Recensioni per
Esiste una cura?
di HarryJo

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/07/13, ore 15:55

Wow. Davvero, scrivi benissimo, una OS più che stupenda, mai letto niente del genere! Complimenti, è davvero un bel modo di rappresentare quello che fa l'amore alle persone :) Continuerò a leggere altre tue storie perché dalle intro sembrano tutte interessanti! Un bacio :)

Recensore Junior
30/03/12, ore 15:17

hey...stavo girovagando..ma quando ho letto le prime righe ho letto anhce il resto! =)
troppo fragolona...=) peccato però che la lista delle cose da fare non esiste....evabbeeeeè vorrà dire che prima o poi qualcuno la inventerà..xD xD xD
comunque è mooolto bella...=)

Recensore Veterano
25/03/12, ore 19:32

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Amo molto HarryJo come autrice, è in grado di partorire ogni tanto perle di questo genere e non essere mai banale - mai, nemmeno con una tematica di questo genere. Prima di andare avanti con la segnalazione, suggerisco di leggere la storia, perché lascia senza parole, con l'amaro in bocca e un sorriso ebete sulle labbra.
C'è una malattia un po' particolare che sta colpendo la popolazione, "ormai erano sempre più giovani i malati". Questa malattia è - all'apparenza banalmente - l'amore. All'apparenza, perché quando il dottore rivela all'ennesima paziente cosa l'ha colpita, ci si aspetta che lei gli rivolga uno sguardo scettico, che rimpianga di essersi fatta ricoverare; Giulia, invece, è sì incredula, ma inizia a parlare di "spot pubblicitari di prevenzione". Secondo me, l'idea degli spot, in questo universo alternativo, è geniale: l'amore viene messo allo stesso livello di reali malattie, se ne parla in tv, si cerca di mettere in guardia la popolazione.
La storia lascia con l'amaro in bocca per la difficoltà di "prevenire" e "curare" l'amore, per la sua probabile ricomparsa, per come l'averlo avuto minerà il futuro del paziente; allo stesso tempo fa sorridere, perché ci si riconosce con i sintomi (splendido e accuratissimo l'elenco iniziale) e perché NON E' una vera malattia, perché c'è quella piccola cosa (« Sperare ») che permette di evitare un crollo psicologico.
Lo stile dell'autrice è, come sempre nelle sue storie, fluido e ricercato "al punto giusto".
Questa storia mi è piaciuta moltissimo e spero che possa piacere anche ad altri, perché credo che meriti.

Recensore Master
24/03/12, ore 19:36

Buonasera ^.^
Sinceramente ho trovato questa storia così per caso e mi ha incuriosita molto: l'ho letta senza staccare gli occhi dallo schermo...
Mi é piaciuta tanto, e non nego che questo é il quesito che mi pongo anch'io: guarirò mai dal mal d'amore?
E non ottengo risposta da nessuna parte. Fa male ma é piacevole allo stesso tempo; non riesco ad abbandonare questo senso di malessere... Ci convivo da quasi due anni ormai...
Molti mi hanno spesso detto di abbandonare questo ragazzo di cui sono letteralmente persa, ma non riesco ad abbandonarlo nemmeno col pensiero, nonostante io sia a conoscenza del fatto che non mi vuole.
Non riesco a smettere di pensarlo un solo momento della giornata, quindi figuriamoci di smettere di amarlo...
Purtroppo questo é un "male" che colpisce tutti... Forse ci sarà pure quella parte di bene, ma pochi riescono a percepirla...
Ok... Adesso sto dilagando... ^.^"
Comunque volevo dirti che questo testo mi é piaciuto un sacco...
Vabbé... Alla prossima, ciauuu ^.^

Recensore Master
24/03/12, ore 01:07

E poi mi spiegherai perché le tue storie mi entrano nella pelle e respirano con me. O meglio, sono io a respirare con loro, è il mio cuore a battere insieme a quello dei tuoi personaggi. Al tuo, in un certo senso. E tutto grazie alle tue parole, al cuore che ci metti in tutto quello che scrivi.
Il mal d'amore, brutta bestia. Ormai lo sai, io e te siamo in situazioni opposte. Solitamente io faccio la parte del "Davide", è questo quello che ti avevo detto in passato. Beh, il fatto è che da qualche tempo ho deciso di essere un po' più sincera con me stessa. Perché negare fa bene fino a un certo punto, ma alla fine la verità ti crolla addosso, ed è spietata quanto liberante.
Oddio, quanta filosofia. Prendi con le pinze tutti quei paroloni, a me piace parlar di fatti.
Quello che volevo dirti è che ho capito una cosa, l'ho ammessa: io per Carlo - il musicista bastardo - avevo una cotta bella e buona. Amore? Non credo. Innamoramento? Eh, quasi. Non dico sì, perché da un innamoramento mi aspetto molto di più. Mi dispiace che per la tua esperienza tu lo veda come una malattia, ma non sono qui per prescriverti la soluzione ai tuoi mali: sarei presuntuosa e anche un po' sciocca se ti dispensassi consigli senza esserti vicina. Cosa posso dirti, la tua esposizione dei fatti e quello che ho dedotto in questi 12 - ah, sono davvero 12, ormai! - mesi è disarmante.
Il consiglio che ti dai è di sperare. Chiedi anche se noi ne abbiamo uno migliore. Beh, io non ti dico ciò che devi fare, ma provo a spiegarti cosa farei al tuo posto (ho tentato di immedesimarmi in una donna innamorata, mission impossible): la vita a volte ci gioca brutti scherzi, giusto? Si porta via ciò che era nostro e ci lascia soltanto un cuore lacerato. E in quei casi che cosa si può fare se non ripartire da quello che c'è? Sei sola ad affrontare tutto questo dolore? Se lo sei, male. E' sempre meglio condividere questo magone che si rotola nel tuo stomaco con qualcuno di vicino a te, qualcuno che sia fisicamente vicino a te. Un amico, in breve. E un'amico è lì per te, per ascoltarti mentre ti sfoghi, per abbracciarti, per darti la forza per andare avanti. C'è qualcosa che valga più di questo? Sì, lo ammetto, c'è e lo sappiamo entrambe. Ma in due si cammina più velocemente verso quel "qualcosa".
Spero tanto di vederti presto, sai? Mi hai commossa, di nuovo.

S.

Recensore Veterano
23/03/12, ore 21:24

Oh! Ma che geniaccio che sei. Sarò breve nella recensione perché ho un capitolo piuttosto lungo da betare e uno altrettanto lungo (se non di più) da scrivere... che poi dovrei scrivere tanto, ma sembra che l'ispirazione mi abbia abbandonata sul più bello. Ma vabbé, basta parlare di me.
Se dovessi a tutti i costi cercare un aggettivo che riesca a definire al meglio questa One-shot, sebbene ve ne sia una vasta gamma fra cui decidere, la mia scelta ricadrebbe con ogni probabilità su "arguta". Beh, questa storia è arguta. E' assolutamente e decisamente arguta.
Mi ha ricordato, per certi versi, i racconti di Gianni Rodari. Questo prendere un dettaglio di vita reale, un modo di dire, un particolare e costruirvi una storia sopra. Lo spunto da te utilizzato (quante volte abbiamo sentito parlare di mal d'amore?) è molto ben pensato, e anche il modo in cui l'hai sviluppato è davvero... arguto. Mi torna sempre questo aggettivo sulla punta della lingua. E' una One-shot brillante, capisci? Molto.
Si capisce bene quanto hai ragionato prima di scrivere queste parole: ognuna di esse sta esattamente dove dovrebbe stare.
La storia si scioglie pian piano, poiché inizialmente mai si sospetterebbe che si tratti proprio di mal d'amore, ma pian piano attraverso l'introspezione di questo medico protagonista ce la sveli.
E' intelligente, questa storia. Potrei buttare giù sinonimi e sinonimi dell'aggettivo "arguto", ma nessuno renderebbe quella sensazione di intuito e brillantezza allo stesso modo di esso. Capisci quello che intendo (non è una domanda ma un'affermazione, perché sono certa che capisci ciò che intendo).
Mi è piaciuto tutto. Il mal d'amore, la cura possibile (sbaglio o vi ho trovato reminescenze del mito dell'Androgino di Platone?). Il personaggio del medico, poi, è adorabile. Non posso che shipparlo con Giulia, sarebbero carini.
Bravissima. Insomma, sapevo già che fossi bravissima, ma hai comunque saputo stupirmi.

<3

(<3)