Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: RobyLupin    27/10/2006    0 recensioni
Allora, rieccomi tra voi con la mia prima long-fiction! è stata scritta subito dopo la puntata 24, quando ancora non sapevo cosa sarebbe successo alla fine, e non tiene conto di quello che è successo nelle ultime due puntate... è, in pratica, la fine di Aquarion dal mio personalissimo punto di vista... Spero vi piaccia ^^!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP 1: IL SOGNO

≈FLASHBACK≈

Apollo era seduto sul solito ramo del suo albero preferito. Rifletteva. Su cosa, nemmeno lui lo sapeva esattamente: i pensieri vorticavano nella sua mente senza nessun ordine, creando una confusione tale da fargli venire un gran mal di testa. Tra l’altro, non ne capiva il motivo, ma tutte le volte che cercava di venire a capo di almeno uno di quei fili ingarbugliati che erano i suoi pensieri, l’unica immagine a cui arrivava era il viso di Silvia, legato ad una strana sensazione nella zona dello stomaco che proprio non riusciva a spiegarsi: fame non era. Ma, allora, cosa?
Con tutti quei pensieri che gli vorticavano in mente, non capì mai come era riuscito ad addormentarsi.

Correva in mezzo al bosco, rincorrendo una figura ormai lontana. Non riusciva a capire chi fosse.
Per la parte razionale della sua mente, quella era solo una sagoma indistinta e ormai irraggiungibile. Meglio lasciarla perdere, non valeva la pena fare lo sforzo di seguirla.
Ma per l’altra parte della sua mente – la maggior parte in effetti – quella sagoma indistinta era letteralmente come l’aria: ne aveva un bisogno spasmodico, come se senza non riuscisse a vivere.
Per questo motivo, spinto da un istinto quasi primordiale, continuava a correre.
Ma più correva, più si rendeva conto che, intorno a lui, tutto stava diventando nero come la notte. Ben presto si ritrovò immerso in un’oscurità assoluta. L’unica fonte di luce era la misteriosa figura che continuava imperterrito ad inseguire.
Ebbe un tuffo al cuore quando si rese conto che, miracolosamente, si stava finalmente avvicinando al suo obiettivo.
Man mano che avanzava poi, cominciò a distinguere la figura nel suo insieme.
Era evidentemente una donna, voltata di spalle. Era bionda, e i lunghi capelli che cadevano sciolti fino a metà schiena gli parvero più splendenti dell’oro, e, sicuramente, molto più preziosi.
Stava completamente immobile, avvolta nel suo vestito rosa e bianco. A pochi metri di distanza, finalmente Apollo si decise a fermarsi. La fissò, immobile.
“Silvia.” Si sentì dire.
“Apollo.” Mormorò lei.
Lentamente, prese a voltarsi. Apollo fece a malapena in tempo a vedere i suoi occhi blu carichi di paura prima che lei iniziasse ad essere trascinata via da una forza sconosciuta.
“Silvia!” Urlò.
Lei gli tese la mano, chiamandolo disperata.
“Apollo! Apollo ti prego! Non lasciarmi! Non lasciarmi sola, non di nuovo!” Piangeva. Alla vista delle sue lacrime, il ragazzo avvertì un forte dolore al petto, come se gli fosse stato strappato il cuore.
Tentò di seguirla, ma, per quanto ci provasse, Silvia anziché avvicinarsi, si allontanava sempre di più.
Poi, un’altra figura si frappose tra loro due.
Sirius.
“Maledetto animale, è inutile che la segui. IO sono il vero Apollonius! Lei è solo mia! Ricordatelo bene!”
E scomparve, portando Silvia via con se.
Nelle orecchie di Apollo, rimanevano le urla disperate della ragazza.
Si accasciò a terra. Toccava a lui piangere ora. Calde lacrime gli rigavano il viso. Sembravano interminabili.
“Ti riporterò indietro.” Sussurrò il ragazzo più a se stesso che ad altri. “Ti riporterò indietro. Hai sentito Sirius? La riporterò qui da me. Te lo prometto.” Sorrise. Un sorriso senza gioia. Poi, il suo sguardo si fece nuovamente triste. “Silvia!!!!!!!” Urlò al vento.

“Silvia!” Urlò svegliandosi di soprassalto e cadendo dal ramo per lo scatto improvviso. “Maledizione.” Sbraitò. “Era solo uno stupidissimo sogno!”
“Non dovresti denigrare i sogni.” Disse il comandante Fudo sbucando del nulla.
“E perché? A te che importa?” Lo aggredì il ragazzo.
Fudo lo ignorò.
“I sogni sono la proiezione del nostro inconscio: di tutti i nostri desideri, delle passioni, dei sentimenti più nascosti dentro di noi. Spesso, anche delle nostre paure.”
“Delle nostre paure?” ripeté Apollo. “Che intendi dire vecchio?”
Il comandante lo fissò intensamente.
“Ricorda: i sogni possono realizzarsi.
Le tue paure possono realizzarsi.
Sta a te, e solo a te, non farti sopraffare dalle emozioni e combatterle.”
“Combatterle?!?”
“Presto le tue paure più profonde diverranno reali.
Non scappare di fronte a loro.
Combatti e torna vincitore.” Concluse andandosene.
Apollo lo guardò svanire in lontananza, confuso. Come sempre non riusciva a comprendere le parole del vecchio.
“Le mie paure? Assurdo. Io non ho paura di niente.” Sbottò voltandosi e incrociando le braccia dietro la testa.

≈ FINE FLASHBACK ≈

Apollo ora era seduto nel vector sol, osservando il portale che lo avrebbe condotto ad Atlandia da lei. Ora capiva le parole di Fudo. Che stupido era stato a non dargli retta. Sarebbe dovuto stare più attento. Più attento a lei.
Ma ormai era tardi: il suo sogno si era realizzato: Silvia era stata rapita da Sirius. Lui gliel’aveva portata via.
Così, anche la sua paura più grande si era realizzata: lei non c’era più.
Ma avrebbe fatto come gli aveva detto il vecchio. Avrebbe combattuto la sua paura e avrebbe vinto. A qualunque costo. Anche se fosse morto nel farlo.
Perché non aveva altra scelta.
Perché doveva farlo.
Per lei.





Ciao!!!
Per la vostra gioia (Questo lo dici tu... -_-' ndtutti Brutti... >.< nda) sono tornata con una nuova fic! E, sempre per la vostra felicità, non è una one-shot stavolta, ma è una fic a più capitoli! Ahhhhh, sento già le vostre urla di giubilo immenso... (Ma questa è pazza! O.o'''' AIUTO!!!! HELP!!!! QULCUNO CI SALVI!!! ndtutti-molto-sul-disperato). Comunque, sappiate che la storia è già finita, quindi cercherò di postare il più regolarmente possibile (ovviamente, tutto dipendarà dai miei impegni scolastici... Grrrr... Quanto sto odiando i miei prof... è.é). Inoltre, so che i capitoli non saranno molto lunghi, ma capitemi: questa è stata la mia prima fiction lunga, scritta molti mesi or sono, perciò cercate di non pretendere troppo... XD

Ora vi lascio commentare in pace.
Baci ^^

  
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