Anderville, mondo Disney, ore 7:45.
 
No. Non potevo non rimanere qui. Dovevo restare, almeno un altro po’.
Guardo fisso il pavimento, noncurante del gelido vento che gonfia la mia giacca.
Ma che sta succedendo?
“Togliti dalla strada idiota!” Senza rispondere alla cortese richiesta mi allontano, ricurvo.
Topolinia non era più la stessa da quando degli insoliti fenomeni avevano costretto ad evacuare la città. Radiazioni, dicono le autorità, anche se poi voglio capire come spiegano fasci di luce azzurra, gialla o rossa mandati da strani animali.
Provvisoriamente mi sono trasferito ad Anderville, la mia cara Anderville.
Bè, cara è proprio l’aggettivo adatto. Guarda un po’ che prezzi!
Tornando al discorso precedente, Anderville, piena di difetti, ne ha uno particolarmente grave: la delinquenza.
Quello di stamattina, per esempio, era il decimo omicidio- suicidio- incidente del mese.
Dico così perché i colpevoli, con grande abilità sviano le indagini con false piste in modo da rendere sempre possibile.
Minni mi aveva detto di venire a Paperopoli ospiti di Paperino, ma voglio vederci chiaro in questa situazione.
Sarò invecchiato, ma sono sempre il grande Topolino. Bè forse non tanto alto, ma fa lo stesso.
 
Zafferanopoli, stesso orario ma un altro universo.
 
Giovanni, capo del team rocket, lavorava a questo progetto da anni.
Aveva visto la sua organizzazione criminale precipitare, poi l’arresto.
La fuga avvenuta il mese dopo, poi, non era stata organizzata da un gruppo di seguaci come aveva pensato, ma dal team plasma. E ovviamente non avevano intenzione di salvare un rivale.
L’obbiettivo era più sottile, più subdolo.
Avrebbe dovuto lasciare tutti i suoi beni alla “salvifica” organizzazione, pena il ritorno in carcere.
Aveva dovuto cedere, ma ora, grazie all’aiuto di alcuni suoi fedeli scienziati stava per compiere la più grande impresa dell’umanità.
“L’universo parallelo individuato è stato attaccato, Capo” disse un tizio dall’aspetto trasandato, appiccicato ad un computer. “Ottimo.” Rispose quello. Poi si alzò. “E’ tutto come una grande scacchiera. Solo che noi saremo i giocatori, coloro che muovono i pezzi. Mentre gli avversari saranno gli insulsi abitanti di questa città.”
Generare scompiglio e panico erano i suoi obbiettivi. Grazie al suo sofisticatissimo programma era in grado di creare via internet dei soggetti da comandare. Inoltre grazie alle telecamere presenti sulla città era in grado di seguire gli sviluppi della vicenda.
Gli omicidi ad Anderville erano stati ordinati da lui, compiuti dai suoi personaggi, Pokemon compresi, a quanto pare non presenti in quella dimensione.
Poi, ultimato il caricamento dati, sarebbe andato presonalmente in quella dimensione.
Ma non per far un viaggio di piacere, ma per diventare il padrone di quella terra.
 
                                                                                                         CONTINUA…..