L’incidente aveva preso i loro sogni e i loro progetti per il futuro e li aveva distrutti senza pietà, come quando, in un istante, un bicchiere cade a terra e si frantuma in mille pezzi e per loro era stato faticoso inginocchiarsi sul vetro tagliente e raccogliere tutti i loro frammenti, aveva richiesto tempo e alcuni pezzetti di vetro, quelli più piccoli ma fondamentali erano andati perduti, come il loro bambino.
Questa similitudine mi ha colpita moltissimo, è brillante ed evocativa. Per questo ho voluto iniziare la recensione citandola. Arricchisce la storia, che è una delle più belle che io abbia letto su un argomento delicato come la perdita del bambino di Blair. Piena di sentimento, coinvolgente, toccante, riesce ad essere così intensa pur nella sua brevità. Bravissima. Ho amato la profonda vulnerabilità di Blair quando scorge la bambina, il sostegno di Chuck che le stringe più forte la mano, in uno di quei piccoli gesti che si dedicano l’un l’altra quando stanno male, e che vogliono dire il mondo. Mi è piaciuta l’ambientazione natalizia, riesce a far entrare subito il lettore nell’atmosfera del racconto; la scena casalinga, con Blair e Chuck abbracciati sul divano e Monkey che sonnecchia vicino al camino dà un’idea di famiglia e calore. Quel Chuck, sono pronta di Blair, che finalmente si sente al sicuro, si sente disposta a rischiare di nuovo incoraggiata dalla presenza confortante di Chuck, mi ha commossa.
Scusami se non ho recensito prima. È davvero una storia emozionante.
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