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Autore: Irizar Elwell    03/04/2012    2 recensioni
Christine, per gli amici Chris, una normalissima ragazza di 17 anni, si trasferisce a Dallas da sua sorella maggiore Sam, incinta di 6 mesi lasciando la sua adorata Shelbyville, il suo storico ragazzo Ben e la sua migliore amica di sempre Megan. Arrivata a Dallas incontrerà non poche difficoltà per farsi spazio fra i pregiudizi dei ragazzi della nuova città, dove incontrerà anche dei nuovi amici. Tutto sembra procede più o meno in modo abbastanza normale, ma la conoscenza di uno strano ragazzo dai profondi occhi grigi e i misteriosi fenomeni che ruotano attorno a lui sconvolgeranno del tutto la sua esistenza
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Man mano che i giorni passavano, del mio occhio nero non rimaneva nient'altro che un leggero rossore.

L'ultima volta che avevo parlato con Nigel, se di conversazione si può parlare, è stato in infermeria.

Ho provato a cercarlo per ringraziarlo, ma sembra quasi evitarmi.

Continuo a pensare a lui in modo quasi ossessivo e più ci rifletto, più mi chiedo il perché di tanta attenzione nei suoi confronti.

Son seduta ad uno dei tanti tavolini della mensa assieme a Paul, ogni giorno è quasi una guerra riuscire a trovare un posto a sedere, ma chissà come Paul riusciva sempre a guadagnarsene uno, magari sporco e situato vicino al muro in un angolino, ma è sempre meglio che mangiare sugli scalini del corridoio.

Nigel invece, ha un tavolo a sua completa disposizione, in un posto comodo, pulito e anche se in fondo alla sala è ben illuminato dalle ampie finestre.

Senza accorgermene, ancora una volta la mia attenzione è ricaduta su di lui, ciò inizia ad irritarmi non poco.

ATTENZIONE”

Mark Smith urla dalla sua postazione catalizzando in questo modo la concentrazione di tutti gli studenti presenti in mensa. Volgo lo sguardo verso il capitano della squadra di football per poi riportarlo su Nigel che a differenza degli altri studenti sembra disinteressarsi completamente a tutto ciò.

Chissà cosa diavolo ha inventato stavolta...”

sbuffa Paul poggiando la testa sul palmo della mano sinistra.

che intendi Paul?”

chiedo alquanto confusa

devi sapere che il nostro caro capitano, si diverte nell'organizzare scherzi di cattivo gusto, improvvisare gare col cibo e roba simile; di solito coinvolge studenti come me o Mandy, anche se per fortuna le ragazze di solito solo il bersaglio preferito di Marta...”

Ascolto le parole di Paul domandandomi quale brutto scherzo abbia intenzione di mettere in atto.

miei cari compagni, come qualcuno di voi già sa, oggi abbiamo con noi due nuovi ragazzi: Jake e Ted!”

solo gli altri ragazzi seduti al suo tavolo, presumo anche loro giocatori di football, applaudono entusiasti come foche da circo inneggiando il loro capo con un “sei grande Mark” o “vai sei il migliore” mi chiedo il migliore, in cosa?

Improvvisamente dall'entrata principale della mensa fanno la loro comparsa i presunti Jake e Ted accompagnati da altri due ragazzi con indosso la divisa della squadra di football. Non credo ai miei occhi: i due nuovi studenti, riconoscibili dai cartoncini che portano legati al collo con su scritto i rispettivi nomi sono semi nudi.

Indossano solo l'intimo e son rossi dalla vergogna.

Jake, il biondo, cammina davanti a Ted cercando di coprirlo.

Una fragorosa risata s'innalza nella sala, nessuno sembra preoccuparsi per le due povere vittime.

Guardo Paul che con aria severa tiene lo sguardo fisso su Mark, che sorride compiaciuto del suo scherzo, come se gli altri debbano prendere esempi... io di ammirevole non ci vedo nulla.

perché nessuno fa niente?”

Chiedo strattonando Paul ancora intento a fissare Mark.

perché nessuno vuole mettersi contro la squadra di football Chris, sarebbe una persecuzione senza fine!”

Sposto nuovamente lo sguardo sui due studenti in totale imbarazzo.

Perché non reagiscono? Sembrano accettare l'umiliazione...guardo ancora Paul. Forse sono io a non comprendere appieno quanto possano essere fastidiosi Mark e i suoi?

Certo è, che qualcuno doveva porre fine a quell'odiosa scenetta; se a Mark basta così poco per aggraziarsi la simpatia e la stima degli altri studenti, mi chiedo quanto ci sia di così lodevole in loro.

Mi alzo, e senza perdere altro tempo, facendomi spazio tra gli studenti incuriositi, che ormai accerchiano Jake e Ted, raggiungo Mark con ancora stampato in volto quell'odioso sorrisino.

Mi guarda incuriosito per un istante, senza cambiare il sorriso convinto e vittorioso.

Sorrido di rimando ironica e proseguo verso i due ragazzi rivolgendomi ai due servetti di Mark che li tengono fermi

che hai da guardare?”

Mi chiede uno di loro quasi scocciato.

Quell'arroganza mista all'aria di superiorità che cerca di sbattermi in faccia mi da ai nervi.

Lo guardo fisso negli occhi esclamando un semplice “ lascialo”.

Il mormorio degli studenti attorno cessa all'istante

ehi, ragazzina, chi credi di essere?”

Lo guardo arcigna avvicinandomi al suo brutto muso.

chi credi di essere tu, brutto scimmione!”

rosso di rabbia inizia a dimenarsi ed io, non so il perché, ma sento uno strano senso di soddisfazione invadermi

Harries, che ne dici di tornare a Shelbyville e liberarvi dalla tua inutile presenza?”

Sentenzia Mark alle mie spalle suscitando un “oooh!” dalla platea di studenti.

Ignoro le sue parole, anche se un po' mi hanno ferito, so che le ha dette solo per rendersi superiore agli occhi degli altri.

Mark non sa nulla di me, anzi, mi chiedo come faccia a sapere il mio nome

togliti di mezzo”

urla poi visibilmente seccato spingendomi via con una mano.

Barcollando per il colpo improvviso cado addosso a Ted che, liberatosi dalla stretta del giocatore, mi sorregge prontamente.

Alzo lo sguardo, pronta a caricare Mark, ma davanti ai miei occhi incredibilmente c'è Nigel.

Con gran sorpresa di tutti, mia compresa, sussurra a Mark di smetterla, mentre il capitano impaurito si fa scudo con i suoi compagni di squadra.

Noto una strana luce negli occhi di Nigel, sembra che i che siano velati di un leggero rosso mentre fissa Mark con aria glaciale e severa. Sembra quasi che voglia picchiarlo in modo brutale, p furioso.

I ragazzi che inizialmente Mark ha usato per ripararsi da Nigel uno ad uno iniziano ad allontanarsi.

ehi, amico, non c'è bisogno di prendersela, stiamo solo scherzando!”

esclama Mark poco convincente con voce tremante, mentre tutti gli studenti iniziano a ridere di lui.

E' quel che si merita;: grande , grosso e codardo.

Sorrido compiaciuta, Nigel è intervenuto nel momento opportuno e con il suo charme e la sua figura fredda e schiva è riuscito a ridicolizzare Mark.

Mi avvicino a lui che non accenna a voler smettere di fissare Mark con sguardo minaccioso e che invece afferra per il colletto della giacca.

Penso abbia capito Nigel”

dico sorprendendomi di come la sua vicinanza mi renda insicura e timorosa.

Per un istante i suoi occhi si spostandosi su di me, per poi tornare sulla figura del capitano.

Lascia la presa voltandogli le spalle e lo strano senso di tensione che aveva fin ora velato l'atmosfera sembra svanire.

Dannata mocciosa”

sussurra Mark in modo tale da farsi sentire, lo guardo di sottecchi per un secondo prima di avanzare nuovamente.

Voglio continuare ad ignorare le sue inutili parole prive di senso, ma qualcun altro non la pensa esattamente come me.

Nigel voltandosi colpisce con un destro il viso di Mark centrandolo in pieno.

Istintivamente afferro il suo braccio cercando di allontanarlo da Mark.

E' impazzito o cosa? Che gli è preso?

Lo trascino fuori dalla mensa sotto gli sguardi increduli degli studenti.

Sospiro, siamo nell'andito, lui guarda il vuoto con un'espressione impassibile

MA SEI IMPAZZITO?”

grido in preda ad una collera improvvisa

perché? Che ho fatto di male?”

chiede con aria innocente, quasi stupita. Lo guardo sgomenta, per lui è cosa da nulla prendere a pugni un ragazzo?

Inizio a dubitare della sua identità e della sua facciata da bello e dannato

sicuro di essere Nigel?”

mi guarda quasi imbarazzato, noto un lieve rossore sulle sue guance e, data la sua pelle praticamente bianca si può notare eccome.

sicura di sentirti bene?”

domanda per tutta risposta guardandomi negli occhi.

Questo strano ragazzo ha un'influenza tutt'altro che indifferente su di me.

ehi, principino, guarda che quello che ha fatto a pugni sei tu!”

le mie parole sembrano sconvolgerlo

quello non è far a pugni Harries!”

ma che strana conversazione è mai questa? Possibile che la sua figura fredda e taciturna sia solo finzione?

Sbuffo infastidita dalla situazione e probabilmente Nigel notandolo va via come se nulla fosse in silenzio.

Paul mi raggiunge, con un fiatone sospetto.

tutto bene Paul?”

gli chiedo poggiando una mano sulla sua spalla, mentre piegato cerca di riprendere fiato.

Chris, sei pazza? Non sai cosa è accaduto lì dentro! Nessuno ha mai tenuto testa a Mark e tu Harries, hai per la prima volta smosso Preston!”

sospira cercando di far tornare regolare il respiro.

Quando sono arrivata qui a Dallas ho promesso a me stessa di far di tutto pur di non creare problemi a Sam, invece inconsapevolmente ho combinato parecchi guai.

Sono nella lista nera di Marta, Kelly e Sophie, ho fatto a pugni con una cheer leader procurandomi un bel occhio nero ho versato il succo sul ragazzo più popolare della scuola ed ora mi sono inimicata l'intera squadra di football...a Shelbyville tutto era più semplice, con Megan e Ben sembrava che i guai fossero lontani anni luce da me. Pensandoci bene, con loro non mi sentivo sola, ora invece nonostante l'amicizia che mi lega con Paul e Mandy, Sam è l'unica persona con cui posso confidarmi, eppure ho il timore di deluderla. Forse devo smetterla di cacciarmi nei guai e pensare solo a Sam, al bambino in arrivo e alla mia carriera scolastica.

Fortunatamente la giornata scolastica è terminata. Torno a casa, con ancora quei pensieri che mi frullano in testa .Non voglio far preoccupare Sam, così mi dedico alle faccende di casa tutto il pomeriggio.

Sam ne sembra felice e, spinta anche un po’ da me la convinco che non ho bisogno di una mano, così si rilassa sul divano guardando in TV un programma culinario.

Mi fermo ad osservarla per un istante sulle scale del salotto.

Sembra serena, noto divertita che muove i piedi su un morbido cuscino poggiato sul tavolino in legno posto di fronte al divano, un vizio che ha sin da bambina

Chris, hai impegni questa sera?”

Mi chiede poi voltando leggermente la testa all’indietro per vedermi, assumendo una posizione scomoda e innaturale, per risponderle mi avvicino sedendomi sul bracciolo sinistro del divano

no, hai bisogno di qualcosa?”

Chiedo fissando istintivamente il pancione.

Sorride dolcemente e quasi imbarazzata mi chiede se ho voglia di preparare una torta al cioccolato. Rido leggermente, so che ne va matta e accetto prima di tornare alle faccende domestiche.

Nel tardo pomeriggio io e Sam siamo pronte per preparare la torta al cioccolato. Non sono una cuoca provetta, ma proverò ad aiutarla. E’ curioso e divertente vedere mia sorella nelle vesti di cuoca e insegnante culinaria. Ultimamente si stanca subito. Son stupita dal fatto che voglia addirittura preparare una torta, ma è così bello vederla sorridere.

Ho invitato a casa alcune amiche dopo cena”

M’informa ad un tratto assaggiando la crema al cioccolato.

spero non ti dispiaccia Chris, volevano conoscerti”

Sorrido sensibilmente mentre metto al proprio posto gli ingredienti avanzati.

In effetti anche io son curiosa di conoscere le sue amiche, chissà che tipe sono!

Ceniamo amabilmente e dopo aver lavato le stoviglie mi congedo in camera per studiare in attesa dell’arrivo delle sue amiche. Pensandoci bene, non conosco la nuova vita di Sam, in questi ani è cambiata molto, è adulta ormai nonostante i lineamenti del viso non lo diano a vedere.

Mi manca Shelbyville, magari durante le vacanze di natale ci tornerò.

Sento nuove voci provenire dal piano inferiore, guardo l’orologio, son quasi le nove.Mi precipito di sotto curiosa, vedo una donna sulla soglia della porta intenta a togliersi il soprabito, ha lunghi capelli neri, sembra asiatica dai tratti del viso e ciò è accentuato dagli occhi a mandorla e dalla pelle candida, quasi più pallida della mia.

Nota che la sto osservando e le sue labbra dipinte di color pesca si allargano in un sorriso mostrando dei denti bianchissimi.

Avanza verso di me facendo svolazzare il suo vestito rosa.

Tu devi essere Christine!”

Esclama porgendomi la mano. Un po’ imbarazzata ricambio il saluto scorgendo in soggiorno Sam e altre due ragazze.

Chris, loro sono le mie amiche Bel, Jody e Susy!”

Dice indicando la ragazza colorata di rosa accanto a me.

Bel sembra la più grande della compagnia, porta una fede al dito, L’unica sposata penso. Mi sorride salutandomi con la mano, mentre noto i suoi occhi cioccolato far capolino da degli occhiali strambi. Ha i capelli rossi e corti che non sono più lunghi dell’altezza delle orecchie. Veste in modo sobrio ed elegante, ha l’aria di una segretaria o dell’insegnante.

Prende posto accanto a Sam, seduta sul divano che accarezza il pancione, Susy fa lo stesso, mentre io e Jody prendiamo posto nelle poltroncine singole poste ai lati del divano.

Susy pratica massaggi in un centro benessere, mentre Bel è la segretaria di un ufficio e si occupa di moda assieme a Jody che invece organizza sfilate.

In effetti Jody sembra intendersene di moda!

Indossa un abito azzurro molto elegante che mette i risalto i suoi lunghi e ondulati capelli castani.

Sam sembra trovarsi a proprio agio con le sue amiche. Si ride, si scherza, si parla del lavoro e di moda. L’argomento poi si sposta sui ragazzi e con gran sorpresa scopro che Susy e Bel hanno i rispettivi compagni arruolati in marina, proprio come Sam!

Offriamo loro la torta appena preparata ed in allegria la consumiamo.

E’ quasi notte quando le tre ragazze vanno via, sono contenta di averle conosciute e Sam sembra esser felice.

Dopo avermi dato la buona notte va a letto. Tutto sommato ho passato una bella giornata!

Se tutti i giorni qui a Dallas fossero così sarebbe perfetto!

Sam sorridente, io studiosa e servizievole … davvero perfetto … ma al solo pensiero un senso di nausea m’investe violentemente. Come un fulmine a ciel sereno due occhi grigi mi balenano in mente.

Ho come l’impressione che Nigel potrebbe distruggere questo equilibrio.

Scuoto la testa, come per allontanare quei pensieri e anche io vado a letto.

   
 
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