Okay, omettendo l’urlo che per poco non ho lanciato vedendo questa drabble…
Wow. Devo proprio dirtelo, wow – ci sono rimasta senza fiato.
Ho amato questa drabble, sul serio, dalla prima all’ultima frase (cioè, quando ho letto che C-17 guarda l’orizzonte e vede il mondo, ma non distingue nulla, BANG!, mi sono innamorata della drabble).
Oltretutto, mio Dio, mentre leggevo le prime due frasi mi sembrava di avere davanti agli occhi delle case, degli alberi, degli animali e delle persone, e di vederle sfumare sempre più, sino a diventare una macchia indistinta. Voglio dire, TU mi hai fatta entrare davvero negli occhi di C-17. Non ho parole.
Non parliamo poi del fatto che le persone sono comunque delle vittime. È come se non ci fosse distinzione – perché non c’è distinzione, per C-17 non c’è – tra un tot di persone che sopravvive e un tot di persone che muore. No. Le persone, quasi per il semplice fatto di essere persone, sono destinate ad essere uccise dai cyborg. Non so se mi spiego ^^””
Poi, be’, l’idea che il cyborg non abbia né passato né futuro ma solo un eterno e immutabile presente… C’è da innamorarsi di nuovo della drabble, e subito. (Mi piace da matti, insomma!)
Dopodiché, ecco la distruzione di C-17. Non una distruzione causata da, come si potrebbe (banalmente, direi) pensare, eventuali sensi di colpa per tutte le città rase al suolo e tutti gli esseri umani trucidati, bensì una distruzione causata dalla monotonia.
E la monotonia è proprio il cruccio principale di questi cyborg, come ben sa chi segue Dragonball. Uh, e la figura dell’armadio roso da un tarlo rende benissimo l’idea: è qualcosa di piccolo, di lento, ma anche di incessante, quello che sta distruggendo C-17, e lo sta distruggendo proprio dall’interno, come un tarlo che fa a pezzi un armadio (LOL, questa frase fa pensare al tarlo come ad un mostro gigantesco che distrugge gli armadi a zampate).
E dopo questo, la guarigione operata da C-18… Mamma mia, anche di questo mi sono innamorata, specie per i due modi che ha lei di guarire il fratello: con un bacio a fior di labbra e con uno sguardo glaciale. Dai, un “bacio a fior di labbra” è l’emblema della delicatezza, mentre uno “sguardo glaciale” è in qualche modo il simbolo della crudeltà dei cyborg, tutta l’opposto della delicatezza.
*çççç*
Ma non contenta di avermi fatto sbavare come una pazza sulla tastiera, dovevi per forza concludere con quelle maledette parole… Quelle maledette parole che suggellano il fatto che la guarigione di C-17 non è duratura, ma avviene soltanto perché una nuova distruzione sia possibile.
Quindi basta, ho adorato questa drabble (angst, angst, angst! *-*). (Recensione modificata il 28/02/2012 - 10:23 pm) |