Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Andy Grim    02/11/2006    9 recensioni
E se i personaggi di Candy Candy fossero vissuti 30 anni più tardi? E se la guerra che incombeva sullo sfondo non fosse stata la Prima ma la Seconda Guerra Mondiale?
E se la collega di Candy - Flanny Hamilton - avesse incontrato una persona speciale mentre faceva la crocerossina?
E se questo capitolo incontrasse il vostro favore e ne seguissero altri, cronologicamente successivi?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1: L’incontro

Capitolo 1: L’incontro

 

UCPFH 01

 

A

l termine del suo stato d’incoscienza, il tenente Greason tornò ad aprire lentamente gli occhi, temendo di vedersi nuovamente “troneggiare” davanti la grinta austera del colonnello Hardgison…!

Non era il colonnello… anche se la figura apparsa stavolta davanti ai suoi occhi, benché notevolmente più piacevole, non avesse molto da invidiare in quanto ad austerità!

Alta, slanciata, flessuosa e mora… con l’acconciatura a coda di cavallo, ornata da un semplice fiocco rosso… un viso grazioso, anche se “inseverito” da quegli occhiali con le lenti a spicchio che osservavano con attenzione la sua cartella clinica.

Andy abbozzò un sorriso: “Ehi… salve…!!”

La ragazza lo degnò allora della sua attenzione, negandogli però quel sorriso di ritorno che l’incauto ufficiale sperava di ottenere.

“Come si sente?” gli domandò invece con voce piatta e piuttosto fredda.

Il giovane sentì i muscoli facciali tornare in posizione di riposo: “Mai stato meglio in vita mia…!” rispose comunque, con nonchalance.

L’infermiera corrugò invece le sopracciglia: “Su questo ho seri dubbi…!” ribatté, sempre con tono glaciale.

“Co… come sarebbe…?” balbettò Greason, un po’ sgonfiato.

L’altra tornò a leggere la cartella: “Incrinatura multipla del torace… frattura composta dell’omero sinistro… leggero trauma cranico con sospette complicazioni…” gli rivolse nuovamente uno sguardo severo “…se per lei ciò vuol dire non essere mai stato meglio…!”

L’aviatore deglutì un paio di volte. Per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare alcuna precedente situazione in cui si fosse sentito meno a suo agio!

“Beh, ecco… intendevo solo dire che… mi sentivo meglio a vedere…” la donna lo ascoltava impassibile, con le braccia conserte “…a vedere lei…!” terminò con un sorriso per tentare di essere più convincente.

Sentita la conclusione del suo discorso, l’infermiera riappese con calma la cartella clinica alla pediera del letto. Dopodiché, ostentando una flemma olimpica, si avvicinò lentamente all’altro capo dello stesso. Prima ancora che il malcapitato tenente potesse formulare una qualsiasi congettura, la ragazza appoggiò i palmi delle mani alle due estremità del materasso, incombendo minacciosamente su di lui, col viso atteggiato a nobile rigore…

Istintivamente, Andrew Steve Greason si portò le lenzuola fino al mento.

“Sarà bene mettere in chiaro le cose, tenente” il suo viso non distava che una ventina di centimetri dal suo “se crede che sia stata mandata qui per farle da intrattenitrice, si sbaglia di grosso: io sono qui per occuparmi di lei in senso esclusivamente medico! Sarà bene che assimili questo concetto seduta stante, se non desidera che qui dentro accadano spiacevoli incidenti! Sono stata chiara…?”

L’uomo tornò a deglutire. Pur tenendo conto delle debite differenze, il tono di quella voce risuonava non meno autoritario e perentorio di quello del suo comandante di reparto.

“Sono stata chiara…?” tornò a domandare lei, senza alzare la voce.

Benché si trattasse di una semplice acqua di Colonia, il profumo di quella ragazza stava dando nella testa all’aviatore…

“Sissignora…!” riuscì a stento a balbettare.

“Bene: e adesso si giri sulla pancia.” rispose lei, mimando l’istruzione con le dita.

“Pe… perché…?”

“Perché è l’ora della sua iniezione.”

Meccanicamente, senza più obiettare, Andy fece quanto gli era stato detto, cercando di raccogliere meglio le idee: *Accipicchia, che caratterino! Meno male che è carina, se no… un momento: cos’è che ha detto? Iniezione…??!*

Rivoltatosi di nuovo, rivide l’infermiera nell’atto di preparare una siringa… una siringa con un ago decisamente troppo acuminato per i suoi gusti!

“Ehi, ma… scusi un attimo: ha detto iniezione…?”

“Esatto.” rispose lei terminando di aspirare il liquido dalla fiala.

“Ma… vuol dire che… me la farà lei…?!”

“Qualche problema?” ribatté la ragazza in tono sarcastico, premendo lo stantuffo per eliminare le bolle d’aria. Il tenente Greason si ritrovò a deglutire ancora una volta… ma, facendo appello a tutto il suo proverbiale sangue freddo, rispose risoluto: “Beh, direi! Cioè, insomma… io sono un ufficiale!”

“In questo momento è solo un paziente” rispose, ferma, la ragazza “e, come tale, è tenuto a sottostare senza storie alle prescrizioni del personale sanitario, se tiene alla sua salute… e alla sua idoneità di pilota!”

Colpito dalle sue ultime parole, Andy non si dette tuttavia per vinto: “D’accordo, ma… lei è… è una donna!!”

Senza la minima traccia d’imbarazzo sul volto, la sua interlocutrice ribatté: “No, io sono una crocerossina. E lei - ripeto - è un ferito ricoverato che ha il dovere di farsi rimettere in forma al più presto per essere nuovamente in grado di servire la Patria, come ha giurato di fare per sua stessa libera scelta. Conosco anch’io il regolamento militare, tenente.”

Anche se più tardi - ragionando a mente fredda - il giovane ufficiale avrebbe tranquillamente riconosciuto la giustezza di quel discorso, lì per lì, quel tono autorevole, più o meno inconsciamente caricato d’ironia, non gli piacque affatto. Strinse allora i lembi del lenzuolo: “Crocerossina o no, lei è pur sempre una donna” sbottò “mentre io, paziente o meno, sono pur sempre un uomo, almeno fino a prova contraria! Per cui…”

L’infermiera lo guardò fisso, inclinando il capo e il suo sguardo obliquo provocò al tenente uno strano formicolio dentro lo stomaco.

“Posso chiederle da dove viene, tenente…” tornò a sbirciare la sua cartella “…Greason…?”

Il pilota la osservò con attenzione. In quel momento il viso di lei sembrava aver perso quel velo di acidità finora mostrato e le sue labbra - tutto sommato abbastanza invitanti - abbozzavano una traccia di sorriso.

“Da Providence, nello Stato del Rhode Island.” balbettò.

“Providence, Rhode Island… adesso ho capito: un altro puritano del New England, eh?”

Andy sobbalzò: “Come sarebbe puritano?! Guardi che io…”

“Beh… se la turba così tanto mostrare il suo culetto a una donna, provi a immaginare che io sia l’ostetrica che assistette sua madre nel partorire.”

“Ma che cosa le salta in mente??! Ora sta proprio esagerando, lo sa?!”

Lei scosse la testa: “No, tenente, è lei che esagera. O meglio, lei abusa della mia pazienza e del mio tempo! Quindi ora le do due possibilità: o rivolta le sue chiappe verso il soffitto e si lascia fare questa dannata iniezione o dovrò fare rapporto all’ufficiale medico riguardo al suo stupido ostruzionismo. E credo proprio che la sua indisciplina, aggiunta alla grave imprudenza che ha mostrato durante la missione,[1] sarà sufficiente a costringere i suoi superiori a ritirarle il brevetto e a spedirla in un qualche pulcioso reparto di fanteria” fece una pausa e, in tono quasi suadente, terminò “ha afferrato il concetto, tenente…?”

Ci vollero alcuni secondi prima che Andy si rendesse conto di stare ancora trattenendo il respiro. Finalmente si riscosse, respirò a fondo e rispose, con voce flebile: “Sì, credo… di avere compreso!”

“Molto bene. Si rivolti.”

Greason obbedì e fece del suo meglio per rimanere impassibile quando sentì che la donna gli toglieva le coperte e gli abbassava i pantaloni del pigiama…

“Ah, gli uomini” esclamò l’infermiera, tornando a impugnare la siringa “come faranno a vergognarsi di farsi vedere da una donna? Li facciamo noi, li laviamo noi… io proprio non lo so!”

“Ha finito…?!” chiese lui, con tono piuttosto seccato.

“Sì, ho finito.”

Andy, che intendeva chiederle se avesse finito di polemizzare, allorché si sentì massaggiare la natica e rialzare i calzoni, ribatté sorpreso: “Ma come? Già fatto…?!”

“Certo, non lo vede?” rispose lei, mostrandogli la siringa vuota.

“Ma io non ho sentito nulla!”

“Forse perché so fare il mio mestiere meglio di quanto lei non sappia fare il suo!”

Il pilota arricciò il naso: “Allora deve saperlo fare davvero bene, sorella…!”

“Si rimetta giù: non giova alle sue costole stare in quella posizione.” così dicendo lo afferrò abilmente ai fianchi e lo riadagiò supino, sistemandogli per bene il guanciale. Quindi gli rincalzò le coperte, mostrando una cura che andava forse un po’ oltre il professionale.

“E adesso cerchi di dormire, d’accordo?”

“Ci proverò. Ah, senta…”

“Cosa c’è, ancora?”

“Beh, insomma… a quanto pare, lei sa già parecchio di me, mentre io non so nemmeno il suo nome. Non mi sembra giusto!”

“Viviamo in un mondo tutt’altro che giusto, tenente!” sospirò lei.

“E questo le impedisce di dirmi come si chiama?” insistette lui, sorridendo.

“Hamilton.” rispose la ragazza, facendo per andarsene.

“Ehi, aspetti” esclamò l’altro, riuscendo ad afferrarle una mano “Hamilton… e poi…?”

L’infermiera emise un leggero soffio e si rivoltò verso il giovane: “Flanny… Flanny Hamilton.”

Tenendole stretta la nano, lui rimpallò: “Flanny… è un nome molto dolce, com’è logico che sia!”[2]

“Non mi canzoni… e mi lasci quella mano, se non le dispiace!”

“Parlo sul serio” replicò lui, accontentandola “beh, il mio nome completo lo ha già letto sulla scheda… ma lei può chiamarmi Andy.”

La giovane tornò a fissarlo con uno sguardo che non riusciva ad essere severo quanto avrebbe voluto. Infine sibilò: “D’accordo…!” e fece nuovamente per avviarsi.

Andy Greason, che si era aspettato un’altra battuta pungente, rimase piacevolmente sconcertato. E questo, complice anche il suo temperamento da incosciente, lo spinse un po’ troppo al di là di quanto avrebbe dovuto: “Un momento… avrei bisogno di una cosa…!”

L’infermiera non vedeva l’ora di lasciare quella stanza, tuttavia si girò ancora una volta e lo guardò, interrogativa. Lui le fece il segno con l’indice: “Può venire qui? Solo un attimo…!”

Flanny rimase interdetta un istante. Poi, rassicurata dallo sguardo impassibile del giovane, obbedì e si appressò nuovamente a capo del letto.

“Ecco, vede… acc… che male al collo…!”

Spinta dai suoi scrupoli professionali, la ragazza si avvicinò quel tanto che bastava… ed Andy, fulmineo, le mise le mani sulle spalle: “Volevo dirle che è proprio il mio tipo, Flanny… davvero!”

E, prima che lei potesse reagire, la baciò.

Non fu un bacio particolarmente sfacciato (il giovane tenne la lingua a posto)… però… beh, per Flanny Hamilton era anche troppo! Come poteva lei, la “signorina iceberg”, lasciar passare una cosa del genere?

“COME SI PERMETTE, DISGRAZIATO…??!!!”

Un sonoro e potente ceffone fece seguito a quelle parole. È superfluo dire che adesso, ad Andy, il collo doleva davvero!

“NON… NON CI PROVI MAI PIÙ… HA CAPITO…??!” ribadì la ragazza, rossa in faccia come la brace. L’indignazione la scuoteva fin dentro le viscere… nemmeno durante il suo tirocinio, un certo William McGregor aveva mai osato tanto!

Il tenente stava per ribattere con una battuta probabilmente infelice. Ma, quando vide due lacrime spuntare dagli occhi della graziosa infermiera, fu colto da un vago senso di disagio e provò anche un certo rimorso: “Mi… mi dispiace! Io… beh, è stato più forte di me…”

“Già… certo!! Voi militari non cercate mai nient’altro in una donna, vero?!”

Il cuore di Andy mancò di un battito. Si sentì come quando, a bordo del suo P-40,[3] aveva intuito di avere soltanto una possibilità di conservare la buccia: azzeccare la manovra giusta per riprendere il controllo. Per cui la guardò con fare serio e rispose: “Flanny, ascolti… io… non posso parlare per gli altri. Ma, in quanto a me… l’ho fatto perché lei mi piace sul serio. E non solo in quel senso… mi capisce?”

“Ah, davvero…? E naturalmente pensa che io ci creda, eh?!” rimbeccò, con voce metallica.

“Oh, no… non lo penso affatto” abbassò lo sguardo “non sono poi così stupido! Però…”

“Però cosa…??”

Andy rialzò lo sguardo e tornò a fissarla, sorridendo ancora: “…però… ci spero…!”

La donna rimase a guardarlo per parecchi secondi e infine rispose, ironica: “Bene… sarà interessante vedere se riuscirà a convincermi!”

Punto sul vivo e col più bel sorriso dipinto sul volto, Andy Greason domandò: “Non vorrà mica che ci provi…?”

Flanny rimase a bocca aperta. Il suo buon senso le suggeriva di starsene zitta e mollarlo lì, ma il suo orgoglio ebbe il sopravvento.

“Ci provi…! Ci provi pure, se proprio ci tiene” gli puntò contro il dito “ma si auguri di uscire al più presto da questo ospedale… perché le farò sputare sangue, caro il mio…” i suoi occhi ebbero un guizzo momentaneo “…caro il mio Andy…!!”[4]

Poi, voltatogli definitivamente le spalle, marciò impettita verso l’uscita, che varcò prima di sbattere la porta.

Il giovane pilota si rilassò sul cuscino, massaggiandosi la guancia offesa. Per qualche istante il suo volto sembrò manifestare una lieve perplessità; poi tornò a sorridere, compiaciuto: “Però… è tosta, è…!!”



[1] Non aveva resistito alla tentazione di attaccare un Nakajima Hayabusa dal basso, cosicché il giapponese, forte della sua manovrabilità ben superiore, lo aveva bastonato di brutto. Da qui la “lavata di capo” che aveva subito, prima del ricovero, dal colonnello Hardgison.

[2] Flan significa appunto torta di frutta.

[3] Il Curtiss P-40 Warhawk/Kittyhawk, assieme al Bell P39 Airacobra, è stato il caccia americano di prima linea fino all’avvento dei tre più celebri purosangue: Lockeed P-38 Lightning, Republic P-47 Thunderbolt e North American P-51 Mustang. Pur essendo poco maneggevole in quota era molto robusto e discretamente armato. La tattica delle Tigri Volanti era appunto quella di attaccare i caccia giapponesi dall’alto e sfruttare poi la maggior velocità di picchiata per evitare di essere raggiunti dai superstiti.

[4] Chi indovina il motivo di quel guizzo…?

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Andy Grim