Recensioni per
Oltre le ombre
di Sylphs

Questa storia ha ottenuto 98 recensioni.
Positive : 97
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
31/01/14, ore 20:59

Ciao!
Le mie parti preferite sono state il dialogo tra l'Erik del musical e l'Erik del libro ( non sapevo che lo avessi scritto anche tu :) ) e la descrizione che hai fatto della prigione.
Il mio odio per Antoine sta aumentando e in questo capitolo sono arrivata a paragonarlo a Frollo ( perchè pensa di Vivian le stesse cose che il giudice pensava di Esmeralda ) e a Gaston ( per la frase in cui Vivian lo chiama mostro ).
Alla prossima volta, dearie.
Jessica21 :*

Recensore Junior
20/01/14, ore 22:44
Cap. 20:

Di questo capitolo la mia parte preferita è senza dubbio la prima: i dialoghi tra Vivian ed Erik - le confessioni che si sono fatti a vicenda, l'uscita in gondola ( anche se rovinata dai soldati >_< ) e i progetti di viaggio di cui avevano iniziato a discutere.
Finchè Antoine non ha rovinato tutto e adesso Erik non si fida più di Vivian ... Spero che nel prossimo capitolo, quando Vivian lo ucciderà, la sua morte sia molto lenta ed estremamente dolorosa.

Recensore Junior
18/01/14, ore 21:17
Cap. 19:

Erik, immobile a qualche metro di distanza, pallido quanto lei era paonazza, avvertì il suo cuore, per la prima volta da quando Christine lo aveva ridotto in pezzi, che si risvegliava prepotentemente dinnanzi all’orrido spettacolo e che diveniva un’entità a sé, separata dalla mente fredda e disincantata e altrettanto pressante e persuasiva. Era una creatura di istinto e di sentimenti, un lato di se stesso che credeva di aver perduto per sempre e che l’aveva spinto, anni prima, a rivelarsi alla piccola Christine sotto un’identità fittizia malgrado il buonsenso gli gridasse di non farlo, e in seguito a portarla nella sua dimora, una volta cresciuta. Adesso rinacque dalle ceneri con l’ardore convulso di una fiera in procinto di avventarsi sulla preda e riempì il suo corpo gelido e indurito di un calore sconvolgente e doloroso, di un fuoco che gli incendiava le vene ad ogni battito di cuore e che lo legava, indissolubilmente, all’altrettanto rovente fuoco che scorreva in Vivian. Tutto il suo essere palpitava di quella forza ritrovata nel momento di maggiore tensione e gridava a squarciagola il nome della ragazza, il cui calore rosso (adesso, finalmente, riusciva a vederlo) si affievoliva sempre di più, abbandonandole il corpo ancora in preda agli spasmi dell’agonia e lasciandolo freddo e inerte come era stato lui dopo la notte del Don Juan.
Sarebbe dunque stato necessario il sacrificio di Vivian, per riportarlo alla vita? Avrebbe dovuto donargli il suo fuoco, la sua forza vitale, e rimanere vuota e inanimata come la bambola che aveva fatto a pezzi?

Non gli importava di nulla, in quel momento. Le malefatte che avrebbe messo in atto, i brani che avrebbe composto e cantato, le migliorie che avrebbe apportato alla sua dimora, i torti che avrebbe raddrizzato, tutto era scomparso dalla sua anima, sostituito da un unico imperativo, un unico ordine: non perdere Vivian. Se l’avesse perduta, sarebbe stato tutto vano. Il suo amore per Christine, il suo odio per gli esseri umani, i suoi delitti, i suoi ricatti, gli abusi che aveva subito, i dieci giorni di novità e di pace appena vissuti, il tradimento di sua madre, l’orrore e il marciume della sua esistenza miserabile e gretta…

Nella sua mente la rivide in quei momenti di serena tranquillità domestica, con le guance rosee, il viso acceso e divertito, gli occhi brillanti e passionali. Risentì la sua risata squillante e sgangherata, la sua voce forte e sicura, si figurò il suo sorriso, caldo e aperto, che mostrava tutta la dentatura e le illuminava il volto, provocando in lui un calore cui non era stato capace di dare nome. Ella aveva portato nel suo mondo freddo e buio luce e allegria, speranza e fiducia nel futuro, ma lui non aveva voluto capire, aveva preferito restare legato ad uno spettro, costringendola ad uccidersi per dimostrargli il suo amore. Invece di scaldarsi al calore del suo fuoco, l’aveva soffocato, l’aveva spento, negandosi il sogno di una possibile felicità, di un nuovo inizio, più luminoso, più leggero, più umano.

Ella non poteva essere morta. Se fosse morta, l’ancora che lo teneva legato al mondo, alla vita, ai sentimenti, alla ragione, si sarebbe spezzata bruscamente in due parti, l’avrebbe privato del suo sostegno, di un motivo per continuare a esistere, facendo volare la sua mente in un luogo fantastico e introvabile. Sarebbe impazzito…non avrebbe sopportato quella perdita, di cui egli era l’unico responsabile, non sarebbe riuscito, adesso che si era squarciata, a ricostituire la coperta e a nascondervi sotto quest’ultima, orribile colpa…il solo indugiare sulla sua pesantezza, sull’effetto che esercitava sulla sua anima (sempre che ne avesse una), provocò un tremito evidente nel suo equilibrio e fece vacillare qualcosa dentro di lui.
In un moto di rabbia e di dolore, gettò la caraffa contro il muro e la mandò in frantumi, provocando un frastuono che turbò il mortuario silenzio della Dimora sul Lago. Ciò che restava del contenuto si sparse a terra in una pozzanghera di lacrime e di sangue, e fu come se anche in lui si spezzasse qualcosa, forse l’ultimo vincolo che gli impediva di impazzire, l’ultimo brandello di ragione rimastogli. Si strappò la maschera dal volto, poiché soffocava e non resisteva più con quella indosso, ed emise un ruggito furibondo, afferrando Vivian per le spalle e scuotendola violentemente: “Svegliati, maledizione! Non puoi lasciarmi adesso! Non puoi abbandonarmi qui da solo! Hai detto che mi amavi, che mi volevi accanto! Hai promesso che saresti rimasta con me!”

“Ma Vivian avrebbe potuto tenermi insieme” il pensiero lo ossessionava: “Avrebbe potuto impedire alla mia anima di andare in pezzi”.
Come evocata dall’intensità dei suoi desideri distrutti, ella gli apparve all’improvviso, afferrandogli la mano con cui seguitava a martoriarsi prima che potesse aprire altre ferite e pronunciando un deciso: “Basta!”

Erik non voleva più resisterle. Era pronto ad ammettere la sconfitta più dolce della sua vita, a lasciare che il liquore bollente e inebriante dell’amore gli entrasse in circolo, sbiadendo ogni cosa intorno a loro. Gli occhi di Vivian brillavano di una luce calda ed intensissima, entravano nei suoi fino a raggiungere un’anima di cui finalmente era consapevole, lo invitavano a scoprire un universo di delizie che non aveva mai conosciuto prima, in cui c’era spazio per la felicità, il riso, il sole e persino…il vero amore.
Lo esplorarono insieme, scrutandosi da principio come due belve affamate e scegliendo strategie di attacco e di difesa che avrebbero portato ad una sola conclusione, perché l’attacco era invincibile e la difesa non aspettava altro che crollare. Tutto venne accantonato e dimenticato per far spazio al loro desiderio selvaggio e incontenibile, celebrato sul pavimento, sul letto, in piedi o aggrappati ai drappi…il fuoco che li alimentava e che divampava ad ogni bacio, ad ogni carezza, ad ogni languida parola sussurrata contro la pelle, li arse fino a consumarsi del tutto e per la prima volta nella loro intera, buia e amara esistenza, compresero cosa volesse dire essere davvero amati.



Che bello rileggere questi pezzi: i miei feelings per la romance e l'angst tra Erik e Vivian vanno alle stelle, e anche oltre!
Alla prossima recensione, dearie. Cercherò di essere più selettiva e non mi limiterò a fare il copia e incolla delle parti che mi sono piaciute di più.

Recensore Junior
14/01/14, ore 00:00
Cap. 18:

Feelings everywhere in questo capitolo :D
L'ho adorato dall'inizio alla fine ed è la terza volta che lo sto leggendo. Lo ammetto, sono andata anche a dare una sbirciatina al capitolo successivo e so che a Vivian non succede niente - per fortuna - e finalmente tra lei e Erik inizia la relazione amorosa.
L'impulsività di Vivian mi piace sempre di più - mi piacerebbe essere un pò di più come lei, caratterialmente.
Ed Erik, che vuole allontanarla soltanto per non soffrire ancora per amore ... aww, mi fa venire voglia di coccolarlo XD.
Al prossimo capitolo, Jessica21

Recensore Junior
11/01/14, ore 19:47

Ciao, Sylphs, ritorno a recensire la prima ff che ho trovato fra quelle che hai scritto tu -- era da troppo che l'avevo abbandonata ... chiedo perdono per la mia mancanza u.u!

Però lei aveva veduto l’uomo che si nascondeva dietro all’impassibile fantasma, il selvaggio brulicare di emozioni sepolto nel fondo delle sue iridi e scolpito nelle piaghe che gli deturpavano la carne, e sapeva che le sue erano solo delle pose, dei sistemi di autodifesa, che un giorno forse sarebbe riuscita ad abbattere.

Oh, si: alla fine ci riuscirai perchè tutte le altre donne sono molto meglio per Erik della "testa vuota" *tossisce* Christine.

Annuì con un breve scatto del capo: “Forse non sto molto bene”.
Era la verità. Se ricordava cosa sarebbe successo tra due giorni, provava una sensazione di dolore fisico, come se una mano dotata di artigli le avesse afferrato il cuore e le viscere e li avesse strizzati sadicamente.

HEH! ---> citazione di Walder Frey XD

Ed era sotto la sua protezione, ovunque desiderava condurla, non ci sarebbe stato Antoine ad aspettarla famelico.

Errore! Il bastardo ti sta spiando, tutto per colpa della tua "amica". Mah!

Lui si fermò di colpo. Fu un movimento così inaspettato e fulmineo che la ragazza rischiò di andare a sbattergli contro, ma i suoi riflessi allenati la indussero ad arrestarsi in tempo. Alzò su di lui uno sguardo interrogativo e timoroso, domandandosi la ragione di quel brusco cambiamento, e sui suoi lineamenti trovò un’improvvisa e sentita mescolanza di rimorso e di vergogna. Senza la maschera ad occultargli metà viso, era assai più facile individuare la sua espressione e ricercarne i sentimenti dietro l’orrore delle piaghe. Egli la guardò dritto negli occhi, stringendole la mano con più vigore, e le parlò in un sussurro, come se avesse paura d’essere udito da qualcuno: “Mi sono comportato come un mostro” dal tono, sembrava che se ne fosse reso conto solo in quel momento, e che in passato non ci avesse minimamente fatto caso.

No, per niente! ... Ok, forse un pò, ma possiamo dimenticare la tua mostruosità caratteriale visto che sei così affascinante e misterioso. U.U

La scena sulla barca, lungo il fiume, di notte è WOW! Non ho altre parole per descriverla: molto piena di romance e feelings *_*

Recensore Junior
04/12/13, ore 14:28
Cap. 16:

Erik la fissò, sconvolto dall’ondata di sollievo montata in lui quando gli era apparsa davanti. Era così…bella in quel momento, sicura di sé e con la situazione in mano, ma una constatazione del genere non si basava su alcun motivo logico, dal momento che aveva invece un aspetto stravolto ed era in condizioni ben peggiori rispetto ad altre occasioni in cui avevano parlato.

Stavolta fu lui a fissarla con intensità: “Davvero?” si sorprese che nel suo petto qualcosa si fosse mosso, qualcosa di debole e di indurito e di troppe volte trafitto da pugnalate di vario genere.


- E anche il nostro fantasma sta cominciando a provare lo stesso sentimento.

“Ma dobbiamo crederlo” ribatté lei, scrollando con un gesto deciso la chioma sulla schiena e fissandolo con iridi scintillanti di rabbiosa decisione: “Dobbiamo, o vivere sarebbe inutile!”
Le sorrise tristemente: “Io ci ho creduto, per un poco. Vi sembra la mia una vita utile?”
“Sì. Voi siete il più grande musicista mai esistito al mondo. Potreste sciogliere il cuore dell’umanità con la vostra voce e la vostra destrezza nel mescere le note. Ed è vergognoso, assolutamente ingiusto” mise una particolare enfasi su quell’ultimo aggettivo, rimarcandolo: “Che il vostro aspetto vi impedisca di ottenere la fama che meritereste. Che vi costringa a vivere nella solitudine e nell’isolamento, in questa caverna senza sole, mascherandovi da talpa e celando la vostra vera natura di cigno!”

- Brava, Viv: continua cosi!

Recensore Junior
04/12/13, ore 14:16
Cap. 15:

Ciao :) . Finalmente posso di nuovo usare il computer per recensire meglio di come ho fatto prima XD.

Chissà perché aveva proposto a Vivian di impartirle delle lezioni di piano… l’esperienza di Christine non l’aveva sufficientemente edotto sull’inutilità di trasmettere il suo sapere ad una sciocca giovinetta che non ne meritava neppure un briciolo?

- Forse perchè Vivian non è una testa vuota come Christine?

“Devo tutto ai miei insigni maestri dell’Opera, coloro che mi hanno formata durante l’infanzia e l’adolescenza e che hanno condiviso con me e con le mie compagne le loro conoscenze. In particolare ringrazio Madame Valerius, sventuratamente incorsa in un decesso improvviso pochi mesi fa, pace all’anima sua, e Madame Giry, che è sempre stata gentile con me. Non avrei guadagnato quella fama senza il loro sostegno e ausilio”.

- Ed è anche una bastarda ingrata u.u.

“Lui è mio!” aveva uno sguardo di una ferocia spaventosa, mentre formulava questo pensiero.
“Tuo?”
“Devo essere io a incastrarlo!”
“….” la voce della sua mente tacque, poco convinta.

Lui sbatté le palpebre, il viso pervaso da uno stordimento umano, uno stordimento doloroso: “Christine…conchiglia…”
Udendo quel nome, Vivian s’irrigidì, avvertendo una curiosa stretta al cuore. Ancora quella maledetta Christine! Era lei che compariva nella sua mente, quando cadeva nel delirio? Era lei che invocava, che desiderava? Forse avrebbe preferito essere salvato dalla sua antica e bellissima musa, piuttosto che da lei, stonata e dura di lineamenti, poco femminile e scarsamente incline alla dolcezza. Che cosa gliene importava, di lei, in fondo? Non avrebbe mai potuto competere con la sua amata del passato.


- Vivian sta cominciando ad innamorarsi!! ^_^

Recensore Junior
01/12/13, ore 14:39

E dopo questo capitolo sono molto delusa per come si e' comportata Emma. Non credevo che potesse essere cosi sciocca e arrendevole.

Che la defunta sia gelosa della figlia sembra anche a me u.u.
Evvai! Lui le dara' lezioni di piano, che bellezza :)
Al prossimo capitolo, Jessica
(Recensione modificata il 01/12/2013 - 02:03 pm)

Recensore Junior
01/12/13, ore 13:15
Cap. 12:

Mi piace il titolo che hai scelto per questo capitolo ( la canzone del musical ). Erik e Vivian stanno cominciando ad abituarsi l'uno all'altra e si sono entrambi tolti le rispettive maschere, piu' o meno ( per quanto riguarda Vivian ).

Recensore Junior
01/12/13, ore 13:10

Otello e' una delle mie tragedie preferite di Shakespeare e mi sembra quasi di sentire Erik cantare.
Spero che le cose migliorino dopo questo litigio tra lui e Vivian.

Recensore Junior
30/11/13, ore 18:19

Oh, la sfinge, la cavalletta e lo scorpione! Ho adorato questa parte nel dvd che ho visto sul fantasma dell'opera quando avevo dieci anni. Per fortuna anche Vivian e' riuscita a superarla e sono stata in ansia per lei e con lei finche' non ha risolto l'indovinello ... per un attimo avevo pensato a quello che la Sfinge propone ad Edipo, ma quell'indovinello sarebbe stato troppo facile XD

Recensore Junior
30/11/13, ore 18:15

Brava Viv, non andartene. Cosi tu e
il fantasma vi innamorerete <3 Tifo per voi con tutta me stessa.

Recensore Junior
30/11/13, ore 14:04

E bravo il mio Erik! Sono contenta che abbia deciso di riportare Vivian
nella sua Dimora sul Lago. Ora cosa succedera'?

Recensore Junior
30/11/13, ore 14:02

La scena iniziale
di Antoine mi
ricorda quella di Dario Argento.
Ahi ahi, che essere ignobile! Vuole volentare Vivian per dimenticarsi
di lei. Che cosa dissennata e sciocca.

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