Fanfic su artisti musicali > Hardcore Superstar
Segui la storia  |      
Autore: RoseGONEwild    07/04/2012    3 recensioni
[Hardcore Superstar - Jocke/Vic]
E' passato qualche mese dall'inizio della loro relazione ormai non più clandestina ed entrambi si sentono pronti a diventare per la prima volta parte l'uno dell'altro.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vic sapeva che quella sera sarebbe successo. Lo sapeva perché ne avevano parlato a lungo negli ultimi giorni e dai loro discorsi risultava implicito il fatto che erano pronti. Ci aveva messo un po’ di tempo ad abiutarsi all’idea, effettivamente, ma sentiva di volerlo fare. Jocke non gli aveva mai fatto pressione, anzi, gli aveva sempre assicurato che avrebbe aspettato fin che ne avesse avuto bisogno.
Si sentiva una quindicenne alle prese con le sue prime esperienze, ma in fin dei conti non aveva mai provato nulla del genere prima di Jocke. E probabilmente non l’avrebbe mai fatto, se non fosse per l’enorme affetto che provava nei suoi confronti.
Le circostanze che, tra i tour e le giornate in studio, li avevano portati ad innamorarsi l’uno dell’altro non erano ben chiare, ma erano certi dei loro sentimenti quanto bastava per prendersi una pausa di riflessione con le rispettive ragazze. Fino ad accorgersi che sì, si amavano e no, non se ne vergognavano per niente.
La cosa migliore della loro relazione era che l’inizio era stato identico a quello della più classica storia d’amore: sorrisi, baci rubati, uscite a cena, sms carini. A proposito, l’ultimo messaggio da Jocke l’aveva ricevuto soltanto da pochi minuti: “Non vedo l’ora che tu arrivi baby ;) Ho voglia di baciarti ovunque”.
Quando suonò alla porta di casa Berg, l’uomo che amava gli aprì sorridente.
- Mi sei mancato – disse, baciandolo dolcemente su una guancia. Entrarono in soggiorno e Vic lasciò cadere sul pavimento lo zaino che portava sulle spalle.  
- Che hai portato? – chiese il moro, mentre gli sfilava la giacca in pelle e l’appendeva all’attaccapanni. Vic indossava una maglietta dei Sister tagliata e dei jeans neri molto stretti. Amava la maniera in cui contornavano il suo fondoschiena.
- Il pigiama – rispose, come se fosse ovvio.
Jocke sorrise malizioso, avvicinandosi a lui. – Pensi davvero di dormire vestito? -
- Beh… -
- Pensi davvero di dormire? – si corresse, poi lo abbracciò abbassando la testa del necessario per lasciare una scia di baci leggeri sul collo di Vic, spostandogli i capelli. Profumavano di balsamo e di fumo.
Il chitarrista rise, accarezzandogli la schiena e giocherellando con le punte delle ciocche corvine che ricadevano lisce su di essa. – Ti amo – disse.
- Anch’io  -. Jocke fece scivolare una mano lungo il suo corpo, fino ad incontrare la sua, ed intrecciò le loro dita. – Andiamo in camera o… vuoi vedere la tv, non so, mangiare qualcosa? -
Vic sfiorò lentamente la sua guancia. Si era fatto la barba, la sua pelle era liscia e morbida, e i suoi occhi erano contornati da una sottilissima linea di trucco. – Sei tanto bello – disse, senza rispondere alla sua domanda, con occhi stralunati. Il cantante scosse il capo, sorridendo. – Andiamo – rispose, guidandolo verso la camera da letto. Aveva comprato delle nuove lenzuola rosse ed aveva acceso delle candele profumate lungo il davanzale della grande finestra accanto al letto.
- Sei pazzo – sussurrò Vic stupefatto, stringendo ancora più forte la sua mano. Sapeva che fosse un tipo romantico, ma non fino a quel punto. Era perfetto.
Jocke lasciò la sua mano e si andò a sdraiare sul materasso. – Vieni qui – lo esortò dopo qualche secondo, visto che non sembrava deciso a muoversi dalla porta. Quando finalmente sentì il peso del corpo del chitarrista appoggiarsi al letto accanto a lui, ebbe una sensazione di completezza differente da tutte le altre volte. Perché ormai sapeva per certo che quella sera sarebbe stato definitivamente suo.
Iniziarono a baciarsi con dolce passione, mentre le loro mani vagavano sopra e sotto ai vestiti. Quando le magliette furono abbandonate a terra e i loro torsi iniziarono a strusciarsi l’uno contro l’altro senza essere intralciati dalla stoffa, Vic sentì crescere in lui più che mai la voglia di sentirlo, se possibile, ancor più vicino.
 Una volta abbassati anche i jeans e i boxer, Jocke iniziò a prendersi cura della sua erezione, baciandola ed accarezzandola con una dolcezza che non gli era mai appartenuta. Avrebbe fatto qualunque cosa per rendere indimenticabile la prima volta del suo uomo.
Lentamente, ogni singolo pezzo di stoffa che ricopriva i loro corpi venne a mancare. Non era certo la prima volta che si lasciavano trasportare dalla libidine dei preliminari, ma non erano mai stati entrambi completamente svestiti, come invece lo erano, per la prima volta, in quel momento.
Si toccarono delicatamente a lungo e Jocke iniziò ad indirizzare le carezze al luogo del suo desiderio. Il castano non oppose resistenza nemmeno quando le sue dita iniziarono ad essere più insistenti. Chiese soltanto – Farà male? -
- Cercherò di essere più delicato possibile, baby – rispose il moro, riportando le dita al suo fondoschiena dopo averle inumidite con la propria saliva.
Per quanto rilassato potesse essere, la sensazione non fu delle più piacevoli, ma Jocke si muoveva lentamente e lo lasciò abituare. Con la mano libera il cantante iniziò ad accarezzare la sua erezione, per far sì che il desiderio non calasse. Vic cercò di liberare la mente e di concentrarsi unicamente su quelle carezze, mentre sentiva i muscoli cominciare a rilassarsi attorno ai movimenti esperti delle dita di Jocke, che avvicinò il viso al suo ed iniziò a baciarlo lentamente, distraendolo dal dolore che avrebbe potuto provare mentre cercava di prepararlo al meglio a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Quando sembrò che i preparativi avessero sortito i loro effetti, Jocke si alzò per prendere dal comodino il tubetto di olio lubrificante. Ne cosparse qualche goccia sulla punta della sua erezione e con quella che era rimasta sulle sue dita unse la fessura di Vic, che se ne stava inerme, osservando attentamente le mosse del suo uomo.
- Dimmi se ti faccio male – lo pregò, mettendosi in ginocchio fra le sue cosce. Il chitarrista portò istintivamente le caviglie dietro la sua nuca, per facilitargli i movimenti, e annuì, deglutendo.
Jocke si avvicinò il più possibile al suo corpo, esercitando contro di esso una leggera pressione.
Nonappena vide l’ombra di un sorriso sulle labbra del castano, spinse il bacino in avanti con un movimento lento e misurato, entrando dentro di lui quanto bastava per farlo gemere e spalancare gli occhi. – Fa male? -
- Un pochino – minimizzò Vic, con la voce strozzata. Il cantante si ritrasse, preoccupato. Si abbassò verso il suo viso e lo baciò dolcemente sulle labbra, facendo incontrare le loro lingue, e poi sulla guancia e sulla tempia. – Scusa -.
- Tranquillo, riproviamo – rispose, convinto, il castano. Jocke annuì e riprese la sua posizione. Cercò di rendere i suoi movimenti ancora più lenti e stavolta riuscì a procurare al chitarrista un dolore pressoché minimo. Tuttavia, man mano che il moro si spingeva sempre più in profondità, Vic sentiva il corpo bruciare, come se si stesse lacerando in due parti.
Quando le spinte acquistarono un ritmo regolare, seppure ancora calmo, alcune lacrime dovute alle fitte di dolore che lo scuotevano gli bagnarono le guance, ma non sentiva il bisogno né il desiderio di porre fine a tutto ciò. Era da mesi che entrambi desideravano quel momento ed ormai era troppo tardi per spezzare un attimo tanto perfetto.
Finalmente erano uniti in un’unica entità, parte l’uno dell’altro.
- Dimmi che mi desideri – supplicò il cantante, con la voce rotta dagli ansimi. Voleva sentirselo dire perché aveva la stupida paura di poter rovinare tutto da un momento all’altro.
- Oh, certo che ti desidero – rispose Vic, mentre sentiva il proprio corpo abituarsi gradualmente alle spinte che diventavano sempre più piacevoli. – Ti desidero come non ho mai desiderato nessun altro -.
- Ti voglio, ti voglio per sempre –. All’improvviso Jocke toccò qualcosa, dentro di lui, che gli fece vedere le stelle. – Aah! – mugolò, mordendosi un labbro. Il moro continuò a dirigere le spinte in quella direzione, sorreggendosi con un’unica mano per poter accarezzare l’erezione del suo uomo con l’altra. Il chitarrista sentì un’ondata di calore pervaderlo e l’eccitazione crescere.
Il cantante sorrise quando Vic arrivò innocentemente all’orgasmo, sporcando il proprio ventre e la sua mano. Quando riaprì gli occhi, ricambiò il sorriso. – Ti amo, sono tuo – ansimò, con quelle ultime gocce di fiato che gli rimanevano.
- Anch’io ti amo – rispose Jocke, aumentando il ritmo e l’impetuosità dei suoi movimenti, fino a raggiungere anche lui l’estasi, buttando all’indietro i capelli sudati per lo sforzo. Rimase fermo in quella posizione per qualche secondo in più, assaporando finché possibile quell’aria intrisa di passione e amore che aleggiava attorno a loro.
Quando si ritrasse e si sdraiò accanto a lui, Vic coprì i loro corpi con il lenzuolo e sistemò la testa sul suo petto. – Sento il tuo cuore che batte – disse sorridendo. Alzò il viso e sfiorò le labbra di Jocke con le proprie, lasciandosi stringere forte. Il cantante gli alzò il mento con due dita, così da poterlo guardare negli occhi per un’ultima volta prima di dormire. – Batte solo per te -.



Avete presente quei telefilm strappalacrime che le casalighe guardano, a volte, mangiando il gelato? Ecco, mi sembrava di star scrivendo la trama per una cosa così. Oh, quanta dolcezza :') E' davvero molto complicato descrivere una scena del genere e riuscire a renderla del tutto dolce, ma spero di aver fatto un buon lavoro ç_ç
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Hardcore Superstar / Vai alla pagina dell'autore: RoseGONEwild