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Autore: Reghina    04/04/2012    1 recensioni
I pianeti hanno cominciato a sfiorire; misteriosamente da bere e da mangiare diventa impossibile da procurare e l'aria impossibile da respirare, fin quando il pianeta non sparisce come inghiottito. Chi si salva trova pianeti inospitali che nelle stesse situazioni non hanno intenzione di dividere le loro rare risorse.
Che diamine sta succedendo?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Prologo.

Nell'Universo i pianeti scorrono davanti gli occhi come i fogli di un libro tra le dita; si alternano sempre diversi quasi fossero le parole di un racconto in cui ogni sillaba è importante per l'insieme della storia.
Così, vagando tra quella massa di pianeti che si estendeva a perdita d'occhio, se ne trovavano di piccoli quanti quanto i puntini sulla 'i' della parola 'inizio' e altri talmente grandi da non essere ancora totalmente esplorati.
Di uno piccolo quanto il puntino sulla 'i' della parola 'continua' narra l'inizio della storia.
L'atmosfera odora di pastelli appena temperati ed effettivamente, guardando, si noterebbero punte di matite grandi quanto iceberg di colore rosso, viola, giallo, verde e blu. Man mano che ci si allontana dall'atmosfera per mettere piede sulla superficie del pianeta ecco che i tenui color pastello vengono sostituiti da quelli intensi dei pennarelli.
Sembra un disegno, più che un pianeta, ma non è dei più strani.
O forse ormai lo è, da quando lui è apparso.
I pianeti hanno cominciato a sfiorire.
La pelle degli abitanti diviene grigia, e a coloro che già grigia l'avevano diviene bianca.
I fiumi non scrosciano più rimbalzando contro le rocce in lunghe cascate, ma si limitano ad uno scorrere silenzioso che avvelena le acque e chiunque ne bevesse o vi abitasse.
La terra diviene arida, le piante seccano immediatamente, i frutti già colti divengono immangiabili, gli animali svaniscono come inghiottiti dalla terra stessa.
Affamato, ogni popolo diventa guerrafondaio e diffidente verso gli estranei.
L'aria diventa man mano irrespirabile ed il pianeta nel giro di qualche mese sparisce come risucchiato.
Chi si salva grazie alle navicelle è costretto ad emigrare su altri pianeti che, nelle stesse condizioni, non hanno intenzione di dividere le rare risorse con estranei.
L'ennesima guerra nella Galassia del Sud. Il sovrano di Iù dichiara “È come fosse già terminata”. Panico per gli assalitori dell'Est – questo riportano i giornali.
E non importa come si chiamasse il pianeta o che frase ad effetto usasse il tipo di governo presente, il punto rimaneva lo stesso.
Così monotono che se non fosse stato terribile sarebbe passato inosservato.
Ma terribile lo era, sebbene i pianeti non colpiti capiscano solo in parte la situazione.
E quel puntino minuscolo nell'Universo, con il suo profumo di pastelli e i suoi colori accesi, continuava come pochi altri la sua pacifica esistenza nonostante la tragedia in corso.
 


Bene. Questa cosa, in qualsiasi modo vogliate chiamarla, è stata la mia prima originale fantasy. La pubblico così come l'ho ritrovata nella mia pennetta; datata settembre 2009. Al momento, ha tre capitoli e cinque pagine; quasi sei.
La riprenderò? Forse.
Ha qualcosa di sensato? Non credo.
In ogni caso, divertitevi <3


 

   
 
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