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Autore: Katara Hira    29/03/2012    1 recensioni
Una storia che parla di 6 nuovi dei del monte olimpo! Questi sono figli due semidei e ciò fa di loro dei completo. Sono tutti e sei delle specie di orfani e devono sconfiggere il dio Ares che si è impadronito dell'olimpo sconfiggendo e pietrificando i loro nonni dei, e i loro genitori semidei. Nelle loro date di nascita sono presenti numeri primi che li identificano.
spero vi piaccia i personaggi hanno caratteristiche diverse che spesso entrano in contrasto ma con l'arrivo della protagonista, Ludmilla, il gruppo diventerà molto più unito fino ad un finale inaspettato!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei nel regno degli inferi
 

Daphne correva su un prato fiorito. Intorno a lei c’erano un sacco di farfalle, gli uccellini cantava dolci melodie e il vento tiepido le solleticava la faccia. Ad un certo punto uno scossone spaccò la terra, Daphne si mise a correre spaventata, ma ovunque lei andasse il  terremoto era pronto a distruggere il terreno. Quando ormai non c’era più un centimetro integro, si arrese e rimase immobile ad aspettare che il vuoto le si aprisse sotto i piedi. E così, incominciò una rovinosa caduta che durò per qualche minuto, ora forse….in quel buio il tempo sembrava perdere tutto il suo valore.
Finalmente Daphne toccò terra senza farsi alcun graffio e, atterrando addirittura in piedi. Si guardava intorno e non vedeva niente, cominciò a camminare senza meta fino a giungere vicino ad una specie di fontana verde fosforescente nella quale c’era un bicchiere con su la scritta: vietato bere. Le venne improvvisamente sete e guardò la scritta sempre più assetata. Perché piazzare una fontana con un bicchiere in quella stanza buia senza poter poi bere? Daphne decise di continuare a girovagare nell’oscurità, ma qualunque strada scegliesse la fontana era sempre li, pronta a ricordarle la sete. Avvicinò la mano al bicchiere…avrebbe bevuto, aveva troppa sete… ma quando lo toccò, la fontana scomparve e al suo posto spuntò una mano scheletrica. L’aria venne invasa da una puzza di cadavere orrenda e migliaia di zombie le si avvicinarono. Cercò di trasformarsi ma nessuna armatura o spada comparve. Era sola contro una marea di morti viventi che le si avvicinavano minacciosi. –andate via!- cercò di urlare ma dalla sua bocca non uscì alcun suono e gli zombie continuarono ad avanzare. Incominciarono ad afferrarla da tutte le parti ed ogni suo sforzo per dileguarsi fu vano. Gli zombie le saltarono addosso e l’unica cosa che riuscì a sentire fu quell’odore nauseante.
Si svegliò…la puzza continuava a persistere ma l’oscurità con tutti i suoi mostri era scomparsa. Al suo posto c’erano due grandi occhi color nocciola che la scrutavano curiosi.
-Chi sei- domandò con un filo di voce
La ragazza girò la testa da un lato- mi presento, il mio nome è Julia-
-Julia? Dove mi trovo?-
-sei nel regno degli inferi. Ma non ti preoccupare non sei morta sei solo un’ospite. È da un sacco che non abbiamo un’ospite. Mio padre non è un tipo molto socievole…in realtà non è nemmeno mio padre. Comunque sta sempre a borbottare. Zeus è più fortunato di qua, Zeus è più fortunato di la…non si accontentano mai questi uomini. E pensare che lui è uno dei pochi dei rimasti in vita. Ah…mio padre è Ade se non te l’ho ancora detto. Ma in realtà io sono la sua figlia adottiva. Ho 3000 anni ma rimango sempre una dodicenne…-
Quella ragazzina sembrava una radiolina. Non la smetteva più di parlare, era come se fosse rimasta muta per un’eternità e ora, aveva solo qualche istante per dire tutto ciò che pensava. Daphne era ancora mezza stordita e le uniche parole che era riuscita a cogliere erano: Ade…Zeus…uno dei pochi dei rimasti in vita…
-…Persefone invece si che è brava. Lei è sempre così paziente e sopporta tutte le…- continuò a raccontare Julia prima di venire interrotta da una domanda di Daphne.
-puoi ripetere chi sei per piacere?-
Julia sorrise e le rispiegò tutto da capo facendole finalmente comprendere dove si trovava e chi l’aveva salvata- vieni- disse- andiamo da papà…-
Ormai era un’ora che Sibilo faceva avanti e indietro per il corridoio mentre il generale centauro faceva la conta dei sopravvissuti… tutto quello che ricordava era un lampo, Ares che arrivava e che subito dopo si lanciava all’assalto di Daphne…e poi? Poi apriva gli occhi riposato e si ritrovava nella sua stanza. All’inizio aveva pensato ad un sogno, ma poi, uscito dalla camera si era accorto che anche tutti gli altri si trovavano nella sua stessa situazione.
Il capo centauro entrò e Sibilo si affrettò a chiedergli chi mancava. La risposta del centauro fu la peggiore che si potesse ricevere. C’erano tutti i sopravvissuti alle Gorgoni, mancava solo lei. Proprio lei. L’oscurità invase il cuore del nipote di Zeus, era colpa sua? Doveva stare più attento? Si! Era lui il colpevole, era lui che doveva prestare attenzione, era lui il capo, era lui il responsabile della vita di Daphne. La sua amata era morta e con lei anche le speranze di salvare l’Olimpo
-Xeni…-disse con un filo di voce- chiamatemi Xeni-
Il suo ordine fu rispettato e ben presto tutte le ragazze raggiunsero Sibilo. Sul suo volto era dipinta un’espressione terribile che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui.
-non ti dannare, Signore- sbottò Xeni- Daphne si trova negli inferi sotto la protezione di Ade…è salva-
Sibilo non seppe se sentirsi sollevato o ancora più depresso…si sa cosa si dice di Ade: è crudele, cattivo e arrogante. si sa cosa si dice degli inferi: e facile entrarci ma difficile, se non impossibile, uscirci. Tutte le ragazze abbandonarono la stanza e lasciarono Sibilo ai suoi pensieri, tutte eccetto Delphina che gli si avvicinò timorosa e gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla.  Al contatto con quella mano leggera Sibilo sussultò e la guardò dritta negli occhi. Per la prima volta la guardava davvero. Le guance della dea si tinsero di un leggero rosso e domandò incerta:- Ha bisogno…di qualcosa?-
-si di un abbraccio…- dove era finito il dio duro e distaccato? Il suo cuore era diventato tenero? Delphina si sentì avvampare e divenne completamente rossa, ma sotto lo sguardo supplicante non poté resistere e gli si avvicinò non molto convinta. Sibilo la prese e la strinse a se, tutte le preoccupazioni abbandonarono la dea e lo strinse anche lei….
Si stavano abbracciando.
  
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