Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: Lory402    01/04/2012    3 recensioni
In una brevissima storia con protagonisti Natsume e Mikan, racconto dell'inizio di una storia d'amore nata fra le solite guerre tra l'accademia e il mondo normale. Ovviamente però non si parlerà solo dei beniamini della serie, in questa fic ci sono un po' tutti. Non avendo letto il manga non ne terrò conto, ma spero che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Narumi, Natsume Hyuuga, Ruka Nogi, Yuu Tobita
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9

Un grazie stroboscopico

 

Ancora una volta le tenebre lasciano il posto al sole, e ancora una volta mi devo alzare, ancora una volta riscopro le mie membra e ancora una volta avverto un dolce peso che mi opprime il petto. Poi sento qualcosa che delicatamente mi tira i capelli, apro gli occhi: vedo una mano all’ altezza del mio viso e Mikan che gioca con alcune ciocche dei miei capelli a volte neri come la pece a volte blu come la notte. Si accorge che ho aperto gli occhi e ritira la mano imbarazzata.

- Scusa, non volevo svegliarti Natsume - La guardo e sorrido.

- Buon giorno - A questo punto si alza dal mio letto in cui, durante la notte, deve essere finita senza accorgersene per stare più comoda, è ancora più rossa di prima.

- Hai dormito bene? -

- Con te vicino, di certo - Ammetto di essere un po’ smielato ma adoro farla arrossire. Dopo un’ attimo di muto imbarazzo unicamente di Mikan:

- Adori mettermi in difficoltà, non è così? - Chiede tirandomi un pugno scherzoso sulla spalla.

- Non ti facevo così violenta Mikan - Abbassa la testa, la sua voce è ridotta a un sussurro.

- Mi avessi vista durante l’ attacco - Cerca di essere sarcastica ma la sua voce tradisce una nota di malinconia. Piego la testa di lato, cerco di guardarla negli occhi. Provo ad ignorare questa frase sapendo che per lei è una nota dolente.

- Non ne posso più di stare in questo letto. Andiamo a far colazione? - Tento di alzarmi in piedi. Le gambe non mi reggono e cado addosso a Mikan che cerca di reggermi ma viene sovrastata dal mio peso e roviniamo entrambi a terra, io sopra di lei. Proprio mentre cado si sente provenire una voce da dietro la porta.

- Mikan , sei ancora q…? - Hotaru si interrompe aprendo la porta e guardandoci in quello stato.

- Hotaru, hai visto un fantasma? - Ride Ruka, prima di ammutolire anche lui per la scena che ha di fronte.

- Non è come sembra - Cerca di giustificarsi Mikan da sotto il mio corpo.

- Infatti, sembra che siate caduti - Dice Hotaru con un ghigno malizioso sulla faccia. Mi tolgo da sopra Mikan e mi siedo a terra, permettendole di alzarsi.

- C-Come mai siete venuti qui? - Chiede Mikan cercando di togliersi dall’ imbarazzo.

- Volevamo vedere se Natsume stava bene ma a quanto pare è già sveglio e attivo - Non bastava Hotaru a fare del sarcasmo, ci si metteva pure Ruka!

- Ruka non ti ci mettere anche tu adesso! E per una volta prova a farti gli affari tuoi, ok? -

- Scusa, scusa! Nervosetto oggi - Dice poi rivolto solo ad Hotaru.

- Comunque, a parte le vostre pose equivocabili, il prof Narumi voleva vederci tutti in sala riunione per un discorso che deve fare all’ intera accademia -

La sala riunione, che poi sarebbe la mensa, è già completamente piena, ma riusciamo a trovare un posto nell’ angolo vicino al tavolo sul quale si è piazzato Narumi con un microfono in mano.

- Ragazzi e ragazze - Comincia col suo solito sorriso ebete stampato in faccia - E’ successa una cosa terribile in questi giorni di cui purtroppo la scuola non era a conoscenza. Fortunatamente due dei nostri allievi della divisione superiore - E con questo cerca me e Mikan con lo sguardo - Sono riusciti ad evitare il peggio e a fermare l’ organizzazione anti-alice di turno, tramortendoli fino all’ arrivo dei rinforzi. Per questo la scuola tutta è in festa e domani si terrà un meraviglioso party in stile discoteca - In questo istante tutto il brusio che c’ era prima scompare e Narumi ottiene la massima attenzione - Proprio qui nella sala mensa che sarà addobbata a dovere, dalla seconda media in giù il coprifuoco sarà alle nove, per gli altri illimitato dato che il giorno dopo e anche i giorni che precedono la festa le lezioni verranno sospese - E qui si alza un boato di applausi, Narumi però li fa smettere con un gesto della mano e continua - Tutti i ragazzi poi avranno due giorni di licenza per andare a trovare i propri cari - Stanno facendo di tutto i professori, Jinno è perfino arrivato a minacciare alcuni studenti con la bacchetta che funge da catalizzatore dei suoi poteri, ma niente, niente riesce a fermare lo scroscio di grida e applausi che si è scatenato. Narumi si arrende e scende dal tavolo, viene vicino a noi due, si rivolge a Mikan:

- Contenta? Prima la festa e poi potrai tornare a casa del nonno - Lei abbassa la testa,

si vede che è triste. L’ unico che sembra non capirlo è Narumi. Con un braccio circondo le spalle di Mikan e la porto via, ma prima di andarmene rivolgo uno sguardo sprezzante a Narumi:

- Com’ è possibile che tu non sappia mai niente? -

Entro nella mia stanza e lascio andare Mikan, non ha alzato la testa per tutto il tragitto. Si appoggia al muro vicino alla porta, io faccio ancora pochi passi e mi fermo.

- Dimmelo -

- Dirti cosa, Natsume? Io sto bene, davvero… - Si sente che la sua voce sa di pianto, tenta di negare anche l’ evidenza ora. Mi volto e annullo la distanza fra noi, le poggio il mento sui capelli e guardo il muro dietro di lei.

- Ti prego, non mentirmi -

- Ma io non… - Le sue parole vengono interrotte dai singhiozzi, una solitaria e calda lacrima riga il suo viso, subito seguita da altre mille perle salate.

- Ci sono io, tranquilla - Afferra i lembi della mia maglia e si stringe a me, le accarezzo i capelli. Smette di piangere.

- Mi dispiace davvero, quando mi parli così non riesco a fare a meno di piangere -

- Ti senti meglio? - Annuisce piano con il volto ancora sprofondato nel mio petto. Le prendo il mento fra le dita e le alzo il viso.

- Non sei contenta? Domani niente lezioni - Lei sorride.

- Natsume, senti… - Un velo porpora ricopre le sue guancie - Potresti baciarmi? - Sorrido trattenendo una risata, è così imbarazzata. Poggio le mie labbra sulle sue in un bacio dolce, caldo, delicato… Questa volta è lei a cercare di più, e quello che era iniziato come un bacio senza pretese, diventa pieno di passione, di fuoco, di amore…

Dopo qualche minuto ci separiamo, entrambi ansimanti, lei con le spalle attaccate al muro e io con le mani accanto al suo viso.

- Mikan, tu hai paura di me? - Non so neanche perché gliel’ ho chiesto.

- No - Risponde sicura - Perché? - Accendo un fuocherello sulla mia mano e glielo avvicino al viso. Lei incrocia le sue dita con le mie spegnendo il fuoco col suo alice.

- Io non potrò mai avere paura di te. Perché io ti amo - Sento di desiderarla, desiderarla più ardentemente di sempre , non riesco più a trattenermi, le bacio la spalla, il collo, posando delicatamente le mie labbra sulla sua pelle calda. Avverto ogni suo sospiro, ogni suo gemito e mi invogliano a continuare.

- Na… Natsume… I-io… - Balbetta, non è che capisca molto cosa vogliano dire questi suoi balbettii sconnessi, ma non trattengo una risata. Il respiro di Mikan sembra ritornare normale e assume una buffa espressione che vuole sembrare offesa.

- Che hai adesso da ridere? - Improvvisamente ritorno serio.

- Scusa, è che mi sento, inebriato dal fatto, che quando se con me non riesci neanche a formare una frase di senso compiuto, sai? - Mi accorgo che la mia voce assume una nota sensuale e mi avvicino ancora a Mikan, respirandole sul collo. Lei ritorna rossa.

- N-non… è… vero… - Sospira, ricomincio a ridere piano.

- Vedi come neghi sempre l’ evidenza tu? - Sospira di nuovo ma questa volta sembra più che lei abbia sbuffato. E’ quasi incredibile che io sia cambiato così tanto in questi ultimi anni insieme a lei, però non riesco a trattenere una risata quando Mikan fa così.

- Dai, andiamo, o qualcuno potrebbe pensare male - Dico allusivo, e il rossore sulle guance di Mikan aumenta, è accaldata e ha i capelli un poco scompigliati, questo però credo sia colpa mia.

Torniamo in sala, sono rimasti solo Ruka e Hotaru che probabilmente attendono una spiegazione sulla nostra fuga di circa mezz’ ora (!) fa. Infatti… Che inizi l’ interrogatorio.

- Perché siete scappati così? - Comincia Ruka.

- E dove siete stati? - Continua Hotaru. Apro la bocca per spiegarlo, ma Mikan mi ferma e prende fiato.

- E’ che ci sono rimasta male quando il prof Narumi ha nominato mio nonno perché… Lui… non c’ è più - Mikan dice tutto velocemente, non vuole prolungare la sua agonia e la reazione dei nostri amici è immediata. Ruka apre la bocca sorpreso e Hotaru abbraccia Mikan.

- Mikan, non ne sapevamo niente! Perché non ce l’ hai detto? - chiede Hotaru quasi sconvolta con ancora la giovane tra le braccia.

- Non volevo farvi stare in pensiero… - Hotaru si stacca e la guarda intensamente.

- Tu vuoi dirmi che a me non lo hai confidato nonostante ripeti in continuazione che sono la tua migliore amica… E a lui si?!? - Dice indicando me con lo sguardo.

- Beh, io, ecco, io… -

- Mikan, possiamo fare qualcosa per te? - Chiede Ruka apprensivo.

- Beh… - Comincia Mikan - Potete offrirmi un gelato triplo! - Scoppiamo tutti a ridere e dopo qualche secondo comincia anche lei, il dolore non passerà presto, lo so anch’ io, ma sembra abbia deciso di smettere di piangere per il momento.

- Mikan, non cambierai mai -

Alla fine questa pazza ha preteso veramente di andare a prendere il gelato, e noi che pensavamo fosse uno scherzo! E’ ormai sera, sono disteso nel mio letto in attesa che il sonno mi avvolga, oggi si vuole far pregare! Sospiro nel buio, domani non ci sarà scuola, mi potrò svegliare all’ ora che mi pare e magari porterò anche Mikan a fare un giro, da soli questa volta…

Alla fine la stanchezza ha avuto la meglio sull’ insonnia e, non so come, non so quando, sono finito in un luogo scuro e solitario quel’ è il mio subconscio per poi riappropriarmi delle mie facoltà fisiche e mentali la mattina dopo, che poi sarebbe adesso. Mi volto verso la sveglia che ieri sera avevo disattivato, segna le dieci e quarantasei, credo andrò a cercare Mikan, penso non abbia ancora fatto colazione. Mi vesto con la prima cosa che trovo nell’ armadio (jeans neri e camicia bianca sbucata da chissà dove) sperando che oggi non bisogni mettere la divisa, mi avvio verso a camera di Mikan e busso, busso ancora, non mi risponde nessuno, e io come un’ idiota penso subito che sia arrivato Persona e l’ abbia portata in qualche luogo pericoloso per qualche missione anche più pericolosa, spalanco la porta di botto, ed ecco lì Mikan che dorme ancora! Figurati. E io che penso subito al peggio… Sospiro e mi avvicino al suo letto, la scuoto per un po’, nell’ istante esatto in cui la pazienza mi abbandona e sto per prendere fiato nell’ intento di gridargli in un orecchio di svegliarsi, ecco che spalanca gli occhi e scatta a sedere visibilmente imbarazzata sul letto.

- Buon giorno bell’ addormentata, dormito bene? - Le chiedo con premura visibilmente simulata.

- Scusa Natsume, mi spiace -

- Non importa, così siamo pari per la storia della maniglia -

- Che maniglia? - Chiede lei piegando la testa di lato in un’ espressione palesemente confusa. Ah, non l’ avevo detto? Per spalancare la porta ho dovuto fondere la serratura.

- Niente. Muoviti, usciamo - Lei sbuffa per il tono duro che so di aver usato, ma mi volto ed esco dalla sua stanza. Esce dopo pochi minuti con dei jeans di un azzurro molto chiaro e sfumato e una felpa bianca con una stella dorata al centro, i capelli legati in due trecce. Mi volto e comincio a camminare non appena chiude la porta e la sento spingersi ad un andatura simile al trotto per recuperare la distanza che ci separa, una volta al mio fianco rallenta e incrocia le mani dietro alla schiena piegandosi leggermente in avanti. Dopo pochi passi si scioglie da quella posizione non troppo comoda e lascia le braccia a penzolare svogliatamente lungo i fianchi mentre trattiene la domanda che di sicure preme per uscire, ed ecco che non resiste più:

- Allora Natsume, dove andiamo? - Mi chiudo in un silenzio ostinato che cerca di significare: “non lo dirò neanche sotto tortura” e lei abbassa la testa sconsolata. Mentre camminiamo le nostre mani si sfiorano, ma il contatto si interrompe in fretta perché Mikan ritira subito la sua e se la mette in tasca di tutta fretta.

Siamo arrivati in una caffetteria il più lontana possibile dal luogo in cui potrebbe essere una qualunque persona che mi conosca, purtroppo nel bosco non ci sono luoghi in cui si può fare colazione, e quindi mi sono accontentato di un posto sperduto e deserto in un angolo di Central Town. Siamo seduti ad un tavolino e Mikan ha una frittella stracolma di nutella in mano e un succo davanti. Apre piano la bocca, come uno squalo che si avvicina alla preda inerme, e con uno scatto… Gnam!! Ecco che Mikan divora un’ altro pezzo di quella povera frittella destinata ad estinguersi presto, ed ecco che ancora una volta trattengo a stento le risate. Mi accorgo che Mikan ha una goccia di nutella appoggiata ad una guancia, avvicino piano la mano al suo viso, lei si volta verso di me e quando sto per sfiorarle la pelle lei ritira la guancia e si allontana, devo avere un’ espressione alquanto scioccata dopo il suo improvviso attacco di timidezza, lei si alza e imbarazzata dice:

- Grazie per la colazione… Andiamo? - Ritorno in me e la seguo un po’ dubbioso, non si è mai comportata così. La riaccompagno in camera, è stata una passeggiata silenziosa e non ci siamo più neppure sfiorati, siamo a pochi passi dalla stanza di Mikan, ma improvvisamente una ragazza dai cappelli blu la prende sottobraccio.

- Natsume, non ti dispiace vero se te la rubo fino alla festa? -

- No, prego Hotaru, è tutta tua - Rispondo, vagamente sorpreso. Mi avvio verso la mia camera senza particolare entusiasmo e le lascio sole.

ANGOLO AUTRICE

Scusascusascusascusa a tutte quelle che seguono per il madornale ritardo di questo aggiornamento! (immaginatevi l’ autrice in ginocchio con le lacrime agli occhi e le mani giunte in preghiera) Sono davvero dispiaciuta per quanto vi ho fatto aspettare, questi sono stati giorni strapieni di impegni, ma alla fine sono qui! In realtà questo cap doveva continuare fino alla sera, ma ho deciso di mettere tutto nel prossimo, e ultimo! (sigh) Già, il prossimo sarà l’ ultimo capitolo della mia ff ma lascio le lacrime ecc. a dopo, voglio ringraziare

iletopina e

STAILIST

Che hanno recensito!

Ancora scuse,

Lory402 

 

ANGOLO AUTRICE

Scusascusascusascusa a tutte quelle che seguono per il madornale ritardo di questo aggiornamento! (immaginatevi l’ autrice in ginocchio con le lacrime agli occhi e le mani giunte in preghiera) Sono davvero dispiaciuta per quanto vi ho fatto aspettare, questi sono stati giorni strapieni di impegni, ma alla fine sono qui! In realtà questo cap doveva continuare fino alla sera, ma ho deciso di mettere tutto nel prossimo, e ultimo! (sigh) Già, il prossimo sarà l’ ultimo capitolo della mia ff ma lascio le lacrime ecc. a dopo, voglio ringraziare

iletopina e

STAILIST

Che hanno recensito!

Ancora scuse,

Lory402
 

 



  
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