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Autore: _Ayame_    01/04/2012    2 recensioni
Salieri vuole chiedere alla sua ex-allieva Caterina Cavalieri un appuntamento, ma qualcuno arriverà ad impedire i suoi piani, per l'ennesima volta ...
[SalierixCavalieri][Parole: 784][Partecipa alla Challenge di Kukiness 'Chi, con chi, che cosa facevano]
Citazione: Il compositore italiano stava accanto al soprano, la solita aria composta aleggiava sul suo viso, una mano dietro la schiena nella sua classica posa rigida.
Il solito Antonio Salieri di sempre: ecco come egli appariva agli occhi estranei degli esterni osservatori, sebbene in realtà, nel suo animo in subbuglio, sapeva chiaramente che la facciata avrebbe crollato.

Buona lettura da _Ayame_
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mor die verabredung Autore: _Ayame_
Fandom: Mozart Opéra Rock
Genere: Romantico, commedia, comico
Personaggi principali: Salieri, Caterina Cavalieri.
Pairing principale: SalierixCavalieri
Rating: verde
Word Counter: 784
Note: Partecipa alla Challenge di Kukiness '
CHI, CON CHI, CHE COSA FACEVANO', con il plot bunny #2 : 3 vuole chiedere un appuntamento a 8, ma qualcosa o qualcuno gli metterà i bastoni tra le ruote.

(Antonio Salieri vuole chiedere un appuntamento alla Cavalieri, ma qualcosa o qualcuno (chissà chi XP) gli metterà i bastoni tra le ruote).

Buona lettura C:



die vera



Il compositore italiano stava accanto al soprano, la solita aria composta aleggiava sul suo viso, una mano dietro la schiena nella sua classica posa rigida.
Il solito Antonio Salieri di sempre: ecco come egli appariva agli occhi estranei degli esterni osservatori, sebbene in realtà, nel suo animo in subbuglio, sapeva chiaramente che la facciata avrebbe crollato.
Quando la Cavalieri ebbe finito la sua prova, un momento di assurdo ed assoluto silenzio crollò improvviso nella vasta sala, dando un senso di illusorietà.
Ella sorrise, rivelando quando fosse soddisfatta e scontenta della sua esibizione canora al tempo stesso; lo stesso sorriso animò leggermente il volto di Antonio.
La sua insicurezza era determinata però da ben altro che dalla voce del soprano: per una volta Wolfagang non era di mezzo, né ad assillarlo con la sua sublime musica, né a parlare con la Cavalieri.
Il momento giusto, apparentemente.
«Complimenti», disse, chinando appena il capo.
«Grazie», rispose semplicemente, avvicinandosi al compositore.
Rimasero per qualche secondo a guardarsi negli occhi.
«Siete migliorata molto»
«Non posso che migliorare, avendo avuto la fortuna di avervi avuto come insegnante, e continuando a beneficiare dei vostri consigli».
Come risposta, ricevette un sorriso.
«Sono felice di sapere che la pensate in questo modo, Caterina».
«Oh, ma non sono l’unica a pensarlo», rise, tra sé e sé.
Antonio sorrise: chi, oltre a lei, poteva pensarla così? In effetti, molti, ma si chiedeva se anche Wolfgang la pensava così.
«Sì?»
«Mi pare di averlo già detto», rispose il soprano, convinta, voltandosi verso le ariose finestre.
Tornò a guardare l’uomo con cui stava parlando, quello che era stato il suo maestro.
«Bene, che ne dite, Frau Kavalier, di uscir-»
«Ohoh, mio soprano, non vi state facendo corrompere dal Maestro Salieri, vero?», chiese Wolfgang, entrando trafilato nella stanza per poi prendere per la vita il soprano.
All’improvviso, i tratti di Antonio si gelarono: serrò le mascelle, alzò il mento in un istintivo moto di difesa per il proprio ego e portò entrambe le mani dietro la schiena, ermetico ai movimenti che prima, in assenza di Mozart, si permetteva.
Vide gli occhi di Wolfagang alzarsi nei suoi, divertiti.

    Aveva – di nuovo – aspettato troppo. La tempistica di Mozart era unica, davvero.
«Ebbene, Caterina, rispondetemi!», disse il nuovo arrivato, staccandosi dal soprano, fingendosi indignato.
«No, come potete pensarlo! Dico! Mozart!», rispose lei, ancora più sdegnata.
«Oh, scusatemi, allora», disse lui, con un inchino e portando una mano al petto, stropicciando gli spartiti che recava con sé.
«Vi perdonerò, vi perdonerò», disse con un sorriso Caterina.
«Vi prego di perdonarmi anche voi, Maestro Salieri», sorrise, voltandosi verso Antonio.
I tratti dell’italiano si gelarono ancora di più, animandosi di un sorriso quasi disgustato: «E perché mai, dovrei perdonarvi, Herr Mozart?».
Forse Wolfgang non comprese bene la domanda, o forse non volle comprenderla: non per che cosa voleva essere perdonato, ma perché avrebbe dovuto accettare di perdonarlo per l’interruzione.
«Beh, ho interrotto la vostra conversazione. Sono stato terribilmente maleducato nei vostri confronti», riprese, con un’espressione sinceramente dispiaciuta e riportando la mano al petto.
Un sorriso spontaneo corruppe la maschera di freddezza di Salieri: lui era sempre terribilmente maleducato, nei suoi confronti, non era certo una novità!
«Ma sapete com’è!», continuò, entusiasta, Wolfgang, «Quando s’inizia a comporre, diventa così difficile smettere! E ho bisogno della Cavalieri!».
Subito i tratti di Antonio tornarono a gelarsi: parlare di composizione con Mozart non era tra i suoi scopi della giornata, gli sarebbe bastato scambiare qualche convenevole e poi uscire fuori con Caterina.
«Non preoccupatevi, di certo potrò parlare con la mia allieva in un’altra occasione», disse con il solito sorriso che occupava il suo volto quando parlava con il rivale, «Ora, se volete scusarmi, vi lascio ai vostri lavori», si congedò, dileguandosi poco dopo.


 «Insomma, Wolfgang!», disse Caterina, dando uno schiaffo alla spalla sinistra del compositore austriaco.
«Cosa c’è ora che non va!», cantilenò lui in risposta.
«Il Maestro stava per dirmi qualcosa di vitale importanza!», si lamentò.
«Oh, ma adesso il vostro Maestro sono io!», sorrise lui, giocoso, aggiustandosi con le mani la giacca, in un movimento che doveva considerare sbarazzino.
«Non siete stato certo voi a donarmi questa voce!», ribatté lei.
«Oh, meine Liebe, ma è stato Iddio a donaverla!»
«Comunque non è stato certo lui ad ammaestrarla!»
«La vostra voce non è un cavallo! Al massimo l’ha allenata!»
«Ah, state zitto!», disse lei, infuriata.
«Su, non siate cattiva con me, aiutatemi con il mio lavoro!», la pregò, ma il soprano era già fuori dalla stanza.
   Wolfagang rimase fermo sul posto, sorpreso dell’uscita della Cavalieri e scocciato del non aver ricevuto una risposta: «Insomma», disse sbattendo gli spartiti sul piano nero e lucido del pianoforte, «Cosa vi prende a tutti oggi?!», gridò, senza ricevere nessuna risposta.


Grazie per aver letto, e ringrazio in anticipo chi recensirà e chi metterà questa storia tra seguite/ricordate/preferite C:

 _Ayame_ (che non pubblicava da mesi XD)

(Questa storia la dedico a reilin, alla sua bravura, alla sua pazienza e a tutti gli incitamenti che mi fa ù__ù. Grazie, donnaH è_é/)
(Waiting for the next musical, my dear ♥)
   
 
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