Eccomi qua! Alla fine ho scelto di recensirti questa storia, tanto per rimanere in tema Chris; in più il titolo mi aveva davvero colpito: l'ho trovato molto profondo ed evocativo, oltre che adattissimo per questa oneshot, e rende in maniera perfetta l'idea di ciò che Chris abbia passato e stia ancora passato.
Abituati a vederlo come l'incrollabile eroe dei videogame, capace di farsi strada attraverso zombie e mostri vari, spesso ci dimentichiamo che lui resta comunque umano, una persona con le sue emozioni, le sue paure e le sue debolezze; e tu sei stata abile, oltre che molto originale, a mostrarci quanto la sua lotta contro la Umbrella e simili corporazioni gli costi, durante quei momenti di calma tra una missione e l'altra. Mi sorprende sempre il tuo modo di gestire Chris, perché lo doti di una profondità nuova e del tutto plausibile, che io non avrei mai immaginato possibile. Non è l'agente eroico senza macchia che è stato costretto a diventare sul campo, non è freddo e inscalfibile, e questa sua caratterizzazione umana l'ho apprezzata moltissimo. Mi è piaciuto in particolare il fatto che i suoi pensieri si alternassero in continuazione tra il caldo, l'arrivo suo e di Jill a San Francisco, e gli orrori passati, alla villa, quando l'estate non era davvero estate e c'era solo un'oscurità soffocante. Hai espresso molto bene gli strascichi di quella e delle successive esperienze, al punto che Chris sembra quasi soffrire di un disturbo post traumatico, cosa che comunque sarebbe più che probabile, considerando quello che ha passato. Il contatto con gli zombie e con gli orrori che la Umbrella prima e altre multinazionali poi hanno creato lo ha segnato in profondità, al punto che, oltre a non riuscire a godersi come si deve quella vacanza, non riesce a non pensare a cosa succederebbe se ci fosse un contagio, lì, in California, in quell'atmosfera afosa e tranquilla.
Forse è vero che una volta toccata e sperimentata l'oscurità non si può tornare indietro, che l'oscurità finisce per inghiottirti e per soffocare tutto ciò che ti riguarda. Ed è questo il caso di Jill, sua partner, probabilmente oggetto di interesse, eppure una figura lontana, perché è lui stesso a distanziarsi per paura di contaminarla. Per quanto Jill sia presente poco, è innegabile la sua importanza tra i pensieri di Chris. Mi è piaciuto come l'hai rappresentata tramite il suo punto di vista, come in vacanza lui abbia scoperto una nuova Jill, una Jill più pura e forse felice rispetto alla compagna con cui aveva sfidato la Umbrella; e ho apprezzato molto anche la sua incertezza, il suo voler rendere il loro rapporto qualcosa di più e la sua paura di rovinare tutto, sempre angosciato dalle ombre del loro passato di sangue.
Inutile dire che hai mantenuto benissimo l'IC.
Ho trovato lo stile molto scorrevole, a tratti poetico, e hai creato immagini davvero vivide, che mi sono piaciute e hanno contribuito a dare alla storia un'atmosfera carica di angoscia e turbamento.
Complimenti, hai dato un nuovo bello scorcio di Chris e credo che ormai se lo trovo così simpatico e apprezzabile (prima mi era piuttosto indifferente) lo devo solo a te.
PS: Ho trovato solo qualche errorino, tipo il po' scritto con l'accento e il sé scritto senza; nulla comunque che non possa essere corretto con una rilettura. |