Note
dell’autrice: salve a tutti. Ho già scritto sui fandom di Sherlock Holmes, ma
mai in quello relativo alla serie. La prima shot non potevo dedicarla ad uno dei
miei personaggi preferiti, Irene Adler. Questa fiction è stata scritta anche per
festeggiare il compleanno della mia migliore amica, LadyMorgan.
Buona
lettura
ON
A MISSION
Per
l’ennesima volta, un sospiro di sollievo lascia la mia
bocca.
Mi
sono salvata. Ancora. E questa volta ci è mancato davvero
poco.
Più
volte mi ero ripromessa di non guardarmi indietro, di lasciar perdere il
passato.
In
questo momento, però, mentre mi trovo sull’aereo che mi condurrà alla mia
prossima destinazione, alla mia prossima avventura, non posso fare a meno di
indugiare sui ricordi.
Come
diamine sono arrivata fino a questo punto?
It’s tough for me to make a move
and I know what I gotta
do
‘cause I got everything to prove
I’ve got a plan I’m sticking
to
Ero
una ragazzina comune, cresciuta in una delle tante famiglie tradizionaliste e
conservatrici che popolano il New Jersey.
Da
piccola, avevo paura di mettermi troppo in mostra, sottostavo alle regole senza
aprire bocca. In poche parole, avevo timore delle conseguenze.
Piano
piano, però, ho cominciato a cambiare.
All’inizio
è stata dura uscire dal mio guscio. In questo senso, le recite scolastiche, i
musical in particolare, mi hanno molto aiutata.
Dopo
il primo di questi, in cui mi esibii con la mia voce da contralto, a scuola
tutti cominciarono a guardarmi con occhi diversi.
Bastava
uno sguardo ed i ragazzi mi portavano i libri, per
esempio.
Lentamente,
ho preso coscienza delle mie potenzialità.
Da
fuori, apparivo ancora come la ragazzina di buona famiglia, beneducata e
rispettosa.
Dentro,
però, mi stavo rendendo conto di cosa potevo essere in grado di fare con le
mosse giuste.
Cominciai
con calma, convincendo i ragazzi a fare pazzie per me.
Mi
feci sempre più audace e alla fine compresi che quelle piccole quisquilie da
ragazzini potevano essere la chiave che mi avrebbe permesso di stringere il
mondo in una mano.
Formulai
un piano e cominciai a metterlo in pratica proprio nella cittadina in cui ero
nata e cresciuta.
Venni
in possesso di alcune foto molto ‘interessanti’ e, un mese dopo, il sindaco si
dimise dal suo incarico.
Fu
la prima di tante soddisfazioni.
The word is that I’m over doubt
but I don’t let it get me
down
I ain’t nobody’s push around
if they could only see me
now
Non
mi fu difficile trovare gli appigli giusti per proseguire con la mia
scalata.
I
pochi inetti che hanno provato a mettere in dubbio dalla veridicità delle mie
minacce, ora si trovano ad elemosinare un pasto alle mense dei poveri. Altri si
sono buttati giù da un ponte o si sono impiccati, ma poco
importa.
Non
mi lascio buttare giù dalla compassione o dalla pietà, c’è qualcosa di molto più
importante ed i rimorsi non sono ammessi.
Non
posso lasciarmi spintonare da niente e da nessuno. Devo essere io a dominare e a
muovere le pedine.
Ah,
se i miei genitori potessero vedermi per come sono… se potessero vedermi
adesso…
There’s only one thing on my mind
and I am running out of
time
I’m coming girls, so get out of the way
Se
c’è una cosa che ricordo del mio passato è che ad un certo punto riuscii a
dimenticare, a mettere da parte i sensi di colpa e le regole che mi era state
inculcate. Una cosa sola aveva preso possesso della mia mente e sapevo di dover
agire in fretta.
Avevo
paura che la determinazione sarebbe svanita se avessi atteso
troppo.
Avrei
fatto qualcosa di sensazionale, di diverso, eppure di nascosto agli occhi del
mondo (sempre che questo avesse fatto come volevo io). Non avevo bisogno di
mettermi in mostra con stupide produzioni cinematografiche o teatrali. Il
palcoscenico mi aveva aiutata, certo, ma non volevo diventare una di quelle oche
giulive che finiscono presto nel dimenticatoio. Volevo essere qualcuno il cui
nome avrebbe fatto tremare chi lo avrebbe pronunciato.
Avrei
dominato tutte e le altre potevano, anzi dovevano, togliersi dai
piedi.
I am THE woman on a mission whoa
nothing can stop me, I’m stronger
than ever
I’m gonna see this through
I am THE woman on a mission
whoa
whatever it takes I will do what I gotta do
Sono
una donna, un essere superiore a prescindere, ma più pericoloso dei suoi simili
perché ho una missione. Sono determinata, calcolatrice. Ho una grande forza e
sono disposta a fare di tutto affinché i miei piani giungano a
compimento.
Non
conosco ostacoli.
O
almeno, così era prima di… lui.
I’m gonna lay it on the line
I won’t give up without a
fight
‘cause I can see the finish line
won’t stop until I think your
mine
Scuoto
la testa per scacciare questo pensiero.
E
pensare che era partito tutto così bene…
Tutto
era prestabilito. Avevo la chiave per sottomettere i fratelli Holmes (o Uomo di
Ghiaccio e Verginello, come quel pazzo si ostinava a
chiamarli).
Ero
pronta a lottare, anche perché la sfida aveva tutti i pre-requisiti per
rivelarsi avvincente.
Ero
già in vista del traguardo, ero convinta di averlo in
pugno.
so read the writing on the wall
I’m ready and I’m standing
tall
some people think they know it all,
i guess I’ll have to show ‘em
all
Mi
divertivo a mandargli dei messaggi per provocarlo, per fargli vedere che ero
sempre non uno, ma tre passi avanti a lui. Deve essere stato tragico per un uomo
come lui che aveva sempre tutte le risposte. Frustrante oserei dire.
Pensava
di sapere tutto. E’ toccato a me provare a mostrargli che non era così.
Mi ci sono persino divertita.
stand aside ‘cause I’m on a mission
I’m on fire, there’s no
competition.
you can’t blame me I got intuition
and I never miss a trick
just like a magician
Anche
in quel caso, non ho badato a chi mi si parava davanti, neanche se si trattava
del più grande detective del nostro secolo.
Ad
ogni passo verso la vittoria, mi sentivo sempre più piena di adrenalina. Stavo
mettendo nel sacco due delle più grandi menti del globo.
Quella
sera, nello studio del più grande, mi sono sentita anche meglio per un po’,
perché non percepivo odio da parte loro, ma rispetto.
Non
avevo sbagliato in niente, li avevo ingannati alla grande e si trovavano a
pagarne le conseguenze.
you don’t need cash, you don’t need permission,
if you think I’m
scared, you must be tripping.
foot on gas, key in ignition,
can’t stop now
‘cause I’m on a mission
Le
richieste che sono seguite? Semplice protocollo. Dovevo comunque
dimostrare di essere superiore, di avere vinto.
Non
ho bisogno di denari, di documenti falsi o di cose simili per proseguire con la
mia vita. Nessuno mi spaventava e chi credeva di riuscire a farlo non sapeva in
cosa si stava cacciando.
Una
volta ottenuto quanto richiesto, sarei fuggita a tutta velocità verso la
prossima meta, verso il prosieguo della mia missione.
E
invece, quando ogni cosa sembrava ormai conclusa, ci si è messo in mezzo lui, il
più piccolo, il Verginello: Sherlock Holmes.
La
sconfitta ha bruciato, oh se ha bruciato!
Ma
non ho potuto comunque fare a meno di ammirare quell’uomo, di rispettarlo per il
modo in cui mi ha messa nel sacco.
Ho
provato rabbia nei miei confronti, per essermi lasciata prendere troppo
dall’euforia ed aver ceduto a quel sentimento di attrazione verso di
lui.
Sono
fuggita, sì, ma con la coda tra le gambe.
Volto
la testa e guardo il volto di Sherlock Holmes, seduto accanto a me. Ha gli occhi
chiusi, ma sono sicura che non stia dormendo: vuole solo evitare di fare
conversazione.
Lo
lascio fare, del resto glielo devo.
Mi
ha salvato la vita. Sapevo che era intelligente ed anche un po’ impulsivo, ma
non pensavo che fosse anche coraggioso, che avrebbe messo la sua vita a
repentaglio per salvare la mia.
Sorrido.
Sembriamo
i protagonisti di un romanzo.
Ovviamente
non si concluderà con un ‘E vissero per
sempre felice e contenti’. Sarebbe limitativo per la vita che vogliamo
continuare a condurre.
Potrebbe
comunque nascerne una relazione interessante, un’alleanza persino.
Chissà.
Il
pilota annuncia che stiamo per atterrare all’aeroporto Charles de Gaulle e ci
prega di allacciare le cinture.
Come
pensavo, lui era sveglio. Infatti apre gli occhi, rivolge brevemente lo sguardo
verso di me, poi fa quanto richiesto.
Qualche
minuto dopo, siamo in aeroporto. Prenderemo voli diversi. Uno porterà lui a
Londra, un altro porterà me verso la mia nuova meta.
“Allora
qui le nostre strade si dividono.” Comincio.
“Signora
Adler, penso che ormai sappia che non sono un uomo incline al sentimentalismo.”
Mi risponde freddamente.
“Oh,
su questo comincio ad avere i miei dubbi.” Replico punzecchiandolo un
po’.
Sbuffa,
provocando una mia risata. Sento una voce annunciare che il check-in per il mio
volo è aperto e che i passeggeri sono pregati di recarvisi. Rapida, mi avvicino
a lui e, appoggiandomi alle sue spalle per sollevarmi un po’ verso il suo
orecchio, sussurro.
“Grazie
di tutto, non lo dimenticherò. Arrivederci, signor Sherlock
Holmes.”
Lascio
un bacio sulla sua guancia, poi mi volto e mi allontano, senza attendere una
replica che, so perfettamente, non ci sarà.
Sorrido.
Sono di nuovo libera. Libera
di fare ciò che voglio, libera di riconquistare quel posto che mi spetta, libera
di tornare a tessere trame.
Mi
volto giusto prima di entrare nel check-in. Lui non è più dove l’avevo
lasciato.
Non
che me lo aspettassi, ovvio.
Farò
comunque in modo che, anche se indirettamente, senta ancora parlare di
me.
Mi
ha aiutata ad ingannare il mondo intero, è giusto che ripaghi in qualche
modo.
whatever it takes, i will do what i gotta do
Fine