Recensione - giudizio per il contest "Circoli e Salotti"
Stile e lessico: 14,50/15
Hai usato uno stile molto scorrevole e intrigante, perfetto per il genere: peccato soltanto per l’eccessiva presenza di virgole nella prima parte, che a mio parere spezza un po’ il ritmo. Anche il lessico è molto adatto: semplice, ma non dà mai l’idea di essere sciatto o poco curato, perché in generale il racconto dà l’impressione di essere stato ben studiato e ben calibrato. Grazie alle scelte stilistiche, infatti, riesci a mantenere la curiosità e la tensione sospese per tutta la durata della vicenda: non è soltanto l’interesse per gli avvenimenti a far “correre” così il lettore, ma anche un’adeguata scelta delle parole, delle pause e delle strutture sintattiche. Anzi, in quest’ottica riesco parzialmente a comprendere l’uso massiccio delle virgole che hai fatto nella prima parte: forse volevi creare uno stacco ancora più netto tra l’introduzione e la vicenda vera e propria, ma comunque ho trovato quel passaggio un po’ lento proprio per via delle eccessive pause.
Insomma, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro: hai uno stile molto piacevole e leggerti è stato interessante, per me.
Purtroppo, però, devo segnalarti una ripetizione che ho trovato:
“[…]l’Arcivescovo, ad ogni riunione, guardava il reverendo Speer con uno sguardo grave ed accigliato” → dato che è una cosa che salta abbastanza all’occhio, io cercherei una soluzione diversa. Però si tratta di un’imprecisione da niente in una storia scritta molto bene.
Trama e originalità: 15/15
Come ho già detto nella voce riguardante lo stile, la vicenda cattura il lettore molto velocemente: superato il primo passaggio introduttivo, ci si sente come risucchiati dalla storia e si sente il bisogno di divorarla nel minor tempo possibile per vedere cosa accadrà e come si concluderà la vicenda. Anche le premesse generano curiosità nel lettore: cosa vorrà fare il reverendo delle proprietà cedute alla parrocchia? Come mai questa iniziativa è tanto importante? Nonostante la risposta a questi quesiti sia data in un tempo relativamente breve, mi sono sentita con il fiato sospeso fino alla fine: di certo il merito va all’idea un po’ inquietante avuta dal reverendo di costruire un presepe gigantesco con dei simulacri che si trovano in realtà sopra delle tombe - si tratta di un particolare sinistro che colpisce, lascia stupefatti. Oltre a questo, crea una grande suspense l’attesa del reverendo che altre due persone muoiano per prendere posto nel presepe: mi sono chiesta di chi si potesse trattare, anche se un po’ si riesce a intuire che il reverendo prenderà posto nella sua stessa creazione, e ho atteso con trepidazione la risposta. La scena finale, se devo dire la verità, non era del tutto inaspettata: come ti ho detto, un po’ avevo capito che il reverendo sarebbe morto e avrebbe preso posto nel presepe; ciò che non avrei mai previsto, però, era la comparsa del bambino sovrannaturale e una conclusione così veloce, quindi ho trovato la scena finale originale e inaspettata, a suo modo: ne avevo intuito il contenuto, ma non le modalità di svolgimento e questo certamente ti fa onore.
Caratterizzazione: 14/15
È stato un po’ complicato per me prendere una posizione su questa voce, se devo essere sincera: il protagonista assoluto è il reverendo, quindi mi sembra anche normale che tu non approfondisca altri personaggi, oltre a lui, senza contare che si tratta di un genere in cui l’importanza della caratterizzazione passa in secondo piano. Inoltre, alcuni conflitti del protagonista si riescono a comprendere: la volontà di seppellire sotto ad ogni statua una persona adatta, che in qualche modo ricalchi l’essenza del personaggio, opposta alla necessità di trovare qualcuno immediatamente, perché il Natale si avvicina e superata quella data l’inaugurazione perderebbe senso. Inoltre, è ben descritto anche il sentimento di vergogna provato per il disprezzo dell’Arcivescovo e la volontà di compiacerlo, che porta l’uomo a desiderare la morte di due persone pur di vedere l’opera completata in tempo; al contempo, abbiamo la compassione provata nei confronti del bambino scorto nel bel mezzo del parco, al freddo: ne emerge una figura al contempo ironica e drammatica, forse delineata in pochi tratti ma comunque molto profonda, almeno secondo me, e soprattutto ricca di significato. Una nota di merito anche per come hai descritto il bambino: forse è presentato brevemente e non si riesce a capire quale sia la sua natura, ma il modo in cui esaudisce il desiderio del reverendo di vedere il presepe completo è agghiacciante e davvero di grande impatto.
Rispetto delle regole del circolo:
Deve essere presente almeno una scena ambientata in un luogo tetro o abbandonato: 1,50/2
La scena è certamente presente ed è anche importante nella trama, tuttavia non mi sento di darti il massimo su questa voce perché mi sarei aspettata una descrizione un po’ più dettagliata sul luogo, che creasse un’atmosfera più adatta a un racconto gotico. Comunque, va molto bene anche così e considero la scelta conforme allo stile della storia: sono certa che una descrizione lunga avrebbe spezzato il ritmo e che le tue intenzioni fossero lontane da questo.
Il protagonista deve essere umano, almeno all’inizio della vicenda: 2/2
Beh, immagino non ci siano grosse osservazioni da fare: il protagonista è umano fino alla fine della storia, e non solo da un punto di vista fisico, ma anche psicologico. Nonostante questo non abbia granché a che fare con l’obbligo del circolo, mi fa piacere sottolinearlo, perché dimostra una capacità di rappresentare l’uomo nelle sue debolezze e nei suoi aspetti più oscuri e ripugnanti non indifferente.
La narrazione deve essere in terza persona: 2/2
La narrazione in terza persona è davvero adatta a questa storia: hai creato una sorta di distacco tra il protagonista e il lettore e al contempo hai rinforzato l’atmosfera di mistero, facendo questa scelta, quindi ti assegno il punteggio pieno senza esitazione. Altra nota di merito va alla consapevolezza e alla bravura con cui hai usato questo tipo di narrazione, che non per tutti si dimostra agevole: complimenti!
Giudizio personale: 9,50/10
Come avrai compreso, la storia mi è piaciuta molto e mi ha coinvolta dall’inizio alla fine: hai creato attesa e mistero e sei riuscita ad interessare attraverso il tema scabroso, non soffermandoti però in modo eccessivo e disturbante. La cosa che ho apprezzato di più di questa storia è lo stile, perché l’ho trovato convincente e mi ha trascinata subito nella storia, anche grazie alla differenza di tono che hai utilizzato tra la prima e la seconda parte: molto vivace la prima, in cui descrivi le “bravate” dei compaesani del reverendo Speer; più misteriosa e dai toni ovattati la seconda, anche se il ritmo della narrazione sembra farsi più incalzante. Ho trovato suggestiva anche la scena finale, sebbene fosse tanto breve.
Complimenti, quindi, perché è davvero una bella storia!
Bonus per grammatica e forma: 1
Non avendo notato errori o imprecisioni, sono contentissima di assegnarti il punto bonus.
Totale: 59,50/62 |