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Autore: Rota    24/03/2012    0 recensioni
1-Terra
Tokito aveva una capacità spiccata di fare buche nel terreno a mani nude - perché Kubota viveva con la convinzione che bastasse sotterrarsi perché il Mondo si dimenticasse di lui.
2-Orgoglio
Il loro orgoglio stava nel vivere l'uno per l'altro e non avere proprio altro motivo.
3-Spirito
Il corpo poteva anche essere ridotto a brandelli perché era stato il loro spirito a giurare fedeltà.
4-Storia
Shota avrebbe fatto della loro una magnifica favola, Tokito ne era certo – anche se magari di bello c'era poco e di nobile ancora meno, avrebbero interpretato il ruolo degli eroi maledetti con tutto l'orgoglio possibile.
5-Tempo
Per quanto il tempo passasse, Kubota non mancava un solo giorno per ricordargli quanto tappo in realtà fosse.
**[50 frasi KuboToki (L)]**
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Titolo: Alive
*Autore: Rota
*Fandom: Wild Adapter
*Parsonaggi/Claim/Coppia: Kubota Makoto, Tokito Minoru, KubotaTokito
*Generi: Introspettivo, Sentimentale, Fluff
*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, Missing Moment
*Rating: Giallo
*Set: Delta
*Note: Lo so che pochi la conosceranno, ma il titolo della mia fanfic si rifà alla canzone dei "Pearl Jam"; è una canzone bellissima e per me adatta alla coppia (L)
Che dire? Le solite banalità - li amo, li amo, li amo da impazzire e spero che anche voi riusciate ad amarli dopo aver letto :D - e che questa cosa delle 50 frasi io LO SO che mi farà impazzire, ma tant'è.
Amatemi e basta (L)
Volevo dedicare questa piccolezza a Rebychan, perché anche se non la conosco se non attraverso EFP è stata con me tanto cara e puccia, ecco .///////////. (L)




Alive





1-Terra
Tokito aveva una capacità spiccata di fare buche nel terreno a mani nude - perché Kubota viveva con la convinzione che bastasse sotterrarsi perché il Mondo si dimenticasse di lui.
2-Orgoglio
Il loro orgoglio stava nel vivere l'uno per l'altro e non avere proprio altro motivo.
3-Spirito
Il corpo poteva anche essere ridotto a brandelli perché era stato il loro spirito a giurare fedeltà.
4-Storia
Shota avrebbe fatto della loro una magnifica favola, Tokito ne era certo – anche se magari di bello c'era poco e di nobile ancora meno, avrebbero interpretato il ruolo degli eroi maledetti con tutto l'orgoglio possibile.
5-Tempo
Per quanto il tempo passasse, Kubota non mancava un solo giorno per ricordargli quanto tappo in realtà fosse.
6-Guerra
Per determinare la quantità di sale da mettere nella pasta, per la cena, fu davvero una guerra intestina.
7-Tradimento
Tokito lo guardò malissimo – davvero in maniera truce – quando “per colpa di un suo consiglio sbagliato” lui era morto di fronte a uno zombie orrendo: sembrava l'avesse fatto apposta, maledizione a lui!
8-Sentore
Alle volte, Tokito non aveva solo il sentore che Kubota fosse stupido ma arrivava a pensarlo davvero.
9-Giovinezza
Benché giovane, benché relativamente di pochi anni, la maturità di Tokito non risiedeva certo nella gran quantità di cose che aveva fatto ma nella sua capacità di trovare il buono laddove c'era solo nero – e da questo Kubota era attratto.
10-Orme
Qualsiasi fosse stata la flebile traccia che Kubota lasciava dietro di sé, Tokito l'avrebbe rincorso fino a trovarlo ancora e ancora.
11-Preda
Cane o gatto che fosse, per certe cose Tokito non si adattava proprio per niente al ruolo di “preda”, interpretando invece in maniera perfetta un “predatore”.
12-Stirpe
“Se mai gli stupidi potessero essere racchiusi in una unica famiglia, tu di sicuro ne saresti il capostipite, Kubo-chan!”
13-Passi
Nel vuoto, Kubota sentiva solamente lui.
14-Rito
Cosce, gambe, ventre, petto – solo delle ore passate a toccarlo con gentilezza gli permettevano d'incontrare il suo animo nudo.
15-Vittoria
“Se tu evitassi di accusare me per ogni tua sconfitta arriveresti alla vittoria molto più facilmente e senza dover per forza imparare tutti i trucchi a memoria, Tokito!”
16-Languore
Alle volte, gli piaceva stare a sentire tutte le parole che uscivano dalla sua bocca: gli dava un senso di pace come non altro.
17-Mortale
Neppure la limitatezza umana avrebbe rinchiuso, in una gabbia piccola e stretta, quanto riusciva a provare per lui.
18-Favorito
Certo che Tokito era il suo preferito – non altri sarebbero stati in grado di reggere il suo odioso carattere, le sue manie e tutti i suoi difetti!
19-Giardino
Passavano ogni tanto davanti alla tomba del gatto, non a pregare ma a guardare in silenzio la pila di terra ed erbacce che rimaneva nel tempo.
20-Eros
Forte era il desiderio che, comunque, lo spingeva a stringerlo tra le proprie braccia.
21-Canto
Suono più armonico dell'acqua della doccia che picchia sopra le mattonelle non c'era davvero, per coprire i gemiti della loro unione.
22-Tocco
Appena sopra la natica destra – se lì toccavi lì, Kubota cominciava a fare dei versetti che lo facevano assomigliare terribilmente a un gatto.
23-Silenzi
L'inquietudine cresceva nel silenzio di ogni notte e la rendeva grave, almeno fino al mattino e a una nuova luce.
24-Movenze
Kubota sogghignava tra sé e sé, sotto i baffi, quando poteva scorgere persino nelle movenze di Tokito quel tratto felino che lo rendeva eccezionalmente unico.
25-Calore
Tokito era un forno, almeno di mattina, quando doveva alzarsi – così diceva Kubota che, scusato in qualche modo, si stringeva a lui per godere un poco del suo calore.
26-Apparizione
Solo lui: Kubota glielo diceva sempre, che altro non riusciva a vedere.
27-Inebriare
Niente più era piacevole che il suo respiro sulla pelle.
28-Dita
La sensazione di essere vivo, davvero, con l'anima e con lo spirito, l'aveva quando veniva toccato dalle sue dita.
29-Nostalgia
Ogni tanto, Makoto ripensava con nostalgia ai tempi in cui per casa non si sentiva alcun rumore; poi però riappariva nella sua visuale Tokito, e allora tutto perdeva di senso e acquisiva significato.
30-Legame
Si tenevano per mano, ed era fisica ogni cosa; si guardavano negli occhi, e rendevano quel legame in assoluto eterno.
31-Erba
Lo fece davvero ridere – e stare bene – correre per quel prato senza alcuna calzatura addosso, seguito a ruota da un Kubo-chan che fingeva di non trovare quel passatempo infantile divertente.
32-Sembianze
Al di là delle apparenze, Makoto era un uomo capace di amare con tutto sé stesso – in un modo strano, particolare, masochista, ma tremendamente intenso.
33-Nettare
La voglia di baciarlo, ancora e ancora, la trovava proprio sulle sue labbra.
34-Rossore
“No, non sono imbarazzato e no, quello che tu stai indicando sul mio viso non è imbarazzo, stupido di un Kubo-chan!”
35-Possesso
“Se è vero come tu stesso dici che ogni cosa mia è anche tua, allora devo farti presente che hai parecchi arretrati per l'affitto, Tokito...”
36-Crepuscolo
Passare gli ultimi minuti di luce a guardare il Sole dalla veranda fu passatempo da loro preferito per tutta quanta l'estate, neanche si stesse trattando di una qualche magia strana.
37-Fautore
Niente avrebbe vinto la sua determinazione a vivere, neppure il disfattismo di Kubo-chan: era questa la cosa più bella di Tokito, per Makoto.
38-Sfrontatezza
Kubota aveva un modo tutto suo di definire quella sfrontatezza tanto tipica di Tokito: la chiamava, non senza un velo di ironia, “carineria”.
39-Fato
L'incontro era stato casuale, il resto lo stavano costruendo loro giorno dopo giorno – e più orgogliosi di questo non potevano esserlo davvero.
40-Labbra
Le labbra di Tokito erano sensibili al caldo e al freddo – erano molto sensibili solo alle labbra di Kubota.
41-Pensiero
Anche se il primo pensiero di Tokito era di ucciderlo, per tutte quelle volte che lo aveva chiamato “micio”, lui era fin troppo buono e lo lasciava in vita, almeno finché non l'avrebbe sfamato e gli avrebbe coperto il capo col tetto di una casa.
42-Ritorno
Quando tornavano a fare la spesa, era un dramma: Kubota non voleva mai mettere a posto e Tokito si dimenticava sempre dove mettere le cose, così scatole e barattoli stanziavano sul tavolo della cucina anche giorni interi.
43-Ferita
Era strano da dire, ma più Kubota lo baciava meno dolore, dentro, Tokito sentiva.
44-Confine
Amore e affetto sembravano essere la stessa cosa, come condivisione e possesso: l'uno era dell'altro e viceversa, in un connubio perfetto.
45-Furore
E Tokito si arrabbiava, si arrabbiava da morire tutte le volte che l' “io” di Kubota non sottintendeva un “noi” ormai chiarissimo.
46-Volto
preferiva baciarlo in faccia, perché poteva guardare subito la sua reazione incredibilmente imbarazzata – oh, era così carino quando gli urlava contro che era un maniaco depravato.
47-Candore
La sincerità e il candore di Tokito erano le uniche cose in grado di salvare Kubota, ed era incredibile come una persona simile fosse dotata di quella forza mostruosa capace da sola di compiere tali miracoli.
48-Vino
Lo sputò, senza troppi indugi, quando Makoto glielo porse come una bevanda alternativa, per scoprire quindi che lui non avrebbe mai avuto un futuro da alcolizzato – certe sue strategie tattiche per carpirgli particolari di ogni tipo lo mandavano davvero in bestia.
49-Incisione
C'erano cicatrici, anche piccole, sul corpo di Tokito, a cui il ragazzo non sapeva dare alcuna spiegazione; per quel motivo, ogni piccolo segno che Makoto gli lasciava sul corpo per lui era fin troppo prezioso.
50-Lanterna
Anche accendere una luce, quando l'oscurità più profonda prendeva i loro cuori, non avrebbe valso neanche un poco dell'intensità che trovavano guardandosi semplicemente negli occhi.

   
 
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