Un tono un tantino diverso da quello della storia con i gemelli ^___^
Anch’io Skywarp non lo vedo così ‘leggero’ come appare in molto fanfiction. In realtà, nessuno dei transformers. Sono pur sempre la gente che si è impelagata in una guerra di qualche milione di anni e non sembra intenzionata a smettere. C’è da dire che, se Skywarp fosse un pelo più sveglio, grazie al suo talento la guerra la vincerebbe da solo. O, perlomeno, porterebbe molto in vantaggio la sua fazione. Senza pensare a cose più sofisticate, visto che le possibilità di un simile potere sono davvero tante, basterebbe teletrasportare uno per uno gli avversari principali nella stratosfera o nel campo gravitazionale del sole, lasciarli lì e tornarsene a fare un altro carico. Cioè, non è che gli autobot veramente capaci siano poi tanti, eh? In dieci minuti se la cava, ad andare comodo e compresa la pausa caffé ^____^
Eh, ‘warp, ragazzo mio, ti si deve proprio insegnare tutto. E che lui non ci pensa non mi sorprende, ma gli altri... Soundwave, Onslaught, Shockwave, voi mi deludete :-(
Basta, commentiamo la storia, adesso, che mi è piaciuta moltissimo, tanto che riesco persino a immaginare Skywarp come un robot gigante e viola :P
E’ scritta benissimo, è scorrevole, i pensieri del protagonista sono naturali, per niente forzati o artificiosi, e ci sono i richiami al canon originale. Tutti i motivi per cui mi è piaciuta la storia sui gemelli. Ma qui c’è qualcosa in più.
Io ho la tendenza a vedere sempre le cose dal punto di vista opposto a quello che mi viene dato canonicamente. Infatti, quasi sempre scrivo dalla prospettiva degli avversari. Oppure dalla prospettiva di tutti, comprese le sfigate comparse. Quello che non mi è mai capitato, e dubito mi capiterà mai, è usare solo quella dei protagonisti canonici. Lo trovo limitante. Non tollero, sul serio non tollero, le storie dove ti dividono i personaggi fra buoni e cattivi e perdipiù spacciano il buono e il cattivo come qualcosa di oggettivo, così come non tollero la caratterizzazione dell’avversario di turno come il cattivone che compie azioni urfide perché sì. Cose simile, più che altro, mi fanno pensare che chi scrive sia molto limitato o, perlomeno, molto pigro. Non è che non trovo storie incentrate sugli antagonisti. Anzi, ce ne sono parecchie. Il problema è che nella stragrande maggioranza i nostri personaggi sono i primi a riconoscere la loro malvagità e a volte se ne compiacciono pure. Con la variante del bad boy emo e tormentato, che si strugge in cupissimi pensieri autodenigratori su sé stesso e il suo schieramento. Ma, voglio dire, chi è il pezzo d’imbecille che dice ‘Farò soffrire chiunque perché sono cattivo e voglio conquistare l’universo’ e magari risata maniacale a sottolineare il concetto? O pensa a sé stesso come a un rifiuto o un mostro? Finchè sono ritratti di gente mentalmente disturbata, ci sto. Il problema è quando vogliono fare passare simili relitti come personaggi sani.
Alla fine, sono sempre storie dove comunque c’è una netta divisione fra chi ha ragione e chi ha torto, fra buoni e cattivi. Invece quello che cerco io sono punti di vista perché per me esistono solo quelli. Voglio che i personaggi mi presentino, semplicemente le cose come loro le vedono, senza cercare di impormi niente. Poi ci penso io, semmai, a farmi le mie idee.
Lungo giro di parole per dirti che questo spaccato squisitamente personale del nostro ‘Warp mi ha soddisfatta in pieno e va a far compagnia all’altra storia fra i miei preferiti. Bravissima ^___^ |