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Autore: Crysty    29/03/2012    0 recensioni
Ha luogo alcuni anni dopo la fine del gioco. Quistis e Seifer, attraverso una girandola di eventi, si ritrovano l'uno nel cammino dell'altra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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WISHES
scritta da Crysty, tradotta da Erika, Giuditta e Alessia Heartilly
Capitolo 3: Frustrazione

Tre mesi dopo
Il Capo Insegnante Seifer Almasy Deling si presentò alla sua nuova classe di trenta studenti di Trabia.

Quistis guardò il suo annuncio, vide l'espressione di assoluto incanto sul viso delle studentesse, e si chiese se avesse fatto la scelta giusta nel lasciarlo entrare nella sua accademia.

Era di gran lunga la persona più qualificata per quel lavoro. Questo lo sapeva. Lo guardò attentamente; sì, aveva fatto la miglior scelta possibile. E lui si sarebbe comportato bene, proprio come aveva fatto a Balamb.

Questo era ciò che la preoccupava.

L'idea di... Seifer Almasy Deling che si comportava... a quel modo... nel suo Garden le faceva rivoltare lo stomaco. Ma il Preside Cid le aveva detto che anche se Seifer si comportava con più disinvoltura della maggior parte degli insegnanti, i suoi risultati erano assolutamente di qualità. E le era stato detto anche che, anche se flirtava con molte donne, non era mai davvero uscito con nessuna.

Lei non si chiese mai perché. Mai.

Quando la lezione terminò per il pranzo, gli studenti si misero ordinatamente in fila per uscire dall'aula. Alcune delle studentesse più coraggiose gli augurò buon appetito, e dissero che speravano di vederlo alla mensa. Lui sorrise pigramente.

Poi andò alla scrivania dove ora stava seduta Quistis; fissava nel vuoto, sprofondata nei suoi pensieri. "Stai cercando di adulare l'insegnante?" la stuzzicò.

Lei sbatté le palpebre e spostò gli occhi su di lui.

"La lezione è finita. Se stati sognando ad occhi aperti, credo di non aver fatto un gran buon lavoro."

"No, sei andato bene." Lei si alzò, tirando fuori la sua agenda digitale. "Avevo solo un po' di pensieri."

"Riguardavano me?" le chiese lui con un sorriso malizioso.

"Ah, ti piacerebbe saperlo, eh?" Le parole le erano sfuggite prima che lei potesse pensare, e il sorriso era sul suo volto prima che se ne accorgesse. Erano parole sarcastiche, ma entrambi riconobbero il tono di compassione e scherzo, gestito con un po' d'imbarazzo dopo la mancanza d'uso.

Lui sorrise con calore. "Beh, che fai adesso?"

Lei cambiò argomento con disinvoltura. "Una classe di gunblade composta al sessantacinque per cento da femmine. Attento a come ti comporti, professore. Non accetto gli amoreggiamenti dello staff."

"Io voglio solo amoreggiare con un'altra persona," rispose lui con un tono più basso e più intimo.

"Risparmiatelo."

"Lo faccio, per te."

Lei mise il broncio e se ne andò.

*~*~*~*~*

Lui aveva chiesto di assistere a una sua lezione, educatamente. Anche se Quistis sapeva di non poter rifiutare senza sembrare maleducata, ci aveva provato. Era stato lì che lui aveva tirato in ballo il rango: la sua visita ora era una valutazione.

"Valutazione dell'insegnante un cazzo!" borbottò lei sottovoce, abbottonandosi l'uniforme. Controllandosi allo specchio, si assicurò di avere i capelli perfettamente tirati all'indietro, e che l'uniforme fosse a posto.

Entrò nella mensa per fare una colazione veloce (e con un'imprecazione sotto voce quando lo vide a chiacchierare con un gruppo di due insegnanti, quattro studenti e due SeeD, tutte femmine).

Andò poi nel suo ufficio per controllare la posta, solo per infuriarsi nel vedere che lui le aveva mandato un promemoria ufficiale della sua valutazione.

Per le nove era arrabbiata e schiumante mentre entrava in aula. Non era nulla che i suoi studenti avessero mai visto: la Preside Trepe non era mai arrabbiata.

Doveva calmarsi! Si sedette alla sua scrivania, chiuse gli occhi e si disse che sarebbe stata calma. Quando li aprì, riuscì a reprimere il broncio che sentì salirle al viso quando lui entrò nella stanza

e andò a sedersi in fondo. Gli studenti stavano tutti sussurrando.

"Iniziamo."

Si costrinse a rilassarsi e si perse nella storia di Shiva.

Era sempre stata impressionante a vederla, rifletté lui. Calma, equilibrata e molto sicura di sé. Sì, avrebbe adorato continuare a fare lezione con lei. Ora considerava i vantaggi dell'uniforme SeeD, era stretta. Le abbracciava le curve del torso come una secondo pelle, accarezzava la curva del fianco così meravigliosamente.

Sapeva che lei preferiva i pantaloni, e che aveva inviato una richiesta al Quartier Generale SeeD per cambiare la divisa... ma fino a quel momento, un Preside aveva dei doveri, e rispettare le regole era tra questi. A lui piaceva questo dovere. Gli permetteva di godersi il fatto che le gonne arrivassero a metà coscia, e rivelassero quelle lunghe e bellissime gambe toniche... accentuate dagli stivali con il tacco alto.

Lei sentiva i suoi occhi percorrerle la pelle. Non interruppe la lezione, ma non guardò nell'angolo in cui stava seduto lui per il resto del tempo. Quando terminò si schiarì la gola. "Se è tutto, possiamo iniziare l'esame sulla storia di Galbadia tra cinque minuti. Potete usare quella piccola paura per fare due chiacchiere o prepararvi."

Si sedette alla sua scrivania, apprezzando infine il santuario di qualcosa che gli bloccasse la vista. Incontrò i suoi occhi, gli lanciò un'occhiataccia gelida e preparò le domande per l'esame orale.

Non lasciò la scrivania fino a quando lui uscì dall'aula, con un compiaciuto, "ottima lezione, professoressa. Ma penso che tu stia un po' troppo dietro la scrivania."

*~*~*~*~*

Tre mesi dopo
"Seifer Deling, su raccomandazione del Presidente, ti abbiamo eletto Ambasciatore di Galbadia. Il tuo compito, se accetterai, è negoziare un trattato di pace tra la nostra nazione e le altre nazioni del mondo. Si parla seriamente di tenere degli incontri da un po'; pensiamo che Galbadia sia infine nella situazione in cui possa gestire in modo maturo i problemi che ci hanno lasciati i predecessori."

Seifer Deling era in piedi nel mezzo della stanza elegantemente ammobiliata. Sui due lati della stanza c'erano trentacinque scrivanie di legno per lato, tutte occupate dalla Camera e dal Senato di Galbadia.

Lui fece un inchino, sorpreso. Quando era stato chiamato negli uffici della Capitale, quel giorno, gli era stato detto che la sua presenza era della massima importanza. Non aveva immaginato che gli sarebbe stata offerta la responsabilità della pace mondiale.

Assorbì la notizia lentamente, con incredulità. Qualcosa nel suo profondo fremette. Il mondo avrebbe voluto che l'uomo che aveva quasi distrutto il pianeta cercasse la pace mondiale?

Sapeva che il suo duro lavoro e la sua dedizione negli ultimi anni gli avevano fatto guadagnare molto terreno con la popolazione mondiale. Ma anche se spesso ci si lasciava il passato alle spalle, ci doveva essere un certo... ricordo. La sua preoccupazione era evidente nella sua espressione.

"C'è qualche problema, signor Deling?" chiese il Vice Presidente.

Seifer si schiarì la gola, e rispose nella maniera più disinvolta possibile. "Ho solo paura della credibilità che Galbadia riceverà; la sua storia con le nomine degli Ambasciatori di pace non è stata esattamente esemplare, e avete appena scelto l'uomo che ha quasi distrutto il mondo quattro anni fa."

Il Vice Presidente rifletté sulle parole di Seifer. "Signor Deling, la tua preoccupazione mostra che sei un brav'uomo. Galbadia stessa ha avuto una storia lunga e dura nelle negoziazioni di pace. Il mondo non ha dimenticato e o Galbadia, ma sia tu che la nazione siete maturati e cambiati. Sentiamo che tutti siano pronti, signor Deling. Non c'è una persona migliore per questo lavoro. Siamo tutti d'accordo."

Seifer deglutì. "Dovrò consultarmi con la Preside a riguardo dei miei compiti a Trabia. Ho bisogno di tempo."

"Il mondo aspetta, signor Deling. Hai fino alla settimana prossima per decidere."

Seifer fece un inchino.

*~*~*~*~*

Seifer si tolse la cravatta dal collo, e si asciugò la fronte.

"Lo sapevo! Lo sapevo!" Una ragazza bruna con un abito azzurro chiaro gli si fiondò tra le braccia. "Rinoa..."

Il Senatore per la Repubblica(1) di Balamb sorrise a sua volta. "Sapevo che avresti avuto il lavoro, lo sapevo!"

Squall si unì ai due. "Congratulazioni, Seifer. Hai tanta strada da fare, ma sono sicuro che tu possa farcela."

"Hey, hey. Non ho ancora accettato."

"Signor Deling?"

"Signora Presidente," disse Seifer inchinandosi.

Grabriela de Witt sorrise. La De Witt era speciale; dopo aver vinto le elezioni con uno scarto del dieci per cento, aveva sorpreso la nazione stabilendo assemblee generale delle due branche legislative ogni due settimane.

"Sono euforica: il Senato e la Camera hanno scelto di approvare la mia nomina," disse, in parte a Rinoa.

"Quando ho presentato un candidato simile, ci sono state poche obiezioni."

Seifer alzò gli occhi al cielo, preoccupato e in silenzio, prima di chiedere, "ma il fatto che ho cercato di uccidere della gente, persino te," disse rivolto a Rinoa, "vi è completamente sfuggito di mente?" chiese.

"Non dubitare dei doni offerti dalla Vita. Sei nato per la nobiltà. Dicevi sempre di voler essere un Cavaliere. Ecco la tua occasione!" disse Rinoa con entusiasmo. "Seifer, abbiamo continuato tutti con la nostra vita. Hai continuato anche tu. Puoi mostrarlo al mondo."

"Se devo sentire altre parole sul cogliere l'attimo e la possibilità di cambiare le vite delle persone per sempre, urlerò." Seifer alzò di nuovo gli occhi al cielo.

Grabriela rise. "Seifer, ti ho scelto perché sei affascinante, determinato, e un rompiscatole nelle negoziazioni. Se c'è qualcuno che sa assicurarsi con diligenza che tutti abbiano esattamente la loro parte, quel qualcuno sei tu."

Quel ragionamento lo rassicurò un po' di più. "Tu vuoi che lo faccia io solo perché non vuoi che le altre nazioni ci schiaccino con gli accordi," rispose sorridendo.

Gabriela sorrise amaramente. "Beh, Galbadia ha commesso un certo numero di crimini nel passato. Ci sono alcune nazioni, di cui sono sicura tu sia già a conoscenza, con cui sarà molto difficile negoziare. Una delle ragioni per cui abbiamo bloccato le negoziazioni è semplicemente che non avevano il denaro per i risarcimenti, tanto per cominciare..."

Seifer lo sapeva, ovviamente. Ecco perché era stato eletto Ambasciatore. "Dollet sarà difficile. Forse accetterò l'incarico solo per questa sfida."

"Seifer adora le sfide," disse maliziosamente Rinoa.

Gabriela guardò suo marito, che si era avvicinato a lei. "Zone, perché ci hai messo così tanto? Mal di pancia?"

"No, qualcuno aveva problemi con il codice. Ho dovuto occuparmene prima di chiudere la giornata..."

Gabriela baciò suo marito e scrollò le spalle. "Io vado. Il signor De Witt e io abbiamo una cena a cui partecipare," disse sorridendo con affetto.

"Squall e io dobbiamo tornare al Garden. Cid voleva vederci stasera per qualcosa," disse Rinoa, e se ne andarono.

"Esame SeeD domani," disse Seifer. "E una classe ora al settantacinque per cento femminile che sente la mia mancanza."

Gabriela rise, e rifletté sull'affascinante giovane uomo. "Seifer, penso che sia ora che ti sposi."

Seifer scrollò le spalle, minimizzando il suo commento con un sorriso. "Probabilmente."

"Posso suggerirti qualche posto da cui cominciare..." sorrise lei, iniziando a considerare le possibilità.

"Nah. Ho già la mia sposa in mente."

*~*~*~*~*

C'era un gruppo di dieci ragazze che andava a correre con lui tutte le mattine. Lui non le aveva invitate; loro si erano semplicemente unite a lui. Proprio come si univano a lui a pranzo, in mensa, come si univano a lui nella sala pesi quando si addestrava.

Adesso lei lo guardava dalla sua finestra. Era appena tornato da un viaggio di una giornata a Deling City, ed era ancora vestito formalmente. Si rese conto di non averlo mai visto in un completo.

Era affascinante. Distinto. Non aveva l'informalità del suo solito soprabito e della maglia nera, e non aveva la rigidità della sua uniforme SeeD.

Lui era nato per indossare un completo da uomo. Sembrava anche più avvicinabile, affascinante nel suo abito color carbone, con il soprabito che gli penzolava pigramente dal braccio.

E il corpo studentesco femminile lo sapeva.

Era arrivato con mazzo di rose color lavanda. Le ragazze stavano tutte tubando tra loro.

Lei sapeva per chi erano i fiori.

Non aveva mai capito quella sua strana devozione per lei. Sospettò che lui la usasse come copertura. Non credeva nemmeno per un momento che lui avesse mai davvero sentito una qualsiasi sorta di affetto per lei.

Seifer disse qualcosa, in quel momento, che fece ridere tutte le ragazze, e alzò lo sguardo sulla finestra in cui si trovava lei. Lei fece un balzo indietro. Era troppo lontano per vedere all'interno, e il bagliore del sole nel tardo pomeriggio contro la finestra la proteggeva. Fece un profondo respiro, buttò fuori l'aria.

Lui adesso stava lasciando le studentesse, e si incamminava verso l'edificio amministrativo del Garden.

Si sistemò alla scrivania per controllare la sua agenda. La mattina dopo, presto, sarebbe andata con Seifer e i suoi studenti per il loro esame. Solitamente, il Capo Insegnante accompagnava gli studenti e i loro insegnanti per una valutazione senza pregiudizi, ma non sarebbe stato questo il caso. Quistis aveva considerato l'idea di chiederlo a un altro insegnante, ma Seifer le aveva chiesto di persona se poteva valutarlo lei. Era la sua prima classe, quindi doveva ammettere di essere curiosa come Preside.

Più tardi, quel pomeriggio, lui avrebbe dovuto fare il suo dovere di Capo Insegnante, e valutare gli studenti di Quistis.

Una giornata con Seifer-

Mise il broncio. Come aveva permesso che succedesse?

"Stai attenta. Se continui a farlo, potrebbe piacermi più dei tuoi sorrisi."

"Trito e ritrito," rispose lei. "Pensavo di aver detto a Gretle che non volevo essere disturbato."

"Io difficilmente disturbo," rispose lui gettando il soprabito sulla sedia davanti alla sua scrivania.

Elegante. Diplomatico. Pericolosamente... sexy. Lei non era stupida, sapeva che lui era molto sexy. Senza dubbio lui era stato pettinato alla perfezione, prima, ma il viaggio nell'hovercraft senza copertura gli aveva scompigliato i capelli, il che lo rendeva più... notevole del solito. I suoi occhi verdi e profondi luccicavano, adesso, mentre le offriva le rose. "Una vecchia signora mi ha attaccato in strada. Implorava che prendessi questi fiori. 'Dalli alla tua signora'. Ovviamente ho detto che non potevo prenderli. 'Alla mia signora non piacciono i fiori', ma ha insistito..."

Lei sapeva che era una bugia, ma il pensiero che lui avesse fatto così tanto per prenderle qualcosa era troppo disturbante per rifletterci. Prese i fiori, a disagio, assicurandosi che non si toccassero accidentalmente le mani. "...Grazie," disse mettendoli sulla scrivania.

Lui si accomodò sulla sedia e la esaminò.

Lei lo guardò. "Cosa?"

"Ti togli mai quella cosa?"

"Quando me ne metto una più pulita," rispose. "Perché non mi dici cosa vuoi e basta?"

Lui sollevò un sopracciglio.

"Oltre a quello."

Sorrise divertito. "Sono venuto a confermare l'esame di domani, e ho una proposta."

"L'esame è domani. E la risposta è no: lo è sempre stata e lo sarà sempre."

"Nonostante le tue supposizioni, la mia proposta è diversa, anche se ti ringrazio per aver chiarito la cosa. Mi stavo chiedendo se ti piacerebbe che i tuoi studenti venissero esaminati contestualmente all'esame dei miei. Si è appena presentata una missione più importante."

Quistis rifletté. "Va bene, professore. Ho preso nota. Notificherò immediatamente il cambiamento ai miei studenti."

"Quanti della tua classe faranno l'esame?"

"Cinque."

"Ne ho cinque anch'io. Penso che dovrebbe andare bene per la missione di cui ha parlato Squall oggi. Esthar ha richiesto l'assistenza dei SeeD nel recuperare la Lunatic Pandora da un gruppo di dirottatori ribelli che l'hanno presa con la forza cinque ore fa."

"Servono solo dieci SeeD?"

"Ho ottenuto una collaborazione sperimentale dagli altri Garden. Manderanno ciascuno cinque studenti per l'esame."

Lei annuì. "Fatto."

"Eccellente. Informo Squall e il Garden di Galbadia. Dovrebbero mandarli direttamente alla Lunatic Pandora."

"Va bene. Dove ci si incontra?"

"Ci incontriamo alla Lunatic Pandora alle sei. Partiremo domani mattina alle cinque e quindici."

"Va bene. Grazie, professore," disse lei con un gesto mirato a congedarlo.

Seifer si alzò per andarsene. "Oh, e Quistis?"

Lei reagì sentendo il suo nome. Nessuno, lì, la chiamava con il suo nome di battesimo. "Sì?"

"Il bagliore del sole protegge la tua sorveglianza solo di mattina," disse facendole l'occhiolino. "Mi sei mancata anche tu."

*~*~*~*~*

Alle quattordici, la missione era stata completata, e Quistis camminava esausta nei corridoi del Garden di Trabia verso la sua stanza.

Invece di vivere nella lussuosa suite per il Preside, Quistis aveva scelto la semplicità, e aveva preso una stanza modesta nel dormitorio singolo per gli studenti.

Doveva lodarlo per il suo insegnamento. I suoi studenti erano tutto quello che lei aveva sperato che fossero. Erano stati tutti promossi, ma la notizia sarebbe stata data più tardi. Quelle valutazioni ci sarebbero state dopo una doccia calda e un pisolino.

Alle ventitré si sveglio, e si imbronciò guardando l'orologio. Si mise l'uniforme, prese il blocco note pieno dei suoi scarabocchi professionali e andò in ufficio per battere a macchina le sue valutazioni. Mentre entrava nel dipartimento amministrativo, comunque, scoprì che una delle porte era aperta e che la luce era accesa. Quello del Capo Insegnante. Ci passò accanto, guardando all'interno.

Trovò il Capo Insegnante addormentato al computer, con le braccia piegate sotto la testa a fargli da cuscino.

Non si era nemmeno tolto l'uniforme; immaginava che avesse iniziato a lavorare non appena era tornato, ma che alla fine avesse perso concentrazione ed energia.

Seifer lavorava duro. Questo lei lo ammetteva. La sua vita come galbadiano gli richiedeva del tempo, e lei non era morbida nelle sue pretese sul suo ruolo di Capo Insegnante. Lui non si era mai lamentato, aveva solo gestito pazientemente il lavoro che lei gli aveva assegnato.

In realtà, non l'aveva mai visto non al lavoro. In quel momento, guardando il suo corpo accasciato sulla scrivania... non si era mai sentita in colpa prima, ma...

non gli aveva riconosciuto molte cose, ma le meritava. Seifer Almasy Deling era un insegnante dannatamente bravo, era una persona dannatamente bella.

Lo guardò per un momento, considerando l'idea di svegliarlo o di lasciarlo dormire.

Si schiarì la gola. "Professore?"

Silenzio.

Lo ripeté, più forte. "Professore?"

Lui aveva il sonno pesante, e probabilmente era estremamente stanco.

Gli posò una mano esitante sulla spalla. "Professore..."

Lui le afferrò bruscamente il polso, preparandosi alla battaglia. Quando la vide, la presa si allentò immediatamente e sorrise pigramente. "Mmmm... ma ciao." Aveva la voce roca per il sonno.

Fece tremare qualcosa, in lei; si disse che era senso di colpa. La colpa era meglio di qualsiasi altra cosa avesse in mente in quel momento. Tentò senza successo di ritrarre la mano dalla sua presa.

"MI dispiace," si scusò, accarezzandole la mano.

Le sue mani erano sorprendentemente morbide. "Io avrei fatto lo stesso," ammise lei rigidamente. Non aveva voluto essere così fredda; le era semplicemente uscita così.

Silenzio.

Lei continuò. "Ti sei addormentato alla scrivania. Ti farà male il collo."

"Grazie."

Lei si diresse all'uscita. "Va' a riposarti un po', professore. Quelle valutazioni devono essere pronte entro le dieci di domani mattina."

Uscì velocemente dall'ufficio.

Lui sorrise.

*~*~*~*~*

Penso che sia ora che ti sposi.

Seifer rifletté su quelle parole mentre Quistis Trepe entrava nel salone da ballo, ancora una volta con l'uniforme SeeD, esattamente un'ora dopo l'inizio della festa.

Con il suo incarico da Ambasciatore non aveva tempo per uscire con le donne, e tutte le frottole incluse nel corteggiamento.

Quistis non era stata molto lontana dal bersaglio quando aveva valutato come la considerasse lui. Lui la usava come uno scudo. Non aveva il tempo per una relazione, né aveva davvero interesse ad averne una. Non che lo odiasse... anzi, lei gli piaceva, in un modo un po' strano. Era interessante, ma era l'ultima persona che avrebbe considerata degna del tempo che richiedeva un investimento "finché morte non ci separi".

Sposato.

Rifletté. Nonostante tutte le argomentazioni razionali, l'idea in qualche modo lo affascinava. Non poteva spiegare perché, né sapeva dare una parvenza di logica al corso dei suoi pensieri pericolosi.

Seifer sorrise, però, e si allontanò dal muro con una spinta. Voleva ballare.

I suoi piedi non si stancavano mai?

Lei era imbronciata, nel buio del balcone. Voleva andarsene da un'ora. Ma non poteva farlo fino a quando non si fosse congratulata con lui. Era solo corretto, viste le difficoltà che gli aveva messo davanti.

Ma in quel lui stava sorridendo, un sorriso enorme da idiota, come un fottuto pagliaccio. Cosa diavolo stava facendo?

Lui aveva flirtato in passato, ma era sempre stato il tipo di ragazzo da giù le mani.

Ed eccolo lì, a ballare ogni canzone sia con insegnanti che con studentesse, facendole volteggiare e ridere e avere un'espressione di felicità sul viso disgustosa in maniera delirante. E permettendo loro di toccarlo, con carezze dolci, dita che picchiavano maliziose sulla spalla, sussurri pericolosamente vicini all'orecchio...

Non si comportava così in passato!

E se non intendeva uscire con nessuna di loro, perché le stava canzonando?

"Non lo sopporto..." borbottò sottovoce, camminando avanti e indietro. "Gli insegnanti SeeD non si comportano così, né nel mio Garden né altrove."

Si voltò di nuovo verso la finestra per guardarlo ancora, e imprecò quando si accorse che era scomparso.

"Dannazione!"

"Cerchi qualcuno?"

Lei sobbalzò, voltandosi lentamente per trovarlo appoggiato allo stipite.

Lo fissò duramente. "Vattene," mugugnò.

"Stavi giusto cercando me..." rispose lui uscendo sul balcone.

Lei chiuse gli occhi, concentrata. "Volevo congratularmi con me. Hai insegnato bene ai tuoi studenti."

"Grazie. Potrei dire la stessa cosa di te."

Lei annuì e si voltò per andarsene. Seifer si sentì invaso dal sollievo.

Non si era mai sentito così... teso vicino a lei.

Poi lei girò sui tacchi, e prima ancora di pensare sbottò, "spero che il comportamento di stasera fosse solo un'eccezione."

"Gelosa?" chiese lui sollevando un sopracciglio.

"Sei sempre stato al limite, ma stasera l'hai superato. Un insegnante non dovrebbe comportarsi come te con gli studenti," iniziò, disapprovandolo.

"Un insegnante di solito non si interessa ai suoi studenti. Io sì," rispose lui pigramente.

"Ti stai rendendo ridicolo, e rendi questo Garden un circo. Devi smettere con i tuoi... modi leggeri da celibe."

"Modi leggeri da celibe? Com'è adorabilmente antiquato. E che cosa farai? Sai che poi non vado fino in fondo." Fece un enorme sorriso. "Ti sto aspettando."

"Quindi adesso è colpa mia, perché non esco con te?" chiese lei, prendendolo sul serio.

Il lampo nei suoi occhi era pericoloso, ma non poteva mai dire no a una sfida o a un pericolo. "Se è vero... ti ho chiesto di sposarmi fin dall'inizio. Se mi avessi sposato forse non sarebbe successo nulla di tutto questo. Ma fino a quando non muovi il tuo bel culetto verso l'altare per me, beh... a un uomo piace l'attenzione."

Lei grugnì. "BENE!"

"Bene cosa?" chiese lui, con il cuore che batteva all'impazzata. Gli eventi avevano preso una piega orrenda.

Lei gli prese la mano, strattonò l'anello che lui indossava da quando aveva undici anni (che lei gli aveva dato prima che lui andasse al Garden... ma nessuno dei due lo ricordava) e se lo mise alla mano sinistra, glielo sventolò davanti alla faccia, si voltò e uscì.

Lui la guardò mentre lei uscì dal salone da ballo pochi secondi dopo una conversazione insignificante come una persona insignificante. O aveva appena avuto uno scoppio di Fujinismo, o... era fidanzato.

Era fidanzato. Merda, in cosa era andato a cacciarsi adesso?

Che cosa diavolo aveva in mente lei?

*~*~*~*~*

Quando si svegliò la mattina dopo, Quistis ricordò con perfetta chiarezza il momento in cui gli aveva tolto l'anello dal dito. Si controllò il dito per vedere se era stato solo un incubo.

Quando vide l'anello che le faceva l'occhiolino dalla mano sinistra, imprecò.

Non avrebbe ritirato la parola data, però. Era stata lei a cacciarsi in questo guaio.

Lo odiava. Lo odiava, e odiava la situazione, ma non avrebbe ammesso di sbagliarsi o di essere stupida.

Non era nemmeno ubriaca; forse, se fosse stata ubriaca avrebbe avuto una scusa.

Ma era perfettamente sobria!

"Cazzo." Lui l'aveva spinta a farlo, lo sapeva.

E ora era intrappolata-

Dannazione, Deling, che cosa vuoi da me?

*~*~*~*~*

Il matrimonio fu una cosa da poco che ebbe luogo a Deling City nel soggiorno della Residenza Deling, dove Seifer stava di tanto in tanto quando doveva passare la notte in città. Seifer aveva fatto preparare i documenti da un suo amico avvocato. Rinoa e Selphie avevano chiesto una cerimonia, quindi Seifer aveva ottenuto che il Magistrato degli Affari Familiari organizzasse una cerimonia civile.

Con le lamentele di Rinoa e Selphie, però, Quistis rimase irremovibile nel suo rifiuto di indossare un abito da sposa. Anzi, quando si fece vedere quindici minuti più tardi (un segno della sua riluttanza di sicuro, notò sarcasticamente Seifer) aveva la sua uniforme SeeD, il che deluse le signore, sorprese gli uomini, ma divertì Seifer.

Si scambiarono un'occhiata, e Seifer seppe che lei stava perdendo in fretta la pazienza. "Perché non vi sedete?"

Avevano invitato solo gli amici di Balamb, Cid ed Edea, e ovviamente Gabriela e suo marito. Quistis non voleva che ci fosse nessun altro presente, ma Seifer sapeva che Rinoa e Selphie lo avrebbero ucciso se fossero state escluse.

Gli ospiti si sedettero, come aveva chiesto Seifer, e lui prese il braccio della sposa e la portò davanti al Magistrato.

"Carissimi. Siamo-"

"Possiamo tagliare corto?" disse impazientemente Quistis. "Abbiamo di meglio da fare."

Il Magistrato guardò Seifer, che scrollò le spalle con un sorriso d'intesa.

Lei alzò gli occhi al cielo.

"Vuoi tu, Quistis Lauryn Trabia, prendere quest'uomo come tuo marito?"

Il nome le diede sui nervi. La risposta fu borbottata con decisione e seccamente. "Sì."

"Vuoi tu, Seifer Almasy Deling, prendere questa donna come tua moglie?"

"Sì." La sua espressione era imperscrutabile per la folla.

"Avete gli anelli?"

Seifer si mise la mano in tasca e ne estrasse due fedi nuziali di platino.

Lei prese l'anello che lui le diede.

"Ripeti dopo di me. Con questo anello io ti sposo."

"Con questo anello io ti sposo," disse lei in fretta, mettendogli l'anello al dito.

"Guardami," disse lui piano ma con decisione. Lei alzò lo sguardo, per la prima volta da quando era entrata, e incontrò i suoi occhi. Erano pieni di odio, disgusto, confusione, dolore? "Con questo anello, io ti sposo," disse lui guardandola negli occhi, senza permettersi di esprimere nulla.

"Volete scambiarvi i voti?" chiese il Magistrato.

Lei ruppe il contatto visivo con impazienza e disse, "no."

Guardò Seifer. Lui sorrise a mo' di scusa. "Penso che sia tutto."

"Vi dichiaro ora marito e moglie. Puoi baciare la sposa."

Lui la sentì borbottare piano, con fare minaccioso. "Puoi non significa che lo farai." Lui sospirò, le prese la mano e la baciò dolcemente per salvare le apparenze.

"Il romanticismo di questa cerimonia mi ha commosso fino alle lacrime," disse Zell in maniera sarcastica.

"Perché si sono sposati, poi?" disse Selphie esasperata.

Squall esaminò la coppia: Quistis stava cercando una via di fuga; Seifer la guardò, le lasciò la mano e si voltò per ringraziare il suo amico magistrato per avere celebrato la cerimonia.

Squall vide come a entrambi non poteva interessare di meno se erano vicini o distanti dieci miliardi di chilometri.

Ma vide che avevano i piedi solo minimamente rivolti l'uno verso l'altra.

*****
Nota della traduttrice: i primi due capitoli erano già stati tradotti, uno da Erika e uno da Giuditta. In occasione dell'aggiornamento, quei capitoli sono stati rivisti e ripubblicati da me. Le recensioni ricevute finora e quelle inviate d'ora in poi verranno tradotte a fine storia e inviate all'autrice originale. Grazie a tutti e alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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