Io sarò la prima a recensire, punto. Sistemo la cucina, lavo i capelli che se no mi dimentico e sarò tutta tua, amore mio.
Ci si legge tra poco~
~
Allora.
Credo che ci siano taaaante, ma taante cose da dire su questa shot, che potrei star qua fino a domani mattina. Quindi, vedrò di essere sintetica.
In realtà, mentre leggevo, io non vedevo Ruki e Uruha, non vedevo una stanza da letto e, alla fine, non vedevo una macchina e non vedevo una tazza di caffè. Ma rivedevo due ragazze coi capelli rossi su un corridoio, rivedevo la sofferenza provata da entrambe.
E, beh, credo che alla fine fosse proprio quello che volevi far vedere, no? Questa, secondo me, non è una “fanfic”, è un pezzo di te, in cui dentro inevitabilmente (in questo caso, almeno) ci sono anche io.
Ora...
Potrei fare una recensione prendendo ogni singolo paragrafo della shot, commentando parola per parola, ma francamente non lo voglio fare. Dico che io spero, spero davvero con tutta me stessa che tu abbia capito quanto anche io stavo male, e quanto io voglia... cancellare non è il verbo giusto, perché non bisogna mai cancellare niente, ma piuttosto... riscrivere?, ripartire, ancora meglio di prima.
E, beh, io... come posso dire? Rimanendo nella tematica della shot, direi che sono felice che tu ad un certo punto abbia fermato la macchina, che ti sia fermata a pensare.
Che tu abbia pensato che sì, in quel momento la strada era ghiacciata, c’era un lastrone gelido spesso come mai visto, ma hai anche pensato che si sarebbe sciolto.
Oddio “felice” è riduttivo. Io credo che ok, ci conosciamo da sei mesi, ma ora io non riuscirei ad immaginare le mie giornate senza di te, non ci riesco, giuro che non ce la faccio. Tu sei diventata per me una cosa fondamentale con una rapidità quasi oscena, ma del tutto naturale, come se... mi fosse sempre mancato qualcosa, e come se con te ora avessi trovato qualcosa di fondamentale che però non mi ero accorta che mancava.
E sai benissimo quanto io sia altrettanto incapace di dimostrarlo, credo che di più impedito di me nel mostrare i propri sentimenti non ci sia nessuno.
Perché sì, non importa quante volte te ne vai, ma quante sei disposto a tornare. E, per quante volte potremo litigare in futuro (anche se spero mai più), io credo che sempre una delle due tornerà dall’altra, che la starà aspettando con una tazza di caffè in mano.
Perché, senza di te, io non esisto più.
Elisabetta. ♥ (Recensione modificata il 07/02/2012 - 09:04 pm) |