E poi mi spiegherai perché le tue storie mi entrano nella pelle e respirano con me. O meglio, sono io a respirare con loro, è il mio cuore a battere insieme a quello dei tuoi personaggi. Al tuo, in un certo senso. E tutto grazie alle tue parole, al cuore che ci metti in tutto quello che scrivi.
Il mal d'amore, brutta bestia. Ormai lo sai, io e te siamo in situazioni opposte. Solitamente io faccio la parte del "Davide", è questo quello che ti avevo detto in passato. Beh, il fatto è che da qualche tempo ho deciso di essere un po' più sincera con me stessa. Perché negare fa bene fino a un certo punto, ma alla fine la verità ti crolla addosso, ed è spietata quanto liberante.
Oddio, quanta filosofia. Prendi con le pinze tutti quei paroloni, a me piace parlar di fatti.
Quello che volevo dirti è che ho capito una cosa, l'ho ammessa: io per Carlo - il musicista bastardo - avevo una cotta bella e buona. Amore? Non credo. Innamoramento? Eh, quasi. Non dico sì, perché da un innamoramento mi aspetto molto di più. Mi dispiace che per la tua esperienza tu lo veda come una malattia, ma non sono qui per prescriverti la soluzione ai tuoi mali: sarei presuntuosa e anche un po' sciocca se ti dispensassi consigli senza esserti vicina. Cosa posso dirti, la tua esposizione dei fatti e quello che ho dedotto in questi 12 - ah, sono davvero 12, ormai! - mesi è disarmante.
Il consiglio che ti dai è di sperare. Chiedi anche se noi ne abbiamo uno migliore. Beh, io non ti dico ciò che devi fare, ma provo a spiegarti cosa farei al tuo posto (ho tentato di immedesimarmi in una donna innamorata, mission impossible): la vita a volte ci gioca brutti scherzi, giusto? Si porta via ciò che era nostro e ci lascia soltanto un cuore lacerato. E in quei casi che cosa si può fare se non ripartire da quello che c'è? Sei sola ad affrontare tutto questo dolore? Se lo sei, male. E' sempre meglio condividere questo magone che si rotola nel tuo stomaco con qualcuno di vicino a te, qualcuno che sia fisicamente vicino a te. Un amico, in breve. E un'amico è lì per te, per ascoltarti mentre ti sfoghi, per abbracciarti, per darti la forza per andare avanti. C'è qualcosa che valga più di questo? Sì, lo ammetto, c'è e lo sappiamo entrambe. Ma in due si cammina più velocemente verso quel "qualcosa".
Spero tanto di vederti presto, sai? Mi hai commossa, di nuovo.
S. |