. questa affermazione è il riassunto perfetto di questo testo. Amy era una persona come tante, piena di vizi e di sfizi di cui non si voleva privare. Un giorno però lei si lascia cadere in circoli viziosi dalla quale sa già ,ancora prima di lanciarcisi dentro, che non potrà uscire con la sola forza di volontà, ma a lei tutto questo non importa, lei vuole solo vivere la vita come meglio crede.. Alla fine del circolo però l'unica cosa che ha trovato è stata l'incapacità di rimettersi in piedi,la consapevolezza che lei non sarebbe mai più diventata quello che era stata fino a poco prima. Nessuno l'ha sostenuta, tutti la giudicavano senza nemmeno conoscere le vere circostanze che l'hanno portata a fare tutto quello che ha fatto. Troppa gente le stava intorno senza accorgersi della sua metamorfosi, perchè la gente si mostra sempre per quella che è, a loro interessavano solo i soldi e la popolarità.. da parte mia c'è rabbia verso tutte quelle persone che le stavano vicino senza rendersi conto che Amy prima di essere una celebrità era una persona che urlava al mondo senza essere mai sentita o ascoltata di principio! Mi sarebbe davvero piaciuto che qualcuno la aiutasse...

Recensore Veterano
31/08/12, ore 09:16

Ok, sto per piangere ç.ç
La tua ff è a dir poco fantastica. Ho letto tante cose sulla sua morte ma mai dal suo punto di vista e devo dire che hai avuto un idea davvero geniale. Sei anche riuscita a rendere Amy IC ( e renderla IC è difficilissimo).
Anche a me manca tanto. Ottimo lavoro, davvero.
A presto
Laura

Recensore Junior
04/03/12, ore 15:34

Sono rimasta estasiata da questa piccola one-shot. Amy è la mia artista preferita, e ahimè, ho iniziato a conoscerla al meglio, in tutta la sua arte e tutto l'alone di tormento che la circondava, solo nel periodo della sua morte. Come figura affascina, è l'icona del mondo moderno, imprigionata dal successo, succube delle sue paura. Una vita all'insegna del vizio, turbolenta, rimestata nel torbido a lungo, grazie anche all'amore della sua vita, Blake Fielder- Civil. E' tutto agrodolce per lei, tutto mitizzato nella stranezza, ed è una ragazza debole e schiava del ruolo che cerca di impersonare, a dare delle lezioni di vita a tutti noi. Ho sempre creduto in Amy, non l'ho mai giudicata, l'ho sempre sostenuta, e adesso solamente mi rendo conto di quanto sia stato vano il mio mentale sostegno, e quanto è grande la perdita che il mondo musicale ha ricevuto. Il tuo stile è meraviglioso, frammentario, diretto. Dai bene l'idea di Amy. Riassumi Amy in poche righe di getto. Allora forse non sono l'unica a credere che i componimenti migliori sono quelli che vengono e basta, travolti da un'ispirazione compromettente.. La Amy che descrivi è sempre la stessa: genuina, debole, con la sua visione malsana e distorta della vita, con la sua autodistrazione martoriante, il suo talento ignorato. Quello che il suo cuore desiderava, l'essenza della sua vita, non l'ha mai avuto. Odio quando le persone giudicano quel talento, quella sua instabilità, quella sua propensione a distruggersi. Lei semplicemente era un'individuo che si distoglieva dalla massa, perchè l'aveva voluto, desiderato ardentemente, incontrando il baratro che questo spesso comporta. Era anche un individuo troppo debole e troppo particolare per poter sottostare alle leggi di una società tanto infima e insidiosa. Per cui Amy non faceva che perdersi dietro ai modelli offerti, a coglierli, sfruttarli, diventarne icona ed emblema. Li perseguiva, li rinnegava. 
Dal suo buio, dalla sua ombra, non era mai sfuggita. 
Ed era speciale, come lei, anche la sua voce. Era una persona dannata e piena di fascino. Artista di fatto, anche nella personalità.
Amavo la sua voce, amavo i suoi pezzi. Descrivevano l'amore, ma esulavano da tutte le love ballad smielate e acuteggianti che riempiono la musica attuale. Allo stesso tempo erano diverse da tutto il punk rock sguaiato, e gli stupidi tormentoni.
La sua era una musica, psichedelica, permeata di un'atmosfera malsana e intrigante al contempo.. Certe melodie ti rimanevano in testa, altre le dovevi cogliere nella loro interezza e nel loro significato più profondo. E ti ritrovavi a leggere più volte quei testi meravigliosi che a lei probabilmente venivano fuori naturalmente...
Se le avessero tolto però le sue paure, non avrebbe avuto neanche quel talento, dice spesso mia madre, mentre ascoltiamo per l'ennesima volta "Back to black". Penso che adesso non ci rimane che cogliere i frutti del suo talento, e della sua breve vita, nel rimpianto che non sentiremo mai più la sua voce particolare e così stupendamente jazz/soul/blues e rythm al contempo, risuonare su un palco.. La musica è comunicazione.. non è solo un virtuosismo canoro da esporre o un motivetto cantilenante da mettere per distrarsi. E' espressione, emozione, arte. In questa società si sta arrivando perfino a considerare la musica attraverso una visione assolutamente riduttiva.. come tutte le altre cose. Salvate almeno la musica, salvate Amy... Scusa mia cara se ho approfittato per lanciare un appello. Ancora bravissima...
R.I.P. Amy.. 

Nuovo recensore
05/09/11, ore 23:22

Mi piace molto questa storia :) scritta davvero benissimo anche se di getto, certe volte l'istinto è meglio di un'infinità di controlli e stesure. Amy l'ho conosciuta veramente solo quando se n'è andata salutando i fans, il mondo intero, se n'è andata in modo triste, sola come le grandi rockstar di una volta, morte tutte a ventisette anni. Mi auguro solo che ora sia in un posto migliore a cantare a squarciagola con la sua voce blues che fa inarcare la schiena.

Nuovo recensore
27/07/11, ore 08:20

ciao,

mi ha commossa, il tuo racconto.

non dimenticherò mai una foto tristissima di Amy.

Era ubriaca, stava male, era da sola. Si era appena lasciata con il marito.

I fotografi non le davano tregua.

Lei piangeva, ma non serviva a niente.

Non c'era pietà, per lei.

Nessuna comprensione.

Era famosa, doveva pagare.

ed ora  eccoli tutti lì, i fotografi, davanti alla sua casa.

che tristezza.

Lily

Recensore Master
27/07/11, ore 00:19

Ciao, al di la del soggetto trattato di cui ho saputo l'esistenza con la notizia al telegiornale. Devo farti veramente i complimenti per come scrivi, non è da tutti saper scrivere così bene usando una metafora. In questo caso una metafora della vita, perché il bicchiere di Gin è riconducibile ad essa per la maggior parte della drabble, dimmi se sbaglio :) mentre questo stesso bicchiere che si rompe non è altro che la vita della cantante che si spezza, una vita che non aveva chiesto, o forse una tossicodipenza che non aveva chiesto. Ma che nella sua debolezza l'ha portata a questo. Si perché secondo me chi fa uso di droghe è semplicemente una persona che passa un periodo no, fragile e insicura, periodo dal quale in alcuni casi riesci a uscirne con l'aiuto del psicologo e della famiglia, ma che in altri casi - forse troppi - ti conduce alla fine eterna. Bella veramente bella Arwen

Recensore Veterano
24/07/11, ore 17:38

Questa drabble mi è piaciuta.
Tantissimo per dire la verità.
Hai un modo di scrivere davvero unico, e sei veramente brava.
Poi Amy è stata veramente una cantante stupenda.
Bel lavoro
Anna

Recensore Junior
24/07/11, ore 14:25

hai scritto un bellissimo tributo ad una delle voci più belle sulla scena attuale. complimenti. Riuscivo quasi a vedere la scena. RIP Amy. complimenti. Baci, Flychick.

Nuovo recensore
24/07/11, ore 12:06

Ciao,ho ancora i brividi sai?
Ho letto il tutto accompagnata dalla splendida voce di Amy...Cavolo,spero che abbia finlamente raggiunto la felicità che cercava...
comunque bella la metafora del Gin,sei brava,spero di leggere ancora qualche tua ff,