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Autore: Giulia23    03/04/2012    0 recensioni
Cosa faresti se tutto il tuo mondo si sbriciolasse sotto i piedi? Tutte le tue certezze, tutti i muri che hai costruito attorno al tuo cuore? Non si può combattere il destino... Ma il loro amore sarà così forte da riuscire a cambiarlo?
Ho sempre pensato che Buffy e Dean fossero perfetti l'uno per l'altra e così è nata questa fanfiction, solo per divertirvi e farmi divertire. Non ho alcuna pretesa e devo il mio modo di scrivere ad ogni libro che ho letto, spero la storia vi piaccia e se sarà così prometto che sarà molto luuuunga!! ( Suonata più come una minaccia, forse lo era ) =)
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Dean non era mai stato la rappresentazione della responsabilità … lo sapevo bene, lo avevo sempre saputo ma non avevo mai pensato di ritrovarmi a doverne fare i conti sulla mia stessa pelle.
Era da poco che mi ero unita alla caccia con i fratelli Winchester e mi ero già affezionata davvero molto a quei due brontoloni. Per non parlare di Cass o Bobby, li adoravo!  Ed una notte dopo l’ennesimo litigio, io e Dean ci ritrovammo a fare l’amore travolti da un desiderio prorompente ed irrazionale che continuò a colpirci quasi tutte le notti seguenti. Era bello svegliarmi ogni mattina con la sensazione fresca, che le lenzuola leggere lasciavano sulla mia pelle nuda, mentre le dita di Dean scorrevano lungo la mia schiena disegnando spirali immaginarie, mi faceva sorridere di un sorriso nuovo.
Sam aveva cominciato a prenotare due camere comunicanti e non più una tripla, stufo di dover rincasare tardi o di svegliarsi con il rischio di trovarmi svestita nel letto di Dean. Questo non voleva dire che Sam non digerisse l’idea di me e suo fratello insieme, anzi sembrava adorarla. Ero sicura che avesse soltanto deciso di lasciarci un po’ di privacy. Il mio fratellino adorato. Ed ora il mio ciclo ritardava da tredici giorni ed il test di gravidanza che avevo fatto mi aveva dato una notizia scioccante … ero incinta. Di Dean.
L’idea peggiore che mi fosse venuta in mente era quella di prendere un aereo e volare via di lì, crescere il bambino e poi non so … dirlo a Dean forse quando il ragazzo avesse compiuto quarant’anni, ma sapevo che avrei dovuto affrontare l’intera questione da persona adulta, il problema era solo che Dean non era pronto per fare il padre e che mai in nessun modo avrei voluto costringerlo ad abbandonare la sua vita, la vita che amava. Non glielo avrei permesso. Quindi per il momento optai per il non dirgli assolutamente nulla almeno fin che la mia pancia non fosse divenuta grande come una mongolfiera … in quel caso credo che avrei dovuto  inventarmi una bugia davvero creativa.
E una sola domanda mi assillava fino a farmi scoppiare la testa. Cosa gli avrei detto?
Speravo solo che le cose si potessero sistemare da sole, anche perché avevo paura di come Dean avrebbe potuto reagire a quella notizia. Era sempre molto protettivo con me, odiava vedermi rischiare in prima linea e di conseguenza facevamo delle litigate infinite che si concludevano sempre con un insulto ed una riappacificazione molto più che piacevole. Ma Dean non era il tipo di ragazzo che amava esprimere i suoi sentimenti, non mi aveva mai stupita con teatrali gesti romantici, ma da come si gettava nella mischia per prendere un pugno al mio posto, da come mi guardava sempre le spalle o dal modo in cui lo vedevo guardarmi la mattina mentre mi stringeva dolcemente tra le sue braccia, avevo capito con felicità che non ero solo sesso per lui … che facevo parte della sua vita come lui della mia. Almeno ci speravo con tutte le mie forze.
Un fascio di luce mi illuminò il viso, risvegliandomi dai miei sogni. Mi sentivo estremamente rilassata e stiracchiai le gambe per controllare che tutti i muscoli fossero al loro posto. Come ogni mattina il primo suono che udii fu il battito regolare del cuore di Dean, assieme al suo respiro. Un brivido caldo attraversò la mia schiena e compresi con piacere che era dovuto alle soffici carezze che faceva scivolare leggere sulla mia pelle, lasciando al loro passaggio una scia di fuoco. Le sue mani grandi e ruvide mi avevano sempre fatta impazzire ed ogni mattina accendevano dolcemente il mio desiderio e la mia serenità.
Strinsi la presa attorno al petto di Dean e gettai fuori un profondo e rasserenante respiro, era un’altra magnifica mattina in paradiso. Dean si accorse che ero sveglia e mi baciò sulla fronte. Cominciò ad accarezzarmi i capelli con il braccio su cui era poggiato il mio collo, mentre con l’altra mano percorreva lascivo la lunghezza del mio braccio che lo stritolava in una presa ferrea.
Sollevai il viso e poggiai il mento sul suo petto per guardarlo negli occhi. All’istante ci illuminammo del medesimo sorriso ed i nostri sguardi si intrecciarono dolcemente. Non avevo mai immaginato di potermi sentire così protetta e al sicuro.
< Sei sveglia …> constatò con un altro sorriso, felice di poter rivedere il colore dei miei occhi.
< Anche tu …> ricambiai la dolcezza del suo sguardo e nello stesso momento ci sporgemmo per un candido bacio sulle nostre labbra che bruciavano per via della prolungata assenza del loro tocco.
Le sue labbra morbide e carnose riuscivano a farmi perdere ogni controllo ed il modo in cui Dean le muoveva sulle mie, inebriandomi col suo respiro fresco, stuzzicandomi col tocco caldo della sua lingua e stordendomi  con la lentezza e la forza di ogni suo tocco , non faceva altro che rafforzare nella mia mente una sola domanda: per quale dannato motivo non lo avevamo fatto prima? O meglio due: per quale maledettissima ragione non riuscivo più ad immaginare la mia vita senza di lui?
La risposta doveva essere abbastanza facile, avevo nel mio corpo un piccolo Dean che cresceva indisturbato e felice. Ma la strana sensazione di non poter fare a meno della sua presenza affianco a me ogni mattina si era fatta largo nel mio cuore da tempo, nonostante tutte le mie obiezioni.
< Vuoi che ti vada a preparare qualche frittella? > mi domandò gentilmente, risvegliandomi dai miei pensieri.
Lo guardai fisso negli occhi e sul suo viso comparve il sorriso malizioso che tanto adoravo.
< Ho fame di qualcos’altro adesso a dire la verità.> dissi sorridendo mentre arrossivo dalla vergogna.
Dean non disse nulla, accarezzò dolcemente il mio viso e mi tirò a sé per baciarmi appassionatamente.
Si portò sopra di me, facendomi rotolare di schiena sul letto ed intrecciò le mani ai miei capelli mentre la sua lingua entrava lentamente nella mia bocca.
Sentii la sua mano scivolare lungo il mio fianco fino a sollevare la mia coscia e fermarsi al mio ginocchio. Diavolo se sapeva come farmi impazzire.
< Ti amo …> sussurrò fuori dopo una bacio. Rimasi assolutamente pietrificata. Non mi aspettavo da Dean alcuna romanticheria o alcuna manifestazione emotiva, non in quel momento almeno.
Come se mi avesse rivelato qualcosa di evidentemente scontato, seppure carico di valore, continuò a baciarmi.
In quell’istante capii che tutti i timori che erano nati nella mia mente erano stati un castello di sabbia, Dean mi amava ed io ero stata talmente spaventata da quell’amore e dalla possibilità di amarlo a mia volta che avevo messo la razionalità davanti a tutto e non avevo avvertito quanto realmente io contassi per lui.
Riscaldata da quella nuova consapevolezza affondai una mano tra i suoi capelli mentre con l’altra gli cinsi le larghe spalle e lo tirai a me con tutta la mia forza. Dean rise di quell’improvvisa passione e portò il mio corpo più vicino al suo sollevando la mia schiena con il suo braccio.
Poi scese a baciare il mio collo e lo spacco tra il mio seno. Il modo in cui indugiava sulla mia pelle, il solletico che la sua barba lasciava sul mio corpo mi facevano rabbrividire di piacere fino a tremare.
< Sei parte di me Dean …> sussurrai dolcemente.
Dean sollevò il viso e corse ai miei occhi. Vidi i suoi scintillare di felicità e si illuminò in un sorriso così dolce da sciogliermi il cuore. Gli accarezzai amorevolmente il viso e lo vidi sobbalzare come un cucciolo spaventato.
< Che c’è?> gli domandai.
< Nulla … Solo, io sono importante per te. Non speravo di poter essere così fortunato.> disse sorridendo.
Rimasi imbambolata a riflettere sulle sue parole. Troppo felice per poter davvero dire qualcosa di sensato gli sorrisi e lo baciai di nuovo, desiderosa di fargli sentire quanto il mio amore per lui fosse reale.
Stavamo facendo l’amore e non c’era niente di più bello o totalizzante in tutto il pianeta.
Non mi ero mai sentita così con nessun’altro. Con lui facevo l’amore per la prima volta, un amore puro, pulito. Non c’era perversione o desiderio cieco. Dean guardava me, amava me. Mai avevo alzato gli occhi e non avevo visto i suoi fissare il mio viso arrossato, mai le sue labbra non avevano sfiorato dolcemente il mio collo o travolto la mia bocca. C’era devozione e pace, nessuna fretta e nessun inganno. Io volevo lui come lui voleva me, non per un semplice e fugace piacere, ma perché ne avevamo bisogno, avevamo bisogno l’uno dell’altra, perché io avevo bisogno di sentirlo vicino a me, dentro di me come lo era nel mio cuore.
Dean baciò la mia bocca ed il mio naso, poi scoppiò a ridere e mi trascinò sopra di lui, sorrisi anch’io senza conoscere il motivo della sua felicità, ancora troppo offuscata dall’eccitazione e dalla totalizzante sensazione di appagamento e serenità.
< Perché ridi?> gli domandai sorridendo.
Dean portò una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio e mi rivolse il più dolce degli sguardi.
< Perché sono felice.>
Una semplice e banale risposta che spezzò il mio cuore. Sentii le lacrime prorompere violente dai miei occhi e cercai in tutti i modi di combattere quella sensazione di calore e gioia che mi faceva sentire così vulnerabile e così beatamente felice, allo stesso tempo.
Dean baciò dolcemente la mia fronte e mi strinse forte contro il suo petto. Non c’era bisogno di parole, non più. Tutto quello che contava era il modo in cui i nostri occhi esprimevano la nostra reciproca devozione e l’armonia dei i nostri cuori.
< Dean devo dirti una cosa …> La sensazione estrema e deliziosa di sentire il mio corpo penetrare nel suo, il calore del suo abbraccio e la consapevolezza del suo amore mi diedero la forza per parlargli del nostro … bel pasticcio.
Dean baciò la mia testa e cominciò a far scivolare le sue dita lungo il mio braccio.
Avevo la sua attenzione.
< Sai … emh … l’ultima volta che … no, cioè insomma la …> il mio respiro cominciò a farsi irregolare e sentii il panico farsi strada dentro il mio corpo fino a formare un enorme groppo nella gola. In quei giorni non avevo mai pensato a come glielo avrei detto, insomma era un momento speciale, esordire semplicemente con un “ Ciao Dean, sarai papà” non mi sembrava il massimo della sensibilità in quel momento.
< Ehi, ehi …> Dean sollevò il mio viso con delicatezza. < Stai tremando, cosa c’è che non va?> mi domandò preoccupato.
Non mi ero nemmeno accorta dei brividi che attraversavano il mio corpo, era assurdo. Un demone di cinquecento chili, armato di sciabola e coltelli non riusciva a suscitare nessun effetto su di me, ma mettere in fila dieci parole – seppure di vitale importanza – mi spaventava a morte.
< Non preoccuparti … non c’è nulla che non va, anzi …> dissi abbassando lo sguardo e cominciando a giocherellare con le mie dita.
Notai Dean chinare la testa, sembrava essere in apprensione, in effetti doveva pensare fossi sul punto di confessare un omicidio per quanto ero agitata, ma attese in silenzio, concedendomi il mio tempo.
Mi conosceva bene e questo mi rasserenava enormemente.
< Dean io … so che forse non è il momento adatto insomma , per noi quando mai potrebbe esserlo stato? E che non ce lo aspettavamo, ma credo che … sai, forse è un bene, certo dipende dalle prospettive, ma …> Sentii Dean ridere ed alzai lo sguardo, troppo in ansia per continuare. Non avrebbe dovuto ridere se avesse capito il senso delle mie parole.
Quando incrociò il mio sguardo terrorizzato il suo sorriso scomparve e la sua mano corse al mio viso. Accarezzò la mia guancia e lisciò la ruga di preoccupazione della fronte.
< Scusa, è solo che … non so se te ne sei accorta ma hai detto mille cose senza aver detto realmente nulla …>  mi guardò di nuovo e la sua espressione divertita sparì all’istante, rimpiazzata da un’intensità accecante. La sua voce tranquilla ed autoritaria avvolse il mio cuore in una cortina di calore e protezione fino a sentirlo dolorante. Gli sorrisi e lo baciai con passione, facendo scorrere la mia mano sul suo viso e tra i suoi capelli dove sapevo lo faceva impazzire. Se l’era meritato.
Strinse il mio volto tra le mani e mi baciò con devozione prima di sorridere e guardarmi negli occhi con amore e passione.
< Stai diventando un po’ troppo romantico Dean Winchester, dovrei cominciare a preoccuparmi?> gli domandai con un sorriso sbarazzino, cercando di alleggerire l’atmosfera.
Dean si aprì in un sorriso coinvolgente e premette il suo dito contro il mio naso. Rise del suo gesto e mi baciò di nuovo. < Deve essere colpa tua, non mi sono mai sentito così felice.> disse scanzonato e raggiante.
Mi faceva impazzire vederlo così contento. Quello doveva essere il momento perfetto.
Il mio respiro tornò irregolare e dopo una profonda boccata abbassai lo sguardo, pronta per dargli la scioccante rivelazione.
< A parte gli scherzi … quello che volevo dirti è che … Dean, io sono …> e in quel momento, battendo ogni record per il tempismo perfetto, Sam bussò freneticamente alla porta della nostra stanza.
< Dean, Dean apri!> urlò Sam.
Dean saltò immediatamente in piedi ed indossò i suoi boxer, prima di aprire velocemente la porta al fratello.
Mi misi a sedere sul letto, coprendomi con il lenzuolo e Sam fece irruzione nella camera a passo svelto, fermandosi proprio nel centro della stanza.
< Che c’è? Che succede Sam?> domandò Dean preoccupato, prima di chiudere la porta.
Sam si guardò intorno e sollevò gli occhi al cielo.
< Oh Dio Dean no. Non venire ad aprirmi in boxer mentre Buffy è nuda sotto le coperte, potrei rimanerne scioccato lo sai …> si lamentò Sam, abbassando lo sguardo per non vedermi mezza nuda.
Io sorrisi, mentre Dean aggrottò la fronte e sollevò le braccia a mezz’aria.
< Sei tu che hai bussato! Ed anche con un bel po’ di fretta stronzo, che diavolo vuoi a quest’ora?> chiese Dean mezzo irritato.
Sam si coprì gli occhi con la mano e mi porse un pezzetto di stoffa color giallo ocra, aveva l’aspetto antico.
< Cass ha trovato questo nel magazzino dove Raphael portava avanti i suoi raduni segreti, voleva sapere se tu potessi riconoscere le scritte sul tessuto.>
Afferrai la stoffa e cominciai ad esaminare minuziosamente i piccoli simboli incisi sopra a sangue. Non riuscivo a capire come mai Castiel credesse che io potessi conoscere qualcosa di cui lui non sapeva nulla, ma ben presto ne ebbi la risposta.
< Perché tutta questa fretta? Non potevi aspettare che fossero le nove del mattino almeno?> chiese Dean al fratello, risentito per la sua battuta d’ingresso.
< Perché Cass mi ha detto che era urgente,teme un attacco a sorpresa, idiota.> rispose Sam, passando a Dean la camicia che era appesa alla sedia. Dean gliela strappò di mano e la indossò bofonchiando qualcosa di incomprensibile contro il fratello.
< Allora?> mi domandò Dean mettendosi seduto sul letto, di fronte a me.
< Sono simboli wicca, ricordo che Willow li aveva usati per un incantesimo evocativo. > risposi, porgendo di nuovo il pezzo di tessuto a Sam.
< Perfetto.> commentò Sammy. < Grazie Buff, vado ad avvisare Cass.> ma prima di poter aprire la porta ed andarsene, Castiel comparve di fronte a Sam, bloccandogli la strada.
< Ne sei sicura?> mi domandò l’angelo che si trovava a pochi centimetri dalla faccia di un Sam evidentemente imbarazzato.
Spalancai la bocca ed afferrai la mia vestaglia.
< è mai possibile che decidiate tutti di venire nella nostra camera quando sono nuda?>
Dean rise e si coprì la bocca con la mano, per non risultare troppo sfacciato. Sam e Castiel arrossirono.
< Scusa.> dissero in coro, col tono di due cuccioli bastonati.
Sorrisi, come potevo restare arrabbiata con loro?
< Ne parliamo a colazione.> disse Dean, invitandoli ad uscire con i suoi modi poco gentili. Salutandomi , Sam e Cass lasciarono la stanza, quasi spinti fuori attraverso la porta dal loro amico.
< Non sono cattivi è che sono degli idioti.> li giustificò Dean ridendo.
Indossai la mia vestaglia e lo raggiunsi, stringendomi alla sua vita e lasciandomi cullare dal suo abbraccio.
< Senti chi parla.> scherzai.
< Ehi, potrei offendermi.> Dean mi sollevò in aria, afferrandomi per la vita e caricandomi sulla spalla mi portò in bagno.
< Scricciolo in vena di scherzi in arrivo.> giocò Dean depositandomi dentro la doccia, ed aprendo l’acqua fredda si allontanò da me.
Tra le risate generali, trovai il modo di fargliela pagare e lo trascinai insieme a me sotto la cascata di acqua gelida.
La superficie scivolosa della vasca mi fece perdere l’equilibrio e mi aggrappai alla camicia bagnata di Dean, facendolo scivolare a sua volta e cadendo di sedere nella vasca. Inciampai sopra di lui e finii tra le sue braccia mentre l’acqua continuava a scendere. Scoppiammo a ridere e in quell’istante due forti battute risuonarono nel muro del nostro bagno, che era in comunicazione con la camera di Sam.
< Per favore!> urlò quasi scioccato Sammy dall’altra parte, facendoci ridere e proseguire la nostra doccia in silenzio. 
  
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