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Autore: Denki Garl    07/04/2012    3 recensioni
«Non puoi rinunciare al tuo sogno per una persona che non ti ama.»
«Stai mentendo. Lo dici solo perché-»
«Lo dico solo perché è così, mi dispiace. Non pensavo che tu ci tenessi sul serio.»
«Non ti credo.»
«Faresti meglio a crederci, invece. Non ti ho mai amato, nemmeno per un secondo.»
I personaggi non mi appartengono, nulla si ispira a fatti realmente accaduti.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: miyavi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi prego di ascoltare l'omonima canzone, durante la lettura della fic.
(In caso non lo sappiate, è dell'ultimo album degli LM.C)







Nanimo Hajimaranakatta Ichinichino Owarini.








«Masa-shi, c'è qualcosa che non va?», si preoccupa nel vederlo silenzioso. Il primo giorno si è detto che forse era solo stanchezza, sarebbe passato e presto avrebbe riabbracciato il suo Maayatan di tutti i giorni, quell'adorabile rompiscatole di cui si era invaghito dal primo momento in cui l'aveva visto suonare goffo ed impacciato, ma dannatamente talentuoso e promettente. Eppure è ormai una settimana che pare evitarlo, è meglio chiarire al più presto, qualunque cosa ci sia sotto.
«Mh? No, nulla. Ma c'è una cosa di cui ti devo parlare, dopo.», confessa serio, tiene lo sguardo abbassato con timore, c'è qualcosa nel tono della sua voce che fa sembrare il pensiero che ha invaso la sua mente piuttosto ingombrante, e che gli conferisce l'aria di chi ha dovuto riflettere molto prima di prendere una decisione della quale non è, tuttavia, ancora sicuro.

«Cos'è che volevi dirmi?»
«Sai Ai, dei Pierrot? Ex Pierrot.», si corregge in fretta, forse nella speranza che Miyavi capisca al volo di cosa si tratta, in modo che lui non sia costretto a prestare alla preoccupazione la sua voce. «Sì, certo.»
«Con alcuni della band di supporto siamo usciti qualche settimana fa e l'abbiamo incontrato in quel pub dove andiamo sempre, quello all'angolo, hai presente? Mi ha riconosciuto ed è venuto a salutarmi, così l'ho invitato ad unirsi.»
«Maayatan-»
«Lasciami finire, per favore.», Takamasa annuisce prendendo un respiro profondo, ha paura di ascoltare avanti cosa Masahito ha da dirgli, ma si fa coraggio e cerca di cacciare quelle conclusioni affrettate che gli si ammassano nella mente disordinatamente, spaventandolo.
«Dopo quella sera siamo usciti altre volte, anche soli. È capitato di trovarci al karaoke, sai quanto sia un esibizionista e mi piaccia cantare.», annuisce un'altra volta, Takamasa, sì che lo sa. «Ma'...», chiama con voce flebile, e finalmente il suo ragazzo si decide ad alzare lo sguardo. «Oh. No, no! Non è quello che voglio dirti, non potrei mai tradirti!»
«Oh... Io...», non sa che dire, si sente così stupido, così colpevole.
«Insomma, il fatto è che -sospira rumorosamente- mi ha chiesto di formare una band con lui, la scorsa settimana. Ma ho detto di no.», aggiunge velocemente, prima che l'altro possa ribattere nulla.
«Perché? Io non sarei stato contrario...»
«Non funzionerebbe, Meev. Lo vedo quanto sei impegnato tu, già così ci sono periodi in cui non riusciamo praticamente a vederci, figurati se... No...»
«Maayatan...», fa severo, sembra quasi che lo stia riprendendo. «Chiamalo e digli che ci hai ripensato. È un'opportunità troppo grande per essere gettata al vento così stupidamente.»
«Ma a me sta bene così, ho preso la mia decisione e non torno indietro. Voglio stare con te, Taka.»
Ancora una volta il cantante incanala quanta più aria è possibile nei polmoni, non vuole perdere la pazienza e litigare. Ma vede brillare negli occhi di Masahito quella sua determinazione caratteristica e capisce che non c'è verso di fargli cambiare idea. Poi realizza, d'un tratto, che c'è un solo modo di convincerlo a cogliere l'occasione, e per quanto dolore questo comporterà, è disposto a subire per far sì che quel sogno dell'altro finalmente si avveri. Si sente tremare, mentre deglutisce, ma deve farlo.
«Maayatan, non fare l'idiota, per favore. Accetta.»
«Credi che sia idiota a voler stare con te? Perché ti sembra tanto assurdo che ti preferisca alla carriera?!»
«Perché non puoi rinunciare al tuo sogno per una persona che non ti ama.»
«Meev, cosa... ? Non capisco.», si allarma, non può credere a ciò che le sue orecchie hanno udito, non vuole. I suoi occhi prendono a vagare alla ricerca disperata di quelli di Takamasa, ma lui è ben attento a non far incrociare i loro sguardi. «Io non ti amo, Maayatan. Non l'ho mai fatto, era solo una cosa così, nulla di serio.»
«Stai mentendo. Lo dici solo perché-»
«Lo dico solo perché è così, mi dispiace. Non pensavo che tu ci tenessi sul serio.», non era stato un colpo così duro da incassare, ma non aveva tenuto in conto del dolore che vedere Masahito andare in pezzi a causa sua gli avrebbe provocato. Non aveva pensato al peso dei sensi di colpa, non aveva pensato che gli avrebbe oppresso il petto tanto da fargli mancare il respiro, né aveva pensato all'amarezza del grumo che si ritrovava, ora, a dover mandar giù.
«Non ti credo.»
«Faresti meglio a crederci, invece.»
Lo sente alzarsi di scatto, arrabbiato, ferito, e spera solo di vederlo andare via per poter restare da solo e permettere finalmente alle lacrime di scorrere copiosamente, fino a consumargli il volto. Lo vede afferrare velocemente la giacca, ma prima di aprire la porta e lasciarlo per sempre, Masahito si volta. «Guardami e dimmi che non stai mentendo. Guardami e dimmi che non mi hai mai amato.», gli ordina riuscendo a trattenere i singhiozzi.

«Non ti ho mai amato, mai, nemmeno per un secondo.»



«Shinji-san!»
«Oh, sei tu...»
«Eh, sì.», tenta un sorriso impacciato, si rende conto che agli occhi degli altri il suo atteggiamento è imperdonabile, ancora non si è abituato a quella lama conficcata nel petto, che già il destino si diverte a rigirarla e rigirarla, ampliando la ferita ed il dolore. «Senti, io... Come sta?»
«Secondo te? Gli hai spezzato il cuore, come vuoi che stia?»
«Di sicuro non meglio di me.»
«Scusa?», domanda incredulo, confuso. «L'ho fatto per lui, non potevo lasciare che rinunciasse ai suoi sogni.»
«E non c'era un altro modo per impedirglielo?!»
«Col tempo imparerai che quando Maayatan prende una decisione, nulla gli fa cambiare idea.»
«Diglielo, allora. Ormai non può tirarsi indietro, perlomeno evitagli altr-»
«No. E ti prego di non dire niente nemmeno tu. È meglio così, prima o poi sarebbe comunque finita e, almeno, in questo modo gli sarà più facile dimenticarmi.»



«Maya, tutto bene?», piega la testa nel tentativo di vedere la sua espressione e, magari, cogliere i suoi sentimenti. Masahito tiene lo sguardo fisso davanti a sé, sullo schermo del pc, e non lascia trapelare alcuna espressione. «Sì, certo.», si volta e prende a far vagare i suoi occhi per la stanza, agitandosi alla ricerca del telefono.
«Sicuro?»
«Aiji, si sposa, non è mica morto qualcuno!», cerca di sdrammatizzare, ma Shinji nota che le sue iridi ora sono lucide. «Non c'è motivo di preoccuparsi, sono felice per lui.», sorride falsamente. Non è che non sia realmente felice per Takamasa, è che ha appena scoperto che quella ferita aperta qualche anno prima non si è ancora cicatrizzata per bene e sente fastidio al petto. «Torniamo al lavoro, ora.»



«Mi sono sorpreso quando mi hai chiamato... È bello vederti, Maayatan
«Sì, be', volevo sapere come stavi e congratularmi di persona, sai...»
Sono tesi entrambi, i loro cuori battono forte come fosse il primo di una lunga serie di appuntamenti, triste pensare che sia, invece, probabilmente l'ultimo. I loro occhi brillano raggianti e sorridono, eppure evitano contatti troppo lunghi, come l'uno non volessero che l'altro intraveda la frenesia che gli agita lo stomaco e muove il suo essere, scorrendogli nelle vene con l'irruenza di un fiume in piena.
«Ti ringrazio.»
«Dovrei essere io a farlo, nonostante tutto.», controbatte serio, all'improvviso Maya ha assunto un'aria seria e grave, il suo viso sembra oscurato per aver rivangato quella lontana sofferenza sepolta nel passato.
«Mi dispiace d'averti ferito.»
«È acqua passata. E poi... Non avrei gli LM.C se non fosse andata a finire così tra di noi.»
«Lo so. Fidati, lo so bene...»
«Meev... ?», forse, per la prima volta da quella serata, Masahito sta capendo davvero cosa è successo, il motivo di quelle parole taglienti scagliate a forza contro di lui, sputate in faccia, certo, ma dolorose come fossero pugnali piantatigli nelle spalle.
«Era la cosa giusta.», dice soltanto Takamasa. Ancora non lo guarda negli occhi, ma ora Masahito capisce che se non lo fa è perché i sensi di colpa pesano ancora troppo. Lo osserva alzarsi, spaesato, incapace di dire qualunque cosa, pende dalle sue labbra e forse spera.

«Perdonami, Masa-shi









Continueremo a collezionare le usali gioie e dolori, non importa quanto lontano stiamo andando.

Conoscendo l'amore, abbiamo pianto alle separazioni,
i nostri cuori sono fugaci e brillanti in quei ricordi.

Incontrarsi, rafforzarci l'un l'altro, questi miracoli sono sempre nei nostri palmi.
Quindi, non hai più bisogno di nascondere le tue lacrime.



















DE
's:

Okay, a parte un piccolo problemino avuto durante la stesura del testo (tanto per la cronaca, io non so cos'ha il cielo contro questa coppia, ma è l'ennesima volta che, per un motivo o per l'altro, perdo il testo -o, come in questo caso, un pezzo), direi che... Wow.
Non so. È partito tutto da Nanimo Hajimaranakatta Ichinichino Owarini, e probabilmente è pure colpa di Gossip Girl, precisamente di Chuck e Blair - oh, sì, diamo la colpa agli altri, ora!
Scusate, se può servire da scusante è la 1.58
Comunque devo dire di esserne soddisfatta, tutto sommato. Credo di non averci messo molto dentro, probabilmente c'è solo un nono delle sensazioni che ho provato ascoltando la canzone e scrivendo, e solo un ventitreesimo di quelle che volevo esprimere e trasmettervi, ma spero comunque che vi abbia lasciato almeno qualcosa. Lo spero davvero.
In ogni caso, il titolo significa "Alla fine del giorno non potremmo iniziare nulla" e, devo essere sincera, ho trovato la traduzione della canzone solo dopo aver steso la scaletta, il che mi ha fatto sentire stupida perché ancora una volta mi sono stupita di quanto quei due ghghgh di maya e Aiji siano in grado di trasmettermi con la loro musica.
Quindi (!), detto questo, come al solito mi auguro che la necessità di farmi sapere che ne pensate vi salti addosso e - sarei troppo cattiva se dicessi 'che vi violenti'? Immagino di sì, quindi lasciate perdere questa mia ultima uscita.
A presto,

de-
   
 
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